Prescrizione bollette Gas: come funziona

Aggiornato il: 18/01/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 18/01/2021

Chi ha all’attivo una fornitura di gas potrebbe incappare almeno una volta in una situazione nella quale dimentica di pagare la bolletta. Nel caso di mancato pagamento del gas, potrebbe arrivare la sospensione della fornitura.

Se l’utente ritiene di non dover pagare per un errore di calcolo, può ricorrere a un’azione giudiziale. In alternativa, sarà obbligato a pagare la bolletta, se non vuole incorrere in conseguenze negative.

bolletta

Come accade con le multe, anche le bollette del gas non pagate vanno in prescrizione: vediamo di seguito di cosa si tratta e quali sono i termini fissati dalla legge.

Cosa si intende per prescrizione

La prescrizione di una bolletta – in questo caso quella del gas – consiste in un termine di tempo oltre il quale non si dovrà più sostenere il debito che si ha nei confronti del proprio fornitore.

La prescrizione viene applicata anche su altre bollette, come quella della luce, dell’acqua o del telefono. Nel caso in cui, durante il periodo della prescrizione, il debitore dovesse ricevere solleciti di pagamento, il tempo trascorso si annullerebbe e il conteggio relativo alla prescrizione partirebbe da capo.

Una volta trascorso il termine di prescrizione, il creditore non avrà più la possibilità di rivolgersi a un giudice per fare causa al debitore, o di fargli notificare un decreto ingiuntivo. La prescrizione prevede inoltre che non sarà possibile da parte del fornitore inviare eventuali bollette di conguaglio.

La prescrizione avviene in modo automatico con il trascorrere del tempo: questo significa che l’unico caso nel quale potrebbe essere necessario rivolgersi a un giudice sarebbe quello in cui si dovesse dimostrare il decorso della prescrizione. Taleipotesi potrebbepalesarsi nel caso in cui il soggetto creditore cercasse comunque di recuperare i propri soldi.

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Termini di prescrizione previsti dalla legge

La legge stabilisce che i rapporti derivanti da contratti hanno un termine di prescrizione pari a 10 anni. Fanno eccezione quelli che prevedono pagamenti annuali (o in periodi di tempo più brevi, come ogni mese, ogni 2 mesi, e così via), per i quali è invece prevista una prescrizione di 5 anni.

Nel caso in cui non si dovesse invece pagare una prestazione contrattuale di tipo professionale, come per esempio la parcella dell’avvocato, allora il periodo della prescrizione sarebbe pari a 3 anni.

La prescrizione corrisponde a 5 anni anche nel caso di un debito derivante da un illecito che è stato commesso, oppure dall’aver procurato un danno alla proprietà di qualcun altro, anche se in modo involontario.

Il termine di prescrizione delle bollette del gas

La prescrizione delle bollette del gas ha subito una modifica recente, in seguito alla Delibera n. 97/2018/R/com di ARERA (l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente), che ha portato alla concreta realizzazione di quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2018 (L. n. 205/2017).

Tale delibera ha provocato la modifica dei termini di prescrizione non solo della bolletta del gas, ma anche di quella relativa a:

  • luce;

  • acqua.

Dal 1° gennaio 2019, in pratica, la prescrizione delle bollette del gas è pari a 2 anni: questa regola è applicabile sia alle bollette sui consumi ordinari sia ai conguagli.

Nella pratica, se non si dovesse pagare una bolletta del gas e nel corso dei due anni dalla scadenza prevista per il pagamento dell’importo il fornitore non dovesse pretendere alcun versamento da parte del debitore, una volta superati i 2 anni si sarebbe del tutto liberi dal proprio debito.

Un eventuale conguaglio potrebbe riferirsi soltanto a periodi precedenti il 1° gennaio 2019: sulle bollette antecedenti tale data, infatti, si applica la regola in vigore in precedenza, per la quale la prescrizione delle bollette del gas era pari a 5 anni.

Esempio di prescrizione di una bolletta del gas

Volendo fare un esempio:

  • una bolletta relativa al mese di dicembre 2018 cadrà in prescrizione a gennaio 2024;

  • paradossalmente invece, una bolletta ricevuta a gennaio 2019 potrà considerarsi prescritta, e dunque non più da pagare, nel mese di febbraio 2022.

Ciò si verifica perché la nuova norma sulla prescrizione delle bollette non ha valore retroattivo.

In estrema sintesi, dunque:

  • la prescrizione valida sulle fatture del gas che sono state emesse prima del 1° gennaio 2019 è di 5 anni;

  • la prescrizione per tutte le fatture del gas ricevute dopo il 1° gennaio 2019 avranno invece un termine di prescrizione di 2 anni.

Cosa cambia per luce e acqua

La delibera entrata in vigore nel 2018 ha apportato dei cambiamenti anche per i termini di prescrizione delle fatture relative all’energia elettrica e alla fornitura di acqua.

Le bollette della luce che sono state emesse dopo il 1° marzo 2018, hanno una prescrizione pari a 2 anni, mentre nel periodo antecedente a tale data la prescrizione è pari a 5 anni.

Per le bollette dell’acqua, invece:

  • quelle emesse prima del 1° gennaio 2020 si prescrivono in 5 anni;

  • quelle emesse dopo il 1° gennaio 2020, invece, si prescrivono nel giro di 2 anni.

La prescrizione di due anni per il gas e la luce non ha validità soltanto per i consumatori e le microimprese con meno di 10 dipendenti o con un bilancio inferiore ai 2 milioni di euro, ma anche nei rapporti tra venditori e distributori.

Calcolo prescrizione bolletta gas

La prescrizione delle bollette è un diritto del quale il consumatore deve essere informato dal venditore: la comunicazione dovrà avvenire almeno 10 giorni in anticipo rispetto alla scadenza dei termini di pagamento.

Nel caso in cui il consumatore si ritrovi a pagare delle bollette che sono in realtà cadute in prescrizione:

  • avrà il diritto a sospendere ulteriori pagamenti;

  • dovrà inviare un reclamo al venditore;

  • potrà rivolgersi all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato affinché si proceda con l’apertura di un procedimento contro il venditore;

  • potrà ottenere il rimborso dei pagamenti effettuati.

Per quanto riguarda il calcolo dei termini di prescrizione, decorre a partire dal giorno successivo a quello di scadenza del pagamento dovuto, la cui data è sempre riportata in bolletta. Qualora l’ultimo giorno della prescrizione dovesse rientrare in un giorno festivo, l’ultimo giorno in cui si avrà il diritto di pretendere il proprio credito è quello successivo.

Quali sono gli atti con cui si interrompe la prescrizione

Per legge, il termine di prescrizione viene interrotto ogni qual volta si riceva una richiesta formale di pagamento. Si tratta di tutti i casi in cui si riceverà una raccomandata A/R, oppure un avviso tramite PEC, contenente una lettera di diffida.

Il termine decorre nuovamente a partire dal giorno successivo a quello in cui è stato ricevuto il sollecito di pagamento. Rientrano tra gli atti che interrompono la prescrizione:

  • il decreto ingiuntivo, al quale è possibile opporsi inviando una contestazione entro 40 giorni di tempo dalla notifica;

  • l’avvio di un pignoramento.

Nel momento in cui si riceve richiesta da parte del proprio fornitore per il pagamento di una bolletta prescritta si può fare finta di non averla mai ricevuta, considerato il fatto di essere nel giusto, oppure difendersi rivolgendosi a un giudice per richiedere un’azione di accertamento negativo del credito.

Chiarimenti sulla prescrizione

In un primo momento era stato stabilito che per l’utente non fosse valida la prescrizione biennale nel caso in cui il mancato pagamento delle bollette di gas o luce fosse una sua responsabilità. ARERA è intervenuta per modificare questo punto con una delibera relativa a maggio 2020.

È stato dunque stabilito che dal 1° gennaio 2020 i clienti che hanno all’attivo forniture di gas, luce e acqua potranno “in ogni caso” avere diritto alla prescrizione di due anni. Tale novità dovrà essere comunicata agli utenti da parte dei fornitori, che saranno tenuti a inserirla:

  • sulle fatture delle bollette;

  • sulle procedute di messa in mora;

  • all’interno delle risposte ai reclami scritti inviati ai clienti sul tema.

Le fatture per i consumi antecedenti ai due anni devono inoltre essere inviate a parte rispetto a quelle più recenti. I fornitori dovranno inoltre rendere accessibile per i consumatori un modulo da utilizzare nel caso in cui l’utente non fosse tenuto a pagare eventuali importi caduti in prescrizione. Tale modulo dovrà essere reso disponibile online o presso gli sportelli fisici aperti al pubblico.

Che differenza c’è tra prescrizione e decadenza di una bolletta

Parlando della prescrizione delle bollette, potrebbe essere utilizzare evidenziare qual è la differenza con un altro termine che viene spesso utilizzato quando si parla di bollette, ovvero la decadenza. Si tratta di due concetti leggermente diversi, che trovano disciplina giuridica all’interno del Codice civile.

In particolare, ai sensi dell’articolo 2934 c.c., la prescrizione rappresenta l’estinzione del diritto del titolare, che in questo caso è rappresentato dal fornitore, alla scadenza del termine previsto dalla legge.

La decadenza di una bolletta è disciplinata dall’articolo 2964 c.c.: nella pratica, si tratta di perdere la possibilità di esercitare il diritto per il mancato esercizio di un termine perentorio. Nel caso della decadenza, non possono essere applicate né la sospensione né l’interruzione della prescrizione.

Pagamento bolletta prescritta: come opporsi

Potrebbe accadere di ricevere da parte del proprio fornitore di gas la richiesta per il pagamento di una fattura del gas ormai scaduta da più di due anni: dato che, in base alle norme in vigore, non si sarà più tenuti a pagarla, la prima cosa che bisognerà fare sarà accettarsi che i termini previsti per la prescrizione siano effettivamente trascorsi.

Una volta che si avrà la certezza di non dover pagare la bolletta, sarà possibile contestare la richiesta di pagamento. Si dovrà inviare una comunicazione scritta tramite raccomandata A/R, fax oppure posta elettronica certificata (PEC).

Nella comunicazione dovranno essere contenuti i propri dati e quelli relativi all’utenza, come il codice PDR nel caso del gas, i motivi per i quali si sta inviando un reclamo, una copia del proprio documento d’identità, la fattura o il sollecito di pagamento ricevuti, la ricevuta di un eventuale pagamento già effettuato nell’ipotesi in cui il sollecito fosse relativo a una bolletta che è già stata pagata.

A questo proposito, considerato che le bollette del gas si prescrivono dopo 2 anni di tempo dalla loro scadenza, si consiglia di conservarle almeno per tutto il periodo che precede la prescrizione. In aggiunta, si consiglia sempre di conservare le ricevute di bollette già pagate, che potranno tornare utili nella malaugurata ipotesi di ricevere il sollecito di una bolletta già saldata.

Come evitare di dimenticare di pagare una bolletta

Il mancato pagamento di una bolletta, in molti casi, può essere dovuto a una mera dimenticanza da parte del consumatore. Per fortuna, oggi, esiste una possibilità molto semplice da attivare con la quale non sarà più necessario preoccuparsi delle scadenze relative alle proprie utenze domestiche, il cui pagamento diventerà automatico.

Si tratta della domiciliazione della bolletta sul proprio conto corrente, oppure su una carta di credito: sono diverse le società che si occupano della vendita di luce e gas con le quali è possibile scegliere questa opzione.

Per riuscire a individuarle in poco tempo, ci consiglia di utilizzare il comparatore di offerte luce e gas di SOStariffe.it, con il quale non solo si potrà trovare una fornitura pagabile tramite i metodi appena citati, ma si potrà scegliere anche la tariffa più conveniente e che si adatta meglio alle proprie esigenze.

Tra i vantaggi del comparatore, si annovera la presenza di un simulatore di offerte che permette di conoscere in anticipo quali saranno i costi mensili delle bollette di luce e gas, oltre che l’ipotetico risparmio che si potrà riuscire a ottenere rispetto alle tariffe del mercato tutelato.