La scelta dell’impianto di riscaldamento va ponderata con attenzione, risparmiare qualche centinaia di euro in fase di installazione può costare molto caro in un secondo momento. Ecco quali sono i tipi di caldaia a gas più diffusi e quanto costa l’installazione e la manutenzione dei prodotti
I fattori da considerare quando si inizia a valutare di cambiare una vecchia caldaia o di acquistare per la prima volta questo tipo di prodotto sono molti. C’è il costo dei materiali, le spese da fare per i lavori all’interno o all’esterno della propria abitazione, eventuali costi di manutenzione.
Ci sono poi clienti molto attenti alle caratteristiche ecologiche delle caldaie, questi utenti vanno alla ricerca di prodotti con una migliore sostenibilità ambientale ed un’ottimizzazione dei consumi. Questo elemento può comportare una maggior spesa iniziale, ma è sempre meglio valutare queste scelte sul lungo periodo.
Una caldaia progettata per essere più green infatti è studiata per utilizzare in modo più efficiente l’energia prodotta e per ridurre gli sprechi. Inoltre, questi prodotti consumano meno delle caldaie tradizionali e di vecchia generazione, questo comporta una spesa in bolletta gas inferiore.
Per poter individuare la migliore caldaia a gas è necessario innanzitutto sapere che esistono varie tipologie di impianti di riscaldamento. A marcare le differenze tra un prodotto ed un altro sono le differenti tecnologie sfruttate per utilizzare l’energia prodotta, per eliminare i fumi di scarico e per aumentare le prestazioni dell’impianto abbassando nello stesso tempo il consumo di gas.
Valutando le componenti che costituiscono la caldaia si possono distinguere in caldaie a camera stagna, aperta o a condensazione. In tutti e tre i casi si tratta di prodotti alimentati a gas metano. Analizziamo quali sono le caratteristiche di ciascuna caldaia.
Gli impianti con camera stagna o aperta sono meno ecologici e comportano un maggiore spreco di energia. Le caldaie a camerta stagna necessità dell’installazione di un sistema di ventilazione che permetta di prelevare l’aria all’interno della camera e di espellere i fumi al termine della combustione.
Gli impianti a camera aperta utilizzano un sistema di tiraggio e scarico dei fumi più naturale, ma queste caldaie devono essere installate o in spazi molto arieggiati o all’esterno di casa. I fumi di combustione infatti vengono espulsi esternamente. Chi sceglie questa tipologia di caldaia deve, per legge, anche installare una canna fumaria.
Offerte Luce in evidenzaOfferte Gas in evidenzaGli utenti più attenti alle questioni ambientali, ma anche quelli in cerca di maggiori risparmi in bolletta optano per l’ultima tipologia di caldaie: quella a gas con condensazione. Il meccanismo studiato per questi impianti permette di sfruttare anche l’energia che con altri prodotti va dispersa.
In particolare, il sistema di riscaldamento a condensazione riesce a utilizzare i fumi per produrre calore e riscaldare l’acqua di casa. Le acque di scarto inoltre vengono reimmesse nell’impianto delle acque reflue senza necessità di processi di neutralizzazione.
Il procedimento prevede che l’energia prodotta dai gas residui che si raccoglie sotto forma di vapore acqueo venga reintrodotta nell’impianto e venga distribuita come acqua sanitaria e calore nei termosifoni. Alcune caldaie di questo tipo inoltre sfruttano delle tecnologie che riducono il numero di accensioni e spegnimenti della fiamma, questo è un altro elemento che permette un risparmio sui consumi.
Gli impianti possono avere dei costi molto diversi in base alle caratteristiche della caldaia prescelta. Tra i fattori che hanno un impatto maggiore sulla spesa da sostenere ci sono:
la potenza dell’impianto, per degli appartamenti piccoli o medi in genere è sufficiente una potenza di 24 kW. Ci sono però anche impianti che arrivano fino a 35 kW
materia prima per alimentare la caldaia, in questo caso dipende se si sceglie un impianto a gas o a gasolio, quelli a biomasse o a pellet, o ancora le caldaie a pompe di calore o ibride
un elemento che contribuisce ad aumentare la spesa è la scelta del sistema di riscaldamento da collegare alla caldaia. Le esigenze per installare gli impianti a pavimento, i termosifoni o i termoconvettori sono diverse sia in termini economici che di prestazioni della caldaia
infine, si deve considerare il tiraggio della caldaia, quindi l’eventuale necessità di installare una camera interna o esterna e la predisposizione per le ventole per espellere i fumi
In fase di richiesta dei preventivi è importante richiedere anche quali sono le condizioni offerte dalla società per la manutenzione. La caldaia deve essere regolarmente controllata, vanno effettuate le verifiche dei fumi e la revisione dell’impianto. Si tratta di operazioni obbligatorie e chi non si attiene alle scadenze previste sui libretti di installazione rischia multe tra 500 e 3.000 euro.
Le verifiche servono per assicurarsi dell’efficienza dell’impianto e dei fumi di scarico, questo monitoraggio è relativo al bollino blu e serve a prevenire incendi o esplosioni. La revisione complessiva delle parti meccaniche controlla invece che le componenti non siano logore che i filtri siano puliti e non usurati, ecc.
Alcune delle migliori offerte gas dei fornitori del libero mercato include degli speciali pacchetti di manutenzione e supporto tecnico che consentono di avere assistenza speciale per il proprio impianto di riscaldamento domestico. Per poter conoscere le condizioni e le tariffe delle promozioni gas più convenienti è possibile utilizzare il comparatore di SOStariffe.it.
Lo strumento non si limita al raffronto delle sole condizioni economiche proposte dalle società, l’algoritmo calcola anche la spesa media mensile e annuale in base ai consumi stimati della famiglia. In questo modo sarà più semplice capire se l’offerta è più o meno vantaggiosa rispetto al vostro attuale piano. Passando al libero mercato gli utenti con vecchi contratti del Servizio a Maggiori tutele possono risparmiare ogni anno centinaia di euro.
Per stabilire il costo complessivo richiesto per installare una caldaia a gas vanno considerati diversi fattori di spesa. Se si sceglie un modello murale possono essere necessari degli interventi all’interno dell’appartamento per poter incassare nella parete di casa l’impianto.
L’alternativa per chi ha maggiori necessità di una maggiore portata della caldaia possono essere i prodotti a basamento. Si tratta di impianti più voluminosi e che integrano degli accumulatori. Il vantaggio offerto da questa tipologia di soluzioni è la capacità di riscaldamento di grandi spazi, il contro è il più elevato consumo di gas. Sono impianti convenienti per grandi ville e complessi commerciali, sono molto meno indicati per abitazioni domestiche.
Le caldaie a gas che sfruttano il sistema della condensazione sono tra i modelli più ecologici ed essendo un prodotto di classe A+ rientrano tra le soluzioni per cui i cittadini possono richiedere i bonus statali. Sono inoltre degli impianti che abbattono i costi in bolletta per gli utenti. Il sistema di queste caldaie utilizza il calore dei fumi di scarico per preriscaldare l’acqua da immettere nel sistema di riscaldamento o nelle condotte di acqua sanitaria.
I costi delle caldaie a gas vanno dai 500 euro fino a più d 2000 euro, la differenza di prezzo può essere determinata dalla potenza necessaria per l’impianto domestico. Per un appartamento di medie dimensioni è necessaria una caldaia con una potenza di almeno kW. Il prezzo di impianti di questo tipo può partire da 500 euro e arrivare fino a 800 euro, dipende anche da quali innovazioni tecnologiche fornisce il produttore.
Per esempio, per le caldaie di nuova generazione sono stati sviluppati dei sistemi che ottimizzano l’uso del gas o che mantengono costante la temperatura dell’acqua evitando consumi non necessari. Si può inoltre richiedere l’installazione di cronotermostati o termostati smart, queste componenti domotiche leggono le abitudini di consumo della famiglia e adattano le prestazioni dei riscaldamenti per ottimizzare l’utilizzo della caldaia e del gas. Le caldaie di maggiori dimensioni e con integrate le migliori componenti tecnologiche possono superare anche i 4.000 euro.
Una caldaia tradizionale nell’immediato costa fino al 20% in meno rispetto ai nuovi modelli a condensazione. In bolletta però le caldaie a gas di ultima generazione permettono di risparmiare fino al 30/35% sui consumi. Sul lungo periodo quindi l’investimento iniziale porta dei vantaggi da non sottovalutare. Le nuove caldaie a gas inoltre riescono a funzionare anche a basse temperature, questo per chi è attento alle tematiche ambientali è un elemento importante ed incide sulla scelta.
Le caldaie a metano e quelle a gas hanno dei costi più contenuti rispetto a quelle a condensazione. I modelli alimentati a GPL possono raggiungere un costo di circa 1000 euro con alcuni prodotti più economici che si aggirano sugli 800 euro. I modelli a gas più tradizionali possono essere installati per al massimo 400 euro.
Questi prodotti però non danno diritto a richiedere le detrazioni fiscali previste dal bonus caldaie e dal Super Bonus introdotto con il Decreto Rilancio. Per chi decide di installare un impianto di riscaldamento di classe A+ è previsto infatti un incentivo, sotto forma di detrazione fiscale, pari al 65% della spesa (fino ad un massimo di 30 mila euro).
Questa detrazione IRPEF viene riconosciuta in 10 anni, in pratica chi ne ha diritto potrà scontare sulle future dichiarazioni dei redditi dieci quote di pari importo fino al raggiungimento dell’importo del bonus. In alternativa si può cedere il credito d’imposta al rivenditore e sarà poi lui a scaricare l’agevolazione fiscale dalle tasse future.
L’incentivo può essere speso per l’acquisto e l’installazione di una nuova caldaia di classe superiore, per i lavori murari e per eventuali riparazioni e tinteggiature. Le altre spese che possono rientrare tra quelle coperte dal bonus sono:
ricostruzione, rinnovamento e sostituzione di pavimenti
sostituzione o riparazione degli infissi
riparazione sostituzione e rinnovamento di grondaie, tubi e pluviali
efficientamento impianti gas e luce
A questa misura di agevolazione si è poi aggiunto il nuovo Super Bonus del 110%. Con questa detrazione fiscale i contribuenti potranno coprire le spese per l’efficientamento energetico degli immobili, a patto che i lavori compiuti aumenti di 2 classi energetiche la categoria dall’abitazione.
Nel Decreto è specificato quali sono i lavori cosiddetti “trainanti” che danno accesso a questo contributo totale:
isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio
interventi sugli edifici unifamiliari per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati
Per poter richiedere uno di questi aiuti sarà necessario pagare con sistemi tracciabili, ottenere una certificazione specifica dall’ENEA che attesti le migliorie che i lavori apporteranno all’immobile. La spesa massima per singola abitazione è di 30 mila euro per singole unità immobiliari, nei condomini la ripartizione seguirà dei limiti differenti per esempio per strutture con 8 unità immobiliari la spesa massima per singolo appartamento sarà pari a 15 mila euro.
La detrazione fiscale con il Super Bonus sarà ripartita in 5 quote annuali, anziché 10. Si dovrà stare molto attenti ad affidare i controlli e le verifiche di certificazione a tecnici e ditte attendibili, altrimenti si rischia poi di non vedersi riconosciuto il contributo.
Il certificato APE (attestato di prestazioni energetiche) dovrà essere redatto pre e post intervento e servirà a dimostrare che gli interventi realizzati hanno effettivamente innalzato l’efficienza energetica dell’immobile.
La procedura da seguire per entrambi i contributi prevede i seguenti passaggi:
pagamento con bonifico parlante, il versamento deve riportare con precisione la causale, il codice fiscale del contribuente e quello della ditta o dell’operaio che ha eseguito i lavori (o la partita iva)
inoltrare la relazione tecnica dei lavori all’ufficio comunale predisposto
richiedere l’APE pre interventi
ottenere APE post lavori
entro 90 giorni dal termine dei lavori nell’immobile si dovrà trasmettere all’ENEA la documentazione relativa al proprio immobile, allegando anche l’APE e compilando la scheda informativa con i riferimenti necessari ad individuare l’immobile e il proprietario dell’unità ed elencando con precisione i costi sostenuti.