Rendimenti conto deposito: come ottenere il massimo dai risparmi

Aggiornato il: 28/02/2023
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 28/02/2023

In 30 secondi

  • Sempre più popolari in un periodo di bassi tassi d’interesse per i conti correnti e di ampi rischi per il mercato azionario (per non parlare delle criptovalute), i conti deposito stanno andando incontro a un nuovo momento di popolarità.
  • Per farli rendere al massimo è necessario tenere sotto controllo delle variabili fondamentali come, oltre al tasso di interesse, il periodo di deposito, la svincolabilità delle cifre, le spese di gestione.
  • In qualche caso, può perfino essere conveniente svincolare il proprio deposito perdendo gli interessi per investire la somma nel conto deposito di un’altra banca: basta confrontare tra di loro le offerte e fare bene i calcoli necessari.

Un conto deposito è un prodotto finanziario che consente di depositare i propri risparmi presso una banca, garantendo all’utente un rendimento prefissato per un determinato periodo di tempo.

I  tassi di interesse sui conti deposito sono generalmente più elevati rispetto a quelli offerti da un conto corrente, e anche se inferiori a quelli di altri investimenti più redditizi (come le operazioni sul mercato azionario) godono di una notevole sicurezza. In questo periodo storico i conti deposito possono dimostrarsi particolarmente interessanti proprio per il loro mix di affidabilità e di guadagno, anche se minimo. Vediamo pertanto qui di seguito ottenere il massimo rendimento dai propri risparmi con un conto deposito.

Le caratteristiche del conto deposito

Un conto deposito funziona come un conto bancario che si usa per accumulare e investire denaro. Le somme investite vengono vincolate per un certo periodo di tempo (è sempre possibile svincolarle in caso di necessità, ma si perdono gli interessi); più lungo è questo periodo, deciso in anticipo, più alto è il tasso d’interesse di cui si potrà godere. Nella seguente tabella vengono illustrate le principali caratteristiche del conto deposito:

Caratteristica Descrizione
Tasso di interesse Il tasso di interesse è il rendimento che l'istituto finanziario offre per i soldi depositati sul conto deposito. Il tasso di interesse può essere fisso o variabile e dipende dall'istituto finanziario, dal periodo di deposito e dal tipo di conto deposito.
Periodo di deposito Il periodo di deposito è il periodo di tempo in cui i soldi investiti rimangono bloccati sul conto deposito. Durante questo periodo, non è possibile prelevare i soldi senza subire penalità, che vanno dalla perdita degli interessi a (più raramente) l’obbligo di pagare delle penali. Il periodo di deposito può variare da alcune settimane fino a diversi anni.
Copertura del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) Il FITD è un fondo di garanzia che tutela i depositi dei correntisti fino a 100.000 euro per ogni titolare e per ogni istituto finanziario aderente; oltre ai conti correnti, anche i conti deposito ne sono protetti.
Opzioni di rinnovo automatico Alcuni istituti finanziari offrono l'opzione di rinnovo automatico del conto deposito alla scadenza del periodo di deposito. In questo caso, il conto deposito viene rinnovato automaticamente al nuovo tasso di interesse offerto.
Spese di gestione Alcuni istituti finanziari possono addebitare spese di gestione per il conto deposito. Queste spese possono variare a seconda dell'istituto finanziario e del tipo di conto deposito. Tra le spese di gestione c’è l’imposta di bollo, che di norma è a carico del correntista, a meno che la banca non decida diversamente.
Liquidità Il conto deposito offre una bassa liquidità, poiché i soldi depositati sono bloccati per un determinato periodo di tempo. Tuttavia, alcuni istituti finanziari offrono conti deposito con maggiore liquidità, consentendo di prelevare i soldi depositati in anticipo rispetto alla scadenza del periodo di deposito, ma con un tasso di interesse inferiore.

Confrontare i tassi di interesse offerti dai diversi istituti finanziari

Prima di aprire un conto deposito, è fondamentale confrontare tra loro i tassi di interesse offerti dalle diverse banche e istituti finanziari su siti come SOStariffe.it. In genere, i tassi di interesse dei conti deposito sono più elevati rispetto ai tassi dei conti correnti, ma possono variare significativamente a seconda dell'istituto finanziario e della lunghezza del periodo di deposito. Un altro fattore è quello legato all’investimento minimo per aprire un conto deposito, che cambia a seconda della banca: di norma ammonta a qualche migliaio di euro, ma altri conti deposito – soprattutto quelli che a tutti gli effetti sono linee aggiuntive di un conto corrente tradizionale di cui l’utente è titolare – permettono di investire anche somme minori.

Considerare il periodo di deposito

Il periodo di deposito è il periodo di tempo in cui i risparmi rimangono bloccati sul conto deposito. In genere, maggiore è il periodo di deposito, maggiore è il tasso di interesse offerto dall'istituto finanziario. Tuttavia, è importante considerare che i conti deposito a lungo termine possono comportare una penalità, come la perdita degli interessi o il pagamento di una penalità, se si decide di prelevare i propri risparmi prima della scadenza del periodo di deposito.

Pertanto, è importante scegliere un periodo di deposito che si adatti alle proprie esigenze di liquidità, tenendo conto ad esempio di possibili spese future in programma e senza esagerare con la durata del vincolo.

Verificare la copertura del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD)

Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) è un fondo di garanzia che protegge i depositi fino a 100.000 euro per ogni titolare e per ogni istituto finanziario aderente. È indispensabile verificare sempre se l'istituto finanziario presso cui si intende aprire un conto deposito è aderente al FITD, come accade nella stragrande maggioranza dei casi visto che è obbligatorio per le banche, e se pertanto la somma depositata è coperta anche in caso di fallimento dell’istituto stesso.

Valutare le opzioni di rinnovo automatico

Molte banche offrono opzioni di rinnovo automatico dei conti deposito, il che significa che il conto deposito viene rinnovato automaticamente alla scadenza del vincolo. Questa opzione può essere comoda se non si vuole ripetere l’operazione di ricerca di una nuova offerta al momento della scadenza (e se non si hanno già progetti su come investire la somma che si libera), ma bisogna assicurarsi di controllare i tassi di interesse offerti per il periodo di rinnovo automatico, che nel frattempo potrebbero essere diminuiti.

Tenere conto delle eventuali spese di gestione

Alcuni istituti finanziari possono addebitare spese di gestione per i conti deposito. Va verificato sempre sempre se sono presenti spese e quanto ammontano, in modo da valutare il loro impatto sul rendimento complessivo del conto deposito. Tra le spese di gestione, la più nota è l’imposta di bollo, che è proporzionale al deposito ed è pari allo 0,20% calcolato sulle giacenze. Per i soggetti diversi dalle persone fisiche (come le società) c’è un tetto massimo di imposta che ammonta a 14.000 euro, mentre questo tetto non c’è per le persone fisiche. Va ricordato anche l’imposta di bollo viene applicata anche in base alla data di apertura del conto deposito (quindi sarà proporzionale alla porzione di anno trascorsa fino al 31 dicembre).

Monitorare regolarmente il conto deposito

Anche se il conto deposito è un prodotto finanziario a basso rischio, è importante tenere sotto controllo il conto deposito e assicurarsi che il tasso di interesse rimanga competitivo rispetto alle offerte presenti sul mercato. Se il tasso di interesse offerto scende significativamente rispetto ad altre soluzioni, potrebbe infatti essere conveniente svincolare il deposito (anche se questo significa, come si è visto, la perdita degli interessi e in qualche caso anche il pagamento di una penalità) e investirlo altrove.