Lo Scambio sul Posto erogato dal GSE è un meccanismo importantissimo per chi possiede un impianto fotovoltaico: grazie ad esso si può trasferire nella rete elettrica l’energia prodotta non consumata, per poi prelevarla a seconda delle proprie necessità energetiche. Scopriamo insieme il funzionamento, chi può accedervi e il sistema di rimborso in bolletta.
Si definisce Scambio sul Posto o SSP quel processo che consente di immettere nella rete di distribuzione dell’energia elettrica quella parte di elettricità prodotta dal proprio impianto fotovoltaico e non consumata al momento della produzione o non conservata in un sistema di accumulo.
L’elettricità sarà, quindi, prelevata da altri utenti connessi alla rete. Il proprietario dell’impianto fotovoltaico diventa un vero e proprio “produttore” di energia elettrica per altri utenti e, grazie al sistema dello Scambio sul Posto, potrà contare su una compensazione economica in base alla quantità di energia immessa in rete.
A gestire il servizio dello Scambio sul Posto è il Gestore dei Servizi Energetici, detto anche GSE.
Lo Scambio sul Posto presenta un campo di applicabilità ampio: sono inclusi tutti i soggetti che hanno la titolarità o la disponibilità di utilizzo di:
Il servizio di Scambio sul Posto viene erogato dal GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, un’azienda controllata interamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il GSE che, su base periodica, prevede il confronto tra l’energia non auto-consumata immessa nella rete dall’impianto di produzione di un utente privato e l’energia prelevata dallo stesso utente che riceve un rimborso legato proprio al bilancio derivante da questo confronto.
Se l'impianto è collegato ad un sistema di accumulo, l'energia prodotta in eccesso viene prima immagazzinata nelle batterie e solo quando queste sono completamente cariche viene ceduta in rete. Lo stesso vale per il processo inverso: il sistema preleva energia dalla rete solo dopo aver esaurito l'energia accumulata nelle batterie.
Il funzionamento dello Scambio sul Posto è molto semplice: i pannelli fotovoltaici producono energia elettrica e, tramite un inverter, sono poi collegati ad un contatore di produzione. L’energia prodotta può essere utilizzata immediatamente dalla rete domestica collegata all’impianto oppure immagazzinata in un sistema di accumulo composto da batterie specifiche. Con lo Scambio sul Posto, però, viene introdotto un ulteriore elemento all’impianto fotovoltaico.
Si tratta di un contatore di scambio che fa da tramite tra il contatore di produzione di energia e la rete nazionale di distribuzione. Quando non c’è autoconsumo e non c’è la possibilità di immagazzinare l’elettricità in un sistema di accumulo, l’elettricità prodotta dai pannelli arriva fino al contatore di scambio e viene immessa nella rete di distribuzione nazionale. Il contatore di scambio tiene traccia del quantitativo di elettricità immesso.
In questo modo, è possibile realizzare un vero e proprio bilancio che tiene conto dei seguenti elementi:
Per chiarire il funzionamento dello Scambio sul Posto è sufficiente fare un esempio pratico, andando a definire un caso d’uso realistico di un impianto fotovoltaico domestico. Ipotizziamo che:
Sulla base dei dati di quest’esempio, il prelievo di energia dalla rete sarà pari a 500 kWh (2.500 kWh di consumo annuo – 2.000 kWh di energia prodotta dai pannelli e auto-consumata). Questo quantitativo di energia viene pagato dall’utente 0,25 €/kWh per una spesa complessiva di 125€.
Grazie al servizio SSP, però, l’utente ha immesso in rete il 33,3% dell’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici per un totale di 1.000 kWh. Questo quantitativo di energia sarà rimborsato dal GSE, con un accredito in bolletta, con una tariffa di 0,1 €/kWh, per un totale di 100€.
Di conseguenza, l’utente proprietario dell’impianto fotovoltaico registrerà una spesa effettiva di 25€ per 500 kWh prelevati. La tariffa effettiva sarà pari, quindi, a 0,05 €/kWh, dato che deriva dal rapporto tra la spesa effettiva e il totale di energia prelevato dalla rete.
Lo Scambio sul Posto è disponibile per due diverse tipologie di clienti:
Per poter accedere allo Scambio sul Posto per ASSPC, come chiarito dal sito ufficiale del Gestore dei Servizi Energetici, è necessario che i requisiti seguenti siano rispettati:
Per accedere allo Scambio sul Posto è possibile attivare il servizio scegliendo tra la presentazione del Modello Unico oppure la Modalità Standard. Si tratta di due diverse modalità d’accesso al servizio. In entrambi i casi, però, è prevista l’attivazione di un contratto caratterizzato da una durata annuale solare con tacito rinnovo. Il contratto scade il 31 dicembre di ogni anno ed è possibile recedere inviando disdetta, tramite il sito del GSE, almeno 60 giorni prima del rinnovo.
Ecco le modalità per fare richiesta di attivazione dello Scambio sul Posto:
Si tratta di una procedura semplificata che prevede che il produttore di energia e titolare dell’impianto da collegare alla rete per il servizio SSP si interfacci esclusivamente con il gestore di rete che inoltrerà poi i dati necessari all’attivazione del servizio al GSE. Il produttore di energia che intende attivare lo Scambio sul Posto tramite il Modello Unico deve rivolgersi al suo gestore della rete.
Scarica modello qui ScaricaScarica modulo qui ScaricaPer attivare il servizio SSP è possibile seguire anche la Modalità Standard: entro 60 giorni dalla data di entrata in esercizio dell’impianto sarà necessario inviare un’apposita richiesta di attivazione del servizio tramite l’Area Clienti del sito GSE (gse.it). Per accedere al sito è possibile utilizzare le proprie credenziali SPID.
Nonostante il valore economico riconosciuto per l’energia immessa in rete risulti inferiore rispetto a quello della stessa energia prelevata dalla rete, lo Scambio sul Posto può risultare particolarmente conveniente. È necessario, però, che le dimensioni dell’impianto risultino adeguate a quelli che sono i consumi di una famiglia.
Per massimizzare la convenienza dello Scambio sul Posto è fondamentale sfruttare al massimo l’autoconsumo, concentrando i consumi di energia negli orari in cui la produzione energetica è massima. L’utilizzo degli elettrodomestici maggiormente energivori andrà, quindi, effettuato durante il giorno riducendo così al minimo i prelievi serali di energia elettrica, che saranno legati quasi esclusivamente all’illuminazione. Se l'impianto è dotato di un sistema di accumulo (un pacco batterie), il prelievo di energia dalla rete può addirittura azzerarsi.
Affidarsi solo allo Scambio sul Posto, trascurando quindi la possibilità di sfruttare l’autoconsumo dell’energia prodotta dal proprio impianto, è una mossa poco conveniente. L’energia immessa nella rete, infatti, viene remunerata con un costo inferiore rispetto al costo dell’energia prelevata dalla rete. Di conseguenza, per soddisfare il proprio fabbisogno energetico è fondamentale massimizzare l’autoconsumo.
Tra i meccanismi dello Scambio sul Posto c’è anche il sistema delle eccedenze. Con questo termine si intende la differenza tra l’energia elettrica immessa nella rete e quella prelevata. Se nel corso di un anno solare, ad esempio, un utente che ha attivato il servizio SSP immette nella rete una quantità di energia elettrica superiore rispetto a quella che preleva, il bilancio complessivo si chiuderà con un’eccedenza a suo favore.
Tale eccedenza può essere oggetto di una liquidazione: in sostanza, l’utente ha facoltà di chiedere al GSE di liquidare l’eccedenza tramite bonifico, invece che mantenere un credito per gli anni successivi. Tale richiesta può essere presentata direttamente dall’Area Clienti del sito del GSE, dopo aver effettuato l’accesso con le proprie credenziali. Il pannello per verificare la presenza di eccedenze e richiederne la liquidazione si trova nella sezione Servizi.
La richiesta di liquidazione dell’eccedenza dello Scambio sul Posto va presentata entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello per cui è stato maturato il credito. Il GSE provvederà al pagamento entro il successivo 30 giugno tramite bonifico. Da notare, inoltre, che l’eccedenza maturata in un anno è cumulabile con quella di altri anni. È, quindi, possibile accumulare credito per poi richiederne la liquidazione in un’unica soluzione.
Sì, lo Scambio sul Posto sarà progressivamente dismesso come sistema di incentivazione per il fotovoltaico. Il servizio dovrebbe terminare entro la fine del 2024 per lasciare spazio a nuove soluzioni pensate per incentivare la produzione di energia rinnovabile tramite pannelli fotovoltaici. Il sistema sarà sostituito dal Ritiro Dedicato, una modalità di incentivazione semplificata (già accessibile oggi). Con il nuovo sistema, il GSE corrisponderà al produttore un determinato prezzo per ogni kWh immesso in rete.