Eurobond

Aggiornato il: 27/05/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 27/05/2021

Sono delle obbligazioni ipotetiche, questi titoli dovrebbero servire come meccanismo solidale di distribuzione dei debiti a livello europeo. Le risorse reperite con l’emissione di questi titoli dovrebbero servire per aiutare i paesi dell’Eurozona più in difficoltà e distribuiscono il rischio tra i Paesi europei.

È stata la Commissione europea che li ha proposti nel 2011 quando era presidente José Manuel Barroso durante la crisi del debito greco. I titoli di Stato europei dovevano essere garantiti dalla Banca di Investimento europea (BEI). Queste obbligazioni dell’Unione dovevano essere messe a disposizione dei paesi con necessità di liquidità.

I vantaggi di questi strumenti dovrebbero essere dei tassi di interesse più bassi rispetto a quelli delle obbligazioni dei singoli stati e dovrebbero anche garantire una maggiore stabilità del titolo.

Le difficoltà nella realizzazione e nell’emissione di queste obbligazioni europee non sono poche: servirebbe un’integrazione dei sistemi fiscali in modo da evitare concorrenza sleale tra i Paesi, la centralizzazione delle politiche economiche e della gestione dei bilanci.

I timori degli avversari degli Eurobond sono la possibilità di concorrenza sleale da parte di Paesi che potrebbero approfittare delle emissioni di questi titoli di debito per abbassare le tasse o per ridurre l’età pensionabile nel proprio paese.

È necessario secondo molti che il sistema di distribuzione dei fondi tra investimenti, politiche sociali e per il lavoro, per lo sviluppo siano prima resi omogenei tra i Paesi membri.

Questi strumenti finora sono rimasti solo ipotetici e non si è riusciti a realizzarli. In attesa che i 17 Stati europei trovino un accordo è stato proposto il cosiddetto redemption fund (ERF), si tratta è un fondo di riscatto dei debiti in cui i Paesi con un rapporto di debito pubblico sul PIL superiore al 60% possono mettere in comune il debito eccedente.