Bolletta acqua: come leggerla

Aggiornato il: 20/05/2020
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 20/05/2020

Acquedotto, fognature e depurazione, queste sono alcune delle voci che compongono la bolletta dell’acqua. Ecco una guida per leggere le normali fatture per la fornitura del servizio idrico e anche le bollette+ conguaglio

bolletta

L’importo della bolletta dell’acqua non è frutto di un’operazione di moltiplicazione del costo della materia prima per la tariffa, anche perché l’acqua è un bene pubblico e gratuito. La fattura del servizio idrico, così come quelle per l’energia elettrica o il gas, si compone di più voci, alcune rappresentano dei costi fissi altre sono delle spese variabili.

Lo scorso anno su 1.540 domande di conciliazione presentate dai consumatori ai fornitori del settore idrico, secondo quanto riportato nel rapporto ARERA, il 65.1% (1.002 richieste) hanno riguardato problemi di fatturazione. Per poter presentare questi ricorsi ed ottenere eventuali indennizzi da parte del gestore del servizio, i clienti devono saper leggere la bolletta. Questa guida di SosTariffe.it vi introdurrà alcune delle voci di spesa più complesse da capire e vi aiuterà ad imparare ad interpretare i dati della fattura del servizio idrico.

Servizio idrico, cosa si paga in bolletta

L’acqua, al contrario di energia elettrica e gas, non ha un costo è una risorsa gratuita e di tutti. Nella bolletta del servizio idrico i consumatori pagano altre voci di spesa. Le tariffe di questa fornitura includono il servizio di trasporto del bene, la rete di infrastrutture necessarie per la distribuzione (come acquedotti e serbatoi).

Tra le voci che vengono fatturate ci sono anche delle spese per la gestione delle acque reflue, degli impianti fognari di collettamento e quelli di depurazione. Nella bolletta vengono dunque considerate anche i costi necessari per proteggere l’ambiente dall’inquinamento idrico. Queste spese sono divise in modo diverso tra i clienti privati residenziali e quelli industriali.

Offerte Luce in evidenzaOfferte Gas in evidenza

Scadenza e invio fatture acqua

Dalla data di emissione della bolletta del servizio idrico l’utente dovrà avere almeno 20 giorni per poter saldare l’importo dovuto. Il fornitore inoltre dovrà rendere possibile i pagamenti con domiciliazione, con addebito su carta, con contanti o assegno, oppure ancora con bollettino postale. L’authority inoltre specifica che almeno uno dei metodi di versamento dovrà essere gratuito.

La frequenza delle bollette del servizio idrico dipende direttamente dai consumi medi annui. Un utente dovrebbe ricevere almeno 2 bollette in 12 mesi se i suoi consumi non superano i 100 mc, si sale a 3 bollette annue per chi abbia un consumo medio tra i 101 mc e i 1000 mc.

E ancora, la fatturazione sarà trimestrale per un cliente con un consumo tra 1001 mc e 3000 mc annui (quindi riceverà 4 fatture in 12 mesi). Infine, la cadenza delle bollette sarà bimestrale per chi abbia dei consumi superiori a 3000 mc in un anno.

I costi operativi e le spese di investimento

Concentriamoci sulle bollette per le utenze domestiche, i costi in fattura si classificano in spese operative e di investimento. I primi sono dei costi di gestione degli impianti, in questa voce si considerano le spese che l’ente fornitore deve sostenere in termini di personale e di gestione ordinaria (costi energetici, ecc).

La seconda categoria di costi, quelli di investimento, riguarda sia le spese da sostenere nel caso in cui si renda necessario costruire nuovi impianti che per la manutenzione delle fogne e dei sistemi di depurazione attivi.

Come si effettua il calcolo dei consumi idrici

Prima di analizzare in dettaglio le singole voci che compongono la bolletta ecco qualche informazione sulle letture dei consumi degli utenti. È bene sapere che il gestore deve effettuare le letture del contatore o, qualora non fosse possibile, le autoletture comunicate dai clienti. La fatturazione sui consumi stimati potrà essere utilizzare solo quando non si possa ottenere i dati con una delle altre due modalità di verifica.

L’ARERA nel suo Atlante per il consumatore illustra come i fornitori del servizio idrico procedono al calcolo del consumo annuo medio. Ecco come funziona questa stima. Questa operazione di calcolo del consumo medio viene effettuata entro il 31 Luglio di ogni anno.

Per poter procedere alla stima si prendono i consumi delle ultime due letture disponibili, purché coprano almeno 300 giorni di consumo. La differenza tra questi due estremi viene poi moltiplicata per le variazioni di trend registrate nelle tabelle ATO.

Riportiamo l’esempio dell’ARERA per rendere più chiaro quella che può sembrare un’operazione molto complessa. “Se per un utente le ultime due letture disponibili risalgono al 31 marzo 2015 (1.100 mc) e al 1 febbraio 2016 (1.250 metri cubi), e nell'ATO di competenza è stata osservata una variazione dei consumi tendenziale negli ultimi 3 anni di +1%, il consumo medio annuo per il 2017 sarà pari a: 150 mc/305 gg * 365 gg * 1,01 = 181,30 mc”.

Quote fisse e variabili della fornitura

Torniamo quindi alla lettura della nostra bolletta. Come accennato, una parte delle spese in bolletta è costituito da una quota fissa di costi. Nelle fatture del servizio idrico è conteggiato ogni anno una spesa per coprire i costi necessari per mantenere attiva la fornitura d’acqua per gli utenti. Questa voce di spesa non è associata ai consumi dei singoli. Il costo per coprire questi oneri fissi viene prima calcolato per anno e poi distribuito per quote giornaliere o mensili.

Nei differenti comuni e territori sono applicate delle tariffe diverse per la fornitura dell’acqua, questa caratteristica delle bollette idriche ha una spiegazione banale. Far giungere l’acqua fino ad un Comune che si trova in prossimità della fonte di prelievo e in territorio scosceso comporterà costi minori rispetto a situazioni in cui si rendono necessari di sollevamento per portare l’acqua alle abitazioni.

A questo punto l’analisi della bolletta dovrebbe risultare più chiara. Le principali voci che compongono la fattura dell’acqua sono:

  • acquedotto

  • depurazione

  • fognatura

  • IVA

L’importo che dovrete versare per il servizio idrico sarà calcolato per la quota fissa, che abbiano illustrato poco sopra, e per una parte variabile. Questa seconda quota della bolletta sarà espressa in euro/mc e sarà legata al consumo effettivo o stimato di acqua.

Le spese legate ai consumi dell’acqua

Le spese delle voci definite acquedotto, depurazione e fognature vengono calcolate in modi diversi. Tutte e tre i costi rientrano nella quota variabile della bolletta. Le spese di depurazione e per gli impianti fognari sono proporzionali ai consumi degli utenti, per i costi d’acquedotto invece il sistema di calcolo varia in base a dei precisi scaglioni di consumo.

Nella vostra fattura potete aver notato delle sigle misteriose, le componenti UI 1, 2 e 3. Queste sigle indicano delle componenti dall’ARERA, la UI-1 indica una quota che ciascun utente paga per coprire le agevolazioni di tariffe speciali come quelle applicata alle popolazioni terremotate o colpite da eventi calamitosi di straordinaria potenza.

La UI-2 e la UI-3 sono componenti più complesse. Sono state istituita dalla delibera 918/2017 dell’ARERA prevede e sono attive dal 1° Gennaio 2018. All’articolo 9 di questa delibera si legge: “la componente tariffaria perequativa UI2, destinata alla promozione della qualità tecnica, pari a 0,009 euro/metro cubo, viene applicata a tutte le utenze del servizio idrico integrato come maggiorazione ai corrispettivi di acquedotto, fognatura e depurazione”.

All’articolo 10 viene poi specificato come “la componente tariffaria perequativa UI3, destinata all’erogazione del bonus sociale idrico, pari a 0,005 euro/metro cubo, viene applicata a tutte le utenze del servizio idrico integrato come maggiorazione del corrispettivo di acquedotto”.

Il bonus sociale

Per i cittadini in difficoltà economiche è prevista un’agevolazione economica comparabile ai bonus gas ed energia elettrica: il bonus sociale. Questo strumento viene gestito dall’ARERA con i Comuni, in pratica consiste in una riduzione delle spese per il servizio idrico per le famiglie numerose o in stato di povertà.

I requisiti per accedere a questa agevolazione sono:

  • ISEE familiare che non superi 8.265 euro

  • ISEE non superiore a 20 mila euro per famiglie con 4 o più figli a carico

  • essere titolari del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza

Possono ottenere questo supporto sia coloro che sono titolari diretti di una fornitura, sia coloro che abitando in un condominio utilizzano una fornitura collettiva.

Il funzionamento di questo bonus sociale garantisce di poter utilizzare gratuitamente 18,25 metri cubi di acqua in un anno, questa “quota acqua” va moltiplicata per ogni componente della famiglia. È posto il limite di 50 litri per abitante al giorno. L’ARERA indica come esempio quello di una famiglia di 4 persone che benefica del bonus. Per un nucleo di questo tipo lo sconto sulla fornitura idrica corrisponderà a 73 mc/anno. Ogni gestore indica sul proprio sito quale sia il valore del bonus in rapporto alle tariffe applicate.

Bollette di acconto o di conguaglio

Per gli utenti che vogliano leggere e capire le bollette dell’acqua è importante conoscere la differenza tra le fatture di acconto e quelle di conguaglio. Questa espressione è riportata in bolletta sotto la voce Tipo di fatturazione.

Se in questo spazio viene indicato il termine acconto significa che nel conto presentato si trovano solo le spese fisse e quelle variabili per il consumo delle utenze. Le bollette di conguaglio riportano una stima, quando vi arrivano queste fatture effettuate un’autolettura dei consumi e verificate se ci sono differenze tra l’effettivo consumo e quello calcolato dal fornitore. Controllate sempre i dati di consumo e in caso di consumi più bassi comunicatelo al gestore.

Prima di pagare le fatture del servizio idrico suggeriamo sempre di controllare con attenzione sull’intestazione dell’utenza siano corretti e che sia indicato il corretto tipo di fornitura. Per i privati la definizione della fornitura deve essere per Uso domestico residente (prima casa) oppure Uso domestico Non residente (case vacanze o altre tipologie). Se doveste trovare la dicitura Pubblico o Extra- domestico segnalatelo perché sono addebiti per enti della pubblica amministrazione o aziende.

Si possono rateizzare le bollette dell’acqua

L’ultima informazione utile di questa guida riguarda la possibilità di pagare le fatture a rate. Ancora una volta è necessario leggere quanto stabilito dall’authority. Secondo quanto deliberato dall’ente si può chiedere la dilazione del pagamento se “la fattura emessa superi del 100% il valore dell'addebito medio delle bollette emesse nel corso degli ultimi 12 mesi”.

Il burocratese dell’ARERA non deve spaventarvi, questa definizione significa che se la bolletta media è di circa 25 euro e l’ultima fattura ricevuta è di 50 euro sarà possibile ottenere un pagamento a rate dell’importo.

Sono previsti dei passaggi precisi per chiedere la dilazione della bolletta dell’acqua, innanzitutto dovete chiedere la rateizzazione al massimo entro 10 giorni dalla scadenza della bolletta. L’importo delle rate e la periodicità dei pagamenti saranno definiti da voi e dal fornitore in fase di approvazione della domanda.

Il gestore del servizio vi imporrà, come è prassi, un tasso di interesse e se doveste pagare in ritardo le rate aggiungerà anche l’interesse per morosità. L’unico caso in cui il fornitore non potrà imporvi alcun interesse è se il mancato pagamento delle fatture dipende da un blocco nell’invio delle bollette o per ragioni che dipendono da mancanze del gestore.