Cos'è l'open banking? Tutto sulla rivoluzione del conto connesso
            
    
    L'open banking è un sistema innovativo che offre numerosi vantaggi per gli utenti;
- tramite l'open banking si può autorizzare l'accesso alle proprie informazioni finanziarie a terze parti autorizzate;
- la condivisione dei dati permette di accedere a nuovi servizi, personalizzati e basati sulle proprie abitudini;
- l'open banking assicura alti livelli di sicurezza nella gestione e nel trattamento dei dati;
- i possibili rischi sono legati a problemi di privacy o ad attacchi informatici;
- a regolare l'open banking a livello comunitario sono due direttive UE.
L'introduzione dell'open banking è stata la novità più rilevante che ha interessato il mercato bancario e finanziario negli ultimi anni. A seguito dell'entrata in vigore delle direttive UE che regolano i pagamenti digitali, gli utenti possono accedere a più servizi e gestire i pagamenti in modo più veloce e flessibile. In questa guida vedremo che cos'è l'open banking, quali sono i suoi effetti positivi e cosa cambia per i consumatori.

        
    Cosa si intende per open banking?
                    
            
 L'open banking è un sistema rivoluzionario di gestione dei dati e delle informazioni bancarie. Se fino a qualche anno fa i dati relativi ai conti correnti, alle carte di pagamento e alle abitudini di spesa erano posseduti solo dalle banche all'interno di sistemi proprietari chiusi, da qualche anno questi dati possono essere condivisi con terze parti. In questo modo, chi usa gli strumenti bancari può accedere a nuovi servizi e può gestire in modo migliore le proprie finanze.
        
    Come funziona l'open banking?
                    
            
 L'open banking, di fatto, ha reso accessibili le informazioni finanziarie anche da parte di soggetti diversi rispetto a banche e istituti finanziari. Tramite le cosiddette API (Application Programming Interface), interfacce di programmazione delle applicazioni, le piattaforme di banche e di terze parti si scambiano i dati, trasferendoli in modo sicuro.
Tra i dati che possono essere scambiati ci sono il saldo di conti e carte, la lista dei movimenti, le transazioni fatte su vari strumenti di gestione del risparmio o i dettagli delle spese. A seconda dei casi, si può autorizzare il trasferimento di tutte queste informazioni o solo di una parte di esse.
        
    Esempi di open banking in pratica
                    
            
 Le possibili applicazioni del sistema aperto di gestione dei dati finanziari sono tantissime. Alcuni dei servizi più diffusi basati su questo sistema permettono di:
- raccogliere in un'unica interfaccia tutti i conti correnti o tutte le carte di pagamento posseduti da una persona, anche se appartengono a banche diverse;
- fare pagamenti diretti dai siti internet, senza dover passare da quello della banca;
- avere un più facile accesso al credito, potendo ricevere finanziamenti personalizzati sulla base delle proprie abitudini.
        
    Quali sono i benefici dell'open banking per i clienti?
                    
            
 Il sistema di open banking offre benefici diretti e indiretti ai clienti. Grazie all'apertura dei sistemi di gestione dei dati finanziari, infatti, il mercato diventa più competitivo, permettendo ai consumatori di accedere a più servizi. Inoltre, grazie all'integrazione tra i sistemi bancari e quelli di terze parti, le operazioni di acquisto e pagamento online possono essere velocizzate, con commissioni e costi ridotti per l'utente finale.
Poter aggregare in un unico luogo tutte le proprie informazioni finanziarie permette di avere un maggiore controllo su queste e poter sfruttare servizi o consigli per migliorare le proprie abitudini di spesa e i propri risparmi.
Sempre grazie alla possibilità di avere una panoramica completa dei dati finanziari di una persona, si può avere una gestione più efficace delle richieste di credito. Se si chiede un prestito si può dimostrare meglio la propria affidabilità creditizia e, potenzialmente, accedere a condizioni più vantaggiose.
        
    Quali sono i rischi dell'open banking?
                    
            
 Il sistema di open banking è sicuro, dal momento che l'accesso ai dati bancari tramite API è controllato e che vengono adottati sistemi avanzati di protezione dei dati. Inoltre, possono utilizzare i sistemi di open banking sono terze parti autorizzate.
Trattandosi di informazioni digitali, bisogna comunque tenere presente che il rischio di accessi non autorizzati o furti di dati è sempre presente, anche se molto basso.
Sintetizzando, i principali rischi dell'open banking sono riferibili a:
- violazioni della privacy;
- furto di dati;
- profilazione finanziaria;
- inefficienze o errori da parte di banche e terze parti.
        
    Open banking: l’evoluzione normativa fino a oggi
                    
            
 La rivoluzione dell'open banking è stata resa possibile dall'approvazione di due direttive europee aventi a oggetto la regolamentazione dei pagamenti digitali. La prima, la direttiva PSD2 (Payment Service Directive 2), è stata approvata nel 2018 ed è entrata in vigore a fine 2019.
In seguito, la direttiva PSD3 ha ulteriormente rafforzato il concetto di open banking, introducendo maggiori possibilità di controllo da parte degli utenti in merito a quali dati vengono condivisi e a quali terze parti sono autorizzate a conoscere le proprie informazioni finanziarie.
Anche altri Paesi del mondo hanno in seguito adottato delle norme per regolamentare l'open banking, come nel caso dell'Australia, con il Consumer Data Rigth, e di alcuni Paesi asiatici, tra cui Singapore e Giappone. In altri casi, anche in assenza di una regolamentazione specifica, ci sono norme che consentono ai consumatori di poter accedere ai propri dati finanziari e di poterli condividere con terzi.
        
    L’open banking in Italia e nel mondo
                    
            
 Anche se il sistema open banking è piuttosto recente, dal momento che le prime applicazioni effettive sono state possibili solo dal 2021, molti Paesi hanno iniziato a utilizzarlo e nei prossimi anni si prevede un ulteriore allargamento della platea di utilizzatori.
Secondo le previsioni della Banca d'Italia, nel nostro Paese le persone che utilizzeranno servizi di open banking saranno 10 milioni entro il 2025, mentre erano solo 1 milione nel 2022.
A livello globale, secondo Statista, nel 2024 gli utenti che beneficiano dei servizi di open banking superano quota 132 milioni e circa la metà sono in Europa. Secondo le stime dei ricercatori dell'Allied Market Research, entro il 2026 il volume delle operazioni di pagamento associate ai sistemi open banking sarà pari a 43 miliardi di dollari.
 
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                    