Imposte bollo dei conti correnti a confronto

Pubblicato il: 20/03/2020
di Alessandro Voci

SI tratta di un’imposta applicata ai conti correnti e si paga annualmente, ecco cos’è l’imposta di bollo e quali sono le condizioni poste dalle diverse banche a confronto. Ci sono dei casi particolari in cui l’imposta non deve essere versata

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Le spese legate al conto corrente non sono solo quelle del canone mensile, delle commissioni sui prelievi e operazioni o del saldo delle carte di credito abbinate al conto. Uno dei costi fissi che ciascun correntista deve versare, salvo casi eccezionali come vedremo, è l’imposta di bollo.

Questa spesa è stata introdotta nel 2012 sui conti correnti, su conti deposito e sui libretti di risparmio. L’imposta di bollo si applica sia ad utenti fisici che a soggetti come cooperative e società che siano titolari di un conto. Sono delle spese fisse e stabile chiaramente dalle circolari dell’Agenzia delle Entrate del 2012 e del 2013 e sono pari a:

  • 34.20 euro per le persone fisiche

  • 100 euro per soggetti diversi

Chi è esentato dal pagamento dell’imposta di bollo

Ci sono delle eccezioni a questa regola e dei soggetti esentati dal pagamento di questa tassa. In primo luogo, non pagano questa imposta coloro che abbiano una giacenza media sul conto inferiore a 5000 euro. Questa espressione indica l’importo presente sul conto quando viene emesso dalla banca o dalle Poste il rendiconto o l’estratto. Questa esenzione vale sia per i correntisti con un conto che per i possessori di un libretto di risparmio.

Attenzione però perché il calcolo della giacenza media interessa tutti i conti intestati alla stessa persona con la medesima banca. Sarete obbligati a versare l’imposta se la somma degli importi vi porterà a sforare i 5000 euro posti come tetto per l’esenzione. Se doveste superare i 5000 euro di giacenza a quel punto vi troverete a pagare 34.20 euro per ciascun conto per persone fisiche e 100 euro per soggetti diversi.

Quando si versa l’imposta di bollo

L’imposta di bollo ha le stesse scadenza dell’emissione del rendiconto della vostra banca. Se la rendicontazione è fissata annualmente l’imposta sarà versata il 31 Dicembre, se però si hanno degli scaglioni di rendicontazione differenti si pagherà l’imposta seguendo questi termini. E come già detto si dovrà pagare l’imposta sia per il conto corrente che per eventuali altri prodotti.

Forse può essere utile fare qualche esempio concreto. Poniamo che siate una persona e che a vostro nome risultino un conto corrente e un libretto di risparmio, entrambi aperti presso la stessa banca, ed ognuno con una giacenza media valore di 7.500 euro. Nel caso del conto corrente la rendicontazione della banca è semestrale, il libretto invece ce l’ha annuale.

In questo caso per entrambi i prodotti per leggere dovrete pagare l’imposta di bollo. Nel conto della banca per il pagamento delle spese del conto corrente troverete una voce al 30 Giugno pari alla metà dell’importo dell’imposta, 17.10 euro. Idem accadrà nei documenti di resoconto al 31 Dicembre. Per il libretto invece il versamento dell’imposta avverrà tutto in un’unica rata al 31 Dicembre.

Ma cos’è la giacenza media?

La giacenza media non è altro che la somma dei saldi giornalieri divisi per i giorni del per periodo di rendicontazione. Si tratta di una media ponderata della somma detenuta sul proprio conto o libretto.

Per capire meglio cosa si intende per giacenza media ed esenzione ecco un altro esempio pratico. Se il vostro estratto ha rendicontazione trimestrale e ad ogni scadenza risultano sul conto si mantiene un ammontare pari a 5000 euro non verserete alcuna imposta. Se però doveste superare la cifra posta come limite per l’esenzione dovrete corrispondere la rata dell’imposta.

Complicato? Proviamo a semplificare. Se la rendicontazione è trimestrale, il costo di 34.20 euro sarà diviso in 4 rate da 8.55 euro. Ad ogni estratto la banca controllerà che il conto o il libretto a voi intestato non superi i 5.000 euro. Se nel 2° trimestre sarà calcolata una giacenza media di 6.000 euro vi sarà addebitata la corrispondente rata da 8.55 euro dell’imposta di bollo, se però negli altri 3 trimestri la giacenza resterà di 5.000 o meno non pagherete le altre quote.

Le combinazioni possono essere veramente molte, in ogni caso sarà la banca stessa a segnalarvi le rate delle imposte di bollo e ad effettuare il prelievo per il pagamento della spesa. Non potete dunque correre il rischio di saltare i pagamenti.

Con un ISEE basso non si paga la tassa

Ci sono altre situazioni straordinarie per cui i correntisti sono esentati dal pagamento dell’imposta. Se si ha un ISEE inferiore a 7.500 euro non si dovrà pagare la tassa, questi soggetti se possessori di un conto sia presso una banca che presso un istituto di moneta elettronica sono esclusi dal versamento delle spese bancarie.

Se il conto o libretto ha una giacenza media negativa non si dovrà versare alcuna imposta. Se oltre al conto in negativo si è titolari anche di un altro conto con giacenze superiori a 5.000 euro si pagherà l’imposta di bollo solo per il conto in attivo.

I conti che abbuonano l’imposta

Le banche offrono spesso ai clienti che aprano nuovi conti base o ai giovani che attivino il loro primo account di non versare l’imposta di bollo, sarà l’istituto a farsene carico al loro posto. Per conto corrente base si intendono dei prodotti con delle condizioni molto precise: numero limitato di operazioni disponibili nell’anno e di servizi come carte abbinabili.

Quasi tutti i nuovi conti web propongono questa agevolazione ai propri clienti. Per conoscere i conti correnti più convenienti e con imposta di bollo gratis si può usare il comparatore di SosTariffe.it. Lo strumento opererà il raffronto delle condizioni proposte dagli istituti bancari e da altri intermediari e vi restituirà le soluzioni più in linea con le vostre esigenze di risparmio.

Tra i conti che concedono l’imposta di bollo pagata dalla banca per i nuovi correntisti ci sono:

In breve, le informazioni da ricordare su conti e imposta di bollo

L’imposta deve essere versata da persone fisiche a cui sia intestato un conto o un libretto di risparmio ma anche aziende e soggetti non fisici. L’imposta di bollo non deve essere versare da persone con un ISEE inferiore a 7.500 euro l’anno o da coloro che risultino avere una giacenza media inferiore a 5.000 euro.

Si dovrà versare questa tassa per ciascun prodotto (conto o libretto) intestato ad un utente. Le scadenze delle rate saranno in coincidenza delle date di rendicontazione (trimestrale, semestrale o annuale). L’imposta per le persone fisiche è di 34.20 euro per ogni conto, per i soggetti non fisici di 100 euro.