Cosa fare quando scatta il salvavita? Riattaccare subito la corrente è una buona idea? Quali sono le cause per cui salta, interrompendo così la corrente elettrica? Ecco tutto quello che c’è da sapere e 6 possibili cause e soluzioni.
Situazione classica: appena usciti dalla doccia infiliamo la spina dell’asciuga capelli nella presa, diamo corrente e... click! Ci ritroviamo al buio. Che cosa è successo? Molto probabilmente è “semplicemente" scattato il salvavita. Il primo pensiero è quello di fiondarci al quadro elettrico e riattivare la corrente, ma non sempre questa risulta essere la scelta migliore.
In primo luogo perché non sappiamo esattamente il motivo per cui si sia attivato il salvavita che ha causato la mancanza di corrente in casa. In secondo luogo perché se è partito il salvavita - ad eccezione di quei rari casi in cui lo scatto sia dovuto ad un malfunzionamento del salvavita stesso - un problema c’è e dunque prima di riallacciare la corrente sarebbe opportuno spegnere qualche elettrodomestico “di troppo” e controllare che non ci siano guasti evidenti o perdite di tensione sospette.
Ma andiamo con ordine. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul salvavita e su 6 azioni da intraprendere nel caso in cui questo scatti all’improvviso.
Il salvavita altro non è che un interruttore magnetico differenziale, ossia un dispositivo di sicurezza obbligatorio in un impianto elettrico che permette di interrompere il flusso della corrente elettrica in caso di necessità, operando la cosiddetta “messa a terra”, ossia dirigendo il flusso della corrente verso terra, scaricandolo. Si tratta di un componente molto importante di un impianto elettrico in quanto consente di attivare condizioni di sicurezza, evitando i problemi legati a cortocircuiti e sovraccarichi elettrici.
Il salvavita è composto da un relè differenziale, ossia un interruttore elettrico che grazie ad un impulso apre o - nel caso specifico del salvavita - chiude un circuito, e un interruttore magnetico, che interviene in caso di corto-circuito. Il relè differenziale serve a controllare la tensione elettrica in entrata e in uscita nell’impianto elettrico: nel caso in cui la differenza di tensione tra la corrente in entrata e quella in uscita (che dovrebbe essere pari a zero, o comunque inferiore a un valore di 0,03 Ampere, ossia un valore molto basso) dovesse risultare troppo ingente, significa che qualche elettrodomestico attaccato al circuito elettrico crea dispersione e dunque il relè differenziale scatta in maniera tale da interrompere il circuito dirigendo l’elettricità verso terra.
La dispersione elettrica, infatti, può essere molto pericolosa: può causare scosse nel caso in cui l’elettrodomestico che la genera dovesse venire a contatto con un oggetto conduttore, come, ad esempio, un corpo umano. La seconda parte del meccanismo, ovvero l’interruttore magnetico, interviene invece, come abbiamo visto, in caso di cortocircuito o se entriamo in contatto accidentale con parti in tensione. Oppure l’interruttore magnetico può scattare nel momento in cui si verifichi un sovraccarico elettrico, come nell’esempio dell’asciugacapelli: se accendiamo più elettrodomestici contemporaneamente (forno, lavastoviglie, microonde, scaldabagno, asciugacapelli, ecc...), è facile che si verifichi un sovraccarico di energia, il che può risultare molto pericoloso. In questo caso, dunque, il salvavita interviene interrompendo il flusso di corrente ed evitando in tal modo possibili danni all’impianto elettrico.
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Le cause che fanno scattare il salvavita possono essere di vario tipo. Uno dei motivi che può comportare lo scatto del dispositivo è rappresentato dalla presenza di un cortocircuito in atto. In questi casi, è presente un malfunzionamento dell'impianto elettrico che necessiterà un intervento di un tecnico qualificato per una rapida risoluzione. Un'altra condizione che fa scattare il salvavita è quella in cui è presente un contatto tra due conduttori ed il dispositivo interrompe il flusso di corrente.
Da notare, inoltre, che se c'è un sovraccarico elettrico in corso, ad esempio dovuto all'azione in simultanea di più elettrodomestici, si registrerà uno scatto del salvavita. Ci possono essere, inoltre, cause ulteriori che comportano lo scatto del salvavita. Ad esempio, è possibile imbattersi in una situazione in cui il salvavita scatta con vento oppure scatta con umidità eccessiva. Il maltempo e le condizioni meteorologiche possono causare l'attivazione del dispositivo. Se il salvavita non sta su anche dopo aver staccato gli elettrodomestici che potrebbero aver causato il sovraccarico bisognerà effettuare delle verifiche tecniche all'impianto.
Tali verifiche possono essere fatte anche da un utente esperto ma è sempre meglio affidarsi ad un tecnico qualificato. Anche il salvavita che scatta con tutto spento può essere un problema da non sottovalutare. Anche in questo caso, oltre al semplice sovraccarico della rete, potrebbero esserci problemi maggiori per l'impianto che richiederanno un intervento approfondito per valutarne le cause e ripristinare il corretto funzionamento.
C'è poi il caso in cui il salvavita scatta di notte. Si tratta di un problema abbastanza diffuso e che può essere legato a diverse cause. La ragione più frequente per cui il salvavita scatta di notte è la presenza in casa di un elettrodomestico non isolato e collegato alla rete elettrica. Per verificare questo problema sarà necessario affidarsi ad un tecnico qualificato oppure munirsi di un misuratore d'isolamento e verificare, uno ad uno, i vari elettrodomestici presenti in casa. Se il salvavita scatta di notte anche dopo queste verifiche potrebbero essere altre le cause a generare il problema. Un disturbo alla rete elettrica o un malfunzionamento del dispositivo stesso potrebbero causare lo scatto notturno.
Come abbiamo visto, se il salvavita scatta vuol dire che c’è un problema all’impianto elettrico o a un elettrodomestico. Dunque, prima di riattivare il circuito sollevando la levetta del salvavita nel quadro elettrico, è bene accertarsi di quale sia la causa che ne ha prodotto l’attivazione.
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Il salvavita è un componente essenziale dell'impianto elettrico di casa e ricopre un ruolo di primissimo piano per garantirne la sicurezza. Per prevenire scatti del salvavita è necessario sempre prestare attenzione ai rischi di sovraccarico che rappresenta una delle cause principali dell'attivazione del dispositivo. Utilizzare troppi elettrodomestici in contemporanea non è una buona idea e se questi presentano un consumo di energia elettrica molto elevato sarà facile dover fare i conti con uno scatto del salvavita.
Prevenire gli scatti in presenza di problemi più gravi, invece, non è possibile. Se c'è un guasto nell'impianto o in un elettrodomestico collegato alla rete, il rischio di dover fare i conti con frequenti scatti del salvavita sarà concreto. In questi casi, quando si notano scatti del salvavita molto frequenti e non legati al sovraccarico bisognerà valutare soluzioni alternative. In particolare, sarà necessario controllare lo stato del salvavita. Per quest'operazione sarà necessario affidarsi ad un elettricista qualificato che, grazie a conoscente tecniche specifiche, sarà in grado di effettuare tutti i controlli del caso.
La manutenzione periodica dell'impianto resta un aspetto fondamentale per prevenire gli scatti e controllare lo stato del salvavita.
Come abbiamo visto il salvavita è un dispositivo indispensabile, oltre che obbligatorio, per usufruire di un circuito elettrico casalingo in tutta sicurezza. È per questo motivo che risulta fondamentale che il salvavita sia sempre perfettamente funzionante, e in tal senso è opportuno verificarne periodicamente e con frequenza l’effettivo e corretto funzionamento. La verifica è molto semplice: è sufficiente premere il tasto del test (indicato sul quadro con la lettera “T”) almeno una volta al mese. Se il salvavita funziona correttamente la corrente salta immediatamente. Se ciò non accade vuol dire che il test è fallito e dunque il salvavita non è sicuro. In questo caso è necessario chiamare un elettricista per una verifica approfondita.
Altro presupposto fondamentale per un buon funzionamento è l’aver installato un salvavita adatto al circuito e ai consumi. Come verificare? Nella scelta del salvavita vanno tenuti presenti tre parametri: il potere di interruzione, che deve essere calcolato in proporzione alla corrente di corto circuito; la corrente nominale, ossia il massimo valore di corrente che il circuito elettrico può supportare (sulla pagina del nostro comparatore è possibile calcolare le migliori tariffe energia elettrica in base ai consumi) e, infine, la corrente di intervento differenziale cioè il valore di corrente assegnato dal costruttore al salvavita in questione, in base al quale l’interruttore scatta a protezione.