Quando si intende recuperare un credito e il debitore non voglia o non possa pagare spontaneamente, allora è possibile procedere con il pignoramento, il quale è un atto giudiziario disciplinato dall’articolo 492 del Codice di procedura civile.
Per il diritto italiano, il pignoramento è un vincolo giuridico che riguarda il valore di scambio di beni, ma non la loro fruizione. Proprio per questo motivo, il debitore può continuare a disporre materialmente dei beni sottoposti a pignoramento, ma non può effettuare azioni che ne comportino sottrazione, distruzione o deterioramento degli stessi.
Su istanza del creditore, l’ufficiale giudiziario esegue materialmente il pignoramento esibendo l’atto di pignoramento al debitore insieme al precetto notificato in precedenza dal creditore e al titolo esecutivo anch’esso notificato dal creditore. Per esempio, la sentenza di un giudice, oppure un assegno, o una cambiale.
Quali sono i limiti sul pignoramento a febbraio 2023
TRE TIPOLOGIE DI PIGNORAMENTO |
DETTAGLI |
Immobiliare |
Concerne i beni immobili, per esempio:
- case
- fabbricati
- terreni
- uffici
- negozi
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Mobiliare |
Ha per oggetto i beni mobili, per esempio:
- auto
- moto
- barche
- gioielli
- opere d’arte
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Presso terzi |
Riguarda crediti o beni del debitore che sono nella disponibilità di terzi. Per esempio:
- conto corrente
- stipendio
- pensione
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Secondo l’ordinamento giuridico vigente in Italia, dunque, sono tre le tipologie di pignoramento che si possono eseguire e si applicano ad altrettante tipologie di beni, come sintetizzato nella tabella sopra.
Rimane il fatto che la Corte di Cassazione ha stabilito che il blocco e prelievo di soldi da un conto corrente è “illegittimo” nel caso in cui le motivazioni citate nell’atto di notifica “risultino essere generiche”. Ecco perché la Suprema Corte impone di chiarire con precisione la ratio del provvedimento di pignoramento. E sempre la Cassazione ha allargato la platea dei destinatari del pignoramento che dal 2022 può applicarsi anche a consumatori, start-up, professionisti, imprenditori agricoli.
Ma quali sono i limiti sul pignoramento nel 2023? Secondo quanto previsto dalla legge il pignoramento deve garantire al debitore un tenore di vita che ne assicuri la sussistenza, cioè il cosiddetto “minimo vitale” mensile che ammonta al doppio dell’assegno sociale, cioè 1.006,54 euro, dato che nel 2023 è stato stabilito che l’assegno sociale sia pari a 503,27 euro per 13 mensilità.
Sulla base dell’importo dell’assegno sociale è poi fissato anche il limite massimo di pignorabilità su stipendio o pensione già accreditati su un conto corrente. Secondo le norme vigenti, il pignoramento si applica soltanto per le somme sul conto che eccedano la cifra di 1.509,81 euro, cioè l’ammontare dell’assegno sociale moltiplicato per tre.
Come funziona il pignoramento di un conto corrente
Come avviene il pignoramento di un conto corrente da parte di una banca? Quando un atto di pignoramento è trasmesso da un ufficiale giudiziario a una banca, l’istituto di credito è autorizzato a bloccare dal conto corrente del debitore la somma di denaro necessaria per l’estinzione del debito. Per un conto corrente cointestato, il pignoramento si applica solo sulla metà del saldo.
Da quando scatta il pignoramento, dal conto corrente sottoposto a tale provvedimento non sarà possibile prelevare il denaro depositato. E il blocco del conto rimarrà in vigore finché il debitore non sarà riuscito a saldare il proprio debito.
C’è da notare che il conto corrente bancario o postale può essere pignorato nella sua interezza soltanto per la parte di denaro eccedente il triplo dell’assegno sociale, cioè 1.509,81 euro. Bisogna aggiungere, inoltre, che non si passa dal Tribunale per i debiti verso il Fisco: infatti l’Agenzia delle Entrate può pignorare direttamente il conto corrente del debitore. E può procedere in tal senso già dopo la mancata risposta alla prima intimazione di pagamento (o avviso di accertamento).
I limiti per il pignoramento di stipendio o pensione
Lo stipendio può essere pignorato direttamente presso il datore di lavoro nella misura di 1/5 dell’emolumento mensile, detratta la parte del minimo vitale, fino all’estinzione del debito. Così come il pignoramento può essere applicato anche sulla pensione, una volta trasmesso l’atto all’INPS.
Va però ricordato che non sono pignorabili i sussidi di grazia o di sostentamento a persone comprese nell’elenco dei poveri, oppure sussidi dovuti per maternità, malattie o funerali da casse di assicurazione, da enti di assistenza o da istituti di beneficenza.
Sempre tra i limiti previsti per il pignoramento, c’è da evidenziare che se il creditore è l’Agenzia delle Entrate su stipendio o pensione si applicano:
- 1/10 se l’importo non supera i 2.500 euro;
- 1/7 se l’importo non supera i 5.000 euro;
- 1/5 se l’importo è superiore ai 5.000 euro.
Conto corrente: come trovare le migliori proposte di febbraio 2023
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CONTO CORRENTE ONLINE: PERCHÉ CONVIENE? |
RISPOSTA |
1. |
Apertura |
Non va oltre i 10 minuti in media il tempo necessario per aprire un conto corrente |
2. |
Documenti richiesti |
Carta d’identità, o patente di guida, oppure passaporto (tutti e tre in corso di validità), codice fiscale, o in alcuni casi lo SPID |
3. |
Requisiti tecnici |
Webcam o fotocamera, cellulare con numero italiano e un indirizzo e-mail |
4. |
Sicurezza |
È assicurata per mezzo di una password da inserire e da un codice d’accesso che arriva sul cellulare registrato presso la banca. In alcuni casi, c’è la possibilità del riconoscimento biometrico: voce, impronta digitale e volto |
Dopo aver sinteticamente spiegato quali siano i limiti in vigore per il pignoramento del conto bancario, c’è da osservare che i risparmiatori italiani continuano la ricerca di un conto corrente zero spese, ossia che abbatta le spese fisse di gestione e le commissioni.
Rispetto ai conti tradizionali aperti in una filiale, i conti online sono quelli che permettono di tagliare le spese bancarie. Un conto 100% digitale ha spesso un canone annuale gratuito, quantomeno per i primi 12 mesi, oppure il canone è molto basso. Inoltre, a questi conti sono solitamente associati sconti e promozioni per azzerare il canone stesso.
C’è poi da notare che i conti online non prevedono il pagamento di un canone annuo per la carta di debito, né quasi mai un costo per la sua emissione. Inoltre, non applicano commissioni per le principali operazioni: ad esempio per il bonifico ordinario online in area SEPA.
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