Cosa possiamo fare contro la crisi energetica europea?

Aggiornato il: 02/02/2024
di Luana Galanti
Pubblicato il: 07/11/2023

In 30 secondi

A partire dal 2022 si è scatenata in Europa una forte crisi energetica, che ha avuto ripercussioni sulla vita di famiglie e imprese:

  • la crisi è stata causata da un mix di volatilità del mercato, fattori geopolitici e scarsità di risorse energetiche;
  • l'UE ha messo in campo diverse misure per contrastare la crisi energetica in atto e per prevenirne di future;
  • gli effetti della crisi dovrebbero mitigarsi nel 2024, anche grazie alle misure adottate per incentivare lo stoccaggio di risorse;
  • una possibile soluzione per mettersi al riparo da future crisi è abbandonare gradualmente le risorse fossili e passare alle rinnovabili.

Già nel 2021 i prezzi dell’energia e del gas avevano mostrato segnali di instabilità, ma la crisi energetica è esplosa a seguito dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina.

Il fatto che i due Paesi in guerra fossero tra i maggiori esportatori europei di gas ha avuto un effetto domino sul mercato energetico europeo, facendo impennare i prezzi dei beni energetici all’ingrosso e scatenando una crisi che è durata per tutto il 2022, con ripercussioni anche nel 2023.

In questa guida accenderemo i riflettori sulla crisi energetica, sulle azioni messe in campo dall’Unione Europea per evitare un rialzo eccessivo dei prezzi e cosa possano fare le famiglie per ridurre i propri consumi energetici.

traliccio luce con dietro fulmini

Quali sono le cause della crisi energetica del 2023?

Generalmente, quando si parla di crisi energetica si fa riferimento a una situazione in cui c'è una carenza di fonti energetiche o una situazione di forte instabilità dei prezzi.

La crisi energetica che ha colpito in particolare l'Europa a partire dal 2022 è stata causata da diversi fattori che, combinati insieme, hanno portato a un deciso aumento dei prezzi del metano. L'aumento delle quotazioni gas al TTF di Amsterdam (il principale hub europeo per la compravendita di gas naturale all’ingrosso) si è riflesso anche sul mercato elettrico, determinando un aumento senza precedenti dei costi per l'energia elettrica e per il gas che, a loro volta, si sono tradotti in stangate in bolletta per famiglie e imprese. 

I principali fattori che hanno scatenato la crisi energetica europea sono:

  • la guerra tra Russia e Ucraina, che ha comportato una netta riduzione del volume di gas fatto transitare nei gasdotti in arrivo in Europa;
  • la situazione climatica, caratterizzata da un lungo periodo di siccità a causa della quale è stata prodotta meno energia nucleare;
  • le dinamiche legate all'andamento della domanda e dell'offerta

L'origine della crisi energetica è legata soprattutto a fattori geopolitici. L'invasione russa ai danni dell'Ucraina e le conseguenti sanzioni economiche comminate alla Russia hanno cambiato la geografia del mercato europeo del gas. Se sino alla fine del 2021, la Russia era il principale Paese fornitore di gas in Europa, dopo l'inizio della guerra in Ucraina i Paesi dell'UE hanno ridotto al minimo le forniture russe, cercando altre fonti di approvvigionamento

Attualmente oltre un terzo del gas in Italia viene importato dall'Algeria. Nella classifica dei Paesi da cui importiamo il gas seguono Azerbaigian e Russia (la sua quota di mercato si è ridotta di quasi i 2/3 rispetto al 2021). 

Conseguenze attuali della crisi energetica

La crisi energetica ha mostrato come i mercati siano interconnessi e come uno shock molto forte in un comparto possa avere un impatto a cascata su tutta l'economia. L'insieme delle condizioni che hanno causato la crisi energetica e l'aumento dei prezzi registrato nel mercato elettrico e in quello del gas hanno scatenato una corsa al rialzo anche dei prezzi dei beni non energetici, facendo aumentare l'inflazione in Europa. 

Per contenere la corsa dell'inflazione, la BCE (la Banca Centrale Europea) ha attuato una politica monetaria restrittiva, aumentando il costo del denaro. Ciò ha comportato un aumento dei tassi di interesse bancari, rendendo i prestiti e i mutui più cari. Inoltre, l'aumento del prezzo dei beni energetici e l'aumento delle bollette ha avuto un effetto restrittivo sull'economia, riducendo la crescita generale. 

Azioni UE di contenimento dei prezzi

L'UE ha reagito prontamente alla crisi energetica, adottando un pacchetto di misure volto a contenere la spesa per l'approvvigionamento del gas e a favorire lo sviluppo di fonti energetiche alternative, soprattutto in un’ottica di progressivo abbandono dei combustibili fossili. 

Le principali azioni dell'UE hanno riguardato:

  • l'adozione del piano REPowerEU, per incentivare la transizione verde;
  • l'incremento delle percentuali minime di stoccaggio del gas da parte dei Paesi membri;
  • la riduzione della domanda di gas e di energia elettrica;
  • l'adozione di misure per l'acquisto in comune del gas e di meccanismi di solidarietà tra i Paesi membri;
  • l'introduzione di un price cap, un meccanismo automatico per impedire il rialzo dei prezzi del gas oltre una certa soglia. 

Cosa succederà nel 2024?

Fare previsioni sull'andamento della crisi energetica nel 2024 non è semplice, anche perché alcuni dei fattori che possono influenzare l'andamento dei mercati energetici, come il clima, sono imprevedibili.

Se è vero che i prezzi potrebbero risalire per effetto delle guerre che interessano Russia e Ucraina da un lato e Israele e Palestina dall'altro lato, è anche vero che le politiche adottate a livello europeo dovrebbero garantire ai Paesi dell'UE una buona quantità di scorte di gas, che riducono la vulnerabilità degli Stati membri in caso di prezzi fuori controllo.

Come uscire dalla crisi energetica?

Una possibile soluzione per uscire dalla crisi energetica è l'abbandono graduale delle fonti di energia di origine fossile e l'utilizzo a larga scala di fonti di energia rinnovabile, anche incentivando l'autoproduzione. 

Anche investire sulla ricerca e sullo sviluppo di fonti di energia alternative, come l'idrogeno, è un buon modo per non avere troppa dipendenza dall'andamento dei mercati dell'energia elettrica e del gas e per costruire un mix energetico più equilibrato. 

Nell'immediato, per tamponare le conseguenze negative della crisi è utile sfruttare le risorse in modo efficiente e tagliare per quanto possibile i consumi superflui

10 consigli per ridurre il consumo energetico a casa

Consigli per risparmiare gas

Consigli per risparmiare energia

Evitare la dispersione termica, migliorando l'isolamento di porte e finestre

Non lasciare gli apparecchi in standby

Accendere la caldaia solo quando necessario

Staccare i caricabatterie dalle prese elettriche

Inserire le valvole termostatiche nei termosifoni, in modo da poter regolare la temperatura in tutte le stanze della casa

Usare elettrodomestici con classi di efficienza energetica elevate

Sostituire la vecchia caldaia con un modello più efficiente

Utilizzare solo lampadine a LED

Adottare sistemi di cottura senza gas

Utilizzare gli elettrodomestici a pieno carico e accenderli nelle ore in cui l'energia costa meno

Uno degli obiettivi dell'UE per combattere le conseguenze negative della crisi energetica è ridurre la domanda di gas del 15%. Tutte le famiglie europee possono contribuire al raggiungimento di questo obiettivo, consumando meno ed evitando gli sprechi. Specialmente durante l'inverno, si possono adottare diversi comportamenti virtuosi per consumare meno gas

Per ridurre la bolletta del metano si può migliorare l'efficienza energetica della propria casa e razionalizzare i consumi. Chi vuole fare una scelta green può anche pensare di sostituire la caldaia a gas con un sistema di riscaldamento alternativo, come le caldaie con pompa di calore o le stufe a pellet. 

Anche per i consumi elettrici valgono considerazioni simili. Fare attenzione a come e a quanto si usano gli apparecchi elettrici è la priorità per consumare meno energia

Oltre ad agire sui consumi per risparmiare energia elettrica, è bene anche fare attenzione a quanto si pagano il gas e l'energia elettrica. Per risparmiare sulle bollette si possono mettere a confronto le offerte dei fornitori luce e gas sul Mercato Libero e scegliere l'offerta che assicura il massimo risparmio. 

Crisi energetica europea: le previsioni per il 2024-2025

Crisi energetica: cosa guardare nel 2024-2025

Tensioni geopoliche e focolai di guerra

Diversificazione delle fonti

Accelerazione sulla transizione energetica

Riduzione dei costi dell'energia solare e boom fotovoltaico

Slancio vero i gas a basse emissioni: idrogeno, biogas e biometano

Il 2024 si è aperto all’insegna della stabilità dei prezzi dei beni energetici all’ingrosso, con le quotazioni gas al TTF di Amsterdam (il principale hub per la compravendita di metano all’ingrosso nel Vecchio Continente) che si mantengono stabili sotto i 30 euro al megawattora. Il prezzo attuale del gas, come si legge in un articolo de “Il Sole 24 Ore” pubblicato il 23 gennaio 2024, è “dodici volte inferiore rispetto ai picchi record dell’agosto 2022” e “quasi tre volte più basso rispetto all’inverno 2023”. Una notizia che fa tirare un sospiro di sollievo alle famiglie perché la spesa per la materia prima energia e metano rappresenta una delle voci che più incidono sugli importi in bolletta.

Eppure, nonostante questa relativa tranquillità, il mercato energetico in Europa continuerà a restare un “osservato speciale” per tutto il 2024 (e oltre) dal momento che i focolai di guerra sono molti (non da ultimo quello in Medio Oriente) e le tensioni geopolitiche, soprattutto quelle nelle zone chiave per la fornitura di idrocarburi, non vanno sottovalutate. A confermare quanto la crisi energetica sia destinata a preoccupare ancora a lungo gli analisti del settore è l’ultimo rapporto sul mercato del gas pubblicato da IEA, l’Agenzia internazionale dell’energia, secondo cui “le incertezze geopolitiche rappresenteranno il principale fattore di rischio per i mercati globali del gas nel 2024”.

Dall’andamento del mercato energetico (con un rinnovato impegno alla diversificazione delle fonti di tutti i Paesi UE) all’accelerazione sulla sostenibilità. “Per raggiungere gli obiettivi 2030 e 2050, l’UE deve raddoppiare gli sforzi e l’impegno verso l’elettrificazione e lo sviluppo di fonti di energia a basso contenuto di carbonio”, spiegano gli esperti del Crea (il Centro per la ricerca sull’energia e l’aria pulita) nell'ultimo report dedicato all'andamento delle emissioni di CO2 in Europa nel 2023.

Tra le previsioni per il 2024-2025 c’è da segnalare l’atteso (nuovo) calo dei prezzi dell’energia solare che farà da apripista a un rinnovato boom nel fotovoltaico, tecnologia che acquista sempre maggior appeal tra i consumatori. Prezzi più accessibili nei prossimi mesi anche per le batterie, cruciali per lo stoccaggio dell’energia prodotta in eccesso.

E ancora, secondo gli esperti, tra 2024 e 2025 aumenterà lo slancio verso i gas a basse emissioni, “con una maggiore attenzione al ruolo dell’idrogeno, del biogas e del biometano per sostenere i Paesi nel raggiungimento degli obiettivi energetici e climatici”.