Tutto quello che c’è da sapere sul gas naturale
Il gas naturale è uno dei “protagonisti” del settore energetico su scala internazionale e anche in Italia ricopre un ruolo di primissimo piano. Si tratta di una delle principali fonti energetiche disponibili attualmente su scala globale ed il suo ruolo è da sempre importantissimo per soddisfare il fabbisogno energetico di numerosi Paesi.
Nel corso degli ultimi anni, inoltre, il gas naturale è stato più volte al centro delle news, diventando un tema sempre più attuale. L’obiettivo di ridurre le emissioni complessive in Europa, infatti, ha spinto diversi Paesi ad incentivare l’uso di gas naturale in sostituzione del carbone, altra fonte energetica decisamente più inquinante. Questo ha portato ad un progressivo incremento del prezzo del gas che è poi schizzato alle stelle con lo scoppio della guerra in Ucraina.
Vediamo, quindi, cos’è e a cosa serve il gas naturale, come si produce, i suoi utilizzi principali, da dove proviene il gas utilizzato in Italia e tanto altro ancora.
Il gas naturale è una delle principali fonti energetiche globali e ricopre un ruolo di primissimo piano per produrre l’energia elettrica necessaria a soddisfare il fabbisogno energetico di numerosi Paesi. Da notare, inoltre, che il gas naturale viene utilizzato anche come fonte energetica primaria per alimentare i sistemi di riscaldamento domestici, per riscaldare l’acqua e per la cottura.
Si tratta di una sostanza presente naturalmente nel sottosuolo che presenta una composizione variabile che comprende diversi idrocarburi e gas con percentuali differenti. Il principale componente del gas naturale è il metano, l’idrocarburo più semplice composto da una molecola di carbonio e quattro molecole di idrogeno (la formula chimica è CH4).
Il metano, in genere, rappresenta circa il 90% del gas naturale. Per questo motivo, questo gas viene spesso indicato, semplicemente, come metano. Al suo interno, però, ci sono svariati idrocarburi, come il butano e il propano, ma anche altri gas, come l’azoto. A determinare la composizione effettiva del gas naturale sono i processi naturali che hanno portato alla sua formazione.
Di conseguenza, ogni giacimento di gas naturale presenta una composizione ben precisa. Il metano, però, è sempre il componente principale che si forma a seguito del processo di decomposizione di materie organiche. La formazione del gas naturale è, quindi, la fine di un processo durato centinaia di migliaia o addirittura milioni di anni.
Sulla Terra ci sono svariati giacimenti di gas naturale. Alcuni non sono ancora sfruttati dall’uomo e, probabilmente, altri non sono ancora stati scoperti. Di solito, i giacimenti di gas naturale sono affiancati da giacimenti di petrolio. Non sempre, inoltre, è possibile sfruttare le sacche di gas naturale presenti all’interno della superfice terrestre, sia per questioni legate a limitazioni tecnologiche che per motivi economici.
Il gas naturale non viene prodotto direttamente dall’uomo. Si tratta di una fonte di energia primaria che, come altri combustibili fossili, si produce a tramite una serie di processo naturali. In particolare, il gas naturale viene formato dalla decomposizione di sostanze organiche a seguito di un processo che può durare milioni di anni.
La decomposizione di tali sostanze porta alla formazione di gas che resta chiuso in “sacche” al di sotto della superfice terrestre che rappresentano oggi dei giacimenti di questa materia prima. Una volta portato a pressioni elevate, il gas naturale diventa liquido. In questo caso, si parla di GNL (Gas Naturale Liquido). Tale soluzione viene utilizzata per trasportare il combustibile con maggiore semplicità, senza dover ricorrere ai gasdotti.
Il gas naturale è una fonte di energia primaria e viene utilizzato per soddisfare il fabbisogno energetico su scala globale. Ci sono diversi modi in cui viene utilizzato il gas naturale. Una delle principali modalità di utilizzo di gas naturale è rappresentata dalla produzione di energia elettrica. La combustione del gas naturale, infatti, può essere sfruttata per produrre elettricità in apposite centrali termoelettriche.
La combustione del gas naturale viene utilizzata anche direttamente e non solo per produrre energia elettrica. Questa materia prima, infatti, viene utilizzata per alimentare i sistemi di riscaldamento domestico (oltre che per produrre acqua calda) e per sostenere tutte quelli processi industriali che necessitano del raggiungimento di elevate temperature. Da notare, inoltre, che il gas è utilizzato anche per la cottura dei cibi.
In Italia è presente una rete di distribuzione di gas naturale che consente a questa materia prima di arrivare fino all’abitazione del cliente finale dove avverrà la combustione per generare la fiamma necessaria per la cottura. L’utilizzo “diretto” di gas naturale (per il riscaldamento, per l’acqua calda o anche per la cottura) può essere sostituto da sistemi alternativi che utilizzo l’energia elettrica o altri combustibili.
Il gas naturale, in ogni caso, resta un elemento centrale per soddisfare il fabbisogno energetico su scala globale. Rispetto ad altri combustibili fossili, come il carbone, il gas naturale è meno inquinante e, quindi, può essere preferito (al netto di problemi di disponibilità e di costi delle materie prime) per ridurre l’impatto ambientale.
Storicamente, l’Italia utilizza in modo significativo il gas naturale, sia per alimentare la rete di distribuzione nazionale che come materia prima per la produzione di energia elettrica. Solo una piccola parte del gas naturale utilizzato in Italia viene effettivamente prodotto nel nostro Paese. La quota maggiore del gas utilizzato nel nostro Paese viene importata tramite una rete di gasdotti.
La produzione italiana di gas naturale è pari a circa 4 miliardi di metri cubi. Nel corso del 2022 sono state avviate le procedure per incrementare la produzione, a seguito degli sviluppi geopolitici legati alla guerra in Ucraina e alla volontà di ridurre la dipendenza dalla Russia. In ogni caso, la produzione italiana di gas naturale copre circa il 5% del fabbisogno nazionale pari a poco più d 75 miliardi di metri cubi.
Prima della guerra in Ucraina, la maggior parte del gas importato in Italia arrivava dalla Russia (circa il 38% del totale nel corso del 2021). Gli altri fornitori di gas naturale a cui si rivolge l’Italia sono l’Algeria (con cui è stato raggiunto un accordo per incrementare le forniture dal 2022), la Libia, l’Olanda, la Norvegia, il Qatar e l’Azerbaijan. I dati del 2021 confermano come l’Algeria sia stato il secondo principale importatore di gas in Italia con poco meno del 30% del totale, precedendo l’Azerbaijan, con circa il 9%, e la Libia, con circa il 4%.
Il sistema di import del gas naturale sfrutta, come sottolineato in precedenza, una rete di gasdotti con 6 diversi punti di ingresso, dislocati tra Nord e Sud del Paese. Dai punti di ingresso situati nel Nord Italia arriva il gas naturale proveniente dalla Russia e dal Nord Europa. Dai due ingressi presenti in Sicilia, invece, arrivano le forniture di gas naturale dall’Algeria e dalla Libia mentre dall’ingresso collocato in Puglia arriva il gas dall’Azerbaijan.
Ci sono poi gli impianti di rigassificazione dove si completa la trasformazione del GNL (Gas Naturale Liquefatto) in gas naturale. I cosiddetti “rigassificatori”, secondo gli ultimi dati, contribuiscono per circa il 15% al fabbisogno nazionale di gas. In questo caso, la materia prima (il GNL) arriva in Italia via nave per poi essere trasformata in gas naturale e immessa nella rete di distribuzione una volta raggiunti gli impianti di rigassificazione collocati in Toscana e in Veneto.
Utilizzare il GNL è un sistema sempre più sfruttato in vari Paesi. Rendere liquido il gas, infatti, comporta una riduzione significativa del volume (circa 600 volte) che permette di stoccare la materia prima e trasportala via nave con relativa semplicità. Diversi produttori di gas naturale, nel corso degli ultimi anni, hanno iniziato ad investire nel GNL per poter trasportare con maggiore semplicità il combustibile.
Il gas naturale “italiano” è parte integrante del sistema di approvvigionamento energetico italiano. Per ragioni economiche (legate ai costi di estrazione dai piccoli giacimenti italiani) e per volontà di ridurre il consumo di gas, negli anni precedenti la crisi energetica non ci sono stati particolari investimenti nel sistema di produzione di gas naturale in Italia.
Con l’inizio della crisi nel corso del 2021 e la guerra in Ucraina (con la necessità di ridurre la dipendenza dalla Russia) il tema della produzione di gas naturale “italiano” è tornato d’attualità. Al momento, però, il gas disponibile e l’infrastruttura per estrarlo sono limitati. Il gas prodotto in Italia, quindi, non può colmare l’intero fabbisogno del sistema energetico italiano.
Il contributo del gas italiano potrebbe superare il 5% nel corso dei prossimi anni ma difficilmente raggiungerà percentuali molto elevate. Anche per il prossimo futuro, quindi, l’Italia continuerà ad essere fortemente dipendente dalle importazioni di gas naturale dall’estero e, quindi, dall’andamento delle quotazioni sul mercato all’ingrosso.
Gas metano, gas naturale e GPL non sono la stessa cosa. Si tratta di tre diverse sostanze. Il metano è, infatti, un idrocarburo semplice (con formula CH4) che rappresenta il principale componente del gas naturale. In media, infatti, circa il 90% della composizione del gas naturale è rappresentato da molecole di metano mentre il restante 10% comprende altri idrocarburi oltre a vari gas come l’azoto.
Per questo motivo, gas naturale e metano sono spesso considerati sinonimi. Si tratta, però, di un’approssimazione in quanto il metano è solo il principale componente del gas naturale che comprende anche diverse altre sostanze. Le proprietà chimico-fisiche di gas naturale e metano (per via dell’elevata concentrazione di metano nel gas naturale) sono molto simili.
Questi gas non vanno confusi con il GPL (Gas di Petrolio Liquefatti). Il GPL è una miscela di idrocarburi alcani a basso peso molecolare che comprende principalmente propano e butano. Il GPL si ottiene dal processo di raffinazione del petrolio oppure per estrazione, tramite processi di separazione dal gas naturale e dallo stesso petrolio.
Sostanze come il butano e il propano passano allo stato liquido a pressioni relativamente basse e di gran lunga inferiori a quelle del GNL. In questo modo, è possibile ottenere un combustibile liquido facilmente trasportabile ed utilizzabile come alternativa, in alcuni contesti, al gas naturale. Questi combustibili, quindi, non devono essere confusi tra di loro in quanto presentano caratteristiche chimico-fisiche e utilizzi differenti.