La tariffa bioraria: come funziona e come si può risparmiare sulla bolletta luce


In 30 secondi

  • Le tariffe dell’energia elettrica sono diverse per una serie di caratteristiche, tra cui la tipologia di tariffazione: bioraria o monoraria.
  • La tariffa bioraria permette di spendere meno per l’energia alla sera e durante i weekend.
  • Per questo, la bioraria è particolarmente adatta a chi riesce a concentrare i propri consumi nelle fasce a basso costo, le cosiddette F2 e F3.

Le tariffe dell’energia elettrica si dividono in base ad alcune variabili; una delle più importanti ripartizioni è quella tra il mercato libero e il mercato tutelato, cioè quelle in regime di libera concorrenza o quelle stabilite dall’ARERA, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente. Un’altra, trasversale, è quella tra le tariffe monorarie e le tariffe multiorarie, in particolare la tariffa bioraria: vediamo che cosa si intende con questo termine e che cosa cambia per l’utente.

Che cos’è la tariffa bioraria?

La tariffa bioraria è un tipo di tariffa energetica che varia il prezzo dell'energia elettrica a seconda del momento della giornata e a seconda del giorno della settimana; la tariffa monoraria, al contrario, ha lo stesso costo in qualsiasi momento. In questo modo, si ha un prezzo più alto durante le ore di punta e un prezzo più basso durante le ore di minor consumo.

Nel dettaglio, la tariffa bioraria prevede la divisione della giornata in tre fasce orarie, come si può vedere nella seguente tabella:

Fascia oraria Giorni feriali Sabato Domenica e festivi
F1 dalle ore 8:00 alle ore 19:00 - -
F2 dalle ore 19:00 alle ore 23:00 dalle ore 8:00 alle ore 13:00 -
F3 dalle ore 23:00 alle ore 8:00 dalle ore 13:00 alle ore 23:00 per l'intera giornata

Il prezzo dell'energia elettrica varia in base alla fascia oraria. La fascia F1 ha il prezzo più alto, mentre la fascia F3 ha il prezzo più basso.

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A chi conviene la tariffa bioraria?

La tariffa bioraria è generalmente conveniente per chi è in grado di concentrare i propri consumi energetici nelle ore fuori punta, e quindi la sera, la notte e il fine settimana. Ad esempio, ne beneficia chi utilizza elettrodomestici come la lavatrice, la lavastoviglie o l'asciugatrice nelle ore serali e notturne. Al contrario, la tariffa monoraria è più adatta per chi ha un consumo energetico costante durante l'intera giornata e non ha bisogno di differenziare i propri consumi in fasce orarie. La tariffa monoraria è spesso scelta da famiglie con un basso consumo di energia elettrica, ad esempio in case con poche persone o con un ridotto numero di elettrodomestici.

Molto dipende anche dal tipo di nucleo familiare: una coppia che lavora, ad esempio, può scegliere una tariffa bioraria perché essendo fuori casa tutto il giorno concentrerà i propri consumi nelle ore fuori punta, mentre nelle famiglie dove più persone stanno a casa durante la giornata (ad esempio studenti o casalinghe), la monoraria può essere più conveniente. In ogni caso, la scelta tra la tariffa bioraria e la tariffa monoraria deve essere fatta sulla base dei propri consumi energetici e delle proprie esigenze, valutando attentamente i costi delle bollette e le eventuali offerte promozionali dei fornitori di energia elettrica.

Com’è fatta una tariffa dell’energia elettrica?

Una tariffa dell'energia elettrica è composta da diversi componenti che determinano il prezzo dell'energia elettrica che viene fornita agli utenti. Eccoli nel dettaglio:

  • Spesa per la materia energia: questa è la voce principale della tariffa e rappresenta il costo dell'energia elettrica effettivamente consumata, espressa in centesimi di euro per chilowattora (kWh). Il prezzo dell'energia può variare in base alla tipologia di tariffa (monoraria, bioraria, etc.), alla potenza impegnata, al tipo di fornitura (monorario o duale) e alla zona di residenza. È composto da una quota fissa (euro/anno) e una quota energia (euro/kWh). Viene aggiornata ogni trimestre dall’ARERA e più di frequente dagli operatori del mercato libero.
  • Spesa per il trasporto e la gestione del contatore: è anche questa una tariffa variabile, composta da una quota fissa (euro/anno), una quota potenza (euro/kW/anno) e una quota energia (euro/kWh). In questa voce si trovano tutti gli importi fatturati per le diverse attività che permettono ai venditori di consegnare l’energia elettrica ai clienti finali.
  • Spesa per oneri di sistema: la voce rappresenta i costi associati alla gestione del sistema elettrico nazionale, che include la regolazione del mercato e la garanzia della sicurezza e dell'affidabilità della rete elettrica; sono pagati da tutti i clienti finali del servizio elettrico e le tariffe sono composte da una quota energia (euro/kWh), una quota potenza (euro/kW/anno, non viene applicata alle abitazioni) e una quota fissa (euro/anno, non applicata alle abitazioni di residenza anagrafica).
  • Ricalcoli: questa voce si trova soltanto nelle bollette in cui vengono ricalcolati degli importi che sono stati già pagati in una bolletta precedente a causa di una modifica dei consumi o dei prezzi applicati (è il caso, ad esempio, di un malfunzionamento del contatore, di un errore nel dato di lettura comunicato al distributore o a specifiche sentenze del Tribunale amministrativo).
  • Altre partite: anche questa è una voce che non è presente in ogni bolletta, ma solo in quelle in cui si accreditano o si addebitano degli importi diversi da quelli inclusi nelle altre voci di spesa, come gli interessi di mora, l’addebito o la restituzione del deposito cauzionale, i contributi di allacciamento, gli indennizzi automatici ecc.
  • Bonus sociale: la voce è presente solo per i clienti domestici che abbiano diritto al bonus sociale o a una sua quota.
  • Imposte: qui si trovano le voci relative all’imposta di consumo (ovvero l’accisa) e all’IVA. L’accisa è applicata alla quantità di energia consumata, con aliquote agevolate per i clienti domestici con potenza fino a 3 kW; l’IVA, invece, si applica sull’importo totale della bolletta (10% per le utenze domestiche, 22% per le utenze non domestiche).

Quali componenti include il prezzo dell’energia?

Come si è detto, la spesa per la materia energia comprende tutti gli importi fatturati in relazione alle varie attività svolte dal venditore al fine di fornire al cliente finale l’energia elettrica richiesta. Le componenti che originano il prezzo complessivo in bolletta sono le seguenti:

  • PE: Prezzo dell’energia;
  • PD: Dispacciamento;
  • PPE: Perequazione;
  • PCV: Commercializzazione;
  • DispBT: Componente di dispacciamento.

Come si può risparmiare sulla bolletta luce con la tariffa bioraria?

Per risparmiare sulla bolletta luce con la tariffa bioraria, è importante concentrarsi sull'utilizzo dell'energia elettrica durante le fasce orarie a prezzo più basso (F2 e F3).

Ecco alcuni consigli utili:

  • Utilizzare elettrodomestici come lavastoviglie, lavatrice e asciugatrice durante le fasce a basso costo, in modo da sfruttare il prezzo più basso dell'energia elettrica. Un buon momento è durante la notte.
  • Programmare il funzionamento del climatizzatore o del riscaldamento durante le fasce orarie a prezzo più basso, in modo da evitare di utilizzare l'energia elettrica durante la fascia F1.
  • Limitare l'uso di elettrodomestici come il forno elettrico durante la fascia F1, che ha il prezzo più alto dell'energia elettrica. In alternativa, è possibile utilizzare il forno a gas, che ha un costo inferiore.
  • Scegliere lampade a basso consumo energetico, in modo da limitare il consumo di energia elettrica in generale, in qualsiasi fascia.
  • Installare un sistema di accumulo dell'energia elettrica, in modo da poter sfruttare l'energia accumulata durante le fasce orarie a prezzo più basso.

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