Scambio sul posto: cos'è e come funziona

Aggiornato il: 13/02/2024
di Edoardo Stigliani
Pubblicato il: 04/12/2023

In 30 secondi

  • Lo Scambio sul Posto (SSP) permette di immettere in rete l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico e non auto-consumata
  • L’energia immessa in rete è remunerata con una tariffa definita dal GSE
  • Le alternative per accedere al servizio: Modello Unico o la Modalità Standard
  • Il sistema SSP sarà progressivamente dismesso: si va verso l’adozione completa del Ritiro Dedicato
  • Lo Scambio sul Posto dovrebbe comunque continuare per tutto il 2024

Lo Scambio sul Posto (SSP) erogato dal GSE è un meccanismo di cruciale importanza per chi possiede un impianto fotovoltaico: grazie ad esso si può trasferire nella rete elettrica l’energia prodotta non consumata, per poi prelevarla a seconda delle proprie necessità energetiche. Ecco nei paragrafi che seguono tutti i dettagli sul funzionamento di questo sistema, chi può accedervi e il sistema di rimborso in bolletta.

Scambio sul posto di energia

Cos'è lo Scambio sul Posto?

Si definisce Scambio sul Posto (o SSP) il processo che consente di immettere nella rete di distribuzione dell’energia elettrica quella parte di elettricità prodotta dal proprio impianto fotovoltaico e non consumata al momento della produzione o non conservata in un sistema di accumulo.

Il sistema dello Scambio sul Posto permette, quindi, di immettere in rete il surplus di energia elettrica, trasformando la rete in un vero e proprio sistema di accumulo virtuale, senza sprechi energetici.

L’elettricità sarà, quindi, prelevata da altri utenti connessi alla rete. Il proprietario dell’impianto fotovoltaico diventa un vero e proprio “produttore” di energia elettrica per altri utenti e, grazie al sistema dello Scambio sul Posto, potrà contare su una compensazione economica in base alla quantità di energia immessa in rete. A gestire il servizio dello Scambio sul Posto è il Gestore dei Servizi Energetici, detto anche GSE.

Inizialmente in dismissione da fine 2023, il servizio SSP si prepara a rimanere in vigore per tutto il 2024. Questo significa che i titolari dei nuovi impianti fotovoltaici che saranno installati quest’anno potranno continuare a beneficiare dell’incentivo. Va ricordato che questa agevolazione serve per compensare l’energia elettrica prodotta e immessa in rete in un dato momento con quella prelevata e consumata in un momento differente da quello in cui avviene la produzione.

I campi di applicabilità dello Scambio sul Posto

Lo Scambio sul Posto presenta un campo di applicabilità ampio perché vi sono inclusi tutti i soggetti che hanno la titolarità o la disponibilità di utilizzo di:

  • un impianto alimentato da fonti rinnovabili di potenza fino a 20 kW;
  • impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza fino a 200 kW entrati in esercizio dopo il 31 dicembre 2007;
  • impianti di cogenerazione ad alto rendimento con potenza fino a 200 kW.

Il servizio di Scambio sul Posto è erogato dal GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, un’azienda controllata interamente dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Il GSE, su base periodica, effettua il confronto tra l’energia non auto-consumata immessa nella rete dall’impianto di produzione di un utente privato e l’energia prelevata dallo stesso utente, che riceve un rimborso legato proprio al bilancio derivante da questo confronto.

Se l'impianto è collegato ad un sistema di batterie per accumulo, l'energia prodotta in eccesso è prima immagazzinata. Solo quando le batterie sono completamente cariche, l’energia in eccesso è ceduta in rete. Lo stesso vale per il processo inverso: il sistema preleva energia dalla rete solo dopo aver esaurito l'energia accumulata nelle batterie. 

Di fatto, l’utente proprietario di un impianto di produzione che sfrutta lo Scambio sul Posto continua a pagare la propria bolletta con il fornitore di energia sceltoQuando l’impianto di produzione di energia non è in funzione, quindi, l’utente paga l’energia che ha prelevato secondo la normativa vigente.

Come funziona lo Scambio sul Posto?

Il funzionamento dello Scambio sul Posto è semplice: i pannelli fotovoltaici producono energia elettrica e, tramite un inverter, sono collegati ad un contatore di produzione. L’energia prodotta può essere utilizzata immediatamente dalla rete domestica collegata all’impianto oppure immagazzinata in un sistema di accumulo composto da batterie specifiche. Con lo Scambio sul Posto, però, è introdotto un ulteriore elemento all’impianto fotovoltaico.

Si tratta di un contatore di scambio che fa da tramite tra il contatore di produzione di energia e la rete nazionale di distribuzione. Quando non c’è autoconsumo e non c’è la possibilità di immagazzinare l’elettricità in un sistema di accumulo, l’elettricità prodotta dai pannelli arriva fino al contatore di scambio ed è poi immessa nella rete di distribuzione nazionale. Il contatore di scambio tiene traccia del quantitativo di elettricità immesso.

In questo modo, è possibile realizzare un vero e proprio bilancio che tiene conto dei seguenti elementi:

  • l’energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici, non auto-consumata e immessa nella rete nazionale;
  • l’energia elettrica prelevata dalla rete nazionale (quando non è possibile l’auto-consumo, ad esempio di sera);
  • la differenza tra l’energia immessa in rete e l’energia prelevata dalla rete.

Calcolo SSP GSE: esempi pratici

Per chiarire il funzionamento dello Scambio sul Posto è sufficiente fare un esempio pratico, andando a definire un caso d’uso realistico di un impianto fotovoltaico domestico. Ipotizziamo che:

  • l’impianto produca 3.000 kWh all’anno;
  • l’autoconsumo è pari al 67,7% del totale di energia prodotta (considerando anche l’energia immagazzinata in un sistema di accumulo abbinato ai pannelli); complessivamente, quindi, si registrano 000 kWh di consumi di energia auto-prodotta
  • il consumo annuale dell’abitazione collegata all’impianto fotovoltaico è di 2.500 kWh;
  • il costo dell’energia prelevata dalla rete, come previsto dal contratto di fornitura di energia elettrica, prevede un costo di 0,25 €/kWh;
  • il costo dell’energia immessa in rete tramite lo Scambio sul Posto è di 0,1 €/kWh.

Sulla base dei dati di quest’esempio, il prelievo di energia dalla rete sarà pari a 500 kWh (2.500 kWh di consumo annuo – 2.000 kWh di energia prodotta dai pannelli e auto-consumata). Questo quantitativo di energia viene pagato dall’utente 0,25 €/kWh per una spesa complessiva di 125 euro.

Grazie al servizio SSP, però, l’utente ha immesso in rete il 33,3% dell’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici per un totale di 1.000 kWh. Questo quantitativo di energia sarà rimborsato dal GSE, con un accredito in bolletta, con una tariffa di 0,1 €/kWh, per un totale di 100 euro.

Di conseguenza, l’utente proprietario dell’impianto fotovoltaico registrerà una spesa effettiva di 25 euro per 500 kWh prelevati. La tariffa effettiva sarà pari, quindi, a 0,05 €/kWh, dato che deriva dal rapporto tra la spesa effettiva e il totale di energia prelevato dalla rete.

Chi può accedere allo Scambio sul Posto?

Lo Scambio sul Posto è disponibile per due diverse tipologie di clienti:

  • il cliente finale che risulta presente all’interno di un Altro Sistema Semplice di Produzione e Consumo - ASSPC e che è anche produttore di energia elettrica in relazione agli impianti di produzione che costituiscono l’ASSPC. In questo caso, si parla di Scambio sul Posto per ASSPC;
  • il cliente finale titolare di un insieme di punti di prelievo e immissione, anche non coincidenti, che è produttore di energia elettrica per impianti connessi tramite i punti di prelievo e immissione di cui è titolare. In questo caso, si parla di Scambio sul Posto altrove.

Per poter accedere allo Scambio sul Posto per ASSPC, come chiarito dal sito ufficiale del Gestore dei Servizi Energetici, è necessario che siano rispettati i seguenti requisiti:

  • il titolare dell’impianto deve essere controparte del contratto di fornitura che prevede la possibilità di prelevare energia elettrica tramite il punto di scambio a cui è connesso anche l’impianto fotovoltaico;
  • la potenza complessivamente installata nell'ASSPC da impianti di produzione alimentati da fonti rinnovabili entrati in esercizio fino al 31/12/2007 non è superiore a 20 kW;
  • la potenza complessivamente installata nell'ASSPC da impianti di produzione alimentati da fonti rinnovabili entrati in esercizio fino al 31/12/2014 non è superiore a 200 kW;
  • la potenza complessivamente installata nell'ASSPC da impianti di cogenerazione ad alto rendimento non è superiore a 200 kW;
  • la potenza degli impianti di produzione complessivamente installata nell'ASSPC non è superiore a 500 kW.

Come fare richiesta per lo Scambio sul Posto?

Per accedere allo Scambio sul Posto è possibile attivare il servizio scegliendo tra la presentazione del Modello Unico oppure la Modalità Standard. Si tratta di due diverse modalità d’accesso al servizio. In entrambi i casi, però, è prevista l’attivazione di un contratto caratterizzato da una durata annuale solare con tacito rinnovo. Il contratto scade il 31 dicembre di ogni anno ed è possibile recedere inviando disdetta, tramite il sito del GSE, almeno 60 giorni prima del rinnovo.

Ecco le modalità per fare richiesta di attivazione dello Scambio sul Posto:

Modello Unico

Si tratta di una procedura semplificata che prevede che il produttore di energia e titolare dell’impianto da collegare alla rete per il servizio SSP si interfacci esclusivamente con il gestore di rete che inoltrerà poi i dati necessari all’attivazione del servizio al GSE. Il produttore di energia che intende attivare lo Scambio sul Posto tramite il Modello Unico deve rivolgersi al suo gestore della rete.

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Modalità Standard

Per attivare il servizio SSP è possibile seguire anche la Modalità Standard: entro 60 giorni dalla data di entrata in esercizio dell’impianto sarà necessario inviare un’apposita richiesta di attivazione del servizio tramite l’Area Clienti del sito GSE (gse.it). Per accedere al sito è possibile utilizzare le proprie credenziali SPID.

Conviene lo Scambio sul Posto?  

Nonostante il valore economico riconosciuto per l’energia immessa in rete risulti inferiore rispetto a quello della stessa energia prelevata dalla rete, lo Scambio sul Posto può risultare particolarmente conveniente. È necessario, però, che le dimensioni dell’impianto risultino adeguate a quelli che sono i consumi di una famiglia.

Con lo Scambio sul Posto è possibile ottenere un riconoscimento economico per l’energia non consumata immessa in rete: si tratta della caratteristica che rende il servizio conveniente per chi ha un impianto fotovoltaico.

Per massimizzare la convenienza dello Scambio sul Posto è fondamentale sfruttare al massimo l’autoconsumo, concentrando i consumi di energia negli orari in cui la produzione energetica è massima. L’utilizzo degli elettrodomestici maggiormente energivori andrà, quindi, effettuato durante il giorno riducendo così al minimo i prelievi serali di energia elettrica, che saranno legati quasi esclusivamente all’illuminazione.

Con un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo (con pacco batterie), il prelievo di energia dalla rete può addirittura azzerarsi.

Lo Scambio sul Posto diventa realmente conveniente quando viene massimizzato l’autoconsumo e, di conseguenza, si riduce il più possibile il prelievo dalla rete.

Affidarsi solo allo Scambio sul Posto, trascurando quindi la possibilità di sfruttare l’autoconsumo dell’energia prodotta dal proprio impianto, è una mossa poco conveniente. L’energia immessa nella rete, infatti, viene remunerata con un costo inferiore rispetto al costo dell’energia prelevata dalla rete. Di conseguenza, per soddisfare il proprio fabbisogno energetico è fondamentale massimizzare l’autoconsumo.

Sfruttare lo Scambio sul Posto senza ricorrere all’autoconsumo è sconveniente: l’energia prelevata dalla rete presenta un costo molto maggiore rispetto al valore riconosciuto dal GSE per l’energia immessa in rete.

Scambio sul Posto e liquidazione delle eccedenze

Tra i meccanismi dello Scambio sul Posto c’è anche il sistema delle eccedenze. Con questo termine si intende la differenza tra l’energia elettrica immessa nella rete e quella prelevata. Se nel corso di un anno solare, ad esempio, un utente che ha attivato il servizio SSP immette nella rete una quantità di energia elettrica superiore rispetto a quella che preleva, il bilancio complessivo si chiuderà con un’eccedenza a suo favore.

Tale eccedenza può essere oggetto di una liquidazione: in sostanza, l’utente ha facoltà di chiedere al GSE di liquidare l’eccedenza tramite bonifico, invece che mantenere un credito per gli anni successivi. Tale richiesta può essere presentata direttamente dall’Area Clienti del sito del GSE, dopo aver effettuato l’accesso con le proprie credenziali. Il pannello per verificare la presenza di eccedenze e richiederne la liquidazione si trova nella sezione Servizi.

La richiesta di liquidazione dell’eccedenza dello Scambio sul Posto va presentata entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello per cui è stato maturato il credito. Il GSE provvederà al pagamento entro il successivo 30 giugno tramite bonifico. Da notare, inoltre, che l’eccedenza maturata in un anno è cumulabile con quella di altri anni. È, quindi, possibile accumulare credito per poi richiederne la liquidazione in un’unica soluzione.

Domande correlate

È vero che si va verso l'abolizione dello SSP?

, lo Scambio sul Posto sarà progressivamente dismesso come sistema di incentivazione per il fotovoltaico. Il servizio, inizialmente destinato alla dismissione a fine 2023, terminerà invece a fine 2024 per lasciare spazio a nuove soluzioni per incentivare la produzione di energia rinnovabile tramite pannelli fotovoltaici. Il sistema sarà sostituito dal Ritiro Dedicato, una modalità di incentivazione semplificata (già accessibile oggi). Con il nuovo sistema, il GSE corrisponderà al produttore un determinato prezzo per ogni kWh immesso in rete.