Che cos'è il gas naturale e a cosa serve?

Aggiornato il: 21/02/2024
di Davide Raia
Pubblicato il: 08/11/2023

In 30 secondi

Tutto quello che c’è da sapere sul gas naturale

  • Il gas naturale è una delle principali fonti energetiche su scala globale
  • Si tratta di un idrocarburo incolore e inodore composto per circa il 90% da metano
  • In Italia, il gas naturale è utilizzato per produrre energia elettrica oltre che per alimentare la rete nazionale di distribuzione di gas
  • La maggior parte del gas naturale utilizzato in Italia è importato dall’estero, tramite gasdotti oppure come Gnl (Gas Naturale Liquefatto)
  • La produzione di gas in Italia copre il fabbisogno del nostro Paese per circa l'1%

Il gas naturale è uno dei “protagonisti” del settore energetico su scala internazionale e anche in Italia ricopre un ruolo di primissimo piano. Si tratta di una delle principali fonti energetiche disponibili attualmente su scala globale ed il suo ruolo è da sempre importantissimo per soddisfare il fabbisogno energetico di numerosi Paesi.

fornello a gas

Nel corso degli ultimi anni, inoltre, il gas naturale è stato più volte al centro delle news, diventando un tema sempre più attuale. L’obiettivo di ridurre le emissioni complessive in Europa, infatti, ha spinto diversi Paesi ad incentivare l’uso di gas naturale in sostituzione del carbone, altra fonte energetica decisamente più inquinante. Questo ha portato ad un progressivo incremento del prezzo del gas che è poi schizzato alle stelle con lo scoppio della guerra in Ucraina.

Vediamo, quindi, cos’è e a cosa serve il gas naturale, come si produce, i suoi utilizzi principali, da dove proviene il gas utilizzato in Italia e tanto altro ancora.

Che cos'è il gas naturale

Il gas naturale è una delle principali fonti energetiche globali e ricopre un ruolo di primissimo piano per produrre l’energia elettrica necessaria a soddisfare il fabbisogno energetico di numerosi Paesi. Da notare, inoltre, che il gas naturale viene utilizzato anche come fonte energetica primaria per alimentare i sistemi di riscaldamento domestici, per riscaldare l’acqua e per la cottura.

Si tratta di una sostanza presente naturalmente nel sottosuolo che presenta una composizione variabile che comprende diversi idrocarburi e gas con percentuali differenti. Il principale componente del gas naturale è il metano, l’idrocarburo più semplice composto da una molecola di carbonio e quattro molecole di idrogeno (la formula chimica è CH4).

Il metano, in genere, rappresenta circa il 90% del gas naturale. Per questo motivo, questo gas viene spesso indicato, semplicemente, come metano. Al suo interno, però, ci sono svariati idrocarburi, come il butano e il propano, ma anche altri gas, come l’azoto. A determinare la composizione effettiva del gas naturale sono i processi naturali che hanno portato alla sua formazione.

Di conseguenza, ogni giacimento di gas naturale presenta una composizione ben precisa. Il metano, però, è sempre il componente principale che si forma a seguito del processo di decomposizione di materie organiche. La formazione del gas naturale è, quindi, la fine di un processo durato centinaia di migliaia o addirittura milioni di anni.

Sulla Terra ci sono svariati giacimenti di gas naturale. Alcuni non sono ancora sfruttati dall’uomo e, probabilmente, altri non sono ancora stati scoperti. Di solito, i giacimenti di gas naturale sono affiancati da giacimenti di petrolio. Non sempre, inoltre, è possibile sfruttare le sacche di gas naturale presenti all’interno della superfice terrestre, sia per questioni legate a limitazioni tecnologiche che per motivi economici.

Il gas naturale è un idrocarburo incolore e inodore. Il tradizionale odore di gas che si può sentire in casa quando c’è una perdita nell’impianto o, più semplicemente, si lascia aperto un fornello non è legato al gas naturale. L’odore di gas è dovuto alla presenza di tioli, un componente aggiunto artificialmente al gas naturale per consentire di individuare facilmente la presenza di perdite di gas. Il caratteristico odore del gas è, quindi, dovuto ad uno stratagemma per consentire di individuare facilmente eventuali perdite.

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Come si produce il gas naturale

Il gas naturale non viene prodotto direttamente dall’uomo. Si tratta di una fonte di energia primaria che, come altri combustibili fossili, si produce a tramite una serie di processo naturali. In particolare, il gas naturale viene formato dalla decomposizione di sostanze organiche a seguito di un processo che può durare milioni di anni.

La decomposizione di tali sostanze porta alla formazione di gas che resta chiuso in “sacche” al di sotto della superfice terrestre che rappresentano oggi dei giacimenti di questa materia prima. Una volta portato a pressioni elevate, il gas naturale diventa liquido. In questo caso, si parla di GNL (Gas Naturale Liquido). Tale soluzione viene utilizzata per trasportare il combustibile con maggiore semplicità, senza dover ricorrere ai gasdotti.

A cosa serve il gas naturale?

Il gas naturale è una fonte di energia primaria e viene utilizzato per soddisfare il fabbisogno energetico su scala globale. Ci sono diversi modi in cui viene utilizzato il gas naturale. Una delle principali modalità di utilizzo di gas naturale è rappresentata dalla produzione di energia elettrica. La combustione del gas naturale, infatti, può essere sfruttata per produrre elettricità in apposite centrali termoelettriche.

La combustione del gas naturale viene utilizzata anche direttamente e non solo per produrre energia elettrica. Questa materia prima, infatti, viene utilizzata per alimentare i sistemi di riscaldamento domestico (oltre che per produrre acqua calda) e per sostenere tutte quelli processi industriali che necessitano del raggiungimento di elevate temperature. Da notare, inoltre, che il gas è utilizzato anche per la cottura dei cibi.

In Italia è presente una rete di distribuzione di gas naturale che consente a questa materia prima di arrivare fino all’abitazione del cliente finale dove avverrà la combustione per generare la fiamma necessaria per la cottura. L’utilizzo “diretto” di gas naturale (per il riscaldamento, per l’acqua calda o anche per la cottura) può essere sostituto da sistemi alternativi che utilizzo l’energia elettrica o altri combustibili.

Il gas naturale, in ogni caso, resta un elemento centrale per soddisfare il fabbisogno energetico su scala globale. Rispetto ad altri combustibili fossili, come il carbone, il gas naturale è meno inquinante e, quindi, può essere preferito (al netto di problemi di disponibilità e di costi delle materie prime) per ridurre l’impatto ambientale.

Da dove viene il gas naturale usato in Italia?

Mappa della provenienza del gas in Italia ed Europa

Storicamente, l’Italia utilizza in modo significativo il gas naturale, sia per alimentare la rete di distribuzione nazionale che come materia prima per la produzione di energia elettrica. Solo una piccola parte del gas naturale utilizzato in Italia viene effettivamente prodotto nel nostro Paese. La quota maggiore del gas utilizzato nel nostro Paese viene importata tramite una rete di gasdotti.

La produzione italiana di gas naturale, secondo i dati della Relazione Annuale di ARERA pubblicata a luglio 2023, copre solo una piccolissima parte del fabbisogno di gas del Paese. Nel corso del 2022, infatti, circa il 99% del gas utilizzato è stato importato dall’estero (si tratta di un dato in netta crescita rispetto al 93,5% registrato nel corso del 2021.

In Italia, anche per effetto della crisi energetica, il consumo di gas naturale è in netto calo. Gli ultimi dati, relativi all’intero 2022, evidenziano un calo dei consumi di circa 7,5 miliardi di metri cubi.  Rispetto al 2021 si registra una contrazione netta dei consumi. Su base annua, infatti, il calo registrato dai consumi di gas naturale in Italia è del -10%.

Il sistema di import del gas naturale sfrutta, come sottolineato in precedenza, una rete di gasdotti con 6 diversi punti di ingresso, dislocati tra Nord e Sud del Paese. Dai punti di ingresso situati nel Nord Italia arriva il gas naturale proveniente dalla Russia e dal Nord Europa. Dai due ingressi presenti in Sicilia, invece, arrivano le forniture di gas naturale dall’Algeria e dalla Libia mentre dall’ingresso collocato in Puglia arriva il gas dall’Azerbaijan.

 La maggior parte del gas naturale in Italia arriva dall’Algeria che copre il 36% del totale. Seguono Russia e Azerbaigian con il 15% ciascuno e poi il Qatar, con il 10%, e la Norvegia, con l’8,6%. I dati si riferiscono al 2022 e sono stati riportati dalla Relazione Annuale di ARERA.

 I dati preliminari del 2023 (il periodo di riferimento è gennaio – settembre) confermano un progressivo calo del consumo di gas naturale in Italia (-1,8%) e delle importazioni (-17,48%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il primo importatore di gas si conferma l’Algeria con una quota del 40% del totale del gas importato.

L’obiettivo di ridurre le importazioni di gas dalla Russia ha avuto successo: nei primi 9 mesi del 2023, infatti, in Italia sono arrivati 2,5 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia mentre nello stesso periodo del 2021 il totale di gas importato fu di circa 21,6 miliardi di metri cubi

Ci sono poi gli impianti di rigassificazione dove si completa la trasformazione del GNL (Gas Naturale Liquefatto) in gas naturale. I cosiddetti “rigassificatori”, secondo gli ultimi dati, contribuiscono per circa il 15% al fabbisogno nazionale di gas. In questo caso, la materia prima (il GNL) arriva in Italia via nave per poi essere trasformata in gas naturale e immessa nella rete di distribuzione una volta raggiunti gli impianti di rigassificazione collocati in Toscana e in Veneto.

Utilizzare il GNL è un sistema sempre più sfruttato in vari Paesi. Rendere liquido il gas, infatti, comporta una riduzione significativa del volume (circa 600 volte) che permette di stoccare la materia prima e trasportala via nave con relativa semplicità.  Diversi produttori di gas naturale, nel corso degli ultimi anni, hanno iniziato ad investire nel GNL per poter trasportare con maggiore semplicità il combustibile.

I dati del primo semestre del 2023 confermano un notevole incremento del GNL importato in Italia. Rispetto al primo semestre dello scorso anno, infatti, si registra un aumento del +21,7%. Nello stesso tempo, invece, cala la produzione nazionale che registra un -8,2% rispetto al primo semestre del 2022.

Perché non usiamo il gas italiano?

Il gas naturale “italiano” è parte integrante del sistema di approvvigionamento energetico italiano. Per ragioni economiche (legate ai costi di estrazione dai piccoli giacimenti italiani) e per volontà di ridurre il consumo di gas, negli anni precedenti la crisi energetica non ci sono stati particolari investimenti nel sistema di produzione di gas naturale in Italia.

Con l’inizio della crisi nel corso del 2021 e la guerra in Ucraina (con la necessità di ridurre la dipendenza dalla Russia) il tema della produzione di gas naturale “italiano” è tornato d’attualità. Al momento, però, il gas disponibile e l’infrastruttura per estrarlo sono limitati. Il gas prodotto in Italia, quindi, non può colmare l’intero fabbisogno del sistema energetico italiano.

Il contributo del gas italiano potrebbe superare il 5% nel corso dei prossimi anni ma difficilmente raggiungerà percentuali molto elevate. Anche per il prossimo futuro, quindi, l’Italia continuerà ad essere fortemente dipendente dalle importazioni di gas naturale dall’estero e, quindi, dall’andamento delle quotazioni sul mercato all’ingrosso.

Ad inizio 2023 è arrivato il via libera a nuove trivellazioni nell’Adriatico, con l’obiettivo di incrementare la produzione di gas naturale tramite impianti offshore. Il progetto sarà comunque un contributo ridotto alla crescita della produzione interna di gas naturale in Italia.

Che differenza c'è tra gas metano e gas naturale e GPL?

Gas metano, gas naturale e GPL non sono la stessa cosa. Si tratta di tre diverse sostanze. Il metano è, infatti, un idrocarburo semplice (con formula CH4) che rappresenta il principale componente del gas naturale. In media, infatti, circa il 90% della composizione del gas naturale è rappresentato da molecole di metano mentre il restante 10% comprende altri idrocarburi oltre a vari gas come l’azoto.

Per questo motivo, gas naturale e metano sono spesso considerati sinonimi. Si tratta, però, di un’approssimazione in quanto il metano è solo il principale componente del gas naturale che comprende anche diverse altre sostanze. Le proprietà chimico-fisiche di gas naturale e metano (per via dell’elevata concentrazione di metano nel gas naturale) sono molto simili.

Questi gas non vanno confusi con il GPL (Gas di Petrolio Liquefatti). Il GPL è una miscela di idrocarburi alcani a basso peso molecolare che comprende principalmente propano e butano. Il GPL si ottiene dal processo di raffinazione del petrolio oppure per estrazione, tramite processi di separazione dal gas naturale e dallo stesso petrolio.

Sostanze come il butano e il propano passano allo stato liquido a pressioni relativamente basse e di gran lunga inferiori a quelle del GNL. In questo modo, è possibile ottenere un combustibile liquido facilmente trasportabile ed utilizzabile come alternativa, in alcuni contesti, al gas naturale. Questi combustibili, quindi, non devono essere confusi tra di loro in quanto presentano caratteristiche chimico-fisiche e utilizzi differenti.

Domande correlate

Che differenza c'è tra gas metano e gas naturale e GPL?

Gas naturale e metano sono praticamente la stessa cosa: il gas naturale è infatti composto per circa il 90% da metano (CH4).  Se gas naturale e gas metano sono pressoché sinonimi, lo stesso non si può dire del GPL: il GPL infatti è formato da un mix d'idrocarburi, principalmente butano e propano. Il GPL, a differenza del gas naturale, può essere facilmente convertito allo stato liquido, rendendone il trasporto più agevole.

Quanto costa il gas naturale oggi?

Per valutare il costo del gas naturale oggi è possibile considerare il valore medio mensile dell’indice PSV, punto di riferimento del mercato all’ingrosso in Italia. Per il mese di gennaio 2024, il dato medio è di 0,33 €/Smc

Per cosa si usa il gas naturale?

Il gas naturale è utilizzato nella maggior parte dei casi come combustibile per il riscaldamento, per cucinare e per produrre energia elettrica. Le centrali elettriche infatti possono essere alimentare con l'energia idroelettrica, ma spesso funzionano solo se alimentate dal gas.