Cosa succede se supero la giacenza media del conto corrente?

Aggiornato il: 17/01/2022
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 17/01/2022

Cosa si vede nella giacenza media? Cosa vuol dire imposta di bollo per supero giacenza media? Sono domande che spesso vengono fuori quando si inizia a parlare di giacenza media e che, spesso, provocano non poca confusione. 

Scoperto conto corrente

Per rispondere alla domanda iniziale di questa guida sulla giacenza media è bene conoscere di cosa si tratti e quale sia il suo rapporto con il pagamento dell’imposta di bollo

Cos’è la giacenza media del conto corrente

Non è detto che i possessori di conto corrente siano consapevoli su cosa sia la giacenza media del conto e su quale sia la sua funzione. Partiamo da alcune informazioni preliminari sull’argomento. 

La legge 201/2011 prevede che banche e istituti di credito debbano comunicare in modo periodico una serie di dati relativi ai conti correnti, quali quelli relativi ai movimenti, al saldo di inizio e fine anno, e alla giacenza media. 

La giacenza media è un parametro che il Fisco tiene sotto controllo più di altro, in quanto permette di avere quei dettagli con i quali calcolare la media di denaro presente su un determinato conto, in un lasso di tempo ben preciso. 

Giacenza media e Agenzia delle Entrate

Mentre nel caso del saldo iniziale e finale, così come per quanto riguarda il totale dei movimenti del conto, eludere il Fisco potrebbe risultare un gioco da ragazzi, nel caso della giacenza media non si sgarra. 

Quest’ultima, infatti, offre un quadro ben preciso sulle somme versate dall’intestatario e dare all’Agenzia delle Entrate la possibilità di individuare eventuali comportamenti scorretti, ovvero quelli nei quali si sta commettendo il reato di evasione fiscale

La giacenza media non è rilevante soltanto dal punto di vista reddituale, ma anche per altri benefici, tra i quali si possono annoverare le borse di studio relative agli anni universitari, buoni libro per gli studenti, sussidi economici che vengono erogati in circostanze particolari. 

La giacenza media è anche un modo per valutare la ricchezza posseduta da un determinato soggetto e si tratta di un parametro estremamente affidabile: anche in assenza di beni mobili e immobili, infatti, il conto corrente potrebbe essere un indicatore non indifferente, soprattutto se i depositi sono elevati. 

Giacenza media: calcolo

Per comprendere meglio cosa sia la giacenza media del conto corrente, si può cercare di esaminare come funzioni il suo calcolo. Non si tratta di una formula complicata, ma di un semplice calcolo matematico. 

Si prende solitamente con riferimento un arco temporale che corrisponde a un anno e che va dal 1° gennaio al 31 dicembre: tale intervallo testimonia l’ammontare delle somme di denaro depositate o prelevate dall’intestatario del conto corrente. 

Il calcolo della giacenza media si riduce, dunque, a una semplice media ponderata: la giacenza si ottiene dividendo la somma delle giacenze giornaliere presenti sul conto per 365, quindi per un intero anno. Non viene preso in considerazione il numero di giorno in cui il conto è stato effettivamente utilizzato. 

Le giacenze giornaliere vengono dedotte dal saldo attivo/passivo in un determinato giorno: nel caso di saldo negativo, il valore che viene attribuito a quel giorno è pari a zero. 

Giacenza media e conto in valuta estera

La situazione è diversa nel caso in cui si dovesse avere un conto con una valuta estera: in tale ipotesi, in pratica, entrano in gioco calcoli diversa che variano a seconda del valore attribuito alla valuta e ai rapporto finanziari. 

In tale ipotesi, è molto più semplice richiedere la certificazione della giacenza media del proprio conto corrente direttamente al proprio istituto di credito, al fine di evitare di poter commettere errori nel caso di calcoli eseguiti in autonomia. 

Considerato che la falsa attestazione dei dati finanziari potrebbe comportare sanzioni elevate, oltre che l’intervento della Guardia di Finanza nei casi di maggiore gravità, nell’ipotesi in cui si dovesse presentare la giacenza media per ricevere sussidi o agevolazioni statali, è sempre meglio procedere con la richiesta di un documento ufficiale rilasciato dalla propria banca

Per essere certi al 100%, meglio non servizi neanche di un calcolatore di giacenza media, specialmente nei casi in cui la giacenza media servisse come autocertificazione per ISEE

Cosa succede se supero i 5.000 euro sul conto?

Conoscere la giacenza media del proprio conto corrente è molto importante in quanto il suo valore è strettamente connesso a un’imposta che viene applicata sui conti correnti, ovvero l’imposta di bollo. 

Questa tipologia di tassazione, la quale corrisponde a importi ben precisi e viene applicata anche ai conti deposito, non è sempre presente, ma solo nei casi in cui la giacenza media del proprio conto corrente superi il valore di 5.000 euro

L’imposta di bollo sui conti correnti non esiste da sempre, ma è stata introdotta dal DL 201/2011 del Governo Monti - il cosiddetto decreto Salva Italia. Nella pratica corrisponde:

  • alla cifra fissa di 34,20 euro all’anno nel caso delle persone fisiche;
  • alla somma di 100 euro all’anno nel caso delle persone giuridiche, quali le aziende.

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Per rispondere a questa domanda, non si dovrà fare riferimento tanto a quanto depositato sul conto alla fine dell’anno o all’inizio, ma alla giacenza media annua fino a 5.000 euro. L’imposta di bollo per supero giacenza media viene infatti applicata nel momento in cui si supera tale cifra. 

Un’altra informazione importante relativa alla giacenza media del conto corrente consiste nel fatto che viene effettuato in modo cumulativo, quindi nell’ipotesi in cui si avessero più conti correnti attivi o libretti, la giacenza media da considerare sarebbe il risultato della somma delle giacenze medie di tutti i rapporti bancari. Non basta, dunque, tenere la giacenza media al di sotto di 5.000 euro su un singolo conto corrente per non pagare l’imposta di bollo. 

Esenzione imposta di bollo

Oltre al caso illustrato nel dettaglio fin qui, ci sono anche altre ipotesi nelle quali si è esenti dal pagamento dell’imposta di bollo. Si tratta di una serie di condizioni stabilite dalla legge e nelle quali non viene più analizzata la giacenza media del conto corrente. 

In particolare, rientrano nelle condizioni di esenzione:

  • i correntisti con un reddito molto basso, ovvero con un ISEE inferiore ai 7.500 euro;
  • i titolari di conto corrente base, introdotto dal Governo Monti per le fasce della popolazione che si trovano in condizione di disagio economico elevata;
  • i correntisti presso un istituto di pagamento o IMEL, ovvero un ente bancario che emette moneta elettronica. 

Un’ultima possibilità, ma non di certo per ordine di importanza, anche perché viene concessa praticamente a qualsiasi tipologia di correntista, consiste nell’attivazione di un conto corrente con imposta di bollo gratuita. Vediamo di seguito di cosa si tratta e quali sono le migliori soluzioni attualmente disponibili sul mercato. 

Quali sono le banche che non fanno pagare l'imposta di bollo?

Come fare per non pagare l'imposta di bollo sul conto corrente? Come anticipato nelle righe precedenti, uno dei modi più semplici consiste nella ricerca di un conto corrente con imposta di bollo gratuita

Questa tipologia di conto corrente, molto diffusa tra i conti correnti online a zero spese, consiste nel fatto che l’imposta di bollo viene pagata direttamente dall’istituto di credito con il quale si sceglie di sottoscrivere un dato conto corrente. 

Con l’utilizzo del comparatore di conti correnti di SOStariffe.it, abbiamo individuato alcune soluzioni davvero interessanti, con le quali non si pagherà l’imposta di bollo e si potrà risparmiare anche su altri costi del conto. 

In particolare, si tratta di:

  • conto corrente BBVA;
  • conto corrente DOTS;
  • conto corrente online Crédit Agricole;
  • conto corrente Tinaba;
  • conto corrente N26;
  • conto corrente Webank;
  • conto corrente Hype. 

Vediamo di seguito alcune delle informazioni più importanti relative ai conti correnti in elenco, ricordano che si tratta di conti correnti online e che, in alcuni casi, si potrà azzerare il costo del canone mensile. 

BBVA

Conto corrente con canone annuo gratuito e imposta di bollo a costo zero. Si caratterizza anche per la gratuità del costo dei bonifici online e dei prelievi presso gli ATM di altre banche, due spese solitamente presenti nei conti correnti tradizionali. 

DOTS

Conto corrente online con canone annuo e imposta di bollo gratuiti. Permette di gestire i propri soldi direttamente dallo smartphone, e di disporre di una carta di credito digitale. Saranno a costo zero anche i bonifici online, i bonifici allo sportello e i prelievi presso gli ATM di altre banche. 

Crédit Agricole

Si tratta della versione digitale del conto corrente proposto da Crédit Agricole, con la quale si avrà diritto alla gratuità del canone annuo e a quella dell’imposta di bollo, che sarà pagata direttamente dall’istituto di credito. I bonifici online e il prelievo allo sportello saranno gratuiti, così come una carta di debito appartenente al circuito MasterCard, che si riceverà all’apertura del conto. 

Tinaba

Tinaba propone un conto corrente online con canone annuo e imposta di bollo gratuita, al quale è associata una carta MasterCard con la quale eseguire trasferimenti istantanei e bonifici gratuiti. La carta prepagata è disponibile a costo zero e si caratterizza per il vantaggio di poter essere ricaricata con estrema facilità. I bonifici online sono gratuiti. 

N26

La banca digitale N26 propone un conto corrente con canone e imposta di bollo gratuiti, con il quale si riceverà anche una carta MasterCard senza costi di emissione, con la quale sarà possibile effettuare prelievi illimitati in Italia e in Europa. 

Tra i principali vantaggi di questo conto corrente, si annoverano anche la possibilità di effettuare pagamenti in valuta estera senza dover sostenere alcuna commissione e i trasferimenti istantanei di denaro agli altri utenti N26, oltre che la gestione totale di conti e carta dal proprio smartphone. 

Webank

Il conto proposto da Webank prevede l’imposta di bollo gratuita, ma nonostante si tratti di un conto corrente online, oggi è previsto il pagamento di un canone annuale, che ammonta a 24 euro (si tratta di 2 euro al mese). I bonifici, in Italia, sono invece gratuiti. 

Hype Premium

Hype propone un conto corrente con imposta di bollo gratuita, ma canone pari a 118 euro all’anno, con il quale sarà possibile pagare e prelevare senza alcuna commissione aggiuntiva, ricevere un bonus di benvenuto di 25 euro, e avere accesso a tutta una serie di benefit che di solito contraddistinguono i conti correnti con un costo più elevato.