Conto corrente del defunto: come accedervi e svincolare l'attivo residuo

Aggiornato il: 08/01/2024
di Paolo Marelli
Pubblicato il: 08/01/2024

In 30 secondi

Conto corrente defunto: tutto ciò che c’è da sapere a proposito di:

  • accesso e gestione dei conti correnti di una persona defunta possono presentare alcuni ostacoli, specialmente se esistono conti nascosti o cointestati
  • eredi legittimi, fornendo adeguata documentazione, possono indagare sia presso le banche che all'Agenzia delle Entrate
  • conti cointestati, il cointestatario spesso mantiene l'accesso, ma devono essere considerate le implicazioni ereditarie e legali

Conto corrente defunto: come fare per risalire al conto intestato di una persona defunta e come gestire correttamente e facilmente le questioni ereditarie e legali.

È noto che le banche hanno l'obbligo di proteggere le informazioni dei loro clienti, anche dopo la loro morte, quindi questo può essere un processo complicato e delicato. Ecco una lista dei possibili passi da intraprendere per accedere al conto corrente del defunto e sapere come conoscere i beni di un defunto:

  • verifica della documentazione personale, si può iniziare esaminando corrispondenza, documenti, dichiarazioni fiscali, e altri documenti personali del defunto;
  • testamento e documenti legali: è una buona idea anche controllare il testamento o altri documenti legali per trovare possibili riferimenti a conti bancari o finanziari. Può essere utile verificare con l'avvocato che ha assistito nella redazione del testamento o nella pianificazione patrimoniale;
  • consultare un notaio: è consigliabile consultare un notaio, che potrebbe aiutare a rintracciare i beni del defunto, inclusi i conti bancari;
  • Agenzia delle Entrate: in alcuni casi, potrebbe essere possibile richiedere informazioni all'Agenzia delle Entrate o all'ente equivalente per ottenere dettagli sui conti correnti intestati al defunto.

I documenti per risalire al conto corrente del de cuius

Per risalire al conto corrente di una persona defunta, sono necessari numerosi documenti. Di seguito, ecco una lista che riassume i documenti di solito richiesti:

DOCUMENTI

SPIEGAZIONE

Certificato di morte

Comprovare ufficialmente il decesso della persona

Atto di notorietà/dichiarazione di successione

Attestare i soggetti legittimati all'eredità

Autocertificazione di eredità

Dichiarare lo status e il grado di parentela dell'erede con il defunto

Documento d’identità del richiedente

Identificare la persona che sta facendo la richiesta

Codice fiscale del defunto e dell’erede

Effettuare verifiche amministrative da parte delle banche

Copia del testamento (se presente)

Fornire le disposizioni scritte del defunto circa la distribuzione dei propri beni

Documentazione di parentela

Comprovare la parentela tra il richiedente e il defunto

Modulistica specifica della banca (modulo di richiesta degli eredi su rapporti bancari intestati al defunto)

Fornire informazioni richieste da specifici formulari bancari

Eventuale procura speciale

Autenticare la delega se la richiesta è avanzata da un rappresentante

Atto di accettazione dell'eredità

Formalizzare l’accettazione dell'eredità, fondamentale in fasi successive

Dichiarazione di proprietà

Elenca i beni noti appartenenti al defunto

C’è da notare che le procedure possono variare da banca a banca e in base alla normativa vigente. Di conseguenza, è sempre consigliato verificare direttamente con l'istituto di credito, o con un professionista del settore (avvocato, commercialista), la documentazione precisa e la procedura da seguire.

La richiesta alla banca

Trovare la banca dove il defunto aveva aperto un conto corrente può richiedere:

  • una ricerca approfondita tra i suoi documenti personali;
  • una verifica diretta nelle varie istituzioni bancarie, particolarmente nel caso in cui non ci sia un chiaro indicatore dell’istituto di credito utilizzato.

Per quanto riguarda la documentazione, è indispensabile avere a disposizione:

  • il certificato di morte;
  • un atto notorio o altri documenti che confermino la propria posizione di erede;
  • i documenti d’identità e il codice fiscale sia del defunto che dell'erede.

Tutti questi documenti saranno fondamentali per confermare la propria identità e legittimazione nel richiedere informazioni bancarie relative al de cuius.

La richiesta alla banca va formulata con chiarezza, evidenziando l'intenzione di ottenere informazioni riguardanti il conto corrente del defunto e citando i diritti legali come erede. La richiesta dovrebbe includere;

  • le generalità del richiedente;
  • il grado di parentela con il defunto;
  • le motivazioni per cui si desidera accedere a tali informazioni, quali la necessità di regolare la successione.

Questa richiesta alla banca può essere presentata direttamente allo sportello, o inoltrata tramite una raccomandata con ricevuta di ritorno per assicurarsi che giunga a destinazione e vi sia una tracciabilità della comunicazione.

Una volta inviata la richiesta, è necessario attenersi ai tempi previsti dalla legge o dalle policy della banca per ricevere una risposta.

Nel caso in cui la banca neghi l'accesso alle informazioni, sarà necessario esaminare le motivazioni del rifiuto e valutare l'opportunità di un'eventuale azione legale. Se le informazioni sono fornite, sarà poi fondamentale esaminarle con attenzione, valutando accuratamente l’entità del patrimonio e delle passività eventualmente presenti sul conto, considerando anche la consultazione di un esperto per gestire al meglio la successione.

Dopo avere acquisito tutte le informazioni necessarie, la decisione riguardo all'accettazione dell'eredità dovrebbe essere ponderata con attenzione, considerando anche eventuali debiti lasciati dal defunto.

Infine, una volta deciso di accettare l’eredità, sarà necessario procedere con le altre fasi legali, come la dichiarazione di successione e la divisione dei beni tra gli eredi.

È sempre consigliato ricorrere alla consulenza di un professionista, come un avvocato, un notaio o un commercialista, per “navigare” correttamente attraverso tutte le fasi della gestione dell'eredità e per garantire che tutte le azioni siano svolte in conformità con la legge.

La richiesta all'Agenzia delle Entrate

Inoltrare una richiesta all’Agenzia delle Entrate può essere un altro passo vitale nel processo di rintracciamento dei conti correnti e degli altri asset finanziari di una persona deceduta. Nell'ambito della ricerca dei conti correnti del defunto presso l’Agenzia delle Entrate è opportuno prepararsi adeguatamente, disponendo di tutta la documentazione necessaria e seguendo le procedure stabilite per facilitare l’ottenimento delle informazioni.

In primo luogo, va preparata una richiesta formale indirizzata all'Agenzia delle Entrate, nella quale si esprime chiaramente l'intenzione di ottenere informazioni relative ai beni finanziari del defunto. Il documento deve contenere:

  • i dati dell’erede e del defunto;
  • il grado di parentela;
  • le motivazioni che giustificano la necessità di accedere a tali informazioni, quali, ad esempio, l’organizzazione della successione.

Ciò può implicare la spiegazione dettagliata del legame parentale e dell’interesse legittimo nel richiedere i dati patrimoniali del de cuius.

È cruciale allegare alla richiesta:

  • copia del certificato di morte del defunto;
  • tutti i documenti che attestano la posizione dell’erede;
  • documenti d'identità e codici fiscali del defunto e dell’erede.

L’invio della richiesta può essere effettuato mediante raccomandata con ricevuta di ritorno, in modo da garantire sia la consegna che la ricezione del documento e per mantenere un registro delle comunicazioni effettuate.

Una volta inoltrata la richiesta, bisogna attendere il periodo necessario affinché l'Agenzia delle Entrate possa processare la domanda e fornire un feedback. In generale, l'agenzia ha l'autorità di accedere a determinati database finanziari, come l’Anagrafe tributaria, che può contenere informazioni dettagliate relative ai conti correnti, investimenti e altri asset finanziari del defunto.

Se l'Agenzia delle Entrate dovesse negare l'accesso alle informazioni richieste anche attraverso l’anagrafe dei conti correnti del defunto, sarà fondamentale valutare accuratamente le motivazioni del rifiuto, potendo considerare l'opzione di intraprendere percorsi legali alternativi per ottenere le necessarie informazioni. In ogni caso, sarebbe consigliabile consultare un professionista del settore legale o fiscale per discutere i dettagli della situazione e determinare il miglior corso d'azione per proseguire nel processo.

Tale processo, benché possa apparire burocratico e complesso, è fondamentale per garantire che la divisione e la gestione del patrimonio del defunto siano eseguite in modo accurato e conforme alla legge, assicurando che tutti gli asset siano correttamente identificati e distribuiti tra gli eredi in maniera equa e legittima.

Come si fa a conoscere i conti correnti di un defunto?

Quando non si conosce l'istituto bancario dove il defunto aveva aperto un conto, si può procedere con un'indagine bancaria - vedere il paragrafo su La richiesta alla banca - anche tramite le agenzie esperte del settore.

Dopo aver trovato la banca, si procede inviando alla stessa una "richiesta di esistenza di conti correnti", allegando:

  • certificato di morte originale;
  • copia del documento di identità valido dell’erede; 
  • autocertificazione per attestare la parentela con il defunto;
  • presenza o meno di un testamento per la successione.

Una volta ricevuta la documentazione, l'istituto informerà gli eredi dei rapporti del defunto con la banca, per poter poi avere il via libera per procedere con la dichiarazione di successione.

Domande correlate

Come accedere al conto del defunto con conto cointestato?

Nel caso di un conto corrente cointestato, la situazione dopo il decesso di uno dei titolari può essere gestita con maggiore facilità rispetto a un conto singolo. Quando un titolare di un conto cointestato decede, l’altro cointestatario generalmente mantiene l'accesso al conto e può continuare a gestirlo. L'istituto di credito dovrebbe comunque essere informato della morte dell'uno dei titolari per aggiornare i propri registri e assolvere eventuali obblighi legali e fiscali. Tuttavia, le questioni relative all’eredità, soprattutto se il defunto ha lasciato un testamento che coinvolge l’asset, potrebbero richiedere un’analisi legale per garantire che i fondi vengano gestiti e distribuiti correttamente.

Conti correnti nascosti: come trovarli?

La scoperta di conti correnti nascosti o sconosciuti appartenenti a un defunto può rappresentare una sfida. Iniziare la ricerca con un'attenta verifica della corrispondenza, documenti personali e file digitali del defunto può essere il primo passo. Gli eredi legittimi possono anche indagare presso varie banche e istituti di credito, sfruttando il diritto d'accesso e presentando i documenti necessari che attestano la morte del titolare e il loro status di eredi. Inoltre, richieste formali all’Agenzia delle Entrate e l’ausilio di un avvocato o un notaio potrebbero facilitare l’individuazione di asset finanziari nascosti o sconosciuti.

Come scoprire se un conto corrente è attivo?

Verificare la validità e l’attività di un conto corrente del de cuius può essere fatto controllando gli estratti conto, se disponibili, o contattando direttamente la banca o l'istituto finanziario. Se si è un erede o si ha un legittimo interesse finanziario nel conto, presentando la documentazione adeguata e i propri documenti di identità, la banca potrebbe confermare lo stato del conto. Se l’interrogativo riguarda il proprio conto, accedere ai servizi online banking o contattare il servizio clienti della banca dovrebbe fornire una chiara indicazione del suo stato e delle eventuali attività recenti.

Chi può accedere all'anagrafe dei conti correnti?

L’Anagrafe conti correnti (o più correttamente Anagrafe dei rapporti finanziari) è un database, sezione dell’Anagrafe tributaria, dove sono conservati tutti i rapporti finanziari tra gli istituti di credito e i propri clienti. Di solito, chi vanti un credito nei confronti di una persona defunta può accedere all'Anagrafe dei conti correnti per sapere se il debitore abbia avuto o meno un conto corrente intestato.