Quando va in prescrizione una bolletta non pagata?

Aggiornato il: 29/11/2022
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 29/11/2022

In 30 secondi

  • La prescrizione è l’istituto giuridico che riguarda l’estinzione di un diritto da esercitare o di un reato con il passare del tempo. Riguarda anche le bollette, visto che se non è stato richiesto il pagamento entro un termine preciso non si può più farlo.
  • L’orientamento legislativo negli ultimi anni è stato quello di ridurre la prescrizione per le bollette, passando progressivamente da cinque anni a due.
  • Particolari regole riguardano i conguagli, per evitare che il cliente si veda arrivare maxi-bollette: utenti domestici e microimprese sono tenuti a pagare solo le cifre relative agli ultimi due anni.

Non pagare una bolletta – che sia della luce o del gas, ma vale ovviamente anche per altre utenze come ad esempio quelle telefoniche – comporta prima di tutto la messa in mora, cioè l’obbligo di pagamento con gli interessi maturati, e poi il distacco dell’utenza (con alcuni distinguo) se si continua a non pagare.

Persone che guardano una bolletta terrorizzati

Questa è la prassi, ma ci sono diversi casi che hanno uno sviluppo differente. Pensiamo ad esempio al caso di un fornitore che, per un errore, non invia una bolletta al cliente che, in buona fede, non vedendosela mai arrivare a casa, non la paga. È possibile per il fornitore, che si accorga dopo anni dell’errore, pretendere il pagamento, magari con tanto di interessi? A tutelare l’utente da richieste che si riferiscono a fatture ormai molto lontane nel tempo c’è la prescrizione, che rende inattuabile un’eventuale pretesa di pagamento da parte del fornitore. Ma qual è la prescrizione per una bolletta non pagata?

Che cos’è la prescrizione?

Secondo l’ordinamento italiano, la prescrizione è quell’istituto giuridico che riguarda il trascorrere del tempo su un procedimento giudiziario; nel diritto civile si parla di estinzione di un diritto soggettivo non esercitato dal titolare (ad esempio, appunto, nel caso di un fornitore che non fa valere il suo diritto a essere pagato per una fornitura nei tempi indicati); nel diritto penale invece riguarda l’estinzione di un reato dopo che è passato un certo periodo di tempo (ma i reati puniti con l’ergastolo non si possono prescrivere).

Nell’ordinamento civile, ovvero quello che riguarda la prescrizione delle bollette non pagate, la materia è regolata dagli articoli 2934 e 2963 del codice civile: la durata ordinaria della prescrizione è dieci anni, ma per alcuni diritti la prescrizione è più breve. Ad esempio per gli affitti o gli interessi non riscossi la prescrizione è di cinque anni, di tre per le retribuzioni da parte di un prestatore di lavoro, di un solo anno per il pagamento delle rate di premi assicurativi o per il diritto di iniziare un’azione di rescissione contrattuale. Per le bollette ci sono regole ancora diverse, come stiamo per vedere.

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A quanto ammonta la prescrizione per una bolletta non pagata?

Bisogna innanzitutto sapere che negli ultimi anni c’è stata una progressiva riduzione dei tempi di prescrizione a tutela del cliente, grazie alla quale si è progressivamente passati da 5 anni a 2, anche se con tempistiche differenti a seconda della tipologia di utenza. Questo è stabilito dalle leggi di bilancio 2018 e 2020 con successive integrazioni da parte dell’ARERA per quanto riguarda la luce e il gas.

Per le fatture relative a una fornitura di energia elettrica, le bollette vanno in prescrizione dopo due anni se sono posteriori al 1° marzo del 2018, quelle del gas dopo due anni se sono posteriori al 1° gennaio del 2019, quelle dell’acqua dopo due anni se sono posteriori al 1° gennaio 2020. Attenzione: per tutte le date antecedenti a quelle indicate (quindi per le fatture che scadevano prima del 2018 per le bollette della luce, prima del 2019 per quelle del gas e prima del 2020 per l’acqua) i termini della prescrizione rimangono quelli vigenti in precedenza, cioè di cinque anni. È anche questo il motivo per cui, per evitare contestazioni, l’utente è tenuto a conservare per almeno cinque anni le proprie bollette: nel caso ad esempio in cui una società richieda il pagamento di una bolletta non ancora in prescrizione ma che abbiamo effettivamente pagato, potremo facilmente dimostrare l’avvenuto pagamento soltanto se abbiamo conservato la bolletta e i dati relativi al suo saldo.

Nella seguente tabella possiamo vedere riassunti i tempi relativi alla prescrizione di una bolletta, a seconda della sua tipologia.

Tipo di bolletta

Prescrizione

Energia elettrica

Dopo 2 anni, dal 1° marzo 2018; dopo 5 anni per bollette precedenti

Gas

Dopo 2 anni, dal 1° gennaio 2019; dopo 5 anni per bollette precedenti

Acqua

Dopo 2 anni, dal 1° gennaio 2020; dopo 5 anni per bollette scadute prima

Come ci si comporta per i maxi-conguagli e la prescrizione?

Se la disciplina è chiara per quanto riguarda le bollette standard, qualche dubbio potrebbe permanere per i cosiddetti maxi-conguagli, ovvero per quelle bollette che riguardano un periodo di più anni e quindi possono rientrare nella disciplina della prescrizione in maniere più complesse. Proprio per evitare la consegna di maxi-bollette, l’ARERA ha stabilito che, nel caso in cui i ritardi nella fatturazione derivino da negligenza del fornitore del servizio o del distributore, il cliente sia obbligato a pagare soltanto gli ultimi due anni fatturati. Attenzione perché la misura riguarda solo gli utenti domestici e le microimprese, ovvero quelle che hanno meno di 10 dipendenti o un bilancio annuo al di sotto dei 2 milioni di euro. Questi utenti hanno il diritto alla sospensione del pagamento in attesa della verifica della legittimità della condotta dell’operatore ma anche al rimborso degli eventuali pagamenti effettuati a titolo di indebito conguaglio.

Qual è la differenza tra prescrizione e decadenza di una bolletta?

Oltre che di prescrizione, si può sentire parlare, in questi casi, anche di decadenza di una bolletta, ma i due istituti sono diversi, anche se per entrambi vale il principio del diritto che si estingue dopo un certo lasso di tempo. Per la prescrizione infatti il diritto si estingue quando è il titolare a non esercitarlo entro il termine previsto, mentre per la decadenza vede la perdita di esercitare un diritto per il mancato esercizio di un termine perentorio; in questo caso non possono essere applicate la sospensione e l’interruzione della prescrizione.

Che cosa succede se mi chiedono il pagamento di una bolletta in prescrizione?

Come abbiamo visto, se il sollecito di pagamento arriva oltre due anni dalla scadenza della bolletta (e se non rientra nelle scadenze per cui la prescrizione è ancora di cinque anni) il fornitore non ha diritto a richiedere il pagamento di quella fattura. Se invece il sollecito riguarda una fattura emessa negli ultimi due anni la richiesta di pagamento è legittima, e se non lo si fa si incorrerà prima nella messa in mora e poi, dopo l’invio della raccomandata con il termin ultimo per il pagamento, nella sospensione dell’utenza, secondo i tempi e i modi stabiliti dalla legge (ad esempio non è possibile sospendere la fornitura elettrica per le case che hanno malati collegati a macchinari salvavita).

Se la richiesta, quindi, riguarda una fattura che è caduta in prescrizione, come ci dobbiamo comportare? Tocca all’utente contestare il decorso dei termini, e farlo il prima possibile, o da soli o attraverso un avvocato.

Il modo migliore per effettuare la contestazione è inviare una comunicazione per iscritto tramite raccomandata A/R o PEC, indicando nel proprio reclamo i dati anagrafici dell’intestatario e dell’utenza (comprensivi di POD per l’energia elettrica e PDR per il gas, codici che si trovano comodamente nella bolletta), i motivi del reclamo, la prova del pagamento se si tratta di una bolletta già pagata e la fattura sollecitata oltre i termini, allegando al tutto anche un documento d’identità.