Delega conto corrente: come e quando predisporla

Aggiornato il: 15/09/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 15/09/2021

Il conto corrente è uno strumento indispensabile ormai per la maggior parte delle persone, che lo usano per l’accredito dello stipendio della pensione, per disporre bonifici, per pagare le proprie utenze e per moltissime altre operazioni in ambito economico e finanziario. L’avvento dei conti correnti online, con le relative app per smartphone e tablet, ha reso ancora più semplice per tutti richiedere in pochi minuti qualsiasi servizio relativo al proprio conto, dicendo addio alle lunghe code agli sportelli degli anni passati.

Delega conto corrente

In più, novità come le carte-conto, ultraleggere e sostanzialmente basate sull’emissione di una carta con tanto di IBAN, fanno sì che sia ancora più semplice gestire il proprio patrimonio. Il conto corrente, però, è personale, il che può essere un problema quando si vorrebbe maggiore elasticità nella sua gestione (ad esempio un conto intestato a uno solo dei coniugi, ma dove si vuole operi anche l’altro; oppure un conto intestato a un parente anziano che non è più in grado di operare in autonomia). Vediamo quindi quali sono i casi in cui può essere utile disporre la delega conto corrente, e come farla.

Come funziona la delega conto corrente

La delega sul conto corrente è, dal punto di vista legale, un esempio di procura, ovvero l’atto con cui si conferisce a un terzo il potere di compiere atti (in questo caso di amministrazione e gestione del patrimonio) in nome e per conto suo. Detto altrimenti, chi ha la delega conto corrente può effettuare una parte o tutte le operazioni che sono previste dal contratto del contratto di conto corrente, a seconda del tipo di delega che viene concessa.

Per cominciare, il delegato ha piena autonomia nello svolgimento delle operazioni ordinarie del conto corrente: ad esempio i pagamenti, i bonifici, i prelievi di contante, i saldi degli F24, i versamenti di denaro contante, l’emissione di assegni e così via. Diversa invece la situazione per quanto riguarda le operazioni straordinarie sul conto corrente, come la chiusura del conto stesso o la sottoscrizione di particolari operazioni. È lo stesso atto di autorizzazione a stabilire in precedenza quali sono i limiti della delega per quanto riguarda le varie operazioni, ma alcune sono già precluse in partenza in base al regolamento adottato dall’istituto di credito. Il concetto da tenere a mente è che una delega non cambia la titolarità del conto corrente, ma prevede solo la creazione di un sostituto; non si tratta, infatti, di un conto cointestato, magari a firma disgiunta, che dev’essere creato direttamente come tale fin dall’inizio e che segue regole ben diverse rispetto alla delega.

Le tipologie di delega

Non tutte le deleghe sono uguali. La delega può infatti essere:

  • a firma congiunta: con la delega a firma congiunta è necessario il consenso del delegante e del delegato per l’autorizzazione a qualsiasi operazione;
  • a firma disgiunta: con la delega a firma disgiunta il delegato può sempre operare senza che sia necessaria l’autorizzazione del delegante, anche se ovviamente non può superare i limiti stabiliti a priori e relativi alla gestione ordinaria o straordinaria del conto;
  • a firma mista: in questo caso si specifica un determinato importo entro il quale il delegato può agire, superato il quale è necessario avere l’autorizzazione del delegante.

Le operazioni permesse con una delega

Di norma, a meno di casi specifici, particolari disposizioni del delegante e regolamenti diversi dallo standard dell’istituto di credito dove si ha il conto corrente, una delega permette le seguenti operazioni:

  • prelievo di contanti, allo sportello e al Bancomat
  • versamento di contanti
  • bonifici verso terzi
  • emissione di assegni
  • ritiro del libretto degli assegni
  • pagamento di F24
  • versamento di titoli

Si tratta ovviamente di una lista parziale, la cui estensione viene comunque illustrata a delegato e delegante al momento della firma.

Come fare per predisporre una delega sul conto corrente

Per disporre una delega sul conto corrente, in teoria non è neppure necessario un documento scritto; secondo il Testo Unico Bancario, infatti, la delega a operare sul conto corrente può essere fornita anche a voce, o perfino essere desunta in base al comportamento del soggetto delegante. La prassi è diversa: nella stragrande maggioranza dei casi per nominare un delegato in maniera corretta è necessario recarsi presso la sede della banca insieme al delegato, munito di documento di identità e codice fiscale.

Qui si potrà firmare l’atto di autorizzazione, oppure una delegata apposita nella quale è possibile contestualmente specificare le operazione che il delegato è autorizzato a effettuare.

Qualche difficoltà in più c’è, come sempre in questi casi, in caso di conto corrente cointestato. In questo caso, la richiesta di inserire un delegato sul conto corrente va firmata da tutti i cointestatari del conto corrente, visto che, nella pratica, ciascuno di loro “rischia” da una condotta non esemplare da parte del delegato in questione.

Per scrivere una delega, è necessario che siano presenti alcuni dati fondamentali, ovvero i seguenti:

  • i dati anagrafici del delegante, cioè il titolare del conto corrente (nome, cognome, luogo e data di nascita, residenza;
  • i dati anagrafici del delegato;
  • l’elenco delle operazioni che il soggetto delegato può effettuare;
  • il periodo di validità della delega.

Come fare per porre fine a una delega sul conto corrente

Una delega non deve durare per sempre, anzi, il titolare del conto corrente bancario che la conferisce può modificare o revocare la delega in qualsiasi momento. In caso di conto corrente cointestato è sufficiente che solo uno dei cointestatari richieda la revoca della delega, il che è di fatto l’altro lato del principio secondo cui per concedere la delega è necessario che ci sia sempre l’assenso di tutti i cointestatari.

La delega cessa in automatico in caso di morte del titolare del conto corrente. La delega, inoltre, può avere una durata preordinata, che come si è visto più sopra può essere indicata contestualmente agli altri dati nell’atto di delega.

Ci sono dei rischi con la delega sul conto corrente?

Teoricamente il fatto che con la delega non sia possibile effettuare operazioni straordinarie è una garanzia, per quanto non totale, sulla buona gestione del conto corrente. Ma concedere una delega senza pensarci due volte, o farlo a una persona che non gode della nostra assoluta fiducia, può essere molto pericoloso.

Il rischio maggiore, infatti, è che il delegato – che pure, in teoria, dovrebbe sempre agire nell’interesse del delegante, e non per la propria convenienza – porti a termine delle operazioni non autorizzate e comprometta in modo serio il conto. In questo caso, l’intestatario del conto non ha la possibilità di rivalersi verso l’istituto di credito, visto che è stato proprio lui, con la delega, ad assegnare al delegato una serie di poteri ben chiari fin dall’inizio.

L’unica possibilità è avviare una procedura legale nei confronti del delegato; sono però alte le possibilità che questi abbia già speso i soldi che ha sottratto in modo indebito. Per questo, se non si è sicuri al 100% della buona fede del delegato, è molto meglio affidarsi a una delega a firma congiunta o a firma mista, piuttosto che una a firma disgiunta.

Attenzione perché c’è anche qualche rischio di natura fiscale: se un soggetto che ha un debito verso il Fisco ha una delega su un conto corrente, l’Agenzia delle Entrate è infatti autorizzata (secondo quanto previsto dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 13833/21 del 14 aprile 2021) a porre sotto sequestro, in caso di morosità, anche quel conto corrente.