POS

Aggiornato il: 27/05/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 27/05/2021

L’acronimo sta per Point of Sale, è lo strumento che si utilizza per effettuare pagamenti elettronici di beni e servizi in negozi e altre attività commerciali o di servizio.

Il dispositivo elettronico legge le informazioni della vostra carta di credito, di debito o della prepagata e le invia all’emittente in modo da effettuare l’operazione d’acquisto.

Questo sistema di pagamento permette di mantenere traccia dei movimenti ed è un grande alleato dell’evasione fiscale. Per colui che acquista con le carte ci sono i costi di commissione applicati dalla banca, ma il grosso della spesa è sostenuta dall’esercente che per avere il POS paga un canone fisso più i costi delle operazioni effettuate.

Una norma risalente al Giugno 2014 ha imposto ai commercianti di accettare i pagamenti con le carte per somme superiori ai 30 euro, questo non implica per forza il possesso di un terminale di pagamento.

Ci sono molti sistemi alternativi come le moderne app di pagamento da smartphone a smartphone. Gli esercenti sono sempre molto critici e lamentano i costi elevati legati all’operatività dei POS, con il nuovo Piano Cashless il Governo spinge per incentivare l’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici e ha stretto un accordo con gli operatori di settore per azzerare le commissioni sulle spese inferiori a 5 euro.

Uno studio ha dimostrato come per un esercente che ha un POS collegato al conto corrente la spesa annua sia pari a circa il 2% dei guadagni, molto dipende però dall’accordo che si firma con la banca e dal circuito a cui si aderisce.

I POS tradizionali sono quelli collegati alla rete internet in fibra o ADSL, c’è una nuova generazione di strumenti più agili e flessibili che invece si gestisce con la rete mobile collegata ad uno smartphone. Per garantire la sicurezza dei dati che vengono scambiati durante i pagamenti è necessario digitare un PIN e le carte sono dotate di un chip.