Cosa è l'agrofotovoltaico? Guida al funzionamento e agli incentivi 2023

Aggiornato il: 14/09/2023
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 14/09/2023

In 30 secondi

  • L'agro fotovoltaico o agrivoltaico combina produzione agricola ed energetica con pannelli solari installati su terreni coltivabili.
  • L'agrivoltaico permette di diversificare il reddito, incrementare la resa energetica e mitigare il cambiamento climatico.
  • L’energia elettrica viene prodotta da serre fotovoltaiche, impianti a terra e parchi agrivoltaici.
  • Gli incentivi agro fotovoltaico del 2023 riguardano soprattutto agricoltori, proprietari di terreni, imprese ed enti pubblici.

agro fotovoltaico

Cos'è l'agro fotovoltaico?

L'agro fotovoltaico, o agrivoltaico, è un sistema di produzione di energia rinnovabile che combina la coltivazione di terreni agricoli con la produzione di elettricità tramite pannelli solari. Si tratta di un approccio innovativo, che permette di sfruttare la stessa superficie di terreno per due scopi produttivi: la produzione agricola e quella energetica.

Nel dettaglio, i pannelli solari sono installati su strutture elevate che permettono di coltivare i terreni sottostanti, minimizzando l'ombreggiamento e garantendo le necessarie condizioni di crescita per le piante. Tale modello consente di ridurre la competizione per l'uso del suolo tra produzione di energia e produzione agricola, contribuendo alla sostenibilità ambientale e alla resilienza dei sistemi agricoli.

Il concetto di agro fotovoltaico offre inoltre diversi vantaggi. Tra questi, la possibilità di diversificare le fonti di reddito per gli agricoltori, l'incremento della resa energetica del terreno e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico attraverso la produzione di energia rinnovabile. Inoltre, gli impianti fotovoltaici possono fornire ombra e umidità ai raccolti sottostanti, migliorando le condizioni di crescita in aree con clima caldo e secco.

Soluzioni agrivoltaico: serre fotovoltaiche, impianti a terra, parchi agrivoltaici

Le soluzioni agrivoltaiche rappresentano un connubio avanzato tra l'agricoltura e la produzione di energia rinnovabile. Tra queste troviamo le serre fotovoltaiche, gli impianti a terra e i parchi agrivoltaici.

  • Le serre fotovoltaiche combinano la produzione agricola con quella di energia solare. Grazie all'utilizzo di pannelli fotovoltaici semi-trasparenti, queste serre permettono la coltivazione di piante sottostanti, garantendo al contempo la produzione di energia.
  • Gli impianti a terra, invece, rappresentano la tipologia di impianti fotovoltaici più diffusa nel settore agrivoltaico. Posizionati direttamente sul terreno, possono essere integrati con diverse colture, come l'allevamento o la coltivazione di piante adatte all'ombra, rendendo il terreno sottostante produttivo e preservando la biodiversità.
  • Infine, i parchi agrivoltaici sono grandi impianti fotovoltaici combinati con attività agricole, spesso su terreni di scarsa qualità o non adatti all'agricoltura tradizionale. Gli impianti consentono la produzione di energia rinnovabile su larga scala e al contempo favoriscono l'uso sostenibile della terra.

L'agrovoltaico rappresenta, dunque, una modalità innovativa e sostenibile di gestire le risorse agricole e di produrre energia pulita, promuovendo la resilienza dei sistemi agricoli e contribuendo agli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio. Grazie ai nuovi incentivi e alle politiche di sostegno, queste soluzioni stanno diventando sempre più accessibili e attraenti per gli agricoltori italiani.

Come avviare un progetto agro-fotovoltaico?

Avviare un progetto agro-fotovoltaico richiede una pianificazione accurata e 5 passaggi chiave:

  1. Innanzitutto è necessario effettuare un'analisi del sito, che include la valutazione delle condizioni del terreno, la quantità di luce solare disponibile, l'accessibilità del sito e la presenza di infrastrutture esistenti come le linee elettriche. È anche importante considerare quali colture o attività agricole potrebbero essere compatibili con l'installazione di pannelli solari.
  2. Si procede con la progettazione dell'impianto. Questo passaggio include la scelta del tipo di pannelli fotovoltaici, la loro disposizione, l'orientamento e l'inclinazione, così come la progettazione del sistema di raccordo alla rete elettrica. Parallelamente, è fondamentale comprendere le normative e le procedure di permessi locali. In Italia, ad esempio, è necessario ottenere permessi edilizi, ambientali e elettrici, tra gli altri.
  3. Il passaggio successivo è la ricerca di finanziamenti e incentivi. Esistono diverse fonti di finanziamento disponibili per i progetti agro-fotovoltaici, tra cui prestiti bancari, fondi regionali, nazionali e dell'Unione Europea, così come vari programmi di incentivi per l'energia rinnovabile.
  4. Si può procedere con la costruzione dell'impianto, possibilmente in collaborazione con un installatore professionale e con esperienza.
  5. Infine, è necessario monitorare e gestire sia la produzione di energia che l'attività agricola. Questa fase può includere l'installazione di strumenti di monitoraggio dell'energia, la manutenzione dei pannelli solari, la gestione delle colture e la gestione delle pratiche agricole sostenibili.

Quanto costa un impianto agrovoltaico?

Come indicazione generale, al 2023 i costi di un impianto fotovoltaico su terraferma possono variare tra 1.000 e 3.000 euro per kilowatt installato.

Tuttavia, bisogna considerare ulteriori costi associati all'adattamento dell'installazione alle esigenze dell'agricoltura. Ad esempio, ci potrebbero essere costi aggiuntivi per installare i pannelli a una certa altezza dal suolo per permettere il passaggio di macchinari agricoli, o per orientare i pannelli in modo tale da non ombreggiare eccessivamente le colture.

Inoltre vanno considerati i costi operativi e di manutenzione nel corso della vita dell'impianto, che potrebbero includere la manutenzione dei pannelli, l'aggiornamento dell'equipaggiamento, la manutenzione del terreno e delle colture, e la gestione del sistema di monitoraggio energetico.

Nonostante i costi iniziali, è importante ricordare che un impianto agrovoltaico può fornire un flusso di entrate costante per molti anni, sia attraverso la vendita di energia elettrica che attraverso la produzione agricola. Inoltre ci sono vari programmi di incentivi e finanziamenti disponibili che possono aiutare a ridurre l'onere finanziario iniziale.

Per ottenere una stima più precisa per un progetto specifico, è comunque consigliabile consultare un professionista o una società specializzata in progetti agrovoltaici.

Agro-fotovoltaico 2023: gli incentivi

Nel 2023, vari incentivi sono stati messi a disposizione a livello internazionale, nazionale e regionale per promuovere l'adozione dell'agro-fotovoltaico. Questi incentivi possono aiutare a ridurre l'onere finanziario iniziale e a rendere più attrattivo l'investimento in queste tecnologie. Vediamo qui sotto una tabella riassuntiva:

Tipo di Incentivo

Dettagli

Beneficiari

Come Accedere

Green Deal UE

Sostegno a soluzioni innovative come l'agro-fotovoltaico attraverso finanziamenti, prestiti agevolati, garanzie o incentivi fiscali.

Diverse categorie, inclusi agricoltori, proprietari di terreni, imprese, enti pubblici

Richiedere attraverso le strutture locali di attuazione della politica dell'UE

Superbonus 110% (Italia)

Detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica e sviluppo di fonti rinnovabili.

Diverse categorie, inclusi agricoltori, proprietari di terreni, imprese, enti pubblici

Richiedere attraverso le strutture locali di attuazione della politica energetica italiana

FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale)

Sostegno finanziario per progetti di sviluppo sostenibile delle zone rurali, inclusi gli impianti agro-fotovoltaici.

Agricoltori, aziende agricole

Presentare un progetto che contribuisce allo sviluppo sostenibile delle zone rurali

Incentivi regionali (Italia)

Incentivi specifici per la produzione di energia rinnovabile

Diverse categorie, inclusi agricoltori, proprietari di terreni, imprese, enti pubblici

Richiedere attraverso le strutture locali di attuazione della politica energetica regionale

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Progetto Parco Agrisolare (Italia)

Finanziamento di 1,5 miliardi di euro per l'acquisto e l'installazione di pannelli fotovoltaici su tetti di fabbricati agricoli e agroalimentari. Copre anche la rimozione di amianto/eternit e l'isolamento termico dei tetti.

Imprenditori agricoli individuali o societari, imprese agroindustriali, cooperative agricole e consorzi

Valutare la proprietà, pianificare l'impianto, fare domanda per l'incentivo, attuare il progetto, verifica e monitoraggio

A livello europeo, la strategia del Green Deal dell'UE punta a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e prevede il sostegno a soluzioni innovative e sostenibili come l'agro-fotovoltaico; tale sostegno può assumere la forma di finanziamenti diretti, prestiti a tassi agevolati, garanzie di prestito o incentivi fiscali.

In Italia, il Conto Energia ha offerto nel passato incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, compresi gli impianti fotovoltaici. Anche se il Conto Energia non è più attivo, ci sono altri programmi di incentivi che sostituiscono o integrano quello originale. Ad esempio, il Superbonus 110% – pur se rimodulato dagli ultimi interventi governativi – offre importanti detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica e sviluppo di fonti rinnovabili.

L aziende agricole possono accedere a fondi specifici come il FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale), che offre sostegno finanziario per progetti che contribuiscono allo sviluppo sostenibile delle zone rurali, inclusi gli impianti agro-fotovoltaici. Oltretutto molte regioni italiane offrono incentivi specifici per la produzione di energia rinnovabile, quindi vale la pena informarsi sulle opportunità disponibili a livello locale.

Con il decreto ministeriale del 25 marzo 2022, il governo italiano ha regolamentato l'uso di impianti fotovoltaici nel settore agricolo nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo prevede il progetto Parco Agrisolare, con un finanziamento di 1,5 miliardi di euro suddivisi tra le aziende agricole e l'industria agroalimentare. Il finanziamento copre l'acquisto e l'installazione di pannelli fotovoltaici, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp, sui tetti di fabbricati agricoli e agroalimentari. L'incentivo è disponibile solo per le aziende agricole di produzione primaria che intendono soddisfare il proprio fabbisogno energetico con energia rinnovabile.

Il finanziamento copre una serie di spese ammissibili, tra cui l'acquisto e l'installazione di moduli fotovoltaici, inverter e software di gestione, nonché l'installazione di batterie di accumulo per l'energia solare. L'incentivo può arrivare fino a 1.500 €/Kwp per l'installazione dei pannelli fotovoltaici e fino a 1.000 €/Kwh (ma non oltre i 50.000 €) per l'installazione di batterie di accumulo. È previsto anche un finanziamento per la rimozione dell'amianto o dell'eternit dai tetti e per l'isolamento termico dei tetti. Il limite massimo di spesa ammissibile per progetto è di 750.000 €, con un massimo di 1.000.000 € per singolo soggetto beneficiario.

L'incentivo è aperto a imprenditori agricoli individuali o societari, imprese agroindustriali, cooperative agricole e consorzi. Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA con un volume di affari annuo inferiore a 7.000 €. L'intensità dell'aiuto varia dal 50% al 40% o al 30% a seconda del tipo di attività e è maggiore per le regioni del Sud Italia.

Chi può accedere all’incentivo agro fotovoltaico

L'accesso agli incentivi per l'agro-fotovoltaico può variare a seconda dei dettagli dello specifico programma di incentivi. Tuttavia, generalmente, queste sono le categorie che possono accedere a tali incentivi:

  • Agricoltori: in primo luogo, gli agricoltori e le aziende agricole possono accedere agli incentivi per l'agro-fotovoltaico. L’obiettivo principale di questi incentivi è infatti spesso quello di aiutare gli agricoltori a diversificare le loro fonti di reddito e a ridurre l'impatto ambientale delle loro operazioni.
  • Proprietari di terreni: i proprietari di terreni, che potrebbero non essere agricoltori attivi, ma che hanno terreni idonei per l'agro-fotovoltaico, possono anche accedere agli incentivi. Tra questi ci possono essere, ad esempio, i proprietari di terreni non coltivati o sottoutilizzati.
  • Imprese: le imprese, comprese quelle che non operano direttamente nel settore agricolo, possono accedere agli incentivi per l'agro-fotovoltaico se intendono installare tali impianti nei loro terreni o edifici.
  • Enti pubblici: gli enti pubblici, come le amministrazioni comunali o regionali, possono anch'essi accedere agli incentivi se intendono promuovere l'agro-fotovoltaico nei loro territori.

Per il Parco Agrisolare le categorie incentivabili sono queste:

  • Imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
  • Imprese agroindustriali;
  • Cooperative agricole, cooperative o loro consorzi che svolgono coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse.

Come accedere all’incentivo agro fotovoltaico

Accedere agli incentivi per l'agro-fotovoltaico può richiedere una serie di passaggi:

  • Valutazione della proprietà: il primo passo per accedere agli incentivi è valutare la tua proprietà per capire se è idonea per un impianto agro-fotovoltaico. Ciò include una valutazione della disponibilità del sole, del tipo di terreno, dell'accesso all'energia elettrica e di altre considerazioni tecniche.
  • Pianificazione dell’impianto: il secondo passo è la pianificazione dell'impianto, con l’eventuale aiuto di un professionista o di una società specializzata in agro-fotovoltaico.
  • Domanda di incentivo: una volta che si ha un piano per il proprio impianto, si può fare domanda per gli incentivi, di solito attraverso la compilazione di un modulo di domanda e la presentazione di diversi documenti, come la prova della proprietà del terreno, un piano dell'impianto e forse un'analisi di fattibilità.
  • Attuazione: una volta che la domanda è stata accettata e gli incentivi sono stati assegnati, il prossimo passo è implementare il progetto. Per far questo bisogn affrontare la costruzione dell'impianto, l'installazione dei pannelli solari e la configurazione del sistema per collegarlo alla rete elettrica.
  • Verifica e monitoraggio: dopo che l'impianto è stato costruito e iniziato a produrre energia, può essere necessario un monitoraggio continuo per garantire che sia in conformità con le linee guida del programma di incentivi.

Linee guida MiTE impianti agrivoltaici

Il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) italiano ha stabilito una serie di linee guida specifiche per gli impianti agrivoltaici. Le linee guida sono state create per garantire che gli impianti siano progettati e gestiti in modo da equilibrare la produzione di energia rinnovabile con la protezione e la promozione dell'agricoltura sostenibile.

  • Integrazione con l’agricoltura: gli impianti agrivoltaici devono essere progettati in modo tale da poter essere integrati con l'agricoltura attuale. Ciò significa che gli impianti non dovrebbero ostacolare le attività agricole e dovrebbero cercare di migliorare l'efficienza agricola, ad esempio fornendo ombra per le colture o riducendo l'evaporazione dell'acqua.
  • Protezione del suolo: gli impianti agrivoltaici devono essere progettati e gestiti in modo da proteggere la qualità del suolo. Gli impianti non dovrebbero causare erosione o compattazione del suolo e dovrebbero cercare di promuovere la salute del suolo, ad esempio attraverso l'uso di coperture vegetali.
  • Biodiversità: gli impianti agrivoltaici dovrebbero essere progettati e gestiti in modo da promuovere la biodiversità, attraverso la scelta di colture diverse, la creazione di habitat per la fauna selvatica o la promozione di pollinatori.
  • Efficienza Energetica: gli impianti agrivoltaici dovrebbero essere progettati in modo da massimizzare l'efficienza energetica. Questo potrebbe includere l'uso di tecnologie avanzate come pannelli solari a doppia faccia o sistemi di tracciamento solare.

Agrivoltaico e fotovoltaico: le differenze in una sentenza

Il Consiglio di Stato, con la sentenza numero 8029/2023, ha stabilito che un impianto agrivoltaico non può essere assimilato a un impianto fotovoltaico posizionato a terra né da un punto di vista tecnico né da un punto di vista giuridico.

La sentenza, pubblicata il 30 agosto 2023, rappresenta il primo pronunciamento legislativo sulle differenze tra agrivoltaico e fotovoltaico ed è l’atto conclusivo di una “diatriba” legale che ha coinvolto la provincia di Brindisi e una società intenzionata a realizzare un impianto agrivoltaico di potenza pari a circa 5,99 MW, localizzato nel comune di Brindisi.

La sentenza del Consiglio di Stato ha, di fatto, confermato il pronunciamento del Tar (Tribunale amministrativo regionale) che aveva a sua volta annullato il provvedimento di diniego per la realizzazione dell’impianto in questione, emanato dalla provincia di Brindisi.

Secondo quanto si legge nella sentenza del Consiglio di Stato, “mentre nel caso di impianti fotovoltaici il suolo viene reso impermeabile e viene impedita la crescita della vegetazione, (ragioni per le quali il terreno agricolo perde tutta la sua potenzialità produttiva) nell’agrivoltaico l’impianto è invece posizionato direttamente su pali più alti, e ben distanziati tra loro, in modo da consentire alle macchine da lavoro la coltivazione agricola. Per effetto di tale tecnica, la superficie del terreno resta, infatti, permeabile e quindi raggiungibile dal sole e dalla pioggia, dunque pienamente utilizzabile per le normali esigenze della coltivazione agricola”.

Alla luce di quanto osservato, “non si comprende, pertanto, come un impianto che combina produzione di energia elettrica e coltivazione agricola (l’agrivolotaico) – si legge ancora nel provvedimento - possa essere assimilato ad un impianto che produce unicamente energia elettrica (il fotovoltaico), ma che non contribuisce, tuttavia, neppure in minima parte, alle ordinarie esigenze dell’agricoltura”.

Ecco perché, secondo la sentenza, il “logico corollario” della differenza tra impianti agrivoltaici e fotovoltaici è quello secondo cui “gli stessi non possono essere assimilati sotto il profilo del regime giuridico”.

Vantaggi e svantaggi dell'agri fotovoltaico

L'agro-fotovoltaico presenta numerosi vantaggi, ma anche alcuni potenziali svantaggi, e valutarli correttamente è essenziale per la pianificazione di un impianto. Per quanto riguarda i vantaggi, si possono individuare i seguenti:

Utilizzo completo del terreno, producendo sia energia rinnovabile da utilizzare o da immettere nuovamente sul mercato che prodotti agricoli sullo stesso appezzamento.

Efficienza idrica: le strutture agro-fotovoltaiche possono ridurre l'evaporazione dell'acqua, riducendo gli sprechi d'acqua delle colture.

Miglioramento della produttività agricola: in alcuni casi, la ombreggiatura parziale fornita dagli impianti fotovoltaici può beneficiare le colture, specialmente in aree con forte radiazione solare.

Maggior reddito: gli agricoltori possono beneficiare di un flusso di reddito supplementare dalla vendita di energia elettrica, in aggiunta alla produzione agricola.

Questi invece i possibili svantaggi a cui si può andare incontro se non si opera con la corretta attenzione:

Costi iniziali alti: l’installazione di impianti agro-fotovoltaici può richiedere un notevole investimento iniziale. Tuttavia, grazie ai costi decrescenti della tecnologia solare e ai possibili incentivi governativi, il ritorno sull'investimento può essere rapido.

Complessità di progettazione e gestione: l’agro-fotovoltaico richiede una pianificazione accurata per garantire che l'installazione fotovoltaica e l'agricoltura non interferiscano tra loro.

Impatto sulla biodiversità: se non gestiti correttamente, gli impianti agro-fotovoltaici possono avere un impatto negativo sulla biodiversità locale. È quindi necessaria un'attenta valutazione e pianificazione per minimizzare tale impatto.

Nonostante alcuni svantaggi, l'agro-fotovoltaico rappresenta una promettente opportunità per l'agricoltura sostenibile e la produzione di energia rinnovabile. Con la giusta pianificazione e gestione, i benefici possono superare ampiamente le difficoltà.

Quanto si guadagna con 1 ettaro di fotovoltaico?

Il guadagno da un ettaro di fotovoltaico può variare molto a seconda di numerosi fattori, tra cui l'efficienza dei pannelli solari utilizzati, l'esposizione al sole del luogo di installazione, la quantità di luce solare media durante l'anno nella specifica località e i costi dell'energia elettrica nella regione. Inoltre gli incentivi e le tariffe per l'energia rinnovabile possono influire significativamente sul guadagno.

Stimare il guadagno esatto può essere complesso, ma come esempio generico, se si utilizza un sistema ad alta efficienza che produce circa 1.500 kWh all'anno per ogni kWp installato, un impianto da 1 MWp (equivalente a circa 1.000 kWp e che normalmente copre un'area di circa un ettaro) potrebbe produrre 1.500.000 kWh all'anno.

Se si assume una tariffa di vendita dell'energia di 0,118 € per kWh, pari a quanto praticato dall’ARERA per il mercato tutelato a metà del 2023, il reddito annuo dalla vendita dell'energia sarebbe di 177.000 € all'anno. Ovviamente, questa è una stima molto approssimativa e i numeri reali potrebbero essere sia superiori che inferiori a seconda dei fattori citati; inoltre vanno sicuramente sottratti tutti i costi dovuti alla manutenzione del sistema e a potenziali interventi di riparazione, su un territorio così ampio. Da considerare c’è anche l’assicurazione insieme ad altri vari costi generali.

D’altra parte, l'agrovoltaico offre l'opportunità di guadagnare sia dall'energia solare che dalla produzione agricola, potenzialmente aumentando ulteriormente i guadagni. Va sempre tenuto presente che queste stime sono molto approssimative e potrebbero non riflettere il potenziale di guadagno specifico in un'area geografica particolare o per un particolare tipo di impianto. Per una valutazione più precisa, si consiglia di consultare un professionista del settore fotovoltaico.

Quanto si guadagna con 1 MW fotovoltaico?

Se stiamo parlando di un impianto fotovoltaico con una capacità di 1 MW (megawatt), la quantità di energia prodotta annualmente dipende principalmente dall'efficienza del sistema e dalla quantità di sole ricevuta nel luogo di installazione.

In media, possiamo assumere che un impianto da 1 MW possa produrre circa 1.200.000 kWh all'anno (assumendo una produzione media di 1.200 kWh per kWp, che è un valore ragionevole per molte regioni).

Se stiamo vendendo quell'energia per 0,118 € per kWh, allora il reddito annuale dalla vendita dell'energia sarebbe di circa: 1.200.000 kWh * 0,118 €/kWh = 141.600 €

Questo sarebbe il reddito teorico massimo. Anche in questo caso bisogna considerare anche i costi operativi dell'impianto, come la manutenzione, l'assicurazione e l'amministrazione. Inoltre questo calcolo non tiene conto degli eventuali incentivi o sovvenzioni disponibili che potrebbero aumentare il reddito o abbassare il costo di installazione dell'impianto.

Quanto si guadagna con un parco fotovoltaico?

La dimensione di un parco fotovoltaico può variare notevolmente a seconda della quantità di terreno disponibile, degli obiettivi energetici e del capitale di investimento. Generalmente, un parco fotovoltaico si sviluppa su diverse decine di ettari.

Ad esempio, un parco fotovoltaico di 1 MW può occupare da 2 a 4 ettari di terreno, a seconda dell'efficienza dei pannelli solari e della densità di installazione. Tuttavia, ci sono parchi fotovoltaici molto più grandi. Ad esempio, il parco solare di Bhadla in India, uno dei più grandi del mondo, si estende su una superficie di oltre 10.000 ettari e ha una capacità totale di 2.245 MW.

Tuttavia la dimensione media di un parco fotovoltaico è difficile da determinare a causa di questa grande variazione. In ogni caso, la progettazione di un parco fotovoltaico deve considerare attentamente l'uso ottimale del terreno, l'accesso alla rete elettrica e l'impatto ambientale.