Verifica IBAN: come controllare se il codice è corretto

Aggiornato il: 04/08/2020
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 04/08/2020

Se possedete un conto corrente o una carta di pagamento e desiderate effettuare un trasferimento di denaro tramite circuito bancario, un elemento fondamentale per compiere questa operazione con successo è essere in possesso di un codice IBAN corretto. Vediamo perché questo dato è tanto importante, come funziona e come effettuare una verifica IBAN.

estratto conto banca

Come controllare se IBAN è corretto?

Il termine IBAN è l’acronimo di International Bank Account Number (in italiano, numero interazionale di conto bancario). Si tratta di un codice alfanumerico e univoco abbinato ad ogni conto corrente. Lo scopo dell’IBAN è quello di provvedere all’identificazione dello stesso conto e rappresenta una coordinata bancaria ufficiale riconosciuta in tutto il mondo.

La composizione del codice segue regole ben precise e con un significato preciso:

  • le prime due lettere rappresentano la sigla nazionale, ovvero il Paese in cui il conto è aperto;

  • le successive due cifre sono il codice di controllo;

  • la lettera che segue è il CIN (Control Internal Number), un codice di controllo calcolato da un algoritmo;

  • le cinque cifre che seguono sono il codice ABI (l’acronimo di Associazione Bancaria Italiana), rappresenta l’istituto di credito che ha rilasciato l’IBAN;

  • le cinque cifre successive sono il codice CAB (ovvero il Codice di Avviamento Bancario), riguarda nello specifico la filiale presso cui è stato rilasciato l’IBAN;

  • le restanti cifre (12 caratteri) compongono il numero che identifica il conto corrente di riferimento.

Detto questo, per controllare se l’IBAN è corretto, la prima regola sarà quella di assicurarsi che siano presenti i 27 elementi che compongono obbligatoriamente questo codice. Ricordate però che la lunghezza del codice IBAN, che corrisponde ai suddetti 27 elementi per i conti bancari in Italia, può variare a seconda del Paese di appartenenza.

Una volta eseguito questo passaggio, potrete scegliere di utilizzare uno dei tanti servizi gratuiti online grazie al quale procedere con una verifica dell’IBAN da voi in possesso. Alcuni esempi sono:

  • mutuissimo.com – la piattaforma è dedicata nello specifico al calcolo del mutuo, ma offre anche un servizio di verifica IBAN. Tramite i codici ABI e CAB del codice inserito, il motore di ricerca vi riporterà anche l’indicazione della corrispondente succursale bancaria, visualizzando l’indirizzo e la mappa geografica;

  • Ibancalculator.com – oltre alla verifica dell’IBAN, è possibile calcolare uno di questi codici se in possesso di alcune informazioni basilari, ma anche verificare un conto corrente e ottenere il codice BIC di qualsiasi banca;

  • Iban.com – questo sito web si caratterizza per una grafica piacevole e aggiornata. Potrete inserire il codice IBAN da verificare in una barra di ricerca e avviare il test cliccando sul bottone verde “Controllo IBAN”.

Formato IBAN estero

Nella sezione precedente abbiamo sottolineato che la prima regola per verificare la correttezza di un IBAN abbinato ad un conto in Italia è la presenza di 27 elementi. Al contrario, questo suggerimento non è valido se avete a che fare con conti di provenienza estera. Inoltre, nonostante l’IBAN sia per definizione uno standard valido a livello internazionale, non tutti i Paesi lo adottano: oggi, si contano 115 nazioni in cui è utilizzato. È importante ricordare ad esempio che nazioni come gli Stati Uniti, la Russia e la Cina non utilizzano lo standard IBAN.

Come esempio, riportiamo qui di seguito le caratteristiche dei codici IBAN di alcuni Paesi esteri:

  • in Germania, l’IBAN include 22 caratteri, il codice nazionale è DE, appartiene al circuito SEPA, contiene un codice di controllo del conto e riporta il riferimento della singola filiale;

  • in Francia, l’IBAN prevede 27 caratteri come quello italiano, il codice nazionale è FR, appartiene al circuito SEPA, include codice di controllo e il riferimento alla filiale di emissione;

  • in Spagna, l’IBAN contiene 24 caratteri, il codice nazionale è ES, appartiene al circuito SEPA, prevede il codice di controllo e il riferimento alla filiale di emissione;

  • In Svizzera, l’IBAN è composto da 21 caratteri, il codice nazionale è CH, appartiene al circuito SEPA, prevede il codice di controllo e un riferimento alla filiale.

Se avete la necessità di verificare un codice IBAN di un Paese estero, vi basterà utilizzare uno degli stessi servizi online elencati sopra.

Cosa fare con IBAN sbagliato?

Se il codice IBAN condiviso con voi risulta essere sbagliato, non vi resta che richiedere il codice corretto al diretto interessato. Se ciò non fosse possibile, un’alternativa è provare a calcolare l’IBAN inserendo i dati in vostro possesso nelle pagine web che offrono questo servizio.

Nel caso più delicato in cui abbiate eseguito un bonifico utilizzando un codice IBAN sbagliato, la soluzione più semplice e immediata è quella di rivolgervi alla vostra banca per richiedere assistenza. Se la domanda è fatta tempestivamente, l’istituto sarà in grado ad esempio di annullare l’operazione errata. In linea di massima, potreste trovarvi davanti a due scenari:

  • se avete inserito un codice IBAN formalmente scorretto, e quindi inesistente, la somma trasferita sarà stornata in automatico sul conto di partenza;

  • se avete inserito un codice IBAN corretto, ma il cui intestatario è diverso da quello a cui intendevate trasferire il denaro, dovrete richiedere l’intervento diretto della banca entro i tempi previsti.

Come calcolare IBAN?

Dopo avere eseguito una verifica di un codice IBAN che ha dato esito negativo, potrete calcolare quello corretto nel caso in cui siate in possesso di alcune informazioni essenziali. Come abbiamo visto nelle sezioni precedenti di questa guida, il codice IBAN italiano è composto da 27 caratteri alfanumerici, di cui alcuni di questi corrispondono:

  • al Paese presso il cui il conto è aperto;

  • al codice ABI, rispetto all’istituto di credito che ha rilasciato l’IBAN;

  • al codice CAB, ovvero la filiale che ha emesso l’IBAN.

Grazie a diverse piattaforme online che offrono questo servizio in modo del tutto gratuito, potrete risalire all’IBAN. Ecco alcuni esempi:

  • QuiFinanza.it – il portale QuiFinanza consente di utilizzare uno strumento dedicato al calcolo del codice IBAN. Inserite nella pagina dedicata il codice ABI della banca presso cui è aperto il conto, il codice CAB della filiale corrispondente e il numero di conto corrente associato;

  • Iban.it – scegliendo la voce “Calcolo del codice IBAN”, atterrete su una pagina in cui vi sarà richiesto di inserire il Paese di appartenenza del conto, il codice ABI della banca presso cui è aperto, il codice CAB della filiale e il numero di conto corrente.

Come verificare intestatario IBAN?

Così come delineato in questa guida, grazie al codice IBAN è possibile ottenere diverse informazioni in merito al conto bancario a cui è associato. In particolare, conoscendo la composizione precisa del codice, potrete risalire a questi dati:

  • il Paese presso il quale il conto è in deposito;

  • la banca presso la quale il conto è aperto;

  • la filiale presso la quale il conto è stato attivato;

  • il numero di conto corrente.

Così come la verifica IBAN, vi starete a questo punto chiedendo se è possibile verificare l’intestatario, sia questo una persona fisica o giuridica, e risalire alla sua identità. Per ragioni di riservatezza, è importante sapere che non è possibile farlo. Esistono naturalmente altre modalità e procedure attraverso cui è possibile vedere un conto corrente e i dati più sensibili, come nome dell’intestatario e importo depositato, ma si tratta di operazioni molto complesse che devono essere mediate da precisi attori istituzionali.

Come trovare banca da IBAN?

Trovare il nome della banca e della filiale presso la quale il conto corrente collegato all’IBAN è stato aperto è molto facile se si ha una conoscenza precisa in merito alla composizione di questo codice bancario. Tra i 27 caratteri che formano l’IBAN, due porzioni saranno di vostro interesse nel caso abbiate necessità di conoscere questa informazione:

  • per quanto riguarda la banca, utilizzate il codice ABI, che corrisponde ai caratteri dal sesto al decimo (cinque cifre);

  • per quanto concerne la filiale, estraete il codice CAB, ovvero dall’undicesimo al quindicesimo (cinque cifre).

Ognuno di questi codici vi permetterà di risalire al nome della banca e della filiale presso cui il conto è stato aperto.

Come trovare ABI CAB e CIN?

Nell’effettuare diverse operazioni bancarie e condividere i dati del nostro conto corrente in vista di un bonifico bancario può capitare di avere bisogno dei codici ABI, CAB e CIN. Queste sigle possono confondere gli utenti e spesso rappresentano motivo di rallentamento nel procedere con il servizio desiderato. Vediamo in questa sezione che cosa sono, a che cosa servono e come recuperarli in modo facile e veloce.

Innanzi tutto, partiamo con una panoramica del significato e l’uso dei codici in questione:

  • il codice ABI è l’acronimo di Associazione Bancaria Italiana e identifica in modo univoco la banca presso cui il conto è stato aperto;

  • il codice CAB significa Codice di Avviamento Bancario e viene utilizzato per identificare la singola filiale presso la quale il conto è depositato;

  • il codice CIN è l’abbreviazione di Control Internal Number ed è importante per rilevare eventuali errori nella trascrizione dei numeri che seguono all’interno dell’IBAN.

Per trovare i codici ABI, CAB e CIN nel modo più semplice possibile, servitevi del vostro IBAN. Come già descritto in questa guida, l’IBAN prevede una composizione fissa di caratteri. All’interno della stringa dell’IBAN, troverete i codici nella seguente posizione:

  • il codice CIN è la quinta cifra, che segue i primi due caratteri del Paese di appartenenza;

  • il codice ABI è composto da cinque cifre, si trova tra il sesto e il decimo carattere;

  • il codice CAB di cinque cifre è inserito tra l’undicesimo e il quindicesimo carattere.

Come ottenere codice BIC SWIFT?

Oltre a quelli nazionali ABI, CAB e CIN, un codice spesso nominato in relazione all’IBAN è lo SWIFT. Si tratta dell’acronimo di Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (in italiano, Società per la telecomunicazione finanziaria globale interbancaria) ed è utilizzato per effettuare trasferimenti di denaro tra Paesi diversi. È dunque l’autorità provider di servizi di messaggistica tra banche.

Spesso accade che lo SWIFT sia associato alla dicitura BIC. Questo secondo codice corrisponde al termine Business Identifier Code ed è un codice standard internazionale che identifica un istituto bancario a livello globale. Nonostante questi acronimi siano utilizzati in coppia, ricordate che non si tratta di due sinonimi. Lo SWIFT identifica l’ente che garantisce lo standard del servizio di trasmissione interbancaria, mentre il BIC è un tipo di codice identificativo di un singolo istituto ed è emesso dallo SWIFT stesso.

Nel caso dobbiate effettuare un trasferimento di denaro verso un destinatario estero, può essere necessario ottenere il codice BIC SWIFT. Per entrarne in possesso, potrete:

  • accedere al vostro servizio di home banking per risalire ai dati del vostro conto corrente ed identificare tra questi l’informazione di cui avete bisogno;

  • richiederlo direttamente alla banca, attraverso il Servizio Assistenza Clienti oppure recandovi presso uno sportello fisico;

  • utilizzare uno dei servizi gratuiti di ricerca codici BIC SWIFT disponibili online.

Non è invece necessario disporre del codice BIC SWIFT nella situazione in cui dobbiate effettuare un bonifico tra conti in Italia o all’interno dell’area SEPA.