Conto corrente cointestato: guida alla sottoscrizione, costi e chi può attivarlo

Aggiornato il: 19/09/2023
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 14/04/2021

Il conto corrente cointestato è la soluzione alla quale generalmente si fa ricorso nel caso in cui, all’interno di un nucleo familiare, ci siano più persone che lavorino, ma non solo. Tale tipologia di conto consente la titolarità di più soggetti

conto corrente cointestato

In queste righe parleremo del funzionamento del conto corrente cointestato e delle sue caratteristiche, illustrando la differenza tra il conto a firma congiunta e quello a firma disgiunta, oltre che i vantaggi e gli svantaggi che ne possono derivare. 

Il conto corrente cointestato a firma congiunta

Il conto corrente cointestato a firma congiunta è caratterizzato dal fatto che necessita della presenza o dell’autorizzazione scritta di entrambi i titolari per poter portare a termine qualsiasi tipologia di operazione. 

I due correntisti potranno decidere se prevedere tale vincolo soltanto nel momento in cui viene superata una determinata soglia e lasciare, invece, che sotto tale soglia ogni cointestatario abbia la possibilità di agire autonomamente, senza dover avere il consenso dell’altro

Solitamente si sceglie questa tipologia di conto corrente:

  • perché tra i due cointestatari non c’è troppa fiducia;
  • nei rapporti che riguardano un'attività commerciale in cui la carica di amministratore appartiene a più persone. 

La banca ha il compito di verificare che una determinata operazione venga svolta nel rispetto dei vincoli derivanti dalla cointestazione: se ciò non si verifica, la banca sarà responsabile nei confronti degli altri titolari e dovrà risarcirli per le eventuali somme mancanti. 

Il conto corrente cointestato a firma disgiunta

Nel conto corrente a firma disgiunta ciascun titolare del conto avrà la possibilità di operare singolarmente senza ricevere l’autorizzazione degli altri cointestatari: si tratta di una soluzione consigliata per le coppie o le famiglie in relazione alla sua maggiore facilità di utilizzo. 

Spesso questo conto viene aperto dalle persone che hanno una certa età e non sono pratiche nell’eseguire alcune operazioni, così richiedono il sostegno dei loro familiari affinché vengano effettuate. 

In questa particolare tipologia di conto corrente, i rapporti tra i cointestatari e la banca sono regolati dal principio di solidarietà in base al quale la banca non potrà impedire a un singolo titolare di prelevare delle somme di denaro (quest’ultimo avrebbe addirittura la possibilità di svuotare interamente il conto). 

Di contro, nel caso in cui il conto dovesse essere in rosso, la banca avrà il diritto di richiedere il pagamento dell’intero importo del debito a ciascun cointestatario, anche nell’ipotesi in cui il debito sia stato contratto unicamente dall’altro. 

I rapporti che intercorrono tra i due cointestatari sono regolati, in questo caso, dal principio della comunione, in base al quale le quote vengono considerate uguali. Quindi, in questa ipotesi, anche se è soltanto uno dei titolari del conto ad avere un lavoro, nella pratica i guadagni depositati sul conto appartengono a tutti i cointestatari. 

Vantaggi e svantaggi del conto cointestato

I vantaggi che derivano da un conto corrente cointestato, in particolare da quello a firma disgiunta, sono molteplici. I due titolari possono agire sullo stesso rapporto senza richiedere l’autorizzazione dell’altro: in questo modo si potranno velocizzare operazioni quali versamenti, prelievi e pagamenti. Un altro vantaggio è la possibilità dell'accredito della pensione, anche quella INPS - per approfondimenti in merito consigliamo la lettura de "accredito pensione INPS su conto corrente bancario cointestato".  

Quali sono invece i possibile svantaggi? Come abbiamo già accennato nelle righe precedenti, i problemi sorgono nel momento in cui vi siano dei debitiIn questa ipotesi infatti, anche il titolare che non ha contratto il debito potrà subire il pignoramento della metà di quanto depositato sul conto corrente, che corrisponde ai soldi che lui stesso ha guadagnato. 

Come funziona il conto corrente cointestato

Sulla base di quanto previsto dal Codice civile, gli intestatari di un conto corrente cointestato vengono considerati creditori o debitori in solido dei saldi del conto: questo significa che tutti i cointestatari sono creditori e debitori nei confronti della banca. 

Cosa vuol dire nella pratica tutto questo? Che le somme presenti su un conto corrente cointestato vengono divise in misura eguale tra i cointestatari: nell’ipotesi in cui fossero due saranno proprietari di quanto presente sul conto al 50%

Nonostante ciò, ciascun intestatario ha comunque un diritto di credito che corrisponde all’intera giacenza presente sul conto, quindi ciascun comproprietario potrà prelevare anche un importo che sia superiore alla propria quota. 

Per quanto riguarda un eventuale pignoramento del conto corrente cointestato, i creditori di uno dei titolari potranno pignorare soltanto la metà della giacenza, anche nel caso in cui si tratti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione che proceda con un’esecuzione esattoriale. 

Come si apre un conto cointestato

Il conto corrente può essere cointestato nel momento in cui si sceglie di aprirne uno nuovo: dovrà essere depositata la firma originale di tutti i titolari, che potranno anche essere più di due. 

La procedura di apertura di un conto corrente cointestato è la stessa di un conto corrente normale, ma può essere portata a termine solo con la comunicazione dei dati di ogni cointestatario. 

Si potrà decidere di aprirne sia uno presso un istituto di credito che abbia una sede fisica, sia uno online: in questa seconda ipotesi, si consiglia di fare un salto sul comparatore di conti correnti di SOStariffe.it al fine di valutare alcune delle soluzioni più convenienti che sono disponibili in questo momento.

Come si chiude un conto corrente cointestato

Per quanto riguarda la chiusura del conto corrente cointestato, il tutto dipende dalla tipologia di conto:

  • nel caso di quello a firma disgiunta, sarà sufficiente che la richiesta da presentare alla banca venga firmata da un solo cointestatario;
  • nel caso del conto corrente a firma congiunta, invece, la chiusura sarà possibile soltanto con la firma e il consenso di tutti i cointestatari. 

Nell’ipotesi in cui si volesse procedere alla chiusura del conto corrente con il trasferimento dei soldi depositati (e degli eventuali servizi di pagamento) verso un’altra banca, la chiusura dovrà essere firmata sempre da tutti i cointestatari, anche nel caso in cui il conto sia a firma disgiunta. 

Quando il conto cointestato è una donazione

Il conto corrente cointestato viene considerato una donazione nel momento in cui una persona cointesta il suo conto a qualcun altro: in questa evenienza, non si dovrà né andare dal notaio, né richiedere dei testimoni o fare in modo che la donazione avvenga per iscritto. 

Facciamo un esempio: un padre può cointestare il proprio conto corrente al proprio figlio. Nella pratica, gli sta regalando il 50% dei suoi depositi, che il figlio sarà libero di utilizzare a proprio piacimento. 

Nell’ipotesi in cui quest'ultimo superi il 50%, allora è obbligato a restituire quanto utilizzato in modo indebito. La cointestazione non è una donazione ma una semplice simulazione nei casi in cui qualcuno cointesti il proprio conto a un’altra persona solo per permettergli di gestire i propri soldi, come nel caso di un genitore malato che riceve l’assistenza del figlio per il pagamento delle spese mediche. 

A conti fatti, la cointestazione viene considerata una donazione indiretta che non necessita dunque di un atto notarile e non deve avvenire per forza con un atto scritto.

Cosa succede se uno dei due cointestatari muore

Le conseguenze che ci saranno sul conto corrente cointestato nel caso di morte di uno dei due titolari dipendono dalla tipologia di conto. 

In particolare:

  • in quello a forma congiunta, il contestatario non potrà considerarsi l’unico titolare del conto e dovrà attendere che la banda proceda con l’identificazione degli eredi legittimi. Questi ultimi potranno agire congiuntamente al titolare del conto rimasto in vita;
  • in quello a firma disgiunta, invece, il cointestatario rimasto in vita avrà facoltà di operare sulle somme presenti sul conto corrente nei limiti del 50%. Tuttavia, questo di solito non avviene poiché la banca procede con il blocco del conto corrente fino al momento in cui si verificherà la denuncia della successione e si identificheranno le quote di eredità che spettano a ciascun erede. Il cointestario ancora in vita manterrà il possesso del 50% del conto, mentre la restante parte sarà suddivisa tra i vari eredi. 

Nell’ipotesi in cui, invece, la cointestazione del conto sia ritenuta una semplice simulazione, allora il contitolare ancora in vita potrebbe dover restituire agli eredi legittimi la sua metà, affinché possa essere suddivisa tra loro in parti uguali. In tale ipotesi, la cointestazione potrà, pertanto, essere impugnata

Come si chiude il conto cointestato in caso di morte di uno dei titolari

Una situazione abbastanza comune, che si potrebbe verificare consiste nel fatto che, alla morte di uno dei due cointestatari del conto, si intenda procedere con la sua chiusura definitiva

La legge prevede che gli eredi della persona defunta abbiano il diritto di poter recedere dal contratto. Come avviene, in questa casistica, la divisione delle somme presenti sul conto? Intanto, il conto corrente non si estingue in automatico. 

Al contrario, la quota del saldo della persona deceduta resta congelata in attesa che abbiano inizio le pratiche di successione. La banca dovrà avere la possibilità di identificare quali siano gli eredi effettivi del correntista morto. Il contratto potrà estinguersi solo nel caso in cui vi sia la manifestazione espressa da parte degli eredi

Nella pratica, gli eredi potranno:

  • scegliere di subentrare nel contratto;
  • recedere. 

Prelievi e versamenti

In merito ai prelievi e ai versamenti su un conto corrente cointestato, è bene sapere che:

  • ogni bonifico e versamento che si riceve sul conto corrente cointestato diventa una donazione all’altro titolare del conto per il 50% del suo valore;
  • tale soggetto diventa dunque in automatico titolare a metà della somma depositata;
  • nel caso del conto a firma disgiunta, la banca potrà autorizzare eventuali prelievi o spese che siano superiori rispetto alla quota posseduta, ma in tale ipotesi si dovrebbe integrare la somma che è stata sforata se non è stata richiesta la necessaria autorizzazione per farlo. 

Nel caso di morte di uno dei cointestatari, sarà possibile prelevare al Bancomat soltanto la propria quota, che corrisponde al 50%. Nel caso in cui si dovesse superare tale limite, gli eredi legittimi potranno agire contro di lui per appropriazione indebita. 

Il conto corrente cointestato in sintesi

Alla luce di quanto detto finora, possiamo dire che cointestare un conto corrente vuol dire fare in modo che tutti gli intestatari possano accedere al denaro che vi è stato depositato ed effettuare operazioni bancarie. 

Si tratta di uno strumento davvero molto utile, soprattutto per le famiglie e le coppie, perché permette loro di accedere ai risparmi con maggiore velocità. Al contempo, rappresenta una buona soluzione anche per i soci della stessa società che hanno la necessità di gestire le operazioni commerciali legate alla propria attività. 

I titolari del conto potranno sostenere le spese da un unico conto corrente, accedendo ai vari benefici che ne derivano, tra i quali, ricordiamo il fatto che le spese fisse (come il canone o l’imposta di bollo) saranno pagate una sola volta.

Un conto corrente cointestato:

  • potrà essere aperto anche da persone che non sono legate da rapporti di parentela;
  • non potrà essere cointestato a un minore, neanche nel caso in cui gli altri titolari siano i genitori;
  • potrà essere attivato anche online, scegliendo tra le diverse soluzioni che vengono proposte dalle varie banche. 

L’attivazione online di un conto corrente cointestato porta con sé diversi vantaggi, che in genere sono gli stessi di un conto corrente intestato a una sola persona, ovvero permette di risparmiare su costi canonici quali il canone mensile o le commissioni sulle singole operazioni. In aggiunta, presenta il vantaggio di poter essere gestito direttamente dalla propria abitazione, grazie all’utilizzo dei servizi di Internet e mobile banking.