Patrimoniale 2021: come difendersi dalle tasse e rischio prelievo forzoso

Aggiornato il: 24/02/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 24/02/2021

La patrimoniale è un provvedimento fiscale che si basa sull’applicazione di un’imposta diretta sul patrimonio posseduto dal contribuente, al quale è possibile ricorrere nei casi di grande difficoltà economica. 

Patrimoniale conto corrente

In questo periodo storico caratterizzato da incertezze economiche e dal continuo rischio di tracollo a causa degli sforzi compiuti e delle risorse stanziate durante la pandemia, quello della patrimoniale 2021 è un tema sul quale si è tornati a parlare, e anche parecchio. 

In questa guida ne sarà illustrata la storia nel nostro Paese e come funzionerebbe nel caso in cui venisse nuovamente applicata, con che qualche suggerimento da mettere in pratica per difendere i soldi depositati sul conto corrente

Come funziona l’imposta sul patrimonio

Come suggerisce il nome stesso, la patrimoniale è una misura fiscale che porta all’applicazione di un’imposta sul patrimonio - mobile o immobile - del contribuente. Non è dunque un’imposta sui redditi da lavoro e può essere fissa oppure variabile. 

Nella pratica, consiste nel prelievo forzoso del denaro depositato sui conti correnti dei singoli contribuenti: si tratta di una soluzione che lo Stato può mettere in pratica senza dover richiedere l’autorizzazione dei correntisti. 

L’introduzione della patrimoniale 2021 rappresenterebbe, dunque, un sistema veloce per riuscire a risollevare il debito pubblico e cercare così di risanare le Casse dello Stato, che si sono parecchio indebolite a causa della pandemia. 

La patrimoniale negli anni

L’imposta patrimoniale è stata utilizzata, in Italia, nel 1992, quando venne applicato il prelievo forzoso e introdotta l’ISI, ovvero l’Imposta straordinaria immobiliare, che poi divenne ordinaria. 

Nel 1993 fu sostituita dall’ICI e nello stesso anno fu creata anche un’imposta sui beni di lusso e sul patrimonio netto della società con aliquota al 7,5 per mille. Questa particolare imposta si è trasformata, in un secondo momento, nell’attuale Irap

Quello che spaventa i più è rappresentato dal fatto che, come dimostrato dallo storico degli anni passati, nel momento in cui simili imposte vengono istituite, è molto poco probabile che poi vengano eliminate del tutto negli anni a venire. Il più delle volte vengono, infatti mantenute, oppure rimodulate. 

L’emendamento inserito nella legge di Bilancio 2021

In questo momento ci si sta concentrando sull’emendamento che è stato inserito nella legge di Bilancio 2021, in base al quale sono stati previsti i prelievi indicati come segue. 

Percentuale di prelievo

Valore patrimonio sul quale viene applicato

0,2%

Patrimoni di valore compreso tra i 500.000 euro e 1 milione di euro

0,5%

Patrimoni di valore compreso tra 1 milione e 5 milioni di euro

1%

Patrimoni di valore compreso tra 5 milioni e 50 milioni di euro

2%

Patrimoni con valore superiore ai 50 milioni di euro

Per i patrimoni che superano il miliardo di euro è stato previsto il prelievo di solidarietà, che corrisponde al 3% del patrimonio totale. 

Lo scenario attuale

La Banca d’Italia e la Corte dei Conti hanno espresso di essere favorevoli nei confronti della patrimoniale 2021. Il Governo Draghi potrebbe dunque decidere di applicarla per finanziare, per esempio, la campagna di vaccinazione e i futuri Decreti Ristori. 

La patrimoniale non sarebbe soltanto uno strumento utile per coprire i costi legati alla pandemia, ma avrebbe la funziona di agire come argine contro le disuguaglianze sociali: nella pratica sarebbero colpiti soltanto i patrimoni dei più ricchi. 

Secondo Bankitalia “la tassazione sui patrimoni è uno strumento che può affiancare l’imposta sui redditi per conseguire i livelli desiderati di progressività del prelievo complessivo, particolarmente nei modelli di tipo duale, e correggere le carenze degli altri prelievi sulla ricchezza”.

Come difendere il proprio patrimonio

In primo luogo, è bene non seguire i suggerimenti di chi consiglia di aprire un conto corrente all’estero perché non si tratterebbe di una soluzione, ma di una sorte di frode fiscale. Oggi il fisco ha una rete molto più estesa rispetto al passato, che è in grado di reperire informazioni fiscali sui patrimoni degli italiani molto approfondite. 

Quali sono le soluzioni più safe, che permettano di non commettere azioni illegali? L’utilizzo della cassette di sicurezza, per esempio, potrebbe avere due controindicazioni:

  • la prima consiste nel fatto che il contante depositato in una cassetta fiscale ha delle limitazioni, in quanto viene comunque tracciato per importi superiori a 2.000 euro;
  • la seconda è data dal fatto che la banca segnala sempre all’Agenzia delle Entrate se un contribuente sia in possesso di una cassetta di sicurezza. 

A proposito dell’oro

Potrebbe allora funzionare l’investimento in monete o lingotti d’oro? In realtà no, nella misura in cui nel momento in cui il loro valore supererà i 12.500 euro, si potrà essere segnalati per antiriciclaggio. 

Da un lato è vero che possedere una parte del proprio patrimonio in oro fisico riuscirebbe a mettere al riparo il proprio patrimonio dall’imposta patrimoniale, ma bisognerebbe prestare attenzione anche in questa evenienza. 

L’oro è infatti esente da imposte: non prevede l’IVA in fase di acquisto e neanche dei costi per il suo possesso. Viene però applicata una tassazione sulla plusvalenza, per la quale si dovrà pagare una tassa che corrisponde al 26% dell’importo della plusvalenza. 

Su quali strumenti finanziari investire i propri soldi

Una possibilità concreta per difendere i soldi messi da parte sul proprio conto corrente consiste nell’investire una parte del proprio denaro in un Fondo Pensione Integrativo o in una Polizza Vita

In questo modo, il soldi investiti non sarebbero più nelle disponibilità concrete del risparmiatore e quindi non potrebbero essere colpiti da un’eventuale imposta patrimoniale. 

Per quanto riguarda, invece, le Polizze Vita, si tratta di strumenti di investimento assicurativo caratterizzati da determinati privilegi dal punto di vista fiscale e normativo. Fanno infatti parte:

  • dei beni insequestrabili e impignorabili;
  • dei beni esenti dall’imposta di bollo, che è invece solitamente applicata ad altre forme di investimento finanziario. 

In aggiunta a quanto detto fin qui, le polizza vita non hanno una scadenza, di conseguenza possono essere liquidate ai loro beneficiari, oppure riscattate direttamente dalla persona che le ha sottoscritte. 

Precisazioni sulla patrimoniale 2021

Quello che emerge in relazione alle paure sulla possibile introduzione di una patrimoniale, con il prelievo forzoso sui conti correnti, mette in evidenza una scarsa conoscenza sul tema. 

Per il modo in cui è stata concepita, infatti, la patrimoniale 2021 tasserebbe unicamente i patrimoni delle persone più benestanti, detassando così i meno abbienti. A conti fatti, sarebbe possibile recuperare ben 18 miliardi di euro. 

Oltre alla patrimoniale, è stato ipotizzato di:

  • eliminare l’Imu sulla seconda casa;
  • cancellare l’imposta di bollo sui conti correnti e sui conti deposito

L’introduzione di un’imposta che colpisca i ceti più ricchi della società è stata auspicata persino dal Fondo Monetario Internazionale.

Perché la patrimoniale da sola non basta

La patrimoniale (che non è una tassa, ma un’imposta in quanto non viene pagata per un servizio ricevuto dallo Stato, ma per il possesso di un bene) sarebbe sicuramente una soluzione, ma se non accompagnata da altre novità potrebbe rappresentare soltanto un palliativo o, comunque, una cura momentanea. 

Intanto, si dovrebbero trovare un modo per assicurare che anche i beni posseduti già oggi dai contribuenti all’estero finiscano con certezza tra quelli da conteggiare per il calcolo dell’imposta patrimoniale

Il fatto di impostare delle aliquote differenti in base al patrimonio posseduto potrebbe, inoltre, avere dei risvolti controproducenti in quanto si rischierebbe di indurre alcuni contribuenti a presentare dichiarazioni dei redditi farlocche, in particolar modo per quel che riguarda i patrimoni posseduti all’estero. 

Il connubio patrimoniale e riforma fiscale

Tassare gli immobili e le imprese, che rappresentano il 60% della ricchezza dei contribuenti, potrebbero portarli a vendere i propri asset a prezzi irrisori pur di non pagare la patrimoniale. 

Si potrebbero ottenere benefici reali solo nell’ipotesi in cui all’applicazione della patrimoniale si accompagnasse anche una riforma della tasse sui redditi da lavoro e sulle rendite derivanti dagli strumenti finanziari, che dovrebbero essere ridotti. 

In altri termini, si teme che l’imposta patrimoniale possa portare con sé soltanto benefici minimi, danneggiando però tutti i piccoli e medi imprenditori che sono già stati duramente colpiti dal coronavirus. 

La patrimoniale esiste già?

Quando si parla di patrimoniale si ha la tendenza a fare l’errore di pensare che si tratti soltanto dell’imposta applicabile sui conti correnti, attraverso quello che prende il nome di prelievo forzoso. 

In realtà non è così: sono infatti 17 le imposte sul patrimonio attualmente in vigore in Italia, grazie alla quali si riescono a ricavare 37 miliardi di euro all’anno. 

Ad analizzare la situazione italiana è stata Confindustria, secondo la quale più che dell’introduzione di una nuova imposta sul patrimonio, l’Italia avrebbe bisogno di una vera e propria riforma fiscale

Come già ribadito in precedenza, il problema principale è che quando in Italia si inizia a parlare di patrimoniale, si genera panico a livello nazionale e non ci si concentra sul fatto che la patrimoniale 2021 sia stata pensata come un'imposta sui grandi patrimoni e non come un aumento delle tasse per tutti. 

Quali sono le imposte patrimoniali già in vigore in Italia

Come ha ricordato Emanuele Ordini, il Presidente di Confindustria, al momento in Italia ci sono 17 tipologie di patrimoniale, delle quali:

  • alcune incidono sul possesso;
  • altre sul trasferimento di patrimonio mobiliare e immobiliare. 

Quali sono le imposte sul patrimonio che paghiamo già senza renderci effettivamente conto che si tratti di imposte patrimoniali?

Vi rientrano, per esempio:

  • l’IMU, ovvero l’imposta sulla casa;
  • il bollo auto, che è l’imposta che si deve pagare per il semplice fatto di possedere un veicolo, indipendentemente dal fatto che poi lo si utilizzi oppure no;
  • il superbollo;
  • il canone RAI, che è l’imposta da pagare per il possesso di un televisore, anche se poi non lo si guarda mai;
  • le imposte di registro;
  • l’imposta di bollo;
  • l’imposta catastale;
  • l’IVIE;
  • l’IVAFE;
  • l’imposta di successione;
  • l'imposta di donazione. 

Nonostante di tanto in tanto ci siano proposte e battibecchi in merito a tali imposte, si tratta comunque di contributi che vengono versati già allo Stato e che non suscitano il terrone derivante invece dalla patrimoniale sui conti correnti

Riforma fiscale: le ipotesi di Confindustria

Alla luce di quanto detto fin qui, non stupisce il fatto che Confindustria sia ai primi posti tra i richiedenti una riforma fiscale che permetta di rivedere tutte le imposte patrimoniali in vigore in Italia. 

Nello specifico, tra le ipotesi suggerite nel febbraio 2021 da Confindustria, ci sono:

  • la necessità di coordinare il prelievo patrimoniale con nuove regole di tassazione dei redditi, le quali dovranno essere delineate con quelle relative ai redditi di natura finanziaria ed immobiliare;
  • il bisogno di ricomporre l’imposizione sul patrimonio a livello territoriale, attraverso la stabilizzazione delle regole, a parità di ricchezza, su tutto il territorio nazionale;
  • la volontà di introdurre una dichiarazione patrimoniale unica, su base familiare, che sia coordinata con l’ISEE, ce che rappresenti un riferimento unico per la tassazione. 

Tipologie di patrimoniale

Come si calcola la patrimoniale? Nella pratica, partendo dalla disponibilità di ricchezza del contribuente accumulata in un dato periodo di tempo. 

Può essere:

  • fissa, ovvero consistere nello stesso importo applicato indifferentemente a tutti i contribuenti;
  • variabile, ovvero nell’ipotesi in cui vari in relazione al patrimonio del singolo con una franchigia.

In aggiunta, l’imposta patrimoniale potrà essere:

  • reale, quando colpisce una sola componente della ricchezza del contribuente;
  • una tantum, quando la si applica una sola volta e senza alcuna periodicità;
  • soggettiva, quando colpisce sia il patrimonio mobiliare e sia quello immobiliare del contribuente;
  • periodica, quando il suo versamento avviene con cadenza regolare.