Il fotovoltaico è un settore oramai maturo, in grado di offrire tante possibilità di risparmio, rivelandosi ottimo come investimento a medio-lungo termine e che garantisce un sostanziale contributo alla progressiva riduzione dell’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili.
Sul tema del fotovoltaico, negli anni, si sono creati dei veri e propri “miti” basati, in molti casi, sul "sentito dire" e sulla mancata consapevolezza di come il settore dell’energia fotovoltaica abbia completato il proprio processo di maturazione diventando, sempre di più, un punto di riferimento dell’intero settore energetico.
Vediamo, quindi, i 7 miti più diffusi sul fotovoltaico.
Uno dei primi miti sul fotovoltaico è rappresentato dalla falsa convinzione che i pannelli presenti sul mercato non siano ancora “maturi”. La tecnologia alla base dei prodotti fotovoltaici è eccellente ed il livello di efficienza raggiunto dai modelli oggi disponibili sul mercato è già molto elevato.
È chiaro che tra 5 o 10 anni arriveranno in commercio pannelli fotovoltaici ancora più efficienti, ma questo discorso vale per qualsiasi categoria di prodotto. Attendere di passare al fotovoltaico perché la tecnologia dei pannelli non è ancora “pronta” non è più una scusa valida.
Un altro “mito” sui pannelli fotovoltaici è rappresentato dal prezzo. Negli ultimi 25 anni, infatti, il costo di un impianto fotovoltaico si è notevolmente ridotto, mentre le bollette dell’energia elettrica continuano a crescere. Ad oggi, un impianto fotovoltaico da 3,3 chilowatt costa poco più di 6 mila Euro (IVA compresa). Il calo del prezzo su base annua si è ridotto andando a stabilizzare il mercato e rendendo, quindi, inutile attendere ulteriormente per effettuare l’acquisto. Da notare, inoltre, che la spesa legata al fotovoltaico è ammortizzabile grazie alla possibilità di sfruttare detrazioni fiscali del 50%.
La posizione geografica influenza in modo evidente il livello di energia generata da un impianto fotovoltaico. È anche vero però che i fattori da tenere in considerazione sono numerosi. Naturalmente, al Sud Italia la resa è generalmente maggiore rispetto al Nord Italia, ma è necessario comunque tenere conto di altri aspetti come l’altitudine. Installare in montagna un impianto fotovoltaico, ad esempio, risulterà più conveniente, a parità di tutti gli altri fattori, rispetto all’installazione in pianura.
L’orientamento per un pannello fotovoltaico è essenziale. Nonostante ciò anche i tetti rivolti ad est o ad ovest possono risultare particolarmente adatti alla produzione di energia solare in assenza di un’esposizione diretta e senza ombreggiamenti naturali verso il sud. Nella scelta dell’orientamento, in generale, i fattori da tenere in considerazione sono numerosi.
Un normale impianto fotovoltaico non richiede manutenzione costante. Di norma, gli interventi di manutenzione per i pannelli fotovoltaici sono molto rari. Solo quando si vive in zone particolari (in prossimità di campi agricoli o siti industriali) è consigliabile eseguire pulizie periodiche, ogni 2 anni, al fine di massimizzare l’efficienza dei pannelli.
Un altro mito da sfatare legato al fotovoltaico è la possibilità di “isolarsi” dalla rete elettrica. Si tratta di una soluzione sconveniente per diversi fattori come la necessità di avere a disposizione sistemi di accumulo di energia molto costosi o il rischio di restare senza energia in caso di guasto, anche di semplice risoluzione, dell’impianto. Affiancando ad un impianto fotovoltaico un sistema di accumulo dimensionato in modo adeguato si potrà portare la soglia di autoconsumo sino al 90%.
L’evoluzione del mercato energetico ha portato, negli ultimi anni, a rendere sempre più competitiva l’energia solare. Per un impianto fotovoltaico con un ciclo di vita di 25 anni, il costo dell’energia solare è di circa 12 centesimi al kWh. L’energia offerta dai fornitori costa, invece, circa il doppio (23 centesimi al kW).