Può capitare di lasciare la televisione accesa per qualche ora, magari perché ci si è addormentati sul divano; in questo caso la prima preoccupazione è quella di non avere sprecato troppa energia, soprattutto in un momento in cui il prezzo dell’elettricità è particolarmente elevato. Ma quanto consuma ogni ora un televisore, e quanto costa quindi lasciarlo inavvertitamente acceso per tutta la notte?
Il consumo di un televisore dipende principalmente dal tipo di televisore, dalle dimensioni dello schermo e dalle funzionalità che offre. Le televisioni più recenti sono più efficienti dal punto di vista energetico, quindi consumano meno. L'utilizzo di funzionalità come la retroilluminazione a LED e l'utilizzo di tecnologie come l'HDR (High Dynamic Range) possono influenzare il consumo energetico di un televisore. Naturalmente la variabile più importante di solito è la dimensione dello schermo, visto che ormai non è inusuale trovare televisori anche da 75 pollici nelle case private: è chiaro che più grande è lo schermo, maggiore è l’energia che ci vuole per alimentarlo. Ci possono però essere televisori vecchi, con schermi molto grandi ma alti consumi, perché poco efficienti.
Di norma, un TV a LED di classe A da 32 pollici consuma circa 0,065 kWh all’ora. In 8 ore, si tratta di 0,502 kWh, che ai prezzi attuali, nel mercato tutelato, ammontano a circa 25 centesimi di euro. Se per ipotesi si lasciasse sempre la televisione accesa ogni notte, la spesa mensile sarebbe dunque di 7,5 euro e quella annuale di 90 euro.
Offerte Luce in evidenzaOfferte Gas in evidenzaA questo costo bisogna aggiungere quello del LED di standby, la lucina rossa che rimane accesa anche quando il televisore è spento, a meno che non stacchiamo la spina (o a meno di non utilizzare una presa dotata di interruttore): si tratta di circa 0,001 kWh all’ora, quindi poco più di un centesimo al giorno.
Naturalmente il conto va fatto per tutti gli elettrodomestici che sono dotati di una luce di standby: basta averne una decina (ad esempio due televisori, un decoder, il monitor di un computer, una stampante, una macchinetta del caffè, l’alimentatore di un PC portatile, tre caricabatterie per lo smartphone) perché la spesa arrivi a 35-40 euro l’anno, che possono essere sicuramente ridotti con un uso più oculato.
La classe energetica di un televisore è importante perché indica quanto consuma di energia e determina il suo costo di esercizio. Un televisore con una classe energetica più alta utilizzerà meno energia, quindi porterà anche ad un minor costo di esercizio. Inoltre, un televisore con una classe energetica più alta sarà più rispettoso dell'ambiente e contribuirà a ridurre le emissioni di CO2.
Le classi energetiche definite a livello europeo dal 2021 vanno dalla A (quella che contrassegna gli elettrodomestici con il più basso consumo energetico) fino alla G (quella che, invece, indica gli elettrodomestici che consumano molto, ad esempio perché prodotti diversi anni fa). Scegliere un televisore, o un altro tipo di elettrodomestico, con una classe energetica migliore è una buona idea anche se bisognerà pagarlo un po’ di più, perché il risparmio in bolletta sarà costante.
Il televisore non è dunque uno degli elettrodomestici più energivori, cioè che consumano di più, e quindi tenere la TV accesa tutta la notte non è particolarmente costoso: si tratta naturalmente di uno spreco e questo va evitato il più possibile sia per quanto riguarda il discorso del risparmio energetico e quindi della bolletta sia per una questione di rispetto ambientale e produzione di CO2. Altri elettrodomestici sono però molto meno “clementi” in caso di utilizzo improprio, e dimenticarseli accesi può costare davvero caro.
Bisogna innanzitutto ricordare che per quanto riguarda gli elettrodomestici casalinghi sono da tenere presenti due fattori fondamentali: uno è il già citato consumo in kWh, ovvero in kilowattora, l’altro è il tempo in cui l’elettrodomestico deve essere lasciato acceso per il suo completo funzionamento. Ad esempio, il televisore o il monitor di un computer può essere acceso svariate ore, ma il suo consumo orario è basso; viceversa, un phon o asciugacapelli ha un alto consumo energetico ma viene utilizzato al più per un quarto d’ora al giorno, quindi anche in questo caso la spesa non è eccessiva. I problemi arrivano quando l’elettrodomestico ha un elevato consumo orario ma anche un lungo tempo di utilizzo standard: ad esempio un’asciugatrice, con cicli che possono durare anche sette od otto ore, o più di tutti il frigorifero, che rimane acceso 24 ore su 24. Nella seguente tabella, vediamo il consumo orario di alcuni degli elettrodomestici di casa più comuni, ipotizzando una famiglia media di 3 persone in una casa da 100 metri quadrati, con un’occupazione di 320 giorni all’anno.
Elettrodomestico | Consumo medio kWh/anno |
Frigorifero con congelatore | 305 |
Forno elettrico | 105 |
Forno a microonde | 240 |
Computer | 95 |
Televisore | 190 |
Lavatrice | 240 |
Lavastoviglie | 220 |
Illuminazione di casa | 150 |
Condizionatore | 425 |
Aspirapolvere | 185 |
Nell’esempio qui sopra abbiamo preso in esame un televisore che rimane acceso 4 ore al giorno, quasi tutti i giorni: il suo consumo, con questa media d’utilizzo, è quindi all’incirca pari a quello di un aspirapolvere, e comunque inferiore a quello di una lavastoviglie utilizzata per 220 cicli all’anno.
Che si tratti di un televisore rimasto acceso tutta la notte o di un condizionatore utilizzato con troppa disinvoltura durante l’estate, gli sprechi sono sempre in agguato, e negli ultimi mesi gli italiani li stanno pagando molto cari, con bollette a un livello che non si era mai raggiunto in precedenza. Ecco perché è sempre bene seguire alcuni consigli per risparmiare energia elettrica e alleggerire un po’ il peso delle utenze dal bilancio familiare. Vediamone alcuni: