Tasse sui conti correnti: l'elenco di tutte le imposte che gravano sui conti

Aggiornato il: 22/06/2023
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 04/08/2020

Una guida completa per conoscere tutte le spese legate al vostro conto corrente, non ci sono solo costi per gestione e operazioni effettuate ma anche alcune imposte fisse da pagare. Ecco quali sono le tasse sui conti correnti in Italia

tasse conti correnti

Aprire un conto corrente in banca, che sia online o fisico poco importa, comporta delle spese fisse e altre variabili. Le commissioni sulle operazioni per esempio sono diverse da contratto a contratto e, soprattutto, la spesa per il singolo cliente dipende dall’uso personale dell’utente.

Le tabelle ICC

Per aiutare i correntisti ad orientarsi rispetto ai costi generali legati ai conti nei documenti informativi che illustrano le caratteristiche dei conti correnti è presente una tabella con gli ICC (Indicatore complessivo di costo). Questo indice viene calcolato sommando quelli che sono i costi annuali dei prodotti per 6 profili di consumo:

  • giovani (164 operazioni all’anno)

  • famiglie con bassa operatività (201 operazioni all’anno)

  • famiglie con media operatività (228 operazioni all’anno)

  • famiglie con elevata operatività (253 operazioni all’anno)

  • pensionati con bassa operatività (124 operazioni all’anno)

  • pensionati con media operatività (189 operazioni all’anno)

Queste 6 tipologie di utilizzo dei prodotti finanziari sono state studiate dalla Banca d’Italia che fornisce agli istituti degli schemi molto precisi per il calcolo delle spese medie. Ad esempio, per il profilo giovani si devono considerare 7 versamenti in contanti o assegni, 10 operazioni allo sportello bancario, 5 prelievi agli ATM, e così via.

Quanto costa mantenere un conto corrente ogni anno

Secondo questo sistema il conto My Genius di UniCredit per un giovane che rientri nell’operatività prevista dal modello il conto online avrebbe un costo annuale di 95,25 euro, anche se è un prodotto a canone zero. Considerando invece una maggiore operatività presso gli sportelli bancari i costi complessivi potrebbero arrivare a 168,95 euro. Per lo stesso conto corrente una famiglia con operatività media avrebbe un ICC di 141 euro per un prodotto online e di 241,90 euro per un conto tradizionale.

Con WeBank, la soluzione online di Banco BPM, due clienti con i profili appena analizzati avrebbero di costi complessivi annui di 15 euro e 5 euro ma solo se operano soltanto tramite i servizi di home banking e di internet banking.

Le imposte sui prodotti finanziari

In questo conteggio non vengono incluse le tasse che gravano sui vostri conti correnti. L’elenco delle imposte che vi troverete a pagare aprendo un conto non è molto lungo, sono principalmente 2 e possono aumentare se possedete dei conti deposito o fate investimenti o aprite conti all’estero.

Le tasse che qualsiasi cittadino deve pagare sul conto corrente sono:

  • imposta di bollo

  • ritenuta fiscale su interessi creditori

L’imposta di bollo è la tassa che ogni correntista deve versare per possedere il prodotto finanziario. Possono non pagare questa imposta solo coloro che hanno una giacenza media inferiore a 5 mila euro. Per incentivare le aperture di nuovi conti correnti alcune banche si offrono per versare l’imposta al posto del correntista.

È il caso ad esempio del Crédit Agricole per il suo conto online. I giovani che sottoscrivono il contratto per acquistare questo prodotto ottengono come bonus di ingresso che la banca francese si prende l’onere del pagamento della tassa.

Cos’è l’imposta di bollo sui conti correnti

L’imposta di bollo sul conto corrente ha un valore fisso: è pari a 34,20 euro per le persone fisiche ed è di 100 euro per le persone giuridiche. L’offerta degli istituti di caricarsi il costo della tassa è riservata solo ai clienti privati, le imprese non rientrano tra coloro che possono usufruire di questa agevolazione.

Per coloro che scelgono un conto che non prevede l’imposta a carico della banca, il costo di questa tassa va versato in base al proprio piano di rendicontazione. Se l’istituto vi propone un rendiconto trimestrale la quota di 34,20 euro sarà suddivisa per 4 rate, se invece è semestrale dovrete considerare il costo diviso due tranche. E così via.

L’imposta va pagata al Fisco e viene applicata in ogni caso dato che si tratta di una tassa sul possesso del conto e non sui guadagni, va ad interessare il patrimonio del correntista e non riguarda il reddito come le altre tasse. L’utente non dovrà preoccuparsi di effettuare versamenti o altre forme di pagamento, il bollo infatti viene pagato con un addebito diretto sul conto corrente.

Potrete controllare l’importo del versamento nelle periodiche comunicazioni contabili che la banca è tenuta a fornirvi, in via telematica o cartacea. Il rendiconto, come accennavamo, ha cadenze differenti a seconda del vostro accordo con la banca. In ogni caso in queste comunicazioni gli utenti vengono informati dell’andamento di eventuali titoli presenti nel proprio portafoglio investimenti.

È possibile non pagare il bollo?

L’imposta fissa è applicata sia ai conti correnti che ai libretti di risparmio, sia aperto in banca che alle Poste. L’unica esenzione, come detto, è per i correntisti con un saldo medio inferiore a 5 mila euro. Se volete evitare questa tassazione non pensate che distribuendo i risparmi su più conti presso lo stesso istituto sarete esentati, il riscontro del saldo medio viene fatto su tutti i vostri libretti e conti aperti con lo stesso intermediario finanziario. Per ottenere l’esenzione dovreste quindi dividere i vostri risparmi sì su più conti, ma anche in differenti istituti di credito.

Per poter essere certi di non superare la soglia dei 5 mila euro di giacenza media, ecco come si calcola questo valore. L’Agenzia delle Entrate lo spiega in un documento presente sul sito. Dovete semplicemente dividere il saldo giornaliero (di tutti i giorni) per 365. L’ente specifica che si deve dividere per tutti i giorni dell’anno senza tener conto del numero di giorni in cui il vostro conto o il deposito sia stato effettivamente attivo.

La tassa sugli interessi attivi

L’altra tassa che i correntisti sono tenuti a versare è l’aliquota del 26% sugli interessi attivi maturati sul proprio conto corrente. Si tratta di una percentuale molto elevata e, come spiega il Sole 24 Ore in un approfondimento dedicato alle tasse sui conti correnti, si tratta della stessa imposta che viene applicata a quasi tutti i prodotti finanziari. Solo su titoli di Stato, buoni postali e titoli di Stato stranieri (dei paesi presenti nella white list), la tassazione è del 12,5%.

Gli interessi tassati al 26% sono quelli che i correntisti accumulano su conti deposito, si tratta di prodotti aperti dagli utenti con lo scopo specifico di conservare delle precise somme di denaro. I conti deposito possono essere vincolati o liberi, la differenza sta nel fatto che i conti senza vincoli permettono al cliente di rientrare in possesso delle somme depositate in qualsiasi momento e senza perdere gli interessi cumulati.

I conti deposito e i rendimenti sui risparmi

I conti vincolati impongono agli utenti dei periodi di permanenza e in base al numero di mesi o anni scelti come scadenza si maturano dei rendimenti più o meno elevati. Ci sono formule di deposito che partono dai 3 mesi di vincoli e possono arrivare fino a 36 mesi.

Per conoscere quali sono i conti correnti più convenienti e quali offrono la possibilità di aprire conti deposito a zero spese si può utilizzare il comparatore di SosTariffe.it. Questo strumento vi permetterà di conoscere quali costi e condizioni la banca vi propone per aprire un conto.

Se siete interessati ad un conto deposito i risultati della comparazione online vi mostreranno anche quali sono i rendimenti proposto dai diversi prodotti con il calcolo degli interessi che maturerete anno dopo anno.

I conti senza imposta di bollo

A Luglio 2020 selezionando tra i filtri i conti con imposta di bollo a carico della banca vi viene segnalata come soluzione la carta HYPE. Questo prodotto è una carta di debito con IBAN senza costi di attivazione e a canone zero.

Scegliendo HYPE avrete uno strumento in grado di ricevere e inviare bonifici e con una funzionalità mista da conto corrente e carta prepagata. Le carte di debito infatti sono degli strumenti senza fidi da parte della banca, gli utenti possono utilizzare solo importi caricati in precedenza su HYPE.

Uno degli svantaggi di questa soluzione gratuita sono i limiti annuali di ricarica, si potrà avere sulla carta solo 2.500 euro. Le ricariche giornalieri hanno un tetto massimo di 1000 euro, se effettuate in contanti solo di 200 euro. La soglia di spesa con la carta sarà invece di 999 euro al giorno sia per i pagamenti con HYPE che con bonifico.

Per poter bypassare questi limiti si dovranno scegliere le versioni a pagamento della carta, ci sono Hype Plus e Hype Premium.Con la prima si arriverà ad un massimo di ricarica annuale di 50 mila euro con un tetto di saldo di 20 mila euro. Con Premium invece saltano tutti i limiti per quel che riguarda le ricariche e i saldi delle carte, anche se si potranno ricaricare in contanti solo 500 euro al giorno e fino a 15 mila l’anno.

I bonifici con Plus potranno sfiorare i 5 mila euro per singola operazione, mentre con Premium si potranno effettuare versamenti senza alcun limite. Optando per una di queste due versioni della carta HYPE dovrete comunque pagare l’imposta di bollo se supererete la giacenza media sul conto del prodotto.

Il conto Crédit Agricole

Per quanto riguarda i conti correnti, la banca che al momento offre ai nuovi utenti di farsi carico di questa tassa è Crédit Agricole. Il conto online per giovani di questo istituto è uno dei più convenienti del mese. Ecco quali sono le condizioni offerte a chi sceglie di aprire il Conto Crédit Agricole a Luglio 2020.

Il prodotto è offerto come soluzione a canone zero e con un’operatività illimitata e gratuita online grazie al servizio NowBanking. Oltre a bonifici online gratuiti e ai pagamenti con la carta senza commissioni in Italia, la banca come bonus per i nuovi utenti include 25 prelievi gratis presso gli sportelli bancari delle altre banche.

Le commissioni applicate alle altre operazioni saranno:

  • 2 euro per i bonifici SEPA allo sportello verso la stessa banca

  • 2,50 euro per bonifici SEPA allo sportello verso altre banche

  • bonifico istantaneo 0,05% dell'importo

  • 0,85 euro per farsi inviare la copia cartacea dei documenti bancari

L’offerta del momento propone per i nuovi clienti anche un bonus da 100 euro e un voucher Amazon dello stesso valore. Questi welcome bonus saranno riservati a coloro che attivino due polizze dell’agenzia di assicurazioni collegata alla banca, lo sconto Amazon sarà inviato a chi con il conto richieda anche una carta di debito a canone zero.

Per chi invece attivi una carta American Express Verde si ottiene l’azzeramento del canone del primo anno e 80 euro di buono Amazon se si spendono almeno 500 euro nei primi 45 giorni. La banca propone anche altre soluzioni per avere buoni per gli ordini su Just Eat e per il programma di formazione digitale Ninja Academy.