Nell’immaginario collettivo i pannelli fotovoltaici trovano spazio sui tetti delle case. In realtà non è sempre così. I moduli possono avere tre diverse collocazioni. Possono essere poggiati sui tetti: nella maggior parte dei casi i moduli si possono installare su un tetto piano e anche su un tetto a falda (quello spiovente), purché siano paralleli alla falda, ma anche su tettoie e pensiline.
I pannelli fotovoltaici possono anche essere integrati nel tetto, o nella facciata di un palazzo: i moduli possono essere inseriti nelle coperture di fabbricati, nelle facciate di edifici e anche in elementi di arredo urbano e viario.
Quando si sostituiscono ai materiali di rivestimento, vanno previsti in fase di progettazione o rifacimento del tetto. Infine possono essere poggiati a terra: se non è possibile installarli sul lastrico solare, i moduli possono anche fissati al suolo, o collocati sugli elementi di arredo urbano.
Per chi voglia installare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa, la prima questione da risolvere è capire qual è il proprio fabbisogno energetico.
Una volta quantificata l’energia necessaria alle esigenze familiari, bisognerà assicurarsi di avere spazio a sufficienza per ospitare un impianto di dimensioni adeguate ad essa.
Vanno bene sia i tetti a falda (spioventi) che quelli piani. I pannelli devono essere inclinati tra 0° e 45° per garantire il massimo rendimento. L’inclinazione cambia a ogni latitudine. Più si va a nord più i moduli devono essere innalzati.
Inoltre, non devono essere coperti da ombre. In caso di superfici disomogenee si possono applicare sotto i pannelli degli ottimizzatori: dispositivi elettronici che rendono uniforme la produzione di energia su tutti i moduli, anche se qualcuno di essi produce meno.
Prima di procedere all’installazione è bene considerare le caratteristiche climatiche della zona in cui sarà montato il pannello: quanto sole batte, ma anche quanto sono frequenti le nevicate. Troppa neve, infatti, può vanificare la presenza dei moduli per diverse settimane e danneggiarli per il peso eccessivo.
È possibile installare un impianto fotovoltaico sul tetto anche per chi abita in condominio, purché non deturpi il decoro architettonico dello stabile.
La riforma del condominio impone a chi voglia montare i pannelli solo l’obbligo di inviare una comunicazione all’amministratore, nel caso l’installazione comporti delle modifiche alle parti comuni.
Nella lettera bisogna specificare in cosa consisteranno i lavori e le modalità con cui saranno realizzati, e ad essa va allegato un progetto con il punto preciso in cui i moduli saranno posati.
L’assemblea dei condomini non può vietare l’installazione, ma a maggioranza può solo prevedere modalità alternative di esecuzione dei lavori o chiedere una garanzia in caso di danni.
Lo spazio utilizzato dall’impianto varia in relazione a diversi fattori.
In media per produrre 1 kW servono circa 4 pannelli, che occupano 6-7 mq su un tetto a falde e su un lastrico piano 9-10 mq.
Una famiglia, con un consumo medio di circa 3500 kWh l’anno di energia elettrica dunque, avrà bisogno di:
uno spazio di circa 20-25 metri quadrati di superficie su un tetto a falde;
una superficie di circa 30-36 mq sul lastrico solare di un tetto piano, dove i pannelli si dispongono a file parallele distanziate per evitare che si facciano ombra a vicenda.
In genere più i pannelli solari sono efficienti, più sono piccoli. I moduli in silicio monocristallino richiedono 7-9 mq per ogni kW (dunque un impianto medio di 3 kW avrà bisogno di 21-27 mq di spazio).
I pannelli in silicio policristallino hanno bisogno di 8-11 mq per ogni kW prodotto (dunque 24-33 mq per un impianto medio).
Infine, i moduli in film sottile e silicio amorfo hanno bisogno invece di molto più spazio, cioè 11-13 mq (che diventano dunque 33-39 per 3 kW).