

La pensione INPS può essere versata al pensionato in modi differenti:
con un assegno postale inviato presso il proprio domicilio;
con accredito su un conto di risparmio;
in contanti presso un ufficio postale;
tramite la INPS card, che può essere richiesta alla posta;
tramite accredito su conto corrente, bancario o postale;
con accredito su una carta prepagata dotata di IBAN.
C’è un caso specifico nel quale la pensione deve essere necessariamente accreditata sul conto corrente, ovvero quello in cui supera i 1.000 euro mensili, ai sensi della legge n. 44 del 26 aprile 2012.
Come funziona la procedura per richiedere l’accreditamento della pensione su un conto corrente? È possibile farlo anche su un conto corrente cointestato?
La richiesta di accredito della pensione sul proprio conto corrente può essere effettuata:
nel momento in cui viene presentata la domanda di pensionamento all’INPS;
in una fase successiva, compilando un apposito modulo.
In tale evenienza, la richiesta di accredito della pensione INPS su un conto corrente bancario o postale dovrà essere corredata dal timbro della banca – o della Posta - e dalla firma di un funzionario.
Il soggetto a cui accreditare la pensione può essere modificato in qualsiasi momento, inviando all’INPS:
il modello AP03, nel caso di accredito su conto corrente bancario;
il modello AP04, nel caso in cui la pensione sia accreditata su un conto corrente postale.
La pensione potrà essere accreditata anche su un conto corrente cointestato: l’importante è che uno dei due intestatari sia la persona alla quale spetta la pensione INPS. Come suggerisce il nome stesso, un conto cointestato è una tipologia di conto corrente intestata a due (o più) soggetti differenti, che possono essere padre e figlio, marito e moglie, tre fratelli, due amici, e così via.
L’apertura di un conto cointestato è davvero semplice: basta presentare alla banca o all’ufficio postale nel quale si ha intenzione di aprirlo i documenti di entrambi gli intestatari, ovvero la carta d’identità e il codice fiscale, oltre che il deposito della firma originale dei soggetti in questione.
Il conto cointestato può anche essere un conto già aperto: è infatti possibile trasformare un conto tradizionale in un conto corrente cointestato, aggiungendo un nuovo intestatario.
Il conto corrente cointestato può essere:
a firma disgiunta;
a firma congiunta.
Nel primo caso, ovvero nel conto corrente cointestato a firma disgiunta, i soggetti ai quali il conto è intestato hanno gli stessi diritti in termini di prelievi, bonifici, domiciliazioni delle utenze, accredito di stipendio o pensione. È infatti di solito il conto prediletto dalle coppie o dalle famiglie, perché permette di pianificare i risparmi e il budget del quale la famiglia dispone, ma di essere autonomi nelle singole operazioni.
Il conto corrente cointestato a firma congiunta, invece, prevede una regola di base: per effettuare qualsiasi tipologia di operazione devono essere presenti entrambi gli intestatari. Si avrà comunque la possibilità di passare da un conto a firma disgiunta a uno a firma congiunta, e viceversa, in qualsiasi momento.
Una domanda che in molti si pongono è quale sia la sorte dei fondi presenti su un conto corrente nel caso di decesso da parte di uno dei due intestatari.
Le ipotesi sono le seguenti:
nel caso di firma disgiunta, il 50% del conto resta bloccato e va in eredità. Quindi se il conto fosse intestato a una coppia di sposi, la moglie avrebbe il diritto di prelevare e utilizzare la parte del coniuge scomparso;
nel caso di conto a firma congiunta, considerato che nessuno degli intestatari può agire senza la presenza, e dunque la firma, dell’altro, le cifre presenti sul conto saranno congelate fino a quando non sarà aperta la successione.
Se il contestatario che muore fosse il pensionato che stava ricevendo la pensione sul conto cointestato:
bisognerà immediatamente comunicare all’INPS la sospensione dell’accredito;
in caso contrario, si continuerebbero a ricevere i soldi in modo illegittimo e si andrebbe incontro a delle sanzioni.
L’unico caso nel quale è possibile continuare a percepire la pensione del defunto e non chiedere alcuna modifica circa l’erogazione su un conto corrente cointestato è quello in cui si ha diritto alla pensione di reversibilità, ovvero quella che spetta agli eredi di un pensionato che non hanno altre forme di reddito nel caso della sua scomparsa.
La pensione può essere accreditata in momenti differenti, in base alla sua entità:
di solito la si riceve ogni mese, il primo giorno del mese;
in alcuni casi, il pagamento della pensione INPS viene erogato ogni 6 mesi, con versamento il 1° gennaio e il 1° luglio, in altri è previsto una volta all’anno, ovvero il 1° gennaio.
La pensione INPS, in Italia, prevede anche il versamento di una tredicesima.