La voltura utenze per decesso è il processo per cambiare il nome del titolare del contratto di fornitura luce e gas a seguito della morte del titolare originario.
Questo processo viene effettuato per continuare la fornitura di gas ed energia elettrica al domicilio senza interruzioni e solitamente richiede la presentazione dei documenti necessari, come un certificato di morte o un testamento, al fornitore. Vediamo più nel dettaglio di che cosa si tratta.
La voltura per decesso o voltura mortis causa avviene in seguito alla morte del precedente titolare del contratto di fornitura, costui può essere o meno un parente o un congiunto del nuovo intestatario.
Riepiloghiamo dunque le 3 casistiche della voltura per decesso:
In questa tabella si possono vedere i costi della voltura per decesso:
Se si è familiari del defunto | Se al momento del decesso gli eredi o il coniuge del defunto erano già domiciliati presso l’indirizzo in cui è attiva la fornitura, la voltura per decesso è gratuita per quanto riguarda gli oneri amministrativi; il fornitore decide sugli eventuali altri costi. |
Se non si è familiari del defunto | I costi variano a seconda che la fornitura fosse relativa al mercato libero o tutelato; nel primo caso, c’è da pagare un contributo di 25,20 euro per gli oneri amministrativi e l’addebito di altri costi indicati nel contratto; con la maggior tutela, invece, il nuovo intestatario è tenuto a pagare 23 euro di contributo e l’imposta di bollo prevista dalla legge. |
Numero cliente e codice POD o PDR, rintracciabili su una delle ultime fatture;
Dati anagrafici del nuovo intestatario;
Autocertificazione della residenza anagrafica;
Fotocopia di un documento di identità in corso di validità;
Coordinate bancarie (o postali) se si richiede la domiciliazione delle bollette
Se, nei casi in cui è applicabile, non si fa la voltura per decesso (o una voltura semplice, nel caso in cui non si rientri nei parametri), può essere lo stesso fornitore a richiedere, in seguito a un controllo, di effettuare il cambio nominativo delle utenze, con eventuali oneri se stabiliti da contratto per chi viola l’obbligo voltura utenze per decesso.
Voltura per decesso: entro quanto tempo? I tempi della voltura per decesso cambiano in base al fornitore e alla tipologia di contratto, ma in genere si aggirano intorno alle tre settimane lavorative. Naturalmente è necessario che il nuovo intestatario faccia prontamente tutto quanto richiesto dal fornitore in termini di documentazione.
Per chi ha una fornitura con Enel Energia, la voltura per decesso si richiede tramite un modulo che si trova nella sezione “Allegati” del sito del fornitore. Il modulo voltura gas per decesso deve essere compilato inserendo i propri dati, quelli della fornitura e i dati del defunto, e vale come autocertificazione da inviare al fornitore.
Anche in questo caso possono esserci sanzioni per mancata voltura per decesso Enel se stabilite dal contratto.
Con Enel Energia la voltura è gratuita solo per gli oneri amministrativi degli eredi (che, come si è visto, abitano nella stessa casa). Di norma, negli altri casi, la voltura per l’energia elettrica con Enel Energia ha un costo di 25,81 euro di oneri amministrativi (gratuiti quindi per le volture per decesso), 23 euro per i costi di gestione e 16 euro per l’imposta di bollo; per il gas, dai 35 ai 40 euro di oneri amministrativi, 23 euro per i costi di gestione e 16 euro per l’imposta di bollo.
Per quanto riguarda la voltura per decesso per i clienti di Enel Servizio Elettrico Nazionale, cambiano ovviamente i contatti di riferimento a cui comunicare l’operazione: il numero verde (800.900.800 da rete fissa, 199.50.50.55 da rete mobile) o la mail (allegati@servizioelettriconazionale.it).
Con la voltura per decesso Servizio Elettrico Nazionale il costo rimane gratuito per gli oneri amministrativi degli eredi, invece di essere di 64,20 euro come negli altri casi.
Nel caso in cui l’intestatario defunto fosse moroso, il nuovo intestatario è tenuto a rimborsare i debiti lasciati dal titolare del precedente contratto al fornitore, solo se si tratta di un familiare; altrimenti è possibile chiedere una cessazione amministrativa del contratto in essere, che determina la chiusura del contratto di luce o gas e quindi la sua cancellazione a tutti gli effetti.
I casi in cui il fornitore può richiedere la cessazione amministrativa del contatore sono infatti quelli di morosità, proprio per evitare che il nuovo cliente debba accollarsi il debito pregresso, che non dipende da lui. Solo dopo la cessazione amministrativa è possibile riattivare il contatore tramite la pratica di subentro.