Reddito ISEE che cosa è?

Aggiornato il: 18/05/2020
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 18/05/2020

Lo Stato italiano, come parte integrante del suo welfare, offre prestazioni gratuite o a un prezzo molto più basso del normale a chi è in situazione di difficoltà economica e non potrebbe permettersi, senza un aiuto, dei servizi essenziali, ad esempio l’accesso all’istruzione o alla sanità pubblica. Per erogare questo supporto è però necessario sincerarsi della reale condizione economica dei beneficiati. Il rischio, altrimenti, è che si aiuti chi non ne ha davvero bisogno e viceversa che manchino i fondi per fornire un supporto concreto dove serve.

bolletta

Conoscere la situazione di una famiglia non è però semplice. Pensiamo a un nucleo familiare con un reddito basso, ma con molti immobili o un cospicuo patrimonio mobiliare (titoli di stato, certificati di deposito, obbligazioni); o viceversa chi guadagna bene ma deve fare i conti con un cospicuo mutuo da pagare ogni mese. A complicare ulteriormente la situazione c’è la composizione del nucleo stesso, con la possibile presenza di uno o più familiari a carico, o ancora di disabili o invalidi.

Per risolvere questi problemi in Italia c’è l’ISEE, o Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Grazie al calcolo di questo valore, che tiene conto di tutte le voci di “ricchezza” che si possono attribuire a un nucleo familiare, una famiglia può far valere la sua condizione quando serve per ottenere bonus o prestazioni sociali agevolate, come ad esempio l’accesso a offerte luce o gas o a conti correnti molto meno costosi del normale. Ma come si calcola l’ISEE, e quando può essere utilizzato?

Che cosa sono l’ISEE la DSU

L’ISEE non viene calcolato in autonomia dallo Stato; non è, insomma, come il codice fiscale assegnato automaticamente a ogni cittadino in base ai suoi dati di nascita, ma va richiesto attraverso la cosiddetta DSU o Dichiarazione sostitutiva unica. A partire dal 2015, le regole per il calcolo e l’ottenimento dell’ISEE sono profondamente cambiate per riflettere meglio la reale situazione economica dei soggetti fiscali, con una valutazione più approfondita di tutte le voci che concorrono al bilancio familiare.

La DSU si distingue in tre diversi modelli:

  • Modello Mini

  • Modello Integrale

  • Modello Corrente

Il modello mini della DSU è quello utilizzato più di frequente per la richiesta dell’ISEE ordinario, sufficiente per la maggior parte delle esigenze in materia di prestazioni assistenziali e sociali. La dichiarazione contiene le informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali relative al proprio nucleo familiare e ai suoi singoli componenti.

Il modello integrale della DSU serve quando è richiesta una dichiarazione con più dati, ad esempio per:

  • richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario

  • presenza nel nucleo familiare di persone con disabilità o non autosufficienti

  • presenza nel nucleo familiare di figli i cui genitori non siano coniugati né conviventi

  • esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi o sospensione degli adempimenti tributari

Infine il modello DSU corrente serve per integrare il modello ISEE e ricalcolare la situazione economica in seguito a eventi che hanno portato alla sua variazione. Questa DSU integrativa richiedere che la variazione reddituale del nucleo familiare sia superiore al 25% di quanto attestato nell’ISEE originario, o che ci sia stata una variazione della situazione lavorativa anche di un solo componente del nucleo familiare.

Quali elementi concorrono al reddito ISEE

Le variabili che definiscono il reddito ISEE di un nucleo familiare sono le seguenti:

  • il reddito;

  • il patrimonio mobiliare;

  • il patrimonio immobiliare;

  • il nucleo familiare;

  • le caratteristiche del nucleo familiare.

Per quanto riguarda il reddito, concorrono l’ultima dichiarazione presentata ai fini IRPEF, i redditi di lavoro prestato nelle zone di frontiera e in altri Paesi limitrofi da soggetti residenti nel territorio dello Stato, i proventi derivanti da attività agricole, svolte anche in forma associata, per le quali sussiste l'obbligo alla presentazione della dichiarazione IVA e infine il reddito figurativo delle attività finanziarie, determinato applicando il tasso di rendimento medio annuo dei titoli decennali del Tesoro al complessivo patrimonio mobiliare del nucleo familiare individuato.

Se il nucleo familiare è in affitto, alla somma del reddito ottenuta con le indicazioni qui sopra si sottrae il valore del canone di locazione annuo, fino a concorrenza e per un ammontare massimo di € 5164,57. È necessario però che l’abitazione di residenza del nucleo familiare sia quella nella quale risiedono i componenti del nucleo familiare e per la quale il contratto di locazione è registrato in capo ad almeno uno dei componenti.

Veniamo al patrimonio mobiliare. È definito dalla somma di:

  • depositi e conti correnti bancari e postali;

  • titoli di Stato, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi e assimilati;

  • azioni o quote di organismi di investimento collettivo di risparmio (OICR) italiani o esteri;

  • partecipazioni azionarie in società italiane ed estere quotate in mercati regolamentati;

  • partecipazioni azionarie in società non quotate in mercati regolamentari e partecipazioni in società non azionarie;

  • masse patrimoniali, costituite da somme di denaro o beni non relativi all'impresa, affidate in gestione ad un soggetto abilitato ai sensi del decreto legislativo 23 luglio 1996 n. 415;

  • altri strumenti e rapporti finanziari;

  • imprese individuali.

Il patrimonio immobiliare invece comprende il valore dei fabbricati e terreni edificabili ed agricoli, intestati a persone fisiche diverse da imprese; da questo ammontare viene detratto l’eventuale mutuo residuo. Se si tratta di abitazione di proprietà, non rientra nel patrimonio immobiliare se il suo valore (definito a fini IMU per l’anno precedente) è inferiore a 52.500 euro più 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo, altrimenti si considera una quota pari a 2/3 dell’eccedenza.

Per quanto riguarda il nucleo familiare, ne fanno parte i soggetti a carico, i coniugi che hanno la stessa residenza o con diversa residenza in base alla residenza familiare, i figli minori di anni 18, ma anche parenti, affini, individui adottati o tutelati, individui legati da vincoli affettivi che siano coabitanti e residenti nello stesso comune, secondo il criterio della famiglia anagrafica.

Quali sono i possibili usi per l’ISEE

Calcolato in base agli elementi illustrati qui sopra, l’ISEE può essere utilizzato dal nucleo familiare per diverse finalità, in modo da ottenere agevolazioni e bonus. In particolare, rientrano tra i benefici:

  • i bonus sociali, ovvero gli sconti sulle bollette di gas, acqua o energia elettrica;

  • gli sconti sul canone Telecom e il canone RAI;

  • gli sconti sui trasporti pubblici;

  • gli sconti sulle tasse universitarie;

  • le agevolazioni per invalidi;

  • le prestazioni per i minori come il Bonus Bebè.

Come presentare la DSU per l’ISEE

La DSU va presentata ogni anno e rimane valida fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione: in altre parole, gli ISEE elaborati nel 2020 hanno validità fino al 31 dicembre 2020.

Riguardo alle possibilità di presentare la DSU, sono le seguenti:

  • Presso il sito dell’INPS, compilando in ogni loro parte i moduli online (bisogna però essere in possesso di PIN o SPID);

  • Presso un CAF;

  • Con ISEE precompilato, introdotto a partire dal 2020. Questa DSU ha già alcuni dati precompilati forniti dall’Agenzia delle Entrate e dall’INPS, a cui si devono aggiungere quelli autodichiarati dal cittadino. Al momento il servizio è disponibile solo in via sperimentale ai nuclei familiari che presentino la DSU all’INPS tramite il servizio online sul portale dell’Istituto. Sul sito dell’INPS si trovano tutte le istruzioni per una corretta compilazione, che potrebbe, a regime, far guadagnare parecchio tempo ai cittadini, un po’ com’è successo con l’introduzione del 730 precompilato.

Sempre sul sito dell’INPS si può accedere al servizio di simulazione del calcolo ISEE, in modo da sapere fin da subito se ci si trova in una situazione che darà diritto alle agevolazioni.

Quali sono i moduli della DSU

La DSU è composta 8 moduli, 2 per il modello base più altri 6 che indicano situazioni particolari, ovvero:

  • modulo MB1: quello fondamentale, con tutti i dati anagrafici riguardo al nucleo familiare e all’abitazione;

  • modulo FC1: l’altro indispensabile, con le informazioni su tutti i componenti della famiglia, compreso il reddito, il patrimonio mobiliare e quello immobiliare;

  • modulo MB2: serve per l’accesso alle prestazioni legate al diritto allo studio universitario e ai figli minorenni i cui genitori non siano né coniugato o conviventi, ad esempio per l’accesso agli asili;

  • modulo MB3: qui vendono indicate le prestazioni socio-sanitarie residenziali, come il ricovero presso residenze per anziani;

  • modulo MB1-rid: una variante del modulo MB1 da utilizzarsi qualora si faccia riferimento soltanto al nucleo familiare ristretto, cioè coniuge e figli; serve per richiedere prestazioni socio – sanitarie per persone con disabilità e/o non autosufficienti maggiorenni e prestazioni connesse ai corsi di dottorato di ricerca;

  • modulo FC2: da compilare esclusivamente se all’interno del nucleo familiare ci sono persone con disabilità o non autosufficienti;

  • modulo FC3: da utilizzare se in famiglia ci sono persone esonerate dalla dichiarazione, o in caso di sospensione degli adempimenti tributari per eventi eccezionali;

  • modulo FC4: da compilare per il calcolo della “componente aggiuntiva” (ad esempio per le prestazioni verso i figli minorenni da parte del genitore non convivente).

Il reddito ISEE e le agevolazioni: alcuni esempi

Tra le agevolazioni sociali a cui si ha diritto rientrando in una certa fascia ISEE c’è, ad esempio, il reddito di cittadinanza: in questo caso bisogna avere un indicatore non superiore a una cifra di circa 9.300 euro, ma ci sono regole molto precise da rispettare per ricevere questo tipo di aiuto economico e continuare ad averlo erogato su carta prepagata. Si basa sull’ISEE anche il REI o Reddito di inclusione, che ha sostituito l’assegno di disoccupazione dal 2018: il limite è, per il 2020, di 6.000 euro l’anno, la domanda va fatta presso il proprio Comune di residenza e il reddito viene erogato dall’INPS piuttosto in fretta (tre o quattro settimane al massimo). La durata del REI è di 18 mesi che possono arrivare a 30 in particolari situazioni.

Un altro esempio è la Carta Famiglia, che può essere richiesta da chi ha almeno 3 figli minori a carico (anche in affidamento). In questo caso il valore del reddito ISEE non può essere superiore ai 30.000 euro l’anno, e si ricevono diverse agevolazioni (per prodotti alimentari, prodotti per la casa, per lo studio dei figli, per le cure sanitarie, per i servizi pubblici e molto altro). Gli ANF, invece, sono gli Assegni Nucleo Familiare, destinati a lavoratori dipendenti e pensionati in base alle fasce di reddito e al numero di componenti del nucleo familiare, con criteri che vengono rivisti dall’INPS ogni anno e domanda che va fatta o al datore di lavoro o presso l’INPS per i pensionati.

Per quanto riguarda invece gli sconti per le bollette, questi sono applicati a chi ha un reddito ISEE massimo di 8107,5 euro all’anno, oppure 20.000 euro se ha più di tre figli. L’agevolazione per il gas, invece, riguarda due parametri, il numero dei componenti del nucleo familiare e la zona climatica del proprio Comune di residenza. Anche in questo caso la validità dell’agevolazione è di 12 mesi e ogni anno fa nuovamente fatta la richiesta per accedere al contributo (nel caso del gas, presso il Comune).