SWIFT

Aggiornato il: 27/05/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 27/05/2021

L’acronimo sta per Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, questo codice è anche conosciuto come BIC (Bank Identifier Code). Si tratta di un codice di sicurezza che serve ad identificare una banca.

Il codice può avere una doppia composizione, alcuni istituti di credito hanno uno SWIFT di 8 caratteri altri di 11. La strutturazione di questo codice interbancario è la seguente: 4 lettere come codice bancario, 2 lettere che indicano il Paese in cui è aperto il conto corrente, 2 lettere che indicano la località più specifica, e 3 cifre finali (che sono facoltative) per la filiale.

Questo codice non è richiesto così di frequente come l’IBAN, si tratta infatti di uno strumento che serve per ordini di bonifici internazionali. Il codice di sicurezza serve a garantire il trasferimento di denaro tra istituti stranieri. Se non si conosce il proprio codice SWIFT lo si può recuperare dalla propria applicazione di home banking, oppure si può richiedere al proprio consulente.

I clienti possono rintracciare il codice SWIFT anche nel contratto di apertura del conto corrente. Tra BIC e SWIFT in realtà esiste una sottile differenza, il primo infatti è un codice che rappresenta una filiale per trasferimenti internazionali di denaro del circuito SWIFT.  In pratica il BIC è un tipo di codice SWIFT. Questi dati vengono richiesti per pagamenti o invio di denaro in paesi che non fanno parte del sistema SEPA.

Ai professionisti che operano con aziende negli Stati Uniti o in altri Paesi estranei all’Eurozona viene esplicitamente chiesto questo dato per poter ricevere il saldo delle fatture. Chi non dovesse riuscire a trovare lo SWIFT con i metodi indicati in precedenza può anche individuarlo con diversi strumenti di ricerca o sul sito della propria banca, questo codice infatti non è riservato dato che indica un istituto o una filiale in modo generico e non un conto corrente privato.