Estratto conto corrente: lettura e comprensione

Aggiornato il: 08/01/2024
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 08/01/2024

In 30 secondi

  • L’estratto conto è il documento periodico con cui le banche comunicano ai loro correntisti le entrate e le uscite relative al loro patrimonio in un determinato periodo di riferimento.
  • Conservare l’estratto conto almeno per 10 anni è una buona regola, in caso di possibili contestazioni, meglio ancora sfruttando i supporti digitali.
  • In caso di transazione sospetta, va contattata subito la banca per chiedere un rimborso e verificare che non ci sia stato un furto delle credenziali.

L'estratto conto è un documento fondamentale per tenere traccia di tutte le transazioni sul proprio conto corrente. Oggi, la maggior parte delle banche italiane fornisce estratti conto mensili o trimestrali, che aiutano a tenere traccia delle proprie finanze e a identificare per tempo eventuali errori o frodi.

Ma quali sono gli elementi che compongono un estratto conto bancario e come vanno interpretati? Vediamolo insieme.

Le parti dell’estratto conto

L’estratto conto è un documento che ha sempre, a prescindere dalla banca che l’ha emesso, alcune caratteristiche comuni, al di là di variazioni perlopiù cosmetiche, come per l’impaginazione o le modalità con cui vengono presentate le informazioni.

I dati più importanti sono sicuramente quelli relativi alle entrate – cioè le somme di denaro che sono state accreditate sul conto durante il periodo di riferimento – e alle uscite, ovvero le somme di denaro che sono state prelevate dal conto durante il periodo di riferimento.

Vengono riportati in ordine cronologico tutti i movimenti, come i bonifici, gli accrediti dello stipendio o della pensione, gli interessi, gli acquisti con carta di credito o di debito, i prelievi in contanti, i pagamenti di bollette e così via.

In questa tabella possiamo vedere quali sono le informazioni contenute in un estratto conto standard.

PARTI DELL’ESTRATTO CONTO

DETTAGLI

Informazioni di base sul conto

Sono compresi il numero di conto, la data di apertura, il nome del titolare del conto e l'indirizzo

Periodo di riferimento

Indica il tempo durante il quale le transazioni sono state effettuate

Saldo iniziale

L’importo presente sul conto all'inizio del periodo di riferimento indicato nell'estratto conto

Riepilogo entrate / uscite

Il valore complessivo di entrate e uscite registrate nel periodo di riferimento

Saldo finale

L’importo presente sul conto alla fine del periodo di riferimento

Lista delle transazioni

Tutte le entrate e uscite del periodo di riferimento, con data operazione, data valuta e descrizione dell’operazione

L’estratto conto viene fornito, in genere, in versione PDF. La prima pagina del documento, nella parte alta, contiene i dati del conto corrente (le coordinate IBAN, il codice BIC, il numero di conto) oltre ai dati del cliente. Sempre nella parte iniziale del documento viene indicato il periodo di riferimento dell’estratto. Ad esempio, l’immagine qui di sotto fa riferimento a un estratto conto relativo al periodo 30 giugno 2023 – 30 settembre 2023.

Una seconda parte dell’estratto conto permette di ottenere, rapidamente, informazioni relative all’insieme dei movimenti registrati nel periodo di riferimento. In particolare, vengono indicati il saldo iniziale, il totale delle entrate e delle uscite oltre al saldo finale. Questa parte permette al cliente di valutare, rapidamente, le spese complessive e le entrate registrate nel periodo di riferimento.

C’è poi la terza parte dell’estratto conto: il riepilogo delle transazioni. In genere, questa sezione viene descritta da una tabella, come nell’esempio riportato di seguito. La prima riga indica il saldo iniziale mentre le successive indicano tutte le operazioni registrate dal conto, sia per quanto riguarda le operazioni in uscita che le operazioni in entrata. Nelle prime colonne è possibile ottenere un’informazione relativa alla data dell’operazione. Alla fine della tabella è indicato il totale di entrate e uscite e poi il saldo finale.

Qual è la differenza tra data operazione e data valuta in un estratto conto?

In un estratto conto si possono notare due date differenti accanto a ciascuna transazione: la data operazione e la data valuta.

Queste due date possono essere confuse, ma hanno significati distinti. La data operazione indica il giorno in cui la transazione è stata effettuata (ad esempio, se si è effettuato un acquisto con la carta di credito, la data operazione sarà il giorno in cui è stata utilizzata la carta per pagare); la data valuta indica invece  il giorno in cui la transazione viene registrata sul conto corrente (se si acquista qualcosa con la carta il giorno 1, la data valuta potrebbe essere il giorno 2 o 3, a seconda del tempo che intercorre tra la transazione e la registrazione sul conto).

Comprendere la differenza tra queste due date è importante perché la data valuta può influire sul saldo del conto: solo tenendo presente la differenza tra le due date si può avere una visione completa della transazioni e della propria situazione economico-finanziaria.

Come si accede all’estratto conto?

Fino a pochi anni fa, l’estratto conto veniva inviato dalle banche ai correntisti per posta, spesso con l’addebito di una piccola commissione.

Oggi, con l’avvento dell’Internet banking, la situazione è molto cambiata: se le banche più tradizionali ancora continuano a spedire l’estratto conto stampato, con molte delle più innovative è possibile richiederlo per mail, in forma di allegato, pronto per essere catalogato sul proprio PC, o anche consultarlo sul conto online o dall’app per smartphone.

Come si interpretano le descrizioni delle transazioni?

Non è semplice facile comprendere a che cosa si riferisce la descrizione di una transazione nell’estratto conto. Spesso infatti possono essere abbreviate o codificate. Se la descrizione contiene il nome di un negozio o di un'azienda, potrebbe trattarsi di un acquisto effettuato presso quel negozio o online tramite quell'azienda, mentre termini generici come “spese al dettaglio” possono riferirsi a un acquisto presso un negozio, senza fornire informazioni sul negozio specifico.

Se i prelievi al Bancomat in genere sono facili da riconoscere, nomi come “Spotify” o “Netflix” indicano i canoni degli abbonamenti mensili per questi servizi, mentre quando si parla di “pagamento fattura” l’oggetto può essere il pagamento effettuato per una bolletta, ad esempio per l’energia elettrica o per il gas. Attenzione anche alle transazioni legate alla telefonia mobile, che di solito riportano il nome del marketplace riferimento (l’App Store per gli iPhone e il Play Store per i telefonini Android).

Per quanto tempo va conservato l’estratto conto?

In Italia, la conservazione degli estratti conto bancari per fini fiscali deve essere effettuata per almeno 10 anni. Tuttavia, è sempre consigliabile conservare gli estratti conto per un periodo più lungo, in caso di eventuali verifiche o controlli futuri.

Gli estratti conto possono essere conservati in formato cartaceo o digitale. Se si opta per la versione digitale, bisogna accertarsi che questa sia salvata su un supporto sicuro come un hard disk esterno o un servizio di cloud storage, in modo da potervi accedere da qualsiasi posizione.

È importante effettuare un backup regolare degli estratti conto, per non rischiare di perderli in caso di malfunzionamento del dispositivo di archiviazione.

Cosa fare se si nota una transazione errata nell’estratto conto?

Se il correntista nota una transazione errata o sospetta sul proprio estratto conto, è importante agire rapidamente per proteggere il conto e i fondi. Ecco cosa fare per evitare brutte sorprese.

  • Verificare i dettagli della transazione: bisogna assicurarsi che la transazione sia effettivamente errata e che non si tratti di un acquisto che l’utente ha effettuato ma che non si ricorda, magari per una descrizione della transazione non chiarissima. Ad esempio, se si tratta di qualcosa che è stato acquistato online lasciando il proprio indirizzo di posta elettronica per la ricevuta, è possibile effettuare una ricerca inserendo nell’apposita finestra l’ammontare preciso della transazione.
  • Contattare la banca o l'emittente della carta di credito: se ci si è resi conto che la transazione è effettivamente errata, bisogna contattare immediatamente la banca o l'emittente della carta, utilizzando i canali di contatto indicati dalla banca stessa e privilegiando quelli che possono garantire una risposta immediata, come il telefono o social.
  • Fornire informazioni dettagliate sulla transazione errata: è necessario comunicare alla propria banca tutte le informazioni hai sulla transazione errata, incluse la data, l'importo e la descrizione. Questo aiuterà la banca a identificare e risolvere il problema più rapidamente.
  • Richiedere un rimborso se necessario: se la transazione errata è un acquisto che l’utente non ha effettuato, la banca dovrebbe essere in grado di rimborsarlo. Naturalmente bisogna accertarsi di seguire tutte le procedure per ottenere il rimborso, non sempre immediate.
  • Monitorare l’estratto conto: anche dopo aver risolto il problema legato alla speficia transazione, è consigliabile continuare a monitorare l’estratto conto per verificare che la transazione errata sia stata risolta e che non ci siano ulteriori problemi.

In sintesi, se si nota una transazione errata sul tuo estratto conto, bisogna contattare immediatamente la banca o l'emittente della carta e fornire tutte le informazioni necessarie per risolvere il problema.