Ammortamento

Aggiornato il: 27/05/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 27/05/2021

Questo termine si riferisce del piano a rate che viene proposto (e accettato) da chi sottoscrive un mutuo o un prestito. La restituzione del credito ricevuto viene suddivisa spalmandola su più mesi.

Il piano di ammortamento viene calcolato considerando il capitale richiesto in prestito e il periodo di restituzione delle somme scelto dall’utente, questo determinerà infatti la quota della rata mensile a cui saranno poi applicati gli interessi. Per i prestiti a tasso fisso il piano d’ammortamento è preciso e per ogni rata specifica anche la porzione di debito che resta da saldare.

Con formule di finanziamento a tasso variabile invece il piano di dilazione può subire delle modifiche da un trimestre all’altro. Il prestito variabile implica che il tasso venga ricalcolato in vari momenti durante l’arco del piano di rientro del finanziamento.

Ci sono diversi tipi di formule di ammortamento, quella alla francese per esempio che garantisce al cliente rate uguali per tutto l’arco del prestito. I possessori di conti corrente che scelgono questa tipologia di piano si assicurano le rate costanti perché gli interessi applicati decrescono con il passare del tempo e la quota capitale aumenta.

I piani all’italiana sono caratterizzati da rate con una quota capitale costante e con interessi sul capitale residuo, questo significa che con il progredire del tempo il capitale da restituire diminuisce e così anche gli interessi.

C’è poi la formula di ammortamento a rate costanti con una prima rata più bassa delle altre, in questo sistema si paga prima la quota sugli interessi e poi quella sul capitale.

C’è poi un sistema di rimborso dei prestiti con quote di accumulazione a due tassi che prevede la divisione della rata in due parti, una andrà a ripagare gli interessi del prestito e l’altra sarà destinata ad un investimento in un piano d’accumulo. In Italia la formula di rateizzazione più diffusa è quella a rate costanti.