Bonus affitto 2025: guida a funzionamento, requisiti, domanda

Pubblicato il 23/04/2025
di Alessandro Voci
In 30 sec.

Bonus affitto, cos’è, come funziona e novità a novembre 2025:

  • la misura è destinata ai lavoratori come fringe benefit
  • il contributo aiuta a pagare l’affitto o il mutuo prima casa
  • la soglia di esenzione fiscale va da un minimo di 1.000 € a un massimo di 5.000 €

Bonus affitto anche nel 2025. Nella legge di Bilancio di quest’anno, il Governo ha rinnovato l’agevolazione per il periodo 2025-2027. Una proroga, dunque, triennale. Questa misura aiuta i lavoratori (in misura maggiore i neoassunti) a pagare il canone di locazione. Così come sostiene chi stia fronteggiando il pagamento di un mutuo sulla prima casa.

Vediamo qui di seguito che cos’è, come funziona, quali documenti servono e quali requisiti occorre soddisfare per beneficiare di questo incentivo oggi, 22 novembre 2025.

Bonus affitto 2022

L’esecutivo Meloni ha confermato il Bonus affitto sia nel 2025 sia nel 2026 e nel 2027. Con l’aumento degli affitti e con i tassi sui mutui che stanno tornando verso percentuali finanziariamente più sostenibili, il Consiglio dei ministri ha inserito nella legge di Bilancio 2025 sia mutui che affitti nel welfare aziendale per dare una mano ai lavoratori.

Anche quest’anno, dunque, prestiti ipotecari e canoni di locazione rientrano tra i fringe benefit, cioè le gratifiche aziendali ai dipendenti. Bonus esentasse che il datore di lavoro è libero di concedere o meno.

Che cos’è il bonus affitto 2025

Il bonus affitto 2025 è un’agevolazione per i lavoratori prevista dall’ultima legge di Bilancio (legge n. 207/2024).

In linea generale, questa agevolazione è stata introdotta per la prima volta nel 2021 ed è stata poi prorogata nel 2022, nel 2023 e nel 2024, sebbene abbia subito una serie di modifiche nel corso di questi anni. Il suo obiettivo, però, non è cambiato: aiutare le persone che stipulano un contratto di locazione per la prima casa, cioè quella che è indicata come abitazione di residenza.

Trovare una casa in affitto è difficile. Ci sono poche abitazioni. Di conseguenza, i prezzi continuano ad aumentare. Tanto che i canoni di locazione pesano in media per il 25% dell’importo netto di uno stipendio medio. Con punte più elevate nelle grandi città: a Milano il 37,4%, a 40,2% a Bologna, a Roma il 41,5% e a Firenze il 46,5%.

Di fronte all’allarme caro affitti, con la fila di lavoratori under 36 (cioè i più giovani) che si lamentano per canoni di locazione economicamente insostenibili, il Governo ha messo nella Finanziaria un bonus affitto 2025 per i neoassunti a tempo indeterminato. Di che cosa si tratta?

Il bonus affitto per i neoassunti a tempo indeterminato nel corso del 2025 e che si spostino di oltre 100 chilometri da casa prevede che, per i primi due anni dalla data di assunzione, i datori di lavoro possano erogare fino a un massimo di 5.000 euro annui per “il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati presi in locazione”. Questa somma aggiuntiva non inciderà sul reddito ai fini fiscali (cioè sarà esentasse), ma sarà rilevante ai fini contributivi e dell’ISEE annuo.

A quanto ammonta il Bonus affitto 2025?

BONUS AFFITTO E MUTUO E WELFARE AZIENDALE

SPIEGAZIONE

Affitto di casa

Rimborso come bonus aziendale del canone di locazione

Mutuo prima casa

Rimborso sotto forma di bonus aziendale della quota di interessi sulla rata mensile

Soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit nel 2025

  • 1.000 € per i lavoratori dipendenti senza figli
  • 2.000 € per i lavoratori dipendenti con figli a carico

Limite dei fringe benefit nel 2025 per i neoassunti

5.000 € per i neoassunti a tempo indeterminato e con reddito fino a 35.000 € nell’anno precedente che accettano di trasferirsi a oltre 100 chilometri da casa

Detto dell’agevolazione fino a 5.000 euro l’anno per i neoassunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, analizziamo ora a quanto ammonti il Bonus affitto 2025 per tutti gli altri aventi diritto.

Il governo Meloni ha previsto, anche per il 2025, l’inclusione delle rate mensili dei mutui e dei canoni degli affitti nei fringe benefit, i bonus esentasse che un’azienda può concedere ai propri dipendenti.

Un’azienda potrebbe decidere di aderire o meno a questa agevolazione di welfare aziendale ed erogare al proprio lavoratore un bonus per coprire:

  • il canone d’affitto mensile;
  • la quota di interessi della rata mensile del mutuo, ma non l’intera rata del prestito per la prima casa.

Per quanto riguarda la soglia dei fringe benefit esentasse nel 2025 per i lavoratori, essa si attesta a:

  • 1.000 euro per i lavoratori dipendenti senza figli a carico;
  • 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico.

Inoltre, come nel 2024, anche nel 2025 i fringe benefit potranno essere utilizzati per sostenere la spesa delle utenze domestiche di casa:

  • energia elettrica;
  • gas naturale;
  • servizio idrico.

L’importo spettante agli aventi diritto per il Bonus affitto e inserito in busta paga è erogato come lo stipendio su un conto corrente. Per trovare le offerte convenienti per un conto corrente zero spese consulta il comparatore di SOStariffe.it.

Chi ha diritto al bonus affitto 2025

LA PAROLA CHIAVE

SPIEGAZIONE

Fringe benefit

I fringe benefit sono degli incentivi, dei vantaggi indiretti, che volontariamente o contrattualmente, il datore di lavoro può concedere o meno al lavoratore

Hanno l’obiettivo di abbassare il carico fiscale del lavoratore in quanto non concorrono alla formazione del suo reddito

Possono essere beni e servizi materiali (l’auto aziendale) o immateriali (il Bonus affitto)

Qualora si tratti di “premi” in denaro sono esenti da tassazione fino a 258,23 € nel periodo d’imposta

Il Bonus affitto rappresenta un'eccezione, tanto che aumenta l’importo esentasse per canone di locazione, rata del mutuo e utenze domestiche (luce, acqua e gas)

Per quanto concerne i neoassunti a tempo indeterminato nel 2025, il Bonus affitto prevede i seguenti 4 requisiti:

  • non superare i 35.000 euro di limite di reddito da lavoro dipendente;
  • trasferire la residenza nel Comune della sede di lavoro;
  • tale Comune deve essere distante più di 100 chilometri dal Comune di precedente residenza;
  • la casa in affitto deve essere l’abitazione principale.

Tutti gli altri lavoratori, invece, devono presentare domanda al proprio datore di lavoro per ottenere il Bonus affitto, con:

  • autocertificazione in cui è indicato l’indirizzo di residenza nei sei mesi precedenti l’assunzione;
  • dichiarazione sostitutiva con cui si attesta di non avere già beneficiato dell’agevolazione da parte di altri datori di lavoro;
  • copia del contratto di locazione o copia del contratto del mutuo;
  • tutti i documenti delle spese sostenute (luce, gas e acqua).

Secondo quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate, i lavoratori con figli a carico, oltre ai sopra citati documenti, devono allegare anche il codice fiscale dei figli. Possono beneficiare dell'agevolazione tutti i dipendenti con figli, anche se i figli sono nati fuori del matrimonio purché riconosciuti e i figli adottivi, affiliati o affidati fiscalmente a carico.

Risorse utili