Come evitare il prelievo forzoso conto corrente?

Aggiornato il: 06/07/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 06/07/2021

Quando si parla di prelievo forzoso sui conti correnti si può fare riferimento a diverse tipologie di imposta. La più comune è la cosiddetta imposta di bollo, che viene in genere riscossa nel mese di giugno da tutti i titolari di un conto corrente - tradizionale e online - salvo le dovute eccezioni. 

Sacco di soldi con divieto di sosta

Quali sono i modi per evitare di pagare questa tipologie di prelievo forzoso sui conti correnti e tutte le altre informazioni utili nel momento in cui si parla di tassazione e prelievo forzoso. 

Prelievo forzoso e imposta di bollo

L’imposta di bollo viene pagata dai titolari di un conto corrente per il semplice fatto di averne uno: ha un costo pari a 34,20 euro nel caso delle persone fisiche, che diventano 100 euro per le persone giuridiche. 

L’imposta di bollo viene applicata anche a depositi di titoli, buoni fruttiferi e polizze: in questo caso avrà un importo pari allo 0,2% del controvalore dello strumento finanziario nel mese di giugno. 

L’imposta di bollo rientra nella tassazione di tipo flat, nel senso che è un’imposta che viene applicata a tutti i conti correnti senza progressività, quindi non aumenta al crescere di quanto depositato sul conto. 

Il pagamento di 34,20 euro potrà essere effettuato in un’unica soluzione, oppure pagando 4 rate da 8,55 euro ciascuna. Lo stesso principio potrà essere applicato all’imposta di bollo di una persona giuridica, per la quale sarà possibile pagare il totale di 100 euro in 4 rate da 25 euro ciascuna. 

L’imposta di bollo sarà applicata anche sui conto correnti che sono stati aperti all’estero: il vecchio trucco di avere un conto in un altro Paese non rappresenta, dunque, la soluzione che permetterà di non pagare l’imposta di bollo. 

Come evitare di pagare l’imposta di bollo

L’imposta di bollo rientra, dunque, tra le forme di prelievo forzoso che sono in vigore in Italia (non è l’unica) e deve essere pagata non tanto perché si utilizzano i servizi legati a un conto corrente (bancario o postale che sia), ma per il semplice fatto di averne uno. 

Ci sono, comunque, dei casi nei quali è possibile non pagare l’imposta di bollo. Si tratta di quelli in cui la giacenza media trimestrale del proprio conto corrente sia inferiore ai 5.000 euro.

Nel caso in cui si abbiano due conti correnti, entrambi con giacenza media inferiore a 5.000 euro, il calcolo della giacenza complessiva sarà dato dalla somma delle due giacenze. Quindi, se si dovessero superare i 5.000 euro, si dovrà pagare l’imposta di bollo. 

L’importo non dovrà essere pagato neanche dai soggetti che:

  • hanno dichiarato un reddito ISEE inferiore ai 7.500 euro, inoltrando alla propria banca, entro il 31 maggio, una comunicazione nella quale si richiede di non pagare l’imposta di bollo;
  • essere titolari di un conto corrente base, per esempio di un conto utilizzato unicamente per ricevere la pensione mensile. 

Cosa sono i conti correnti con imposta di bollo gratuita

I conti correnti con imposta di bollo gratuita sono delle soluzioni, che si possono trovare soprattutto in relazione ai conti correnti online, che permettono di non pagare l’imposta di bollo.

Nella pratica, sarà lo stesso istituto di credito che si farà carico di questa imposta. I conti correnti online presentano già altri vantaggi in termini di risparmio, come quello di avere un canone a costo zero. Di conseguenza la presenza dell'imposta di bollo gratuita rappresenta un beneficio in più, da non sottovalutare. 

I migliori conti correnti online esenti dal pagamento dell’imposta di bollo potranno essere trovati facilmente con l’utilizzi di un comparatore di conti correnti, come quello di SOStariffe,it, che mette nero su bianco quelle che sono le migliori soluzioni disponibili in commercio. 

Per esempio, tra le più convenienti e che si potranno attivare online gratuitamente e in pochi clic, ci sono le proposte di:

  • Dots;
  • N26;
  • Crédit Agricole;
  • Tinaba.

Dots propone un conto corrente con imposta di bollo e canone annuo gratuiti, con il quale sarà possibile ricevere in regalo una gift card da 10 euro. Chi attiva questo conto corrente potrà richiedere la carta fisica green e tenere facilmente i propri acquisti sotto controllo grazie ai servizi di mobile banking. 

Con il conto corrente Dots sono gratuiti anche:

  • i bonifici allo sportello;
  • i bonifici online;
  • il prelievo presso gli ATM di altre banche. 

Il conto corrente con imposta gratuita N26 prevede anche il canone annuo a costo zero, oltre che la carta di debito gratuita. Potrà essere aperto, con grande facilità, semplicemente con un selfie. 

Tra i servizi che lo contraddistinguono ci sono, per esempio:

  • 12 mesi di Amazon Prime Video inclusi;
  • i bonifici istantanei tra gli utenti;
  • i pagamenti con carta in valuta estera gratuiti;
  • il cambio del PIN e la gestione dei massimali dei pagamenti dall’applicazione dedicata, che permette anche di mettere in pausa la carta;
  • le notifiche in tempo reale. 

Crédit Agricole propone un conto corrente online con il quale si potrà ottenere un buono Amazon da 100 euro e un buono Netflix di pari importo, che prevede sia l’imposta di bollo gratuita sia il canone a costo zero. 

Si tratta di un conto corrente online davvero molto conveniente, per il fatto che prevede un gestore dedicato, quindi l’assistenza completa da parte della banca in caso di necessità e la presenza di una carta di debito MasterCard gratuita. Sono gratuiti anche il prelievo allo sportello e i bonifici online. 

Un altro conto corrente con imposta di bollo gratuita e canone a costo zero è quello proposto da Tinaba, una carta conto con la quale si riceveranno fin da subito 10 euro di benvenuto e con la quale sarà possibile:

  • disporre di una carta prepagata con la quale inviare bonifici gratuitamente e procedere con trasferimenti di denaro istantanei;
  • prelevare gratuitamente - per le prime 24 operazioni - presso gli ATM di qualsiasi banca. 

Conti correnti a pagamento con imposta di bollo gratuita

Oltra ai conti correnti online che hanno sia l’imposta di bollo sia il canone mensile a costo zero, l’utilizzi del comparatore di SOStariffe.it ha messo in evidenza la presenza di due conti correnti che hanno imposta di bollo gratuita, ma canone a pagamento. 

Si tratta, in particolare:

  • del conto corrente online webank, banca digitale che fa parte di BPM;
  • del conto corrente online Hype, nella sua versione Premium. 

Webank propone un conto corrente con canone annuo pari a 24 euro, che si caratterizza per.

  • la carta di debito e la carta di credito gratuita;
  • i bonifici online gratuiti in Italia (quelli allo sportello hanno un costo fisso di 3 euro);
  • il costo del singolo assegno gratuito;
  • i prelievi all’estero, in zona Ue, gratuiti;
  • i prelievi presso gli ATM di altre banche gratuiti;
  • i prelievi allo sportello gratuiti. 

Hype Premium è un conto corrente online con il quale si può ricevere un bonus di benvenuto utilizzando il codice promo SOSTARIFFE, che presenta l’imposta di bollo gratuita e un costo del canone annuo pari a 118,80 euro. 

Tra i benefici inclusi, si annoverano:

  • i pagamenti e i prelievi gratuiti;
  • l’assenza di commissioni su ricariche con carta, bollette, bollettini;
  • il pacchetto assicurativo comprensivo di copertura su viaggi, acquisti e furti ATM;
  • l’assistenza via WhatsApp.

Cosa si intende per prelievo forzoso

L’espressione prelievo forzoso viene utilizzata per indicare la decisione da parte dello Stato di applicare un’imposta in precedenza assente per risolvere situazioni di crisi straordinarie, che necessitano dunque di una fonte di denaro eccezionale. 

Il prelievo forzoso è stato applicato, per esempio, dal Governo Amato, nel 1992, ma ci sono state altre occasioni (anche più datate) nel corso delle quali si è scelto di applicare questo strumento. 

Non è un caso che, in considerazione del clima di incertezza e instabilità economica che ha contrassegnato l’emergenza coronavirus non ancora terminata, si senta parlare sempre più spesso di prelievo forzoso e di tassazione da parte del Governo, in particolare sui conti correnti dei ceti più benestanti. 

La presenza di una crisi economico-finanziaria può portare, dunque, uno Stato a procedere con il prelievo dai conti correnti di tutti i cittadini, senza doverne richiedere l’autorizzazione. Di solito, quando viene applicato, il prelievo forzoso agisce in misura diversa in base ai soldi posseduto: tende infatti a colpire maggiormente i correntisti che hanno più soldi. 

Consigli per difendersi dal prelievo forzoso

Ci sono alcuni suggerimenti che si possono mettere in pratica per provare a difendersi dal prelievo forzoso, come per esempio:

  • investire in un conto deposito vincolato;
  • investire in oro o altri beni rifugio;
  • evitare di tenere troppi soldi su un conto corrente a rendimento zero o sul quale vengano applicati tassi negativi nel caso di deposito superiore ai 100.000 euro;
  • investite in titoli di Stato o bond. 

La patrimoniale sui conti correnti 

Nel momento in cui si parla di prelievo forzoso, è impossibile non pensare alla patrimoniale sui conti correnti, un’imposta che viene applicata direttamente sui conti degli italiani sulla base dell’ammontare del denaro posseduto. 

Nonostante se ne siano parlato molto, attualmente non ci sono motivi per i quali lo Stato dovrebbe applicare una patrimoniale sui conti correnti. Nell’eventualità in cui ciò dovesse accadere, si consiglia sempre di trovare delle soluzioni legali per difendersi. 

La migliore consisterebbe nel ridurre i risparmi depositati sul conto, attraverso una diversificazione degli investimenti, basata per esempio sull’acquisto di beni immobili o di altri altri oggetti, come gioielli o opere d’arte. 

Restando in tema di patrimoniale si può dire che la stessa imposta di bollo rappresenti una vera e propria patrimoniale, alla quale se ne aggiungono altre tre, che sono attualmente in vigore.

Si tratta:

  • dell’Imu, ovvero l’imposta sugli immobili delle persone fisiche, che presenta un’aliquota pari allo 0,76% e non vale sulle prime case non di lusso;
  • dell’Ivie, la quale viene applicata sugli immobili esteri delle persone fisiche, varia in relazione al singolo stato estero, al valore di mercato, al costo di acquisto e al valore catastale, e la cui aliquota corrisponde allo 0,76%;
  • dell’Ivafe, un’imposta sul valore delle attività finanziarie che si detengono all’estero, la quale prevede un’aliquota dello 0,2% sul valore di mercato o su quello nominale, e si applica sia sulle persone fisiche, sia sugli enti non commerciali e le società semplici.