GRAD

Aggiornato il: 21/05/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 21/05/2021

Questa sigla fa parte delle componenti che costituiscono la vostra bolletta gas.

L’importo che si paga mensilmente per la fornitura di materia prima è frutto di più voci di spesa, le principali (citate anche in fattura) sono gli oneri di sistema, l’IVA, i costi di trasporto e gestione dei contatori e le tasse.

La quota più consistente della bolletta dipende, per le offerte del mercato libero, dalla spesa per la materia prima gas naturale che può anche subire degli sconti in base alle promozioni attivate.

Il GRAD è una delle voci di costo che contribuisce a questa spesa, le altre sono le componenti materia prima gas (Cmem), la copertura rischi commerciali (CCR), la commercializzazione (QVD), la rinegoziazione contratti (Cpr).

La sigla sta per gradualità e si tratta, secondo quanto riporta l’ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), della componente di spesa necessaria a coprire i costi che le società che vendono gas devono sostenere per sostituire i vecchi contratti d’acquisto di gas dall’ingrosso.

Nel 2013 è stato infatti modificato il metodo di calcolo del prezzo del gas e i contratti di fornitura devono essere adeguati. Il GRAD si applica al gas consumato e si misura in euro/smc.

Per i clienti del mercato a Maggior tutela il prezzo della materia prima viene modificato ogni tre mesi ed è l’ARERA a stabilire rincari o ribassi in base all’andamento dei costi del gas naturale sui mercati all’ingrosso o di modifiche rispetto alle altre voci di spesa.

Gli utenti che sono passati al mercato libero invece possono contare su tariffe a prezzo bloccato per 12 o 24 mesi.

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