Come attivare l'impianto fibra ottica a casa?

Aggiornato il: 01/08/2022
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 21/02/2022

La fibra ottica è attualmente la migliore tecnologia per quanto riguarda la navigazione Internet, ma attenzione: non tutto ciò che si indica comunemente come “fibra” è allo stesso livello, e quindi prima di scegliere la fibra ottica per l’impianto a casa è bene conoscere caratteristiche, differenze di prestazione, modalità di installazione. Solo così sarà possibile godersi al meglio tutti i servizi che, utilizzando la Rete, richiedono molte risorse, dallo streaming video a 4K alla telepresenza per lo smart working e la didattica a distanza.

Che cos’è la fibra ottica

La fibra ottica è in sé un sottilissimo filamento di materiale vetroso o polimerico, ricavato di norma dalla silice pura, che ha straordinarie capacità per quanto riguarda la conduzione degli impulsi luminosi. La trasmissione ottica dei segnali, anche a grandi distanze, attraverso la fibra è molto più efficiente, per le telecomunicazioni, rispetto a tecnologie come il rame, largamente utilizzato fino a pochi anni fa per telefono e collegamento tramite ADSL.

In particolare, il segnale che viene convogliato attraverso la fibra subisce un’attenuazione molto minore rispetto al rame; questo vuol dire che anche se la fonte è distante diversi chilometri, non si perderanno informazioni, mentre quando un cavo di rame è molto lungo, invariabilmente, la qualità del segnale diminuisce drasticamente. In altre parole, un’ADSL può funzionare discretamente bene – ma comunque non a velocità superiori a 20 Mbit/s – se l’armadio stradale è abbastanza vicino, altrimenti iniziano i problemi.

Quali sono i tipi di fibra: la FTTH

Oggi le offerte per un impianto a casa in fibra ottica sono di tre tipi: FTTC, FTTH e FWA. Vediamo che cosa significano queste diverse sigle.

La fibra FTTH – che sta per Fiber to the home – è quella che garantisce le migliori prestazioni. Scegliendo un contratto di questo tipo, il filamento in fibra ottica arriva direttamente nella casa dell’utente, ovvero la soluzione più indicata per non avere perdita di segnale. Il problema è che per far ciò è necessario che il condominio o l’abitazione dell’utente sia cablata, cioè che la fibra ottica arrivi fisicamente fin lì, e possa essere portata nei singoli appartamenti. Per questo sono necessari interventi piuttosto invasivi e lenti, soprattutto lontano dai grandi centri urbani, a volte effettuati sfruttando le condutture dei cavi elettrici. È richiesto anche un limitato intervento dei tecnici a domicilio, a differenza di altre tecnologie che – non basandosi fino al modem/router dell’utente solo sulla fibra ottica – possono invece essere attivate quasi immediatamente.

 Purtroppo, se la casa non è ancora cablata, non c’è da fare che una cosa: aspettare. TIM, Fastweb, OpenFiber si occupano di portare la FTTH in tutta Italia, ma seguendo logiche commerciali ben definite (in altre parole, a meno che non ci siano incentivi statali, non sempre conviene portare la fibra in una casa, con tanto di investimenti onerosi soprattutto se questa è collocata in una zona difficile da raggiungere, se poi i potenziali abbonati non saranno in numero sufficiente).

Ma se c’è, la FTTH non teme rivali, con velocità che ormai superano anche i 2,5 Gigabit al secondo in download, una bassissima latenza (cioè il ritardo della risposta attraverso la rete di un input dato dall’utente, ad esempio premendo il tasto del mouse o usando la tastiera) e l’impossibilità, in termini pratici, che la connessione “cada”, come invece succede con le altre tecnologie.

Come funziona la fibra FTTC

Il secondo tipo di fibra, oggi molto più diffuso, è la FTTC, ovvero Fiber to the cabinet. Come indica il nome stesso, con la FTTC la fibra non viene portata fino al domicilio dell’utente, ma si ferma prima, ovvero all’armadio stradale che già è collegato con i diversi domicili attraverso il normale filo di rame usato per le comunicazioni telefoniche. Per dirla altrimenti, è come se si trattasse di un ibrido tra la vera fibra ottica e un’ADSL.

Per questo motivo la FTTC è molto più capillare, e nelle zone meglio servite quasi ogni casa che può avere un contratto ADSL può scegliere la più performante FTTC. Ci sono però degli svantaggi, legati all’utilizzo di una parte di connessione sul più inaffidabile rame, anche se per un breve tratto: le velocità sono quindi minori (100 o 200 Mbit/s in download, nella maggior parte dei casi; ma possono essere anche drasticamente più basse se l’armadio stradale è molto lontano dal domicilio dell’utente, fino a sfiorare le stesse prestazioni di un’ADSL).

In più possono esserci più interruzioni della connessione e la latenza è più alta. Se però l’armadio stradale è molto vicino e il collegamento è fatto bene, si tratta di una tecnologia che permette di usufruire di praticamente tutti i servizi che richiedono ampia banda, anche se ovviamente non ai livelli di una FTTC.

Come funziona la fibra FWA

Infine da qualche anno c’è la fibra FWA, che di fatto è un altro ibrido ma, invece di unire insieme la fibra ottica con il rame, accosta la fibra (che viene portata fino a una speciale antenna) con le frequenze radio, che per l’ultimo tratto si occupano di trasmettere il segnale in modalità wireless fino alla singola casa.

Si tratta di una tecnologia che sulla carta permette di avere prestazioni paragonabili a quelle di una buona FTTC, ma il grande vantaggio è che è molto più facile raggiungere anche quelle abitazioni che si trovano in zone particolarmente impervie, come quelle montane, e che magari non hanno il telefono perché non è mai stata installata la rete. I problemi, qui, possono riguardare soprattutto la presenza di ostacoli fisici e un’eventuale scarsa pulizia del segnale radio.

Come attivare l’impianto in fibra

Una volta che si è controllata la disponibilità della tecnologia per la fibra ottica per il proprio impianto di casa, utilizzando strumenti come lo speed test di SOSTariffe.it, l’attivazione può essere richiesta da casa, proprio come per qualsiasi altro abbonamento Internet, fornendo i propri dati e i documenti richiesti all’operatore scelto. Come detto, non ci sono problemi per la FTTC, ma per la FWA e soprattutto per la FTTH bisogna basarsi sul progresso di cablatura della propria rete di riferimento (non tutte sono uguali, e a volte la fibra ottica di TIM può arrivare dove non c’è quella di Fastweb o di OpenFiber e viceversa).

Dopo aver chiesto l’attivazione si dovrà attendere l’intervento del tecnico che si occuperà di connettere fisicamente la fibra ottica con lo speciale modem/router dell’utente, diverso da quello utilizzato per le altre tecnologie in fibra; da qui poi il segnale arrivato tramite fibra ottica verrà reso disponibile per tutti i dispositivi in grado di collegarsi con il wireless, dagli smartphone ai tablet, dalle smart tv fino agli elettrodomestici più innovativi.

Per chi si sta per trasferire in una casa appena costruita, c’è infine da conoscere una normativa valida in Italia a partire dal 2015 e approvata l’anno precedente nell’ambito del cosiddetto decreto Sblocca Italia: da quella data, infatti, tutti gli edifici di nuova costruzione ma anche quelli non nuovi e che vengono sottoposti a una ristrutturazione radicale devono essere predisposti per l’utilizzo della fibra ottica per le comunicazioni ad alta velocità.

In altre parole, in questi casi è obbligatorio prevede un punto di accesso per ogni costruzione che possa consentire la connessione con l’infrastruttura interna all’edificio già predisposta per i servizi d’accesso in fibra ottica a banda ultralarga.