Bonus condizionatore dicembre 2025: come richiederlo e quali detrazioni sono previste

Aggiornato il 15/12/2025
di Alessandro Voci
In 30 sec.
  • Cos’è il Bonus condizionatore e quali interventi rientrano a dicembre 2025
  • Quanto si può detrarre: 50% (abitazione principale) o 36% (altri immobili)
  • Quando serve la sostituzione dell’impianto e quando basta un intervento edilizio
  • Documenti da conservare e pagamenti corretti (bonifico parlante)
  • Invio pratica ENEA: quando è richiesto e come funziona
  • Come ottenere la detrazione in dichiarazione dei redditi
  • Consigli per massimizzare il risparmio (consumi e tariffa luce)

Il Bonus condizionatore è un’agevolazione fiscale che permette di recuperare parte della spesa sostenuta per acquistare e installare un nuovo climatizzatore, soprattutto quando l’intervento migliora l’efficienza energetica dell’immobile o rientra in lavori edilizi agevolati. A dicembre 2025, le percentuali di detrazione e i requisiti dipendono dal tipo di immobile (prima casa o altri immobili) e dalla tipologia di intervento.

In questa guida trovi le regole aggiornate a dicembre 2025, i passaggi da seguire per richiedere il bonus, la documentazione da preparare e le best practice per evitare errori (pagamenti, ENEA e dichiarazione dei redditi).

Cos’è il Bonus condizionatore e quando spetta a dicembre 2025

Con “Bonus condizionatore” si intende, in pratica, la possibilità di accedere a una detrazione fiscale quando si installa un nuovo condizionatore/climatizzatore (spesso a pompa di calore) all’interno di interventi agevolati.

A dicembre 2025 l’agevolazione si applica tipicamente in due scenari:

  • Bonus casa / ristrutturazioni: quando l’installazione rientra in un intervento edilizio agevolabile (es. manutenzione straordinaria), e può abilitare anche il collegamento al bonus mobili, se ricorrono i requisiti.
  • Ecobonus: quando il nuovo impianto (es. pompa di calore) comporta un miglioramento dell’efficienza energetica, spesso in sostituzione di un impianto esistente.

Bonus condizionatore dicembre 2025: quanto si può detrarre

A dicembre 2025 le detrazioni “ordinarie” legate ai bonus edilizi distinguono tra abitazione principale e altri immobili. In linea generale:

  • 50% se la spesa riguarda l’abitazione principale (prima casa), rispettando i requisiti previsti
  • 36% se la spesa riguarda seconde case o altri immobili (o quando non si rientra nelle condizioni “prima casa”)

La detrazione, di norma, viene recuperata in 10 quote annuali di pari importo nella dichiarazione dei redditi (salvo regole specifiche della misura utilizzata).

Quali interventi rientrano: casi tipici (Bonus casa ed Ecobonus)

Per capire se puoi usare il bonus, la domanda chiave è: l’intervento è “edilizio” oppure “energetico”?

1) Bonus casa / ristrutturazioni

Di solito rientra quando l’installazione del condizionatore è parte di un intervento edilizio agevolabile (ad esempio manutenzione straordinaria). In questa casistica, oltre alla detrazione per il condizionatore, può essere possibile accedere anche al bonus mobili ed elettrodomestici se sono rispettate le condizioni previste (lavori agevolati “trainanti” rispetto all’acquisto dei beni).

2) Ecobonus (efficienza energetica)

Rientra in genere quando si installa un climatizzatore/pompa di calore ad alta efficienza (spesso in sostituzione di un impianto esistente) e l’intervento è inquadrabile tra quelli di risparmio energetico. In questi casi è fondamentale rispettare requisiti tecnici e documentali previsti dalla normativa e dalle procedure di invio dati.

Come richiedere il Bonus condizionatore: passaggi pratici

  1. Individua la misura corretta (Bonus casa o Ecobonus) in base al tipo di intervento e all’immobile (prima casa o altro).
  2. Verifica i requisiti tecnici del prodotto e dell’intervento (es. pompa di calore, efficienza, eventuale sostituzione impianto).
  3. Fatti rilasciare fatture complete (fornitura + posa/installazione) e conserva eventuale documentazione tecnica (schede prodotto, dichiarazioni, certificazioni).
  4. Paga con modalità tracciabile e, quando richiesto, con bonifico parlante (evita contanti).
  5. Invia la pratica all’ENEA se prevista dalla misura scelta (vedi paragrafo dedicato).
  6. Inserisci la spesa in dichiarazione dei redditi (730 o Redditi PF) per iniziare a recuperare le rate annuali della detrazione.

Documenti da conservare (checklist)

Per evitare contestazioni e per compilare correttamente la dichiarazione, conserva:

  • Fatture di acquisto e installazione (con descrizione chiara di bene e intervento)
  • Ricevute dei pagamenti tracciabili (es. ricevuta bonifico, quietanza POS, estratto conto)
  • Documentazione tecnica del prodotto e dell’intervento (schede, dichiarazioni, eventuali certificazioni)
  • Eventuali pratiche edilizie (se l’intervento rientra nel Bonus casa)
  • Ricevuta invio ENEA con codice CPID (se previsto)

Pagamenti corretti: attenzione al bonifico parlante

In molte casistiche di bonus edilizi/energetici è richiesto il bonifico parlante, cioè un bonifico che riporti:

  • causale del versamento (riferimento alla detrazione)
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione
  • partita IVA o codice fiscale del soggetto che riceve il pagamento

Se non sei sicuro del tipo di pagamento da usare, verifica con l’installatore e con la banca prima di effettuare il bonifico: un pagamento errato può compromettere l’accesso alla detrazione.

Comunicazione ENEA: quando serve e come funziona a dicembre 2025

Per alcuni interventi legati all’efficienza energetica (Ecobonus) e, in diversi casi, anche per interventi agevolati come Bonus casa con impatto energetico, è previsto l’invio dei dati all’ENEA tramite portale dedicato.

A dicembre 2025 è disponibile il portale aggiornato per la trasmissione dei dati relativi agli interventi agevolati: in caso di attivazione/aggiornamenti procedurali, fa fede la data indicata dall’ENEA (in questa guida la indichiamo con dicembre 2025).

In linea generale, l’invio va effettuato entro 90 giorni dalla fine lavori (o secondo le regole operative in vigore, soprattutto nei casi di aggiornamento del portale). Al termine della procedura si ottiene una ricevuta da conservare.

Se non vuoi gestire direttamente la pratica, spesso l’invio ENEA viene curato da un tecnico o dall’impresa installatrice: l’importante è verificare che la comunicazione sia stata effettivamente trasmessa e che tu abbia la ricevuta.

Come ottenere la detrazione in dichiarazione dei redditi

Il Bonus condizionatore si recupera tramite la dichiarazione dei redditi (modello 730 o Redditi Persone Fisiche). La detrazione viene ripartita, di norma, in 10 rate annuali di pari importo.

In pratica, dopo aver sostenuto la spesa e completato gli adempimenti (pagamento corretto, documenti, eventuale ENEA), indicherai l’importo nella dichiarazione per iniziare a recuperare la prima quota annuale.

Come massimizzare il risparmio con il condizionatore (oltre al bonus)

Ottenere una detrazione è un ottimo punto di partenza, ma il vero risparmio passa anche dai consumi. Per ridurre la spesa elettrica:

  • imposta una temperatura realistica (in genere bastano 5°C in meno rispetto alla temperatura ambiente)
  • usa la funzione deumidificazione quando l’umidità è alta: spesso migliora il comfort con consumi più contenuti
  • sfrutta modalità Eco e Notte quando disponibili
  • mantieni puliti i filtri e fai manutenzione periodica per evitare cali di efficienza
  • valuta l’abbinamento con un ventilatore (specie a soffitto) nelle ore meno critiche

Infine, per spendere meno in bolletta, confrontare le tariffe luce del Mercato Libero può aiutare a ridurre il costo unitario dell’energia: è un’azione “parallela” al bonus che può incidere sulla spesa di tutto l’anno.

Risorse utili

Domande correlate

Il Bonus condizionatore è ancora disponibile nel 2025?

Sì, nel 2025 è possibile ottenere il bonus tramite Bonus casa o Ecobonus, rispettando requisiti e percentuali di detrazione previste.

Serve sempre la ristrutturazione per ottenere il bonus?

No. Con l’Ecobonus è possibile accedere alla detrazione anche senza ristrutturazione, se il nuovo impianto migliora l’efficienza energetica.

È obbligatorio il bonifico parlante?

Nella maggior parte dei casi sì. Il bonifico parlante è necessario per collegare il pagamento alla detrazione fiscale.

Il bonus è valido anche per le seconde case?

Sì, ma con una detrazione ridotta (36%) rispetto all’abitazione principale.