Accumulatori per fotovoltaico: cosa sono, come funzionano, prezzi

Aggiornato il: 30/11/2023
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 29/11/2023

In 30 secondi

Fotovoltaico e batterie di accumulo: cosa sapere

  • Le batterie di accumulo per gli impianti fotovoltaici permettono di massimizzare la convenienza del fotovoltaico, riducendo il prelievo di energia dalla rete
  • Gli accumulatori più efficienti sono in genere le batterie al litio
  • Un sistema di batterie per accumulo al litio comporta una spesa di circa 1000 euro per kWh di capacità
  • È possibile sfruttare la detrazione fiscale al 50% sugli accumulatori

Le batterie per fotovoltaico che compongono il sistema di accumulo sono dei dispositivi essenziali per massimizzare la convenienza: rendono possibile l'incremento della percentuale di autoconsumo dell’impianto, con una percentuale pari o superiore al 90%, minimizzando il prelievo di energia dalla rete elettrica. Impianto fotovoltaico con batterie per l'accumulo

Vediamo insieme nel dettaglio come funzionano e quanto costano le batterie per accumulo per il fotovoltaico, oltre ai costi di installazione e alle tempistiche, oltre a valutazioni di maggior convenienza.

Tipi di batterie per fotovoltaico

Gli accumulatori sono quindi, come detto, speciali batterie che possono essere di diversi tipologie, legate a materiale e posizionamento

  • batterie al litio
  • batterie al piombo-acido (simili a quelle usate per le auto)
  • batterie al piombo-gel
  • batterie al nichel-cadmio
  • batterie al nichel
  • batterie stazionarie
  • batterie AGM

StorEdge di SolarEdge, Varta Pulse e Tesla PowerWall sono tra le marche più popolari: entrambe sono agli ioni di litio, sono compatibili con la maggior parte degli inverter disponibili sul mercato e permettono di avere elettricità a disposizione sia di giorno che di notte.

Quanto costano le batterie di accumulo per fotovoltaico?

Il costo delle singole batterie dipende in primo luogo dalla loro tecnologia:

  1. le batterie al piombo-acido, meno avanzate, sono le meno costose
  2. a seguire nella fascia media ci sono le batterie al nichel-cadmio e al nichel (metallo-idruro)
  3. infine abbiamo le batterie agli ioni di litio, le più avanzate e costose

prezzi vanno dai 2.500 euro circa per le batterie meno costose al piombo-acido fino ai 6.000-7.000 euro necessari per una batteria agli ioni di litio top di gamma.

 Il prezzo delle batterie di accumulo è condizionato da diversi fattori, oltre al materiale utilizzato:

  • livello di efficienza energetica
  • dimensioni
  • profondità di carica
  • cellule dei moduli batteria

In generale, negli ultimi anni, il costo delle batterie al litio ha registrato un netto calo. Il trend di decrescita dei prezzi è oramai terminato e i costi al kWh delle batterie si sono stabilizzati. In questo momento, quindi, investire in un sistema di accumulo comporta un risparmio netto rispetto a qualche anno fa. Non ci sono rischi significativi di un calo netto dei prezzi nel corso dei prossimi anni tale da rendere svantaggioso un investimento in questo momento. L’evoluzione dei prezzi viene chiarita da un report di Solar Media e BloombergNEF.

andamento costo delle batterie al litio e previsioni

Batterie al litio vs batterie al piombo

In commercio esistono dunque diverse opzioni, ma ormai il litio domina il mercato, seguito dal piombo.

  • Le batterie al piombo sono molto ingombranti e possono essere scaricate solo fino al 50 – 60%; presentano però il vantaggio di costi esigui.
  • Le batterie agli ioni di litio sono più compatte e presentano una capacità di scarica del 90%; hanno però lo svantaggio del prezzo più alto - fino al 50-60% in più rispetto al piombo.
Tipologia di batterie Garanzia dei cicli di ricarica Durata media Costo medio
Batterie al litio 4.000 e i 5.000 cicli dai 3 ai 5 anni 6.000-7.000 euro
Batterie al piombo-acido 800-1500 cicli dai 10 ai 12 anni 2.500 euro

Le batterie al litio sono sì più costose ma molto più longeve: una batteria al litio può arrivare a durare anche 20 anni, ipotizzando un ciclo di carica e scarica giornaliero, sostanzialmente simile a quello dello stesso impianto.

Attenzione perché la garanzia dei cicli di ricarica non corrisponde per forza al numero di cicli massimo che un sistema ad accumulo è in grado di sopportare.

In altre parole, in alcune situazioni, quando la manutenzione delìl'impianto è eseguita con la massima cura, è possibile arrivare anche a 10.000 cicli di carica, senza che le batterie mostrino segni significativi di invecchiamento.

Di norma, una batteria è considerata “alla fine” quando la sua capacità è degradata in maniera cospicua, nel caso di quelle al litio al 70% rispetto a quella originale.

Batterie al litio: altri vantaggi

Accumulo reale: rispetto alle ormai superate batterie al piombo, la prestazione è molto più vicina a quelle che si acquista sulla carta. Le migliori batterie al litio possono infatti essere utilizzate per circa il 90% della loro capacità, contro il 50% o poco più del piombo.

Minor inquinamento rispetto al piombo: quest'ultimo rilascia invece sostanze dannose nell’atmosfera, le batterie al litio  sono dunque indispensabili per chi vuole un sistema assolutamente “green” a tutti gli effetti.

Requisiti per l’installazione di sistemi di accumulo

Se si desidera aggiungere il sistema di batterie per accumulo a impianti fotovoltaici già esistenti, esso può essere installato a patto che non ci sia in essere un contratto in essere di Scambio sul Posto con il GSE con gli incentivi del primo Conto Energia, ma solo con quelli seguenti.

Tempi e modi per aggiungere le batterie

Aggiungere un sistema di accumulo con batterie a un impianto fotovoltaico è un’opzione a disposizione dei consumatori che decidono di investire in questa tecnologia per produrre energia elettrica. Quest’aggiunta può essere effettuata in vari modi:

  • in fase di installazione dell’impianto fotovoltaico, con un unico progetto che comprende sia i pannelli che il sistema di accumulo
  • in una fase successiva all’installazione per un impianto fotovoltaico privo di sistema di accumulo
  • in una fase successiva all’installazione per un impianto fotovoltaico che ha già un sistema di accumulo ma sottodimensionato rispetto alle reali necessità

Aggiunta di un sistema di accumulo per un impianto incentivato con Conto energia

Se si vuole aggiungere un sistema di storage a un impianto fotovoltaico già esistente e incentivato con il vecchio conto energia, è necessario che il proprietario presenti una richiesta di adeguamento della connessione con la documentazione tecnica richiesta; in particolare è necessario dimostrare che la modifica dell’impianto rispetti le norme di connessione CEI 0-21 e CEI 0-16, rispettivamente per la bassa e media tensione (tali norme riguardano le modalità di collegamento del sistema di accumulo attraverso diversi schemi possibili che comprendono batteria, misuratori, inverter e più in genere tutti i dispositivi interessati).

A questo punto l’accumulo installato non fa perdere l’incentivo erogato dal GSE, con l’eccezione degli impianti fotovoltaici fino a 20 kWp del primo conto energia: in questo caso, l’aggiunta di un sistema di accumulo farebbe decadere la tariffa incentivante.

Per le situazioni più complesse e miste è richiesta la valutazione preventiva degli interventi.

Il sistema di accumulo può essere collegato in corrente continua (condividendo così lo stesso inverter usato dai pannelli solari) oppure inserito sul lato della corrente alternata, tra l’impianto fotovoltaico e il contatore M2, grazie a un inverter specifico per l’accumulatore, o ancora in corrente alternata con inverter dedicato ma tra il contatore M1 di scambio con la rete e il contatore M2.

In questo caso, qualora il fotovoltaico sia incentivato con la tariffa omnicomprensiva del VI e V conto energia, è necessario anche aggiungere un apparecchio M3 per misurare l’energia scambiata dalla batteria.

Dopo aver inviato i documenti richiesti, il gestore li esaminerà e invierà un tecnico per le verifiche, rilasciando infine un nuovo regolamento di esercizio. A questo punto basta che il titolare dell’impianto comunichi sul portale del GSE l’aggiunta del nuovo sistema di stoccaggio.

Aggiunta di un sistema di accumulo per un impianto fotovoltaico recente

Se invece l’impianto fotovoltaico al quale si decide di aggiungere il sistema di accumulo e più recente e non gode degli incentivi, non sono necessari né il contatore M2 né i dispositivi per la misurazione dell’energia elettrica scambiata dalla batteria con la rete.

Rimane invece l’obbligo di rispettare le norme tecniche CEI. Infine, per un sistema di accumulo off-grid (non connesso, cioè, alle linee di distribuzione), si è al di fuori delle norme CEI e tutto viene invece affidato al tecnico-progettista.

Domande correlate

Quante batterie ci vogliono per un impianto fotovoltaico da 3 kW?

Un impianto fotovoltaico da 3 kW richiede in media un sistema di batterie di accumulo con capacità compresa tra i 5 e i 10 kWh: orientandoci sul consumo minimo occorrerà dunque 1 batteria agli ioni di litio ad alta performance da 4,8 kW.

Quanto costa una batteria per fotovoltaico da 3 kW?

Una batteria di accumulo da 3 kW può avere un costo che oscilla tra i 2.000 e i 5.000 euro. Questo costo può variare così tanto a causa di fattori quali produttore, tecnologia, potenza e numero di cicli di ricarica, oltre ai costi relativi all'installazione e agli altri componenti necessari per il funzionamento del sistema di accumulo.

Come scegliere le batterie per fotovoltaico più adatte alle proprie esigenze?

Per scegliere la batteria che meglio si adatta alle esigenze dell’utente è importante considerare 3 aspetti fondamentali: capacità (quantità di energia accumulabile ed erogabile in kWh); potenza (velocità di immagazzinazione e di rilascio dell’energia) e numero di cicli di ricarica. La scelta richiede, inoltre, il calcolo dei propri consumi elettrici così da avere certezze in merito al proprio fabbisogno di energia: meglio dunque rivolgersi ad un esperto.

Quanto durano le batterie di accumulo per fotovoltaico?

I migliori sistemi di accumulo supportano 10.000/12.000 cicli di carica completi, con garanzia compresa fra i 10 e i 20 anni. La durata della batteria di accumulo è influenzata dall'utilizzo: maggiore la sua frequenza, maggiore sarà il numero di cicli di carica e scarica, per una vita utile ridotta. Per allungare la vita degli accumulatori occorre infine una corretta gestione: conservazione in luogo asciutto protetto dal calore eccessivo, anche con un apposito sistema di raffreddamento.