Bonus casalinghe 500 euro: requisiti, a chi spetta e domanda INPS

Aggiornato il: 20/04/2022
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 20/04/2022

Si parla molto in questo periodo di bonus casalinghe 500 euro, alludendo a un supposto nuovo bonus pensato per chi si è sempre occupato della casa e non ha un reddito personale, in particolare se è vedova (o vedovo, visto che il bonus non fa distinzione di genere). In realtà non si tratta di una nuova misura, a differenza di quelle ideate dal Governo per aiutare chi è in difficoltà con il pagamento delle bollette e simili.

Bonus casalinga 2022

Ciò che viene indicato un po’ impropriamente come «bonus casalinghe» infatti è in realtà l’assegno sociale erogato dall’INPS sul conto corrente dei soggetti che si trovano in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste ogni anno dalla legge. L’assegno sociale ha sostituito la pensione sociale a partire dal 1° gennaio 1996, e ha una natura assistenziale e non esportabile: questo significa che può usufruirne soltanto chi risiede stabilimente in Italia. 

C’è però un altro bonus casalinghe effettivamente inaugurato quest’anno, pensato però per la formazione e la frequenza di corsi specifici. Vediamo qui di seguito che cosa si intende con entrambe le misure.

A quanto ammonta il bonus 

L’assegno sociale INPS viene messo a disposizione delle casalinghe e di chi è vedovo o vedova e vive da solo, per un ammontare che è un po’ inferiore a 500 euro, e cioè pari, per il 2022, a un massimo di 468,10 euro per 13 mensilità.

Si parla di “massimo” perché l’intero ammontare viene assegnato a chi non ha nessun tipo di  reddito, o a chi, coniugato, ha un reddito familiare inferiore al totale annuo dell’assegno; in misura ridotta, invece, per i soggetti non coniugati che hanno un reddito inferiore all’importo annuo dell’assegno e i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare che è compreso tra l’ammontare annuo dell’assegno e il doppio dell’importo annuo dell’assegno.

Va comunque ricordato che il bonus non è soggetto alle trattenute IRPEF. Infine, non si tratta di un assegno con reversibilità, e quindi in caso di morte del coniuge non viene assegnato al marito o alla moglie.

A chi spetta il bonus casalinghe

Il bonus casalinghe è rivolto a:

  • cittadini italiani
  • cittadini comunitari iscritti all’anagrafe del comune di residenza
  • cittadini extracomunitari familiari di cittadino comunitario, ai sensi dell’art. 19, commi 2 e 3, del decreto legislativo 30/2007
  • cittadini extracomunitari titolati di permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo
  • cittadini stranieri o apolidi titolari dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria

Questi sono invece i requisiti che chi rientra in una delle categorie precedenti deve soddisfare per avere diritto all’assegno sociale:

  • 67 anni di età
  • stato di bisogno economico
  • cittadinanza italiana (e situazioni equiparate, come nelle fattispecie citate più in alto)
  • residenza effettiva in Italia
  • requisito dei dieci anni di soggiorno legale e continuativo in Italia (dal 1° gennaio 2009).

Per quanto riguarda i cittadini comunitari, è necessario che questi siano iscritti all’anagrafe del comune di residenza, mentre i cittadini extracomunitari devono essere titolari del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo.

Ma come si definisce lo stato di bisogno economico, che assicura cioè che soltanto chi è in una comprovata situazione di difficoltà ha diritto all’assegno? L’assegno sociale infatti ha un requisito reddituale, cioè chi supera una determinata soglia di reddito annuo non può richiederlo. Questa soglia, per il 2022, è pari a 6.085,30 euro all’anno, oppure 12.170,60 euro all’anno se chi chiede l’assegno è coniugato. Il diritto alla prestazione è infatti accertato in base al reddito personale per i cittadini che non sono coniugati e in base al cumulo del reddito del coniuge per i cittadini coniugati.

Un discorso a parte va fatto per la decadenza, in particolare per chi perde il diritto a ricevere l’assegno in quanto non ha effettiva residenza in Italia. Se il titolare soggiorna all’estero per più di 29 giorni, infatti, l’assegno viene sospeso; dopo un anno da sospensione, l’assegno viene revocato e bisognerà eventualmente rifare la pratica da capo nel momento in cui il titolare tornerà stabilmente in Italia.

Come si calcola il reddito per la soglia

Come si è detto, solo chi non supera una determinata soglia di reddito (differente a seconda che il richiedente sia o meno coniugato) ha diritto all’assegno sociale. Bisogna quindi conoscere quali sono i redditi che concorrono a formare il cumulo al quale si raffronta la detta soglia. Per il bonus casalinghe qui in esame, sono i seguenti:

  • i redditi assoggettabili all' IRPEF , al netto dell'imposizione fiscale e contributiva;
  • i redditi esenti da imposta;
  • i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta (vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private);
  • i redditi soggetti a imposta sostitutiva come interessi postali e bancari, interessi dei CCT e di ogni altro titolo di stato, interessi, premi e altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e Società per Azioni, ecc.;
  • i redditi di terreni e fabbricati;
  • le pensioni di guerra;
  • le rendite vitalizie erogate dall'INAIL;
  • le pensioni dirette erogate da Stati esteri;
  • le pensioni e gli assegni erogati agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordi;
  • gli assegni alimentari corrisposti a norma del codice civile.

Non fanno parte invece dei redditi da considerare nel cumulo:

  • i trattamenti di fine rapporto e le anticipazioni sui trattamenti stessi;
  • il reddito della casa di abitazione;
  • le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
  • le indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili e le indennità di comunicazione per i sordi;
  • l'assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra 1915-1918.

Come si fa la domanda per il bonus casalinghe

La domanda per il bonus casalinghe o assegno sociale può essere presentata direttamente sul portale INPS attraverso il servizio online dedicato, a cui si può accedere se si è in possesso di uno dei diversi sistemi di autenticazione digitale utilizzati per le funzionalità della Pubblica Amministrazione, come lo SPID e la CIE, la carta d’identità elettronica. All’interno del sito INPS si può trovare il manuale che contiene tutte le istruzioni fondamentali per la corretta compilazione.

Ci sono anche altre due alternative per effettuare la domanda per il bonus casalinghe:

  • via telefono: bisogna chiamare il contact center al numero 803 164, gratuito da rete fissa, oppure da rete mobile lo 06 164 164;
  • via enti: si fa riferimento agli enti di patronato e intermediari dell’istituto, utilizzando i servizi telematici offerti dagli stessi.

Quanto tempo ci vuole per l’erogazione dell’assegno

Per quanto riguarda i tempi di erogazione, questi, secondo la legge n. 241/1990, sono di 45 giorni, a partire dalla data di ricezione della domanda completa in ogni sua parte.

Il bonus casalinghe 2022 per la frequenza di corsi di formazione

Un vero «nuovo» bonus casalinghe 2022 è invece quello stanziato per usufruire di corsi di formazione, in particolare per quanto riguarda gli strumenti digitali. Questi interventi fanno riferimento a un fondo creato appositamente con una dotazione di 3 milioni di euro, il cui scopo è quello di «offrire corsi di formazione (soprattutto digitale) per imparare a usare in autonomia e senza problemi i servizi online; aprire maggiori opportunità, soprattutto alle donne, per il reinserimento nel mondo del lavoro». Non è, quindi, un assegno che viene corrisposto alle casalinghe, ma un’agevolazione per la frequenza di questi corsi, da seguire in via telematica.