Stakeholder

Questo termine indica il portatore di interesse e si può riferire ad un’impresa o ad un singolo progetto. Una società ha molteplici stakeholder, alcuni di questi sono forti altri deboli a secondo di quali siano gli interessi e i ruoli nell’azienda o rispetto al progetto.

In una società sono identificati come stakeholder sia i clienti che gli azionisti, il peso di queste figure non sarà però il medesimo. Gli stakeholder cosiddetti forti sono coloro che hanno il potere di fare nomi dirigenziali, di prendere decisioni che possono orientare la società e sono gli azionisti di maggioranza.

I portatori di interesse deboli invece sono coloro che hanno un potere di influenza sullo sviluppo e sulle decisioni dell’azienda molto blando. Chi possiede un conto corrente con una grande banca è uno stakeholder debole, non ha infatti un poter diretto sulle decisioni dell’istituto di credito.

Le nuove tendenze, anche a livello finanziario, di un’impostazione più etica e solidale dello sviluppo, stanno modificando un po’ le dinamiche aziendali.

Uno degli esempi classici riguarda la maggiore attenzione ai temi di sostenibilità ambientale che le imprese stanno adottando, è una conseguenza di una nuova mediazione tra gli interessi degli stakeholder.

Le teorie economiche su quali debbano essere i rapporti di potere tra differenti stakeholder contrappongono questa visione etica alla classica interpretazione che predilige l’efficienza aziendale e gli interessi della società.

In questo senso si recupera la visione di Milton Friedman secondo il quale i manager devono essere al servizio del committente, quindi degli azionisti, l’economista ha rifiutato anche il concetto di responsabilità sociale delle attività di impresa.

Questa sua visione sembra ormai superata e quando si parla di società è sempre più presente il richiamo alle implicazioni etiche delle aziende, si pensi alle politiche per abbattere l’inquinamento legato alle produzioni o alle battaglie per i salari minimi.