GDP

Aggiornato il: 27/05/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 27/05/2021

La sigla indica il Gross Domestic Product, altro non è che il nostro Prodotto Interno Lordo (abbreviato in PIL) ma riferito agli Stati Uniti. Questo indicatore misura il valore monetario dei beni e servizi finali (cioè esclude i costi intermedi inclusi nel valore finale) prodotti sul territorio nazionale in un dato periodo di tempo.

Nel calcolo non vengono conteggiate le attività di autoconsumo e quelle a titolo gratuito, il PIL è dato dalla somma di quanto prodotto sul territorio da imprese nazionali e straniere che operano nel Paese.

Nell’operazione di calcolo di questo fattore sono considerati i prezzi di beni e servizi, ma anche gli investimenti, la spesa pubblica e le esportazioni nette. Una prima differenza che si riscontra tra il GDP americano e il PIL italiano è la periodicità di diffusione dei dati.

Negli Stati Uniti i numeri del GDP vengono comunicati dal Dipartimento del commercio e ci sono tre versioni di questo dato: Advance – prima valutazione di impatto generale che viene comunicato ogni 3 mesi ad 1 mese dal termine del quarter -; Preliminar GDP o Second Release che viene diffusa a 2 mese dalla scadenza del trimestre; Final è il dato definitivo calcolato a 90 giorni dalla fine del trimestre considerato.

Ci sono tre definizioni del PIL e quindi tre modalità di calcolo: nominale, potenziale e reale. Nel primo caso si considera il prezzo corrente di beni e servizi che compongono questo indicatore, per quello potenziale tende ad eliminare le variazioni dei cicli economici e a stabilire il massimo livello di crescita possibile sul lungo periodo.

Il PIL reale invece si bassa sul prezzo dei beni e prende come base un anno di riferimento. Il GDP è il dato che mostra quale sia lo stato di salute dell’economia nazionale ma anche la capacità di produrre valore aggiunto nel tempo, nel confronto dei dati annuali si può notare se il trend dell’economia è in positivo o in negativo. I dati del GDP influiscono su un aumento del valore o un deprezzamento del dollaro o della valuta nazionale e possono avere effettui sui comportamenti dei consumatori e a cascata su mutui e tassi.