Accumulatori per fotovoltaico: cosa sono, come funzionano, prezzi
In 30 secondi
Fotovoltaico e batterie di accumulo: cosa sapere
- Le batterie di accumulo per gli impianti fotovoltaici permettono di massimizzare la convenienza del fotovoltaico, riducendo il prelievo di energia dalla rete
- Gli accumulatori più efficienti sono in genere le batterie al litio
- Un sistema di batterie per accumulo al litio comporta una spesa di circa 1000 euro per kWh di capacità
- È possibile sfruttare la detrazione fiscale al 50% sugli accumulatori
Le batterie per fotovoltaico che compongono il sistema di accumulo sono dei dispositivi essenziali per massimizzare la convenienza: rendono possibile l'incremento della percentuale di autoconsumo dell’impianto, con una percentuale pari o superiore al 90%, minimizzando il prelievo di energia dalla rete elettrica.
Vediamo insieme nel dettaglio come funzionano e quanto costano le batterie per accumulo per il fotovoltaico, oltre ai costi di installazione e alle tempistiche, oltre a valutazioni di maggior convenienza.
Tipi di batterie per fotovoltaico
Gli accumulatori sono quindi, come detto, speciali batterie che possono essere di diversi tipologie, legate a materiale e posizionamento:
- batterie al litio
- batterie al piombo-acido (simili a quelle usate per le auto)
- batterie al piombo-gel
- batterie al nichel-cadmio
- batterie al nichel
- batterie stazionarie
- batterie AGM
StorEdge di SolarEdge, Varta Pulse e Tesla PowerWall sono tra le marche più popolari: entrambe sono agli ioni di litio, sono compatibili con la maggior parte degli inverter disponibili sul mercato e permettono di avere elettricità a disposizione sia di giorno che di notte.
Quanto costano le batterie di accumulo per fotovoltaico?
Il costo delle singole batterie dipende in primo luogo dalla loro tecnologia:
- le batterie al piombo-acido, meno avanzate, sono le meno costose
- a seguire nella fascia media ci sono le batterie al nichel-cadmio e al nichel (metallo-idruro)
- infine abbiamo le batterie agli ioni di litio, le più avanzate e costose
Il prezzo delle batterie di accumulo è condizionato da diversi fattori, oltre al materiale utilizzato:
- livello di efficienza energetica
- dimensioni
- profondità di carica
- cellule dei moduli batteria
In generale, negli ultimi anni, il costo delle batterie al litio ha registrato un netto calo. Il trend di decrescita dei prezzi è oramai terminato e i costi al kWh delle batterie si sono stabilizzati. In questo momento, quindi, investire in un sistema di accumulo comporta un risparmio netto rispetto a qualche anno fa. Non ci sono rischi significativi di un calo netto dei prezzi nel corso dei prossimi anni tale da rendere svantaggioso un investimento in questo momento. L’evoluzione dei prezzi viene chiarita da un report di Solar Media e BloombergNEF.
Batterie al litio vs batterie al piombo
In commercio esistono dunque diverse opzioni, ma ormai il litio domina il mercato, seguito dal piombo.
- Le batterie al piombo sono molto ingombranti e possono essere scaricate solo fino al 50 – 60%; presentano però il vantaggio di costi esigui.
- Le batterie agli ioni di litio sono più compatte e presentano una capacità di scarica del 90%; hanno però lo svantaggio del prezzo più alto - fino al 50-60% in più rispetto al piombo.
Tipologia di batterie | Garanzia dei cicli di ricarica | Durata media | Costo medio |
Batterie al litio | 4.000 e i 5.000 cicli | dai 3 ai 5 anni | 6.000-7.000 euro |
Batterie al piombo-acido | 800-1500 cicli | dai 10 ai 12 anni | 2.500 euro |
In altre parole, in alcune situazioni, quando la manutenzione delìl'impianto è eseguita con la massima cura, è possibile arrivare anche a 10.000 cicli di carica, senza che le batterie mostrino segni significativi di invecchiamento.
Di norma, una batteria è considerata “alla fine” quando la sua capacità è degradata in maniera cospicua, nel caso di quelle al litio al 70% rispetto a quella originale.
Batterie al litio: altri vantaggi
Requisiti per l’installazione di sistemi di accumulo
Tempi e modi per aggiungere le batterie
Aggiungere un sistema di accumulo con batterie a un impianto fotovoltaico è un’opzione a disposizione dei consumatori che decidono di investire in questa tecnologia per produrre energia elettrica. Quest’aggiunta può essere effettuata in vari modi:
- in fase di installazione dell’impianto fotovoltaico, con un unico progetto che comprende sia i pannelli che il sistema di accumulo
- in una fase successiva all’installazione per un impianto fotovoltaico privo di sistema di accumulo
- in una fase successiva all’installazione per un impianto fotovoltaico che ha già un sistema di accumulo ma sottodimensionato rispetto alle reali necessità
Aggiunta di un sistema di accumulo per un impianto incentivato con Conto energia
Se si vuole aggiungere un sistema di storage a un impianto fotovoltaico già esistente e incentivato con il vecchio conto energia, è necessario che il proprietario presenti una richiesta di adeguamento della connessione con la documentazione tecnica richiesta; in particolare è necessario dimostrare che la modifica dell’impianto rispetti le norme di connessione CEI 0-21 e CEI 0-16, rispettivamente per la bassa e media tensione (tali norme riguardano le modalità di collegamento del sistema di accumulo attraverso diversi schemi possibili che comprendono batteria, misuratori, inverter e più in genere tutti i dispositivi interessati).
A questo punto l’accumulo installato non fa perdere l’incentivo erogato dal GSE, con l’eccezione degli impianti fotovoltaici fino a 20 kWp del primo conto energia: in questo caso, l’aggiunta di un sistema di accumulo farebbe decadere la tariffa incentivante.
Per le situazioni più complesse e miste è richiesta la valutazione preventiva degli interventi.
Il sistema di accumulo può essere collegato in corrente continua (condividendo così lo stesso inverter usato dai pannelli solari) oppure inserito sul lato della corrente alternata, tra l’impianto fotovoltaico e il contatore M2, grazie a un inverter specifico per l’accumulatore, o ancora in corrente alternata con inverter dedicato ma tra il contatore M1 di scambio con la rete e il contatore M2.
In questo caso, qualora il fotovoltaico sia incentivato con la tariffa omnicomprensiva del VI e V conto energia, è necessario anche aggiungere un apparecchio M3 per misurare l’energia scambiata dalla batteria.
Dopo aver inviato i documenti richiesti, il gestore li esaminerà e invierà un tecnico per le verifiche, rilasciando infine un nuovo regolamento di esercizio. A questo punto basta che il titolare dell’impianto comunichi sul portale del GSE l’aggiunta del nuovo sistema di stoccaggio.
Aggiunta di un sistema di accumulo per un impianto fotovoltaico recente
Se invece l’impianto fotovoltaico al quale si decide di aggiungere il sistema di accumulo e più recente e non gode degli incentivi, non sono necessari né il contatore M2 né i dispositivi per la misurazione dell’energia elettrica scambiata dalla batteria con la rete.
Rimane invece l’obbligo di rispettare le norme tecniche CEI. Infine, per un sistema di accumulo off-grid (non connesso, cioè, alle linee di distribuzione), si è al di fuori delle norme CEI e tutto viene invece affidato al tecnico-progettista.