Costo impianto fotovoltaico, detrazioni fiscali e pratiche burocratiche a aprile 2024

Aggiornato il: 08/02/2024
di Paolo Benazzi
Pubblicato il: 07/11/2023

In 30 secondi

Tutto quello che c’è da sapere sul costo impianto fotovoltaico:

  • Il costo “chiavi in mano” di un impianto fotovoltaico dipende da una serie di fattori - potenza, dimensioni, luogo di installazione - che incidono sulla spesa complessiva
  • Il costo di un piccolo impianto fotovoltaico da 2 kW è compreso tra 4.000 e 6.000 euro
  • Per ridurre il costo impianto fotovoltaico è possibile puntare sulle detrazioni fiscali 
  • Con il fotovoltaico è possibile ottenere un guadagno grazie allo Scambio sul posto così da ridurre i tempi per ammortizzare l’investimento

Quanto costa un impianto fotovoltaico oggi?

POTENZA DI PICCO

PREZZO MINIMO

PREZZO MASSIMO

2 kW

4.000 €

6.000 €

3 kW

5.000 €

8.000 €

4,5 kW

7.000 €

11.000 €

6 kW

9.000 €

13.000 €

20 kW

25.000 €

40.000 €

Il costo impianto fotovoltaico domestico è legato a una serie di fattori:

  • potenza dell'impianto;
  • comune in cui è installato l’impianto;
  • presenza o meno di un sistema di accumulo.

Potenza dell'impianto fotovoltaico

Possiamo considerare consono – almeno per i più diffusi impianti domestici - un prezzo che varia dai 7.000 ai 9.000 euro per un servizio "chiavi in mano", cioè comprensivo di progettazione, acquisto dei materiali, messa in posa, nonché delle pratiche burocratiche da assolvere e delle garanzie di base.

Il costo impianto fotovoltaico oggi è strettamente legato alla potenza dell’impianto stesso. Tuttavia, la crescita non è lineare: all’aumentare della potenza di picco dell’impianto si registra un aumento meno ripido del costo da sostenere per la realizzazione, considerando tutti gli elementi in campo e non solo l’acquisto dei pannelli.

Per un piccolo impianto domestico da 2 kW, ad esempio, è possibile stimare una spesa compresa tra 4 mila e 6 mila euro. Per un impianto da 6 kW, invece, la spesa complessiva non sarà tre volte superiore ma circa due volte. In questo caso, infatti, l’impianto potrà costare tra i 9 mila e i 13 mila euro, considerando una soluzione “chiavi in mano” e senza tener conto delle eventuali agevolazioni.

A seconda poi dei componenti scelti (inverter, storage, tipologie di pannelli) e del fabbisogno energetico da soddisfare, il prezzo indicato può aumentare o diminuire, in modo più o meno sensibile. In linea di massima, infatti, conviene sempre calcolare un preventivo per determinare il costo impianto fotovoltaico in base alle proprie necessità.

Costo pannelli solari fotovoltaici a seconda della tipologia

Sul mercato sono presenti diverse tipologie di pannelli solari fotovoltaici che si differenziano per prestazioni oltre che, naturalmente, per costi. In fase di progettazione di un impianto e di definizione dell’investimento, quindi, è opportuno considerare tutte le opzioni a propria disposizione in modo da massimizzare la resa dell’impianto e, quindi, la produzione di energia elettrica in rapporto alla somma investita per la sua realizzazione.

PANNELLO SOLARE

COSTO PANNELLO

COSTO IMPIANTO

Monocristallino

2.300 – 2.800 €

5.300 – 5.800 €

Policristallino

2.000 – 2.500 €

5.000 – 5.500 €


*I dati in tabella si riferiscono ad un impianto da 3 kW

Pannelli fotovoltaici in silicio monocristallino

I pannelli fotovoltaici in silicio monocristallino sono considerati più “puri” in quanto ricavati da lingotti di silicio caratterizzati da un reticolo cristallino continuo. La materia prima di partenza è la stessa utilizzata nel settore industriale per la realizzazione dei chip in silicio per i prodotti elettronici. Si tratta, quindi, di un materiale di altissima qualità.

Puntando sui pannelli in silicio monocristallino è possibile ottenere un’efficienza maggiore - +16/18% - e dunque produrre più energia elettrica avendo a disposizione una superfice limitata. 16-18%.

Questo tipo di pannelli presenta un costo leggermente superiore rispetto ai pannelli policristallini, fino al 10% in più.

Pannelli fotovoltaici in silicio policristallino

Questi pannelli utilizzano silicio derivante da un diverso processo di lavorazione rispetto ai precedenti: il silicio policristallino infatti presenta cristalli disallineati, con risultato visivo di colorazione differente tendente al blu. L’aspetto pratico da considerare è un’efficienza più bassa rispetto ai pannelli monocristallini.

I pannelli solari policristallini presentano un’efficienza del 14-16% ed un costo leggermente più basso rispetto ai pannelli monocristallini.

Costi aggiuntivi all'installazione di un impianto fotovoltaico

Le voci di spesa associate a quella relativa all'installazione di un impianto fotovoltaico sono elencate qui di seguito:

  • costo dei pannelli solari stessi;
  • costo delle strutture di supporto;
  • costo di progettazione realizzazione;
  • costo dei quadri di campo;
  • costo dei cavi elettrici;
  • costo degli scaricatori di sovratensione;
  • costo dell’inverter;
  • costo delle batterie per l’accumulo (se previste);
  • pompe di calore;
  • costo di pratiche burocratiche e autorizzazioni necessarie;
  • costo dell’assicurazione dell’impianto;
  • costo della manodopera specializzata;
  • costi di manutenzione.

 Ogni impianto fotovoltaico va considerato a sè, tenendo conto dei fattori che sono specifici al progetto stesso: una di queste voci può incidere in modo più significativo rispetto ad un'altra. In linea di massima, però, tutte queste voci di spesa sono già incluse nel costo “chiavi in mano” dell’impianto fotovoltaico proposto dall’azienda scelta.

Costo delle strutture di supporto ai pannelli fotovoltaici

Acquistare solo i pannelli non è sufficiente per sfruttare appieno il fotovoltaico: la realizzazione di un impianto deve tenere in considerazione, infatti, svariati elementi:

  • lo spazio occupato dai pannelli;
  • il loro orientamento;
  • i vincoli architettonici;
  • la struttura di supporto all'installazione.

Tale struttura deve infatti tenere in considerazione gli spazi disponibili e gli eventuali ostacoli fisici che potrebbero ridurre l’efficienza dell’impianto (ad esempio l’ombra di un altro edificio). È molto importante, in fase di progettazione dell’impianto, capire che tetto serve e quanto spazio occupano i pannelli fotovoltaici.

Per completare l’installazione di pannelli fotovoltaici è possibile affidarsi a 3 tipologie di strutture. Tra le opzioni disponibili troviamo:

  1. una struttura da poggiare a terra;
  2. una struttura da installare su di un tetto spiovente;
  3. una struttura da installare su di un tetto piatto.

Il costo della struttura che dovrà reggere l’impianto fotovoltaico varia in base a diversi fattori. In linea generale, tale costo è parte integrante dell’importo “chiavi in mano” che viene definito a seguito dei sopralluoghi tecnici e della scelta della potenza e delle altre caratteristiche tecniche dell’impianto fotovoltaico da realizzare.

Effettuare una stima precisa del costo delle strutture di supporto dei pannelli fotovoltaici è molto complicato, in quanto i fattori in gioco sono numerosi (dimensioni dell’impianto, tipologia di struttura da realizzare e sua estensione, eventuali elementi che potrebbero comportare degli accorgimenti particolari nella realizzazione dell’impianto etc.).

Un impianto da 3 kW, ad esempio, prevede una spesa di circa 2.500 euro per l’acquisto dei pannelli. Per la realizzazione “chiavi in mano” di un impianto di questo tipo è necessario mettere in conto una spesa di circa 5.000 euro. In quest’importo è incluso anche, ma non solo, il costo della struttura di supporto. Per ridurre la spesa dell’impianto “chiavi in mano” è possibile ricorrere alle agevolazioni fiscali e ai vari bonus disponibili.

Quali pratiche burocratiche devo completare contestualmente all’installazione dell’impianto? 

Le pratiche burocratiche da assolvere in concomitanza all’installazione di un impianto fotovoltaico domestico sono le seguenti:

  • autorizzazione da parte del Comune;
  • messa in sicurezza del cantiere;
  • comunicazione al Comune delle date di inizio e fine lavori;
  • richiesta di connessione alla rete tramite il Distributore locale;
  • registrazione al sito GSE e attivazione della convenzione per lo Scambio sul Posto (per cessione totale in assenza di un sistema di accumulo o parziale, qualora presente);
  • registrazione presso Terna S.p.A. (società che censisce e gestisce l’anagrafica unica degli impianti fotovoltaici nazionali);
  • invio della scheda dell’intervento ad ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) per la richiesta delle detrazioni fiscali in vigore.

 La maggior parte delle imprese che offrono un servizio completo di installazione dell'impianto solare includono nel servizio l’assolvimento di tutte le pratiche burocratiche necessarieper conto del cliente stesso.

Costi impianto fotovoltaico: detrazioni fiscali e bonus fotovoltaico a disposizione

Il costo impianto fotovoltaico può essere in parte ridotto beneficiando del cosiddetto “bonus fotovoltaico”, ovvero il pacchetto di incentivi statali e detrazioni fiscali che incoraggia le famiglie italiane ad investire sull’efficientamento energetico delle proprie case.

Coloro che sono in procinto di acquistare e installare un impianto di produzione di energia elettrica tramite pannelli solari possono infatti accedere a diversi bonus in grado di ridurre la spesa effettiva, grazie al meccanismo della detrazione fiscale.

Gli incentivi per il fotovoltaico rappresentano, dunque, un valido alleato per chi voglia puntare su questa tecnologia, riducendone la spesa iniziale.

Tra gli incentivi disponibili a aprile 2024 per coprire il costo impianto fotovoltaico ci sono:

  • Bonus ristrutturazione: l’agevolazione consiste in una detrazione del 50% sulla spesa nel caso di installazione di un impianto fotovoltaico e di contestuale avvio di interventi di manutenzione ordinaria di parti comuni degli edifici residenziali o di manutenzione straordinaria di singole unità immobiliari; il tetto massimo della spesa detraibile è di 96.000 euro. La misura è in vigore per tutto il 2024;
  • Superbonus: dopo lo stop definitivo alla maxi agevolazione del 110% e 90%, nel 2024 questa misura consiste in una detrazione della spesa del 70% in caso di realizzazione di un impianto fotovoltaico, contestualmente alla realizzazione di interventi di efficientamento energetico che rientrano nella categoria degli interventi “trainanti”; dal 1° gennaio 2024 questo bonus è destinato solo ai condomini e agli edifici da due a quattro unità immobiliari, posseduti da un unico proprietario. Il Superbonus 70% è in vigore fino al 31 dicembre 2024, poi la detrazione fiscale scende al 65% dal 2025;
  • Bonus mobili: l’agevolazione garantisce una detrazione del 50% per un importo massimo della spesa di 5.000 euro nel 2024, nel caso in cui i pannelli fotovoltaici siano installati per soddisfare il fabbisogno energetico dell’abitazione;
  • IVA agevolata: non si tratta di una detrazione fiscale ma di una riduzione dell’IVA sul costo d’acquisto dei pannelli fotovoltaici; la norma permette di poter acquistare questi elementi dell’impianto con un’aliquota del 10% invece che con l’aliquota IVA ordinaria del 22%.

In aggiunta a queste agevolazioni di portata nazionale, è possibile beneficiare di incentivi a carattere regionale che i singoli enti locali possono varare, di volta in volta, in base alla disponibilità dei fondi per incoraggiare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Come richiedere le agevolazioni fiscali per il fotovoltaico?

Per richiedere le agevolazioni fiscali per il fotovoltaico è necessario, come prima cosa, assicurarsi di aver rispettato tutti i requisiti del bonus per il fotovoltaico che si desidera ottenere. Ogni agevolazione presenta requisiti molto tecnici e non di facile comprensione per tutti. Affidandosi ad un tecnico esperto sarà, sicuramente, più semplice effettuare le verifiche necessarie per poter ottenere le agevolazioni fiscali per il fotovoltaico.

In linea generale, inoltre, il pagamento delle spese da detrarre deve avvenire tramite bonifico bancario parlante con le seguenti caratteristiche:

  • causale del versamento;
  • il codice fiscale del beneficiario;
  • la partita IVA del destinatario.

Bisogna, inoltre, assicurarsi di rispettare i termini per l’accesso all’agevolazione fiscale desiderata. In linea di massima, tali agevolazioni scadono sempre a fine anno (quindi sono da richiedere entro il 31 dicembre dell’anno in corso) ma è possibile che, in alcuni casi, ci siano delle proroghe in grado di fissare una nuova data di scadenza.

Per ottenere il Bonus Ristrutturazione è necessario, oltre ad aver saldato la spesa tramite bonifico bancario parlante, anche inviare la comunicazione ad ENEA, rispettando le modalità previste dalla normativa. Per ottenere l’IVA agevolata, invece, non c’è bisogno di procedure complicate ma solo di un modello di autodichiarazione da compilare in fase di pagamento.

In quanto tempo si ammortizzano i costi di un impianto fotovoltaico?

Il costo impianto fotovoltaico si ammortizza in media in 6/7 anni. La spesa da sostenere per la realizzazione (e la manutenzione) dell’impianto sarà nettamente più bassa rispetto al risparmio garantito sulla spesa per l’energia elettrica tradizionale in bolletta luce: oggi, infatti, l’energia prelevata dalla rete costa molto di più rispetto al periodo pre-crisi della guerra in Ucraina. 

L'impianto, in sostanza, permetterà di auto-produrre almeno una parte dell’energia elettrica necessaria a soddisfare il fabbisogno energetico dell’abitazione, riducendo il prelievo di energia elettrica dalla rete

Come guadagnare con il fotovoltaico casalingo?

Investire in un impianto fotovoltaico domestico è anche un sistema utile per poter ottenere un guadagno nel lungo periodo. L’energia elettrica prodotta dall’impianto, se non consumata immediatamente o accumulata in un’apposita batteria collegata ai pannelli, può essere immessa in rete seguendo il meccanismo dello Scambio sul posto.

Tale meccanismo consente a chi ha investito nel fotovoltaico di ottenere un guadagno sull’energia elettrica prodotta dall’impianto e immessa in rete. Toccherà direttamente al GSE (Gestore Servizi Energetici) corrispondere un ristoro all’utente in base alla quantità di energia elettrica immessa in rete. Tale ristoro non ha rilevanza fiscale e, quindi, non prevede il pagamento di tasse.

Grazie a questo sistema, quindi, è possibile scegliere di realizzare, come investimento, un impianto fotovoltaico sovradimensionato rispetto alle proprie necessità. In questo modo, lo Scambio sul posto dell’energia elettrica diventerà un sistema sempre più rilevante per poter guadagnare dal proprio impianto fotovoltaico casalingo.

Risorse utili

Domande correlate

Cos'è il GSE?

GSE sta per Gestore dei Servizi Energetici, la società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, deputata a controllare il mercato delle energie rinnovabili, erogare gli incentivi relativi al fotovoltaico e occuparsi di stabilire i prezzi per la rivendita dell’energia da parte di impianti residenziali e commerciali che immettono energia pulita in rete.

Qual è la differenza tra impianto solare fotovoltaico e termico?

Un impianto solare fotovoltaico è un impianto che prevede la presenza di pannelli destinati alla produzione di energia elettrica tramite la conversione dell’energia presente nelle radiazioni solari. Un impianto solare termico, invece, sfrutta i raggi solari per riscaldare l’acqua da destinare poi all’uso sanitario in casa (l’acqua calda erogata dai rubinetti) oppure al riscaldamento degli ambienti.

Quanto tempo ci vuole per installare un impianto fotovoltaico?

In linea di massima, i tempi per la realizzazione di un impianto fotovoltaico sono relativamente brevi: bastano 2-3 giorni di lavoro per portare avanti l’installazione di un piccolo impianto domestico. Naturalmente, l’intervento deve essere preceduto dai necessari sopralluoghi, oltre che da tutti i lavori di progettazione: serviranno dunque alcune settimane per completare l'opera a partire dal primo sopralluogo.  

Cos’è il Conto Energia? 

È il sistema che ha stabilito, dal 2005 al 6 agosto 2013, le norme per gli incentivi erogati sugli impianti fotovoltaici. Tuttavia sono state mantenute le principali forme di incentivazione GSE: lo scambio sul posto (SSP), attraverso cui l’eccesso di energia prodotta non accumulata viene venduto alla rete e pagato a prezzo di mercato e l'incentivo per la produzione di energia rinnovabile: i KWh prelevati dalla rete, nella misura in cui corrispondono ai KWh prodotti dall’impianto solare, vengono venduti all’utente a un prezzo inferiore di quello di mercato, decurtato da tasse e oneri di sistema.