Quando finirà il caro bollette?
La radiografia del caro-bollette e come proteggersi dai rincari:
- spese per luce e gas raddoppiate rispetto al periodo pre-Covid: lo studio della CGIA di Mestre
- la cronologia dei rialzi dal 2021 a oggi, 23 gennaio 2025
- i fattori alla base della volatilità dei prezzi dei beni energetici all’ingrosso
- gli aiuti statali contro il caro-energia: i bonus luce e gas
- come risparmiare con le offerte luce e gas più convenienti tra i partner di SOStariffe.it
Stangata bollette per le famiglie italiane. Tra il 2019 e il 2023 le spese dell’energia elettrica sono aumentate del 108%, mentre quelle del gas hanno registrato un balzo all’insù del 72,1%.
A tenere la contabilità dei rialzi per le fatture luce e gas è stato l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre. In una recente analisi, l’associazione degli artigiani e delle piccole imprese, ha fotografato un raddoppio delle spese per elettricità e metano rispetto al periodo precedente alla pandemia da Covid-19.
Di fronte a queste cifre, la domanda ricorrente tra i consumatori è la seguente: “Quando finirà il caro bollette?”. Domanda legittima, considerato l’impatto che le fatture luce e gas hanno avuto e continuano ad avere sul budget familiare. Eppure, si tratta di un quesito a cui non è semplice rispondere a gennaio 2025, viste le incognite legate alle tensioni geopolitiche internazionali e ai rischi di escalation militare in aree chiave per la fornitura di idrocarburi.
Nei paragrafi che seguono scattiamo una radiografia del mix di fattori che hanno contribuito alla fiammata dei prezzi all’ingrosso dell’elettricità e del metano negli ultimi anni e cerchiamo di capire come puoi tenere a bada le bollette scegliendo offerte luce e gas convenienti del Mercato Libero.
Perché l’aumento di luce e gas?
Impennata della domanda energetica mondiale per la ripresa post-pandemia. Volatilità dei prezzi della materia prima all’ingrosso a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia (prima) e delle tensioni in Medio Oriente (poi). Ruolo ancora preponderante del gas naturale nella produzione di energia elettrica. Rinnovabili in crescita ma non ancora protagoniste. Boom dei consumi energetici nei Paesi asiatici, soprattutto per la necessità di far funzionare i condizionatori per proteggersi dalle ondate di calore provocate dal surriscaldamento climatico.
Sono questi i principali responsabili della “tempesta perfetta” dei rialzi dei prezzi del gas naturale a cavallo tra la fine del 2021 e l’inizio 2022. Fattori che hanno scatenato la “fiammata” dei prezzi all’ingrosso di elettricità e metano negli anni scorsi ma che, anche a gennaio 2025, continuano a rappresentare delle incognite su cui gli analisti del comparto continuano a mantenere alta la guardia.
Aumenti luce e gas: quali sono le cause?
Prima di rispondere alla domanda “Quando finirà il caro bollette?”, tracciamo una mappa cronologica dei rialzi, a partire dal 2021 per arrivare al 2024,
2021
Come anticipato poco sopra, il conflitto tra Russia e Ucraina (e la conseguente riduzione delle forniture di gas naturale in arrivo da Mosca all’Europa) non è la sola causa del caro bolletta che ha flagellato i Paesi UE nel 2022.
Già dal luglio del 2021, il trend al rialzo dei prezzi dei beni energetici all’ingrosso era evidente. A questo ha contribuito la “fame” di elettricità legata al ritorno alla normalità dopo la pandemia da Covid-19.
Infine, da ricordare anche il ruolo del cambiamento climatico, visto che l’accoppiata tra una primavera molto fredda e un’estate molto calda nel 2021 ha fatto aumentare la domanda di gas (prima per il riscaldamento, subito dopo per la produzione di energia elettrica per alimentare i condizionatori). Tutti fattori, che già prima della crisi tra Russia e Ucraina, hanno giocato un ruolo chiave nel far schizzare verso l’alto l’esborso per le forniture domestiche di luce e gas delle famiglie italiane.
2022
Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte del Cremlino, nel febbraio 2022, l’Europa ha avviato i suoi sforzi per limitare quanto più possibile le importazioni di gas dalla Russia. Infatti, tra il 2022 e il 2024, per allentare la dipendenza energetica da Mosca, l’Europa (anche tramite il piano REPowerEU) ha accelerato sulle importazioni di GNL.
Secondo le cifre rese note dalla commissaria UE per l’Energia, Kadri Simson, in occasione del secondo anniversario dal lancio del piano REPowerEu, in Europa:
- c’è stata una flessione del 18% del consumo di gas naturale tra agosto 2022 e marzo 2024;
- sono crollate le importazioni di gas provenienti dalla Russia, passando dal 45% al 15% tra il 2021 e il 2023;
- c’è stato un rapido incremento degli impianti di energia rinnovabile: si è raggiunto il record di quasi 96 GW di nuova capacità di energia solare installata e di 33 GW della capacità eolica dal 2022.
2023
Secondo la relazione annuale ARERA (Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente), nel 2023 è radicalmente cambiata la mappa dell’approvvigionamento del gas naturale in Italia. Infatti, dai 29,2 miliardi di metri cubi che l’Italia aveva acquistato da Mosca nel 2021 si è passati ai 2,9 miliardi di metri cubi arrivati tramite i gasdotti nel 2023. E ancora: la quota di gas russo nella copertura del fabbisogno nazionale è passata dal 40% del 2021 al 4,7% nel 2023.
Nella tabella che segue, ecco la classifica dei Paesi che più hanno contributo, nel 2023, a soddisfare la “fame” di metano (60,3 miliardi di metri cubi, in calo del -10,4% rispetto al 2022) da nord a sud della nostra Penisola:
PROVENIENZA DEL GAS IMPORTATO IN ITALIA NEL 2023 |
QUANTI METRI CUBI SONO ARRIVATI IN ITALIA |
Algeria | 25,5 miliardi di metri cubi |
Azerbaigian | 10 miliardi di metri cubi |
Qatar | 6,8 miliardi di metri cubi |
Norvegia e Olanda | 6,6 miliardi di metri cubi |
Stati Uniti | 5,3 miliardi di metri cubi |
Russia | 2,9 miliardi di metri cubi |
Libia | 2,5 miliardi di metri cubi |
altri Paesi | 2 miliardi di metri cubi |
2024
Nonostante la strategia di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetica in Italia e in Europa, le tensioni geopolitiche internazionali non permettono di abbassare la guardia.
Tanto che, dopo una costante riduzione dei prezzi di energia e gas all’ingrosso avvenuta tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, da maggio di quest’anno si sta assistendo a un nuovo rialzo degli indici PUN e PSV, che sono rispettivamente i valori di riferimento per la compravendita dell’energia e del gas all’ingrosso in Italia.
Come funziona il bonus famiglie contro il caro bollette
Tra le iniziative messe in campo dal Governo per arginare l’impatto del caro bollette in Italia c’è il rafforzamento del Bonus luce e gas, lo sconto in fattura destinato alle famiglie in condizioni di disagio economico e fisico.
Potenziato negli ultimi due anni nell’intento di allargare la platea dei beneficiari, il limite ISEE per accedere al bonus luce e gas è tornato, nel 2024, ai livelli ordinari. Ecco i requisiti per ottenere il bonus bollette a gennaio 2025:
- ISEE non superiore a 9.530 € per famiglie con massimo 3 figli a carico;
- ISEE non superiore a 20.000 € per famiglie con almeno 4 figli a carico.
Cosa fare finché dura il caro bollette
È indubbio che per minimizzare gli effetti dei rincari sia necessario abbattere gli sprechi e ridurre i consumi, ad esempio:
- limitando l’uso degli elettrodomestici più energivori (come il condizionatore, ma anche il frigorifero tenuto a temperature troppo basse);
- ricordandosi di spegnere le luci nelle stanze;
- cercando di migliorare l’isolamento termico di casa.
Oltre all’ottimizzazione dei consumi, una mossa salva-portafogli è quella di affidarsi alle offerte luce e gas del Mercato Libero che propongano un costo contenuto della materia prima, ovvero il costo kWh per l’energia elettrica e il costo metano al metro cubo per il gas.
Per trovare offerte luce e gas con queste caratteristiche oggi, 23 gennaio 2025, puoi farti aiutare dal comparatore di SOStariffe.it. Questo strumento gratuito ti consente di confrontare le offerte gas proposte dai gestori energetici partner di SOStariffe.it e trovare quella più in linea con il tuo fabbisogno energetico.