La fusione tra TIM e Open Fiber è una delle operazioni più attese nel mondo della telefonia e in particolare della fibra ottica.
TIM è il primo operatore di telefonia fissa in Italia, con circa metà del mercato nazionale in quanto a numero di clienti; Open Fiber è un operatore all’ingrosso nel mercato delle infrastrutture di rete partecipato da Cdp Equity, la società per azioni del gruppo Cassa Depositi e Prestiti (e quindi di fatto statale) e da Enel.
Open Fiber è nata nel 2015 con l’obiettivo di realizzare e gestire un’infrastruttura di rete a banda ultralarga in fibra ottica FTTH per coprire tutta Italia, senza erogare direttamente il servizio ai clienti finali ma mettendo a disposizione la sua struttura per gli operatori partner interessati.
Una fusione TIM Open Fiber è già stata teoricamente ritenuta possibile dall’Unione Europea, in quanto integrazione verticale, anche se le dimensioni del nuovo soggetto comporterebbero comunque una valutazione dell’antitrust e sulle concentrazioni, per non sfavorire la concorrenza.
In particolare dopo la pandemia dovuta al coronavirus ci si è resi conto come la presenza di una rete a banda ultralarga in tutta Italia, e non solo nelle grandi città e in alcune zone dove gli investimenti sono molto convenienti per le aziende. Open Fiber infatti è nata anche per intervenire nelle aree cosiddette “a fallimento di mercato”, cioè dove la domanda è ancora molto bassa e quindi è necessario un investimento da parte dello Stato per fornire un servizio il quale si prevede che diverrà molto richiesto con il passare del tempo. In particolare, il ricorso allo smart working e alla didattica a distanza per milioni di italiani ha reso evidente che Internet serve a tutti, anche a chi prima d’ora non ne aveva fatto uso se non con il proprio smartphone.
Per quanto riguarda una possibile fusione TIM Open Fiber, per ora si è ancora nell’ambito delle intenzioni e delle voci, ma è da circa vent’anni che si parla della possibilità di unire le due reti per arrivare a una grande rete unica a livello nazionale.
Inizialmente la data prevista era il primo trimestre del 2021, ma la crisi ha allungato i tempi: una delle ipotesi sul tavolo è che Cdp acquisisca una certa percentuale di proprietà di Enel (tra il 10 e il 5%) per controllare Open Fiber, rendendo possibile la fusione TIM e Open Fiber, con anche la probabile partecipazione di Fastweb, creando un nuovo soggetto chiamato AccessCo. Attualmente, la copertura dichiarata di TIM con la fibra ottica è del 91% delle famiglie, con FTTC e FTTH.
A prescindere da una possibile fusione con Open Fiber, oggi TIM continua a offrire connessioni di rete fissa sia con tecnologia FTTC (Fiber to the Cabinet, con la fibra che arriva fino all’armadio stradale e poi prosegue fino al domicilio dell’utente con la tradizionale rete in rame), FTTH (Fiber to the Home, con la fibra ottica che arriva fino alla casa dell’abbonato) e FWA (Fixed Wireless Access, la rete “mista” fibra ottica e Internet mobile tramite 4G/5G).
Le attuali offerte di TIM sono le seguenti:
Per chi vuole avere la fibra ottica di TIM ma anche una connessione di telefonia mobile senza limiti né ai minuti di conversazione e agli SMS né ai gigabyte di traffico, c’è TIM Unica: si tratta dell’offerta che viene proposta a tutti coloro che hanno TIM per la propria casa e per lo smartphone con un’offerta dati attiva, e che scelgono di domiciliare la bolletta sia della telefonia mobile che di quella fissa.
In questo modo, TIM Unica offre giga illimitati ogni mese per ciascuna SIM aggiuntiva con offerta dati attiva, fino a un massimo di 6 SIM. In più è possibile aggiungere diversi altri servizi e pacchetti, alcuni gratuiti, alla propria esperienza TIM Unica: tra questi TIM myHealth (che offre assistenza medica 24h per la salute di tutta la famiglia), TIMVision e Disney+ (in regalo per tre mesi), TIM Junior e TIM 60 per offerte di telefonia mobile dedicate ai più giovani e ai più anziani, e TIM Safe Web Plus, per navigare in sicurezza con il proprio smartphone.
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Giuseppe