Come cointestare un conto corrente con il proprio figlio?

Aggiornato il: 26/05/2022
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 26/05/2022

Il conto corrente cointestato è una tipologia di conto corrente molto popolare per la sua comodità e flessibilità in diverse situazioni. Grazie ad esso è infatti possibile che non un solo titolare, ma più cointestatari possano utilizzare le risorse presenti sul conto (in piena autonomia o con il consenso degli altri, a seconda della tipologia di conto, come vedremo).

Firma su conto corrente

Per questo si tratta di una fattispecie diffusa ad esempio nelle coppie in comunione dei beni: un solo conto che può essere gestito da entrambi, e da usare anche come appoggio per i pagamenti in comune (ad esempio il mutuo per l’acquisto di una casa o le utenze, come le bollette di Internet, della luce e del gas). Un’altra tipologia molto diffusa è il conto corrente cointestato genitori figlio: vediamo perché.

Perché si sceglie il conto corrente cointestato?

Si parla di conto corrente cointestato genitori figlio quando i cointestatari sono uno o entrambi i genitori, insieme al figlio o alla figlia, o a più figli; è una scelta popolare perché consente di esercitare comunque un controllo sulle spese – soprattutto se il figlio è molto giovane – e allo stesso tempo di concedere ai figli tutta l’indipendenza di un conto corrente con il loro patrimonio personale. 

Un altro caso è quando invece i genitori sono anziani e hanno bisogno di un supporto da parte dei figli per la gestione delle pratiche più complicate, come ad esempio i RID per le loro utenze, l’accredito della pensione e così via. In tutti questi casi, il conto corrente cointestato genitori figlio rappresenta un’opzione molto interessante; naturalmente, deve esserci un vincolo di fiducia come quello familiare, viste le caratteristiche specifiche di questa fattispecie.

Quali sono le caratteristiche del conto corrente cointestato?

A una prima occhiata, un conto corrente cointestato è perfettamente identico a un conto tradizionale. È possibile alimentarlo nei modi tradizionali (con versamenti oppure con la domiciliazione sul conto di stipendi e pensioni), e allo stesso modo si possono effettuare tutte le solite operazioni, come i bonifici, i versamenti, i prelievi allo sportello automatico, i pagamenti con carta di credito o di debito, la domiciliazione delle utenze di casa e così via. La vera differenza riguarda la natura dell’operatività del conto per chi è titolato a gestirlo.

Il conto corrente cointestato può essere infatti di due tipi: a firme congiunte o a firme disgiunte. La differenza stabilisce l’autonomia di cui ogni titolare del conto può godere. Nel conto corrente a firme congiunte, è necessario l’assenso di tutti i cointestatari per qualsiasi operazione, e per questo si tratta di una tipologia di conto molto rigida, ideale soprattutto quando non si prevedono molte operazioni, ma un numero ridotto di queste, ognuna delle quali di una certa importanza.

Molto più diffuso è invece il conto corrente a firme disgiunte: grazie a questa tipologia di conto, ogni titolare può operare in maniera del tutto indipendente, e cioè effettuare qualsiasi operazione senza che l’altro contitolare, o gli altri contitolari, lo sappiano. È la scelta perfetta quando il problema non riguarda tanto il controllo quanto la flessibilità, e per questo è molto diffuso tra i coniugi.

Esiste anche, pur essendo minoritaria, una terza tipologia di conto corrente cointestato: è il cosiddetto conto ibrido o a firme miste. In questo caso ci troviamo di fronte a una sorta di via di mezzo tra il conto a firme congiunte e quello a firme disgiunte: si decide infatti di comune accordo quali saranno le singole tipologie di operazioni per le quali si può operare in maniera indipendente e quali invece richiederanno il consenso di tutti i cointestatari. In altre parole è un conto su misura che di norma viene scelto per garantire un certo grado di flessibilità a tutti i contitolari ma allo stesso tempo con la sicurezza che non vengano effettuate operazioni deleterie per quanto riguarda il patrimonio del conto senza che gli altri titolari ne vengano a conoscenza (ad esempio la chiusura del conto, che nel conto corrente cointestato a firme disgiunte può venire decisa anche da un solo contitolare).

Da ricordare infine che il conto corrente cointestato ha una speciale disciplina per quanto riguarda i possibili debiti e pignoramenti: in un conto dove i titolari sono due, ad esempio, ognuno è “responsabile” del 50% della giacenza, e con quella risponde in caso di debiti, senza che sia intaccata l’altra parte del patrimonio.

Come si apre un conto corrente cointestato genitori figlio?

Per cointestare il conto corrente con il proprio figlio le operazioni da svolgere non sono diverse da quelle per l’apertura di un conto corrente tradizionale: è però necessario che siano presenti tutti i cointestatari, muniti dei relativi documenti di identità (carta d’identità e codice fiscale), e che vengano apposte le firme necessarie.

Qual è la differenza tra il conto corrente cointestato e la delega?

In alternativa, se si ritiene che un conto corrente cointestato a firma congiunta sia troppo complicato nella gestione e che un conto a firma disgiunta, al contrario, sia “rischioso”, si può optare per l’istituto della delega. In questo modo si stipula un accordo delimitando il tipo di operazioni che il delegato (in questo caso il figlio) è autorizzato a fare: versamenti, emissioni di assegni, bonifici e così via. Il vantaggio è che, a differenza di un conto corrente cointestato, il delegato non ha alcuna titolarità sulle somme presenti nel conto, ma semplicemente è autorizzato a operare su di esse nei limiti stabiliti dalle parti. Qualsiasi altro tipo di operazione esula dalle sue possibilità.

Inoltre, la delega consente una maggiore flessibilità anche qualora si decidesse di cancellare il conto. È infatti possibile rimuovere la delega in qualsiasi momento, e senza neanche essere tenuti ad avvisare il delegato. In un conto corrente cointestato, invece, l’unica alternativa è il recesso dal contratto, effettuato tramite la chiusura del conto.

Come funziona la chiusura di un conto corrente cointestato genitori figlio?

Può capitare che a un certo punto si decida di porre fine a un conto cointestato; ad esempio perché il figlio nel frattempo è diventato adulto e può avere un conto in assoluta autonomia senza condividerlo con i propri genitori. Per quanto riguarda un conto a firme congiunte, anche per la chiusura sarà ovviamente necessario l’assenso di tutti i titolari del conto; in un conto a firme disgiunte, la chiusura del conto può essere decisa anche unilateralmente, senza che le parti siano tenute a informare le altre. C’è però un’unica eccezione, secondo la giurisprudenza: il caso in cui si effettui un passaggio ad un altro conto, e la chiusura del vecchio conto sia richiesta dal nuovo. In una situazione del genere, come per il conto corrente cointestato a firme congiunte sarà necessario il consenso di tutti per poter procedere.

Il conto corrente cointestato genitori figlio  
Tipologia Può essere a firme disgiunte o a firme congiunte o ibrido ("a firme miste")
Apertura Come un normale conto corrente, ma con la presenza di tutti i titolari al momento della stipula
Chiusura Anche unilaterale se il conto è a firme disgiunte, altrimenti con il consenso di genitori e figli
Operazioni permesse Tutte in maniera indipendente, nel caso di conto corrente a firme disgiunte; in quella a firme congiunte è richiesto il consenso di tutti i titolari
Differenze con la delega Nella delega il delegato non ha alcuna titolarità sulle somme presenti sul conto e può essere destituito in qualsiasi momento