La pandemia da coronavirus è stata catastrofica per tutto il mondo, ma non è solo l’immediato aspetto sanitario che ha preoccupato i Governi planetari negli ultimi due anni. A causa dei lockdown, delle misure per il distanziamento, del ricorso al telelavoro e alla didattica a distanza non sempre facile (con l’obbligo per molti genitori di rimanere a casa insieme ai figli), gran parte dei settori dell’economia ha visibilmente rallentato, con un effetto-domino che si è fatto sentire sulle tasche di quasi tutti, cittadini italiani compresi.
Per questo, fin da subito gli organismi di governo nazionale e sovranazionale hanno individuato degli incentivi e dei bonus per venire incontro a chi è in difficoltà, magari perché la ditta dov’era impiegato ha chiuso o, per i liberi professionisti, a causa del basso numero di clienti.
Tra questi uno dei più apprezzati nel 2021 è quello che ha riguardato una spesa vitale per tutti coloro che non hanno una casa di proprietà nel luogo dove vivono, ovvero il bonus affitto, un valido aiuto per alleviare la situazione delle famiglie in gravi difficoltà economiche e, nello specifico, per facilitare i giovani nell’uscita dal nucleo familiare.
Con l’ultima legge di bilancio, il bonus affitto è stato rinnovato anche per il 2022: ecco tutti i dettagli a proposito di questa misura, la platea a cui si rivolge e le modalità per ottenerlo.
Con il nome colloquiale di “bonus affitto 2022” si identifica una misura che beneficia i giovani fino ai trent’anni che stipulano un contratto di locazione. Fa parte del “pacchetto affitti” messo a punto dal Governo italiano, una serie di incentivi per un totale di 30 miliardi di euro di provvedimento. Il bonus è un contributo a fondo perduto che viene erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
La detrazione del bonus affitto 2022 equivale al 20% dell’ammontare del canone di locazione, fino a un limite massimo di 2000 euro. Si tratta di un importo minore rispetto a quello del 2021, quando l’incentivo era infatti di 2.400 euro.
Inoltre, trattandosi a tutti gli effetti, da parte del locatore o proprietario, di uno sconto applicato al proprio inquilino, entra in gioco il bonus affitti Covid, che permette al locatore di recuperare la metà di quanto concesso come sconto, fino a un totale massimo di 1.200 euro, erogati sul conto corrente mediante un rimborso dell’Agenzia delle Entrate.
Come si è detto sopra, può accedere al bonus affitto 2022 chi ha un’età compresa tra i 20 e i 31 anni non compiuti, è in possesso di un reddito complessivo che non supera i 15.493,71 euro all’anno e ha stipulato un contratto di locazione per l’intera unità abitativa o per parte di essa, che verrà destinata a residenza (e quindi “prima abitazione”). In questa categoria sono inclusi anche gli studenti fuori sede che affittano una singola stanza per frequentare l’università in un’altra città.
Attenzione, perché l’agevolazione ha una durata: può infatti essere richiesta solo nei primi 4 anni del contratto di locazione (rispetto ai 3 del bonus 2021), ed è necessario che l’immobile sia intestato al richiedente il bonus, senza che la locazione stessa sia riconducibile ad altri rispetto al giovane che abita nell’appartamento o nella stanza in affitto. Ovviamente è necessario, per poter ottenere il bonus, che l’abitazione sia diversa dalla casa principale dei genitori.
Per quanto riguarda la natura degli immobili, la detrazione del bonus affitto 2022 vale per tutti i tipi tranne i seguenti:
Non ci sono ancora informazioni dettagliate sulle modalità per richiedere il bonus affitti 2022, anche se non è improbabile che siano simili a quelle usate l’anno scorso. Si tratta della compilazione di alcuni moduli scaricabili sul sito dell’Agenzia delle Entrate da parte del locatore e proprietario della stanza o dell’appartamento preso in affitto dal beneficiario, dopo che è stato stipulato l’accordo con l’inquilino.
L’anno scorso – e con tutta probabilità anche quest’anno – le domande potevano essere inviate in autonomia, senza dover ricorrere necessariamente alla consulenza di un commercialista o del CAF. Per accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate e inoltrare il bonus, come sempre, è necessario avere attivi lo SPID, avere l’apposito PIN o ancora avere la Carta d’identità elettronica (CIE) con relativi codici. Per chi ha già un account sul sito dell’Agenzia delle Entrate, la compilazione dei moduli è ancora più semplice grazie all’autocompletamento di molti campi con i dati già in possesso dell’istituzione.
Quanto riportato finora fa riferimento alla possibilità, per i giovani, di avere delle consistenti detrazioni sull’affitto o locazione di un appartamento o di una stanza singola. Ma quali sono le prospettive per chi invece vuole approfittarne per comprare la prima casa, magari approfittando dei mutui bassi e del mercato immobiliare particolarmente vantaggioso per gli acquirenti?
In questo caso va segnalato che sempre l’ultima legge di bilancio ha confermato la proroga fino al 31 dicembre 2002 del bonus prima casa riservato ai giovani che hanno meno di 36 anni d’età; anche in questo caso la ratio della misura è venire incontro alle situazioni delle giovani famiglie – che magari non hanno ancora le garanzie e la liquidità sufficiente per chiedere un mutuo a condizioni standard – e favorire così l’indipendenza delle giovani coppie.
Con il bonus prima casa under 36, chi acquista una prima casa tramite mutuo nel 2022 ha diritto a una garanzia che copre fino all’80% della quota per l’acquisto della prima abitazione, sempre che l’intestatario del mutuo sia un giovane con età inferiore a 36 anni la cui attestazione ISEE annuale non superi i 40.000 euro, compresi anche i componenti del nucleo familiare che si spostano nella nuova abitazione.
C’è un limite anche per quanto riguarda la cifra del mutuo da contrarre con la banca, che non deve superare i 250.000 euro. Ovviamente, l’agevolazione non può essere utilizzata per l’acquisto di una seconda casa o di un immobile che non viene adibito a prima residenza.
Da ricordare, tra le ultime misure per il sostegno alle famiglie, anche il recentemente introdotto assegno unico universale, che verrà erogato da parte dell’INPS a partire da marzo 2002. Si tratta di un assegno spettante alle famiglie con figli, dal settimo mese di gravidanza ai 21 anni (con la condizione che i ragazzi studino, facciano tirocini con redditi minimi o il servizio civile), e in base all’ISEE: per avere il massimo dei benefici è necessario avere un reddito annuo lordo sotto i 15mila euro, ma le agevolazioni minime sono a disposizione delle famiglie con reddito fino a 40mila euro.
L’ammontare del contributo va da 50 ai 175 euro al mese e da 25 a 85 euro al mese per i figli tra i 18 e i 21 anni, senza tenere conto di diverse maggiorazioni, come i 20 euro in più al mese per le mamme under 21 e gli aumenti previsti dal terzo figlio in poi.