Cedolare secca

Aggiornato il: 27/05/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 27/05/2021

È un particolare regime di tassazione applicata in genere ad alcune tipologie di canone di locazione. Le aliquote Irpef e le altre addizionali, sono tutte sostituite da aliquote fisse.

La formula di cedolare secca è stata introdotta nel decreto legislativo 23/2011 e pone la tassazione al 21%. L’adozione di questa aliquota è riservata a coloro che hanno redditi dall’affitto di immobili. In pratica questa tassazione permette di pagare una tassa fissa sul reddito da locazione invece di pagare la tassazione legata all’IRPEF.

Questa forma di tassazione è più vantaggiosa, i redditi da affitti anche con cedolare secca vengono conteggiati per formare il reddito IRPEF. Con questi contratti non vengono versate le imposte di registro, bollo e le tasse su risoluzione o proroga delle locazioni.

Questo strumento è stato adottato come forma alternativa di tassazione per tentare di ridurre l’evasione fiscale e gli affitti in nero. La Legge di Bilancio 2021 ha introdotto delle nuove misure e delle modifiche soprattutto per le locazioni a breve termine.

Il decreto fiscale ha limitato l’applicazione della cedolare secca a non più di 4 appartamenti dati in affitto per ogni periodo d‘imposta. Chi supera la soglia e mette in locazione 5 o più unità immobiliari viene considerato un imprenditore e gli viene applicata l’aliquota specifica.

La Legge di Bilancio ha anche disposto che il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali istituisca una banca fati sia delle strutture ricettive che gli immobili destinati ad affitti brevi.

Ogni immobile inserito in questo nuovo database ricevono un codice che dovrà essere fornito in ogni comunicazione di offerta o promozione verso gli utenti.

Per chi vuole pagare l’F24 relativo alle adempienze annuali del proprio contratto tramite il conto corrente online possono trovare tutte le indicazioni sui codici e i modelli da compilare sul sito dell’Agenzia delle Entrate.