Recesso anticipato di un'offerta con cellulare a rate: costi e penali

Aggiornato il: 29/07/2021
di Redazione SOStariffe.it
Pubblicato il: 15/07/2021

Il recesso anticipato da un abbonamento con una compagnia telefonica mobile non comporta l'addebito diretto di alcuna spesa. A decretarlo è la Legge Bersani che ha eliminato qualunque tipo di costo correlato alla disdetta anticipata di un contratto prima della sua scadenza naturale. L'operatore può tuttavia addebitare costi aggiuntivi nel caso in cui la disdetta avvenga per un'offerta con smartphone incluso acquistato con pagamento a rateuomo che firma

Disdetta del contratto con cellulare in abbonamento: i costi

Richiedendo la disdetta di un contratto con cellulare in abbonamento c'è il serio rischio di dover fare i conti con spese extra. Gli operatori non possono applicare delle penali e addebitare spese non giustificate agli utenti che devono sempre avere la possibilità di esercitare il diritto di recesso, con disattivazione della linea o passaggio ad altro operatore (e con preavviso non superiore a 30 giorni).

Le penali vengono, di fatto, sostituite da altre tipologie di costi che vengono giustificati in vario modo dall'operatore nelle condizioni contrattuali dell'offerta attivata. Questi costi vanno a sommarsi alla necessità di pagare le rate residue (in un'unica soluzione o continuando con il pagamento rateale) non ancora saldate. Il costi legati al recesso anticipato da un'offerta mobile con cellulare possono essere differenti.

La disdetta di un contratto con cellulare può prevedere il pagamento, da parte dell'utente, di costi di disattivazione che l'operatore ha effettivamente sostenuto. In alternativa, come spesso accade nel mercato di telefonia mobile, può essere richiesto il rimborso delle promozioni godute se non viene rispettata una durata minima contrattuale. Tra queste promozioni possiamo trovare l'azzeramento del contributo di attivazione di un'offerta o dell'anticipo di uno smartphone.

Le modalità di disdetta del contratto di abbonamento

Le modalità per disdire un contratto d'abbonamento con una compagnia telefonica mobile devono essere indicate, anche in questo caso in modo chiaro e preciso, all'interno del contratto stipulato dall'utente. Generalmente, le compagnie telefoniche si affidano allo strumento della Raccomandata A/R che deve contenere al suo interno il modulo di disdetta, facilmente rintracciabile all'interno della sezione modulistica del sito internet del gestore, una copia del documento di identità ed una copia del codice fiscale.

La comunicazione con richiesta di disdetta può essere inviata anche tramite PEC, dal proprio indirizzo di posta elettronica certificata all'indirizzo dell'operatore (è possibile recuperarlo facilmente dal sito del provider). Alcuni operatori, inoltre, mettono a disposizione altre modalità per inviare la disdetta. In alcuni casi, ad esempio, sarà possibile inviare la richiesta contattando l'assistenza telefonica oppure recandosi in un negozio dell'operatore e richiedendo l'apposito modulo.

I gestori non possono imporre obblighi di preavviso superiori ai 30 giorni e pertanto, una volta avviato il procedimento di recesso, il contratto perderà di valore entro un mese. Nello stesso arco temporale saranno addebitati anche i costi correlati al recesso anticipato che, sottolineiamo ancora una volta, devono essere sempre indicati all'interno del contratto stesso.

Penali per recesso anticipato dalle offerte telefono incluso di Wind

Le offerte telefono incluso di WINDTRE, operatore nato dalla fusione tra Wind e Tre, presentano caratteristiche ben precise. Gli utenti che hanno attivato una tariffa ricaricabile possono acquistare a rate uno smartphone pagando un anticipo e 24 o 30 rate mensili. Per chi passa a WINDTRE c’è la possibilità di attivare una delle offerte Smart Pack che includono in unico bundle una tariffa mobile ed uno smartphone da acquistare a rate.

Le offerte WINDTRE con telefono incluso non presentano penali che vengono addebitate direttamente in caso di recesso anticipato. Questo, però, non vuol dire che non sono previsti addebiti aggiuntivi in caso di interruzione del contratto prima della fine del pagamento rateale. In caso di recesso anticipato con una delle offerte WINDTRE, infatti, bisognerà saldare le rate residue ed un’eventuale rata finale (solitamente azzerata mantenendo attiva la rateizzazione fino al termine).

C’è poi un altro possibile costo da considerare. Le offerte WINDTRE presentano, solitamente, un costo di attivazione che viene azzerato o ridotto in modo significativo. In base alle condizioni contrattuali, lo sconto usufruito può essere addebitato in caso di disdetta anticipata. Si tratta, di fatto, di costi extra che, in caso di cambio operatore o recesso, possono essere scambiati per vere e proprie penali. È consigliabile verificare contattando il servizio clienti dell’operatore i costi reali da sostenere in caso di recesso da un’offerta telefono incluso.

Telefono a rate Vodafone: i costi in caso di cambio operatore

I clienti Vodafone con un’offerta ricaricabile possono acquistare un telefono a rate. Le soluzioni proposte da Vodafone presentano un anticipo e 24 rate mensili. L’importo dell’anticipo e delle rate mensili dipende dal modello di smartphone scelto. Non sono previste penali in caso di recesso anticipato per i clienti Vodafone che sfruttano un’offerta con telefono a rate.

Anche in questo caso, però, è possibile dover fare i conti con costi extra in caso di cambio operatore per chi ha attivato un’offerta telefono a rate. Per prima cosa ci sono da considerare le rate residue. Esercitando il diritto di recesso, il cliente può richiedere di continuare a pagare le rate residue con la stessa periodicità prevista dal contratto. In alternativa, è possibile optare per l’addebito in un’unica soluzione delle rate non ancora saldate.

Da notare che, in caso di acquisto di un telefono a rate con Vodafone a prezzo scontato (anticipo azzerato, rate scontate etc.), l’operatore potrebbe addebitare il costo dello sconto usufruito. Anche in questo caso, è necessario verificare le condizioni contrattuali dell’offerta attivata. Prima di effettuare il cambio operatore, chi ha un’offerta con telefono a rate con Vodafone, dovrebbe contattare il servizio clienti del provider per ottenere tutte le informazioni relative a eventuali costi in caso di recesso.

Penale per recesso anticipato TIM con smartphone a rate

I clienti TIM che hanno acquistato uno smartphone a rate devono sostenere il pagamento di un contributo di recesso anticipato nel caso in cui richiedano la disattivazione della SIM, con o senza il contestuale passaggio ad altro operatore. Tale contributo viene indicato nelle condizioni contrattuali dell’offerta a rate proposta da TIM e sottoscritta dall’utente.  L'importo effettivo da pagare dipende, solitamente, dal modello di smartphone acquistato a rate.

Da notare, inoltre, che il contributo di disdetta anticipata richiesto da TIM va a sommarsi al saldo, in un’unica soluzione, delle rate residue non ancora pagate. Per conoscere i costi complessivi da sostenere in caso di cambio operatore, dopo aver acquistato un telefono a rate con TIM, bisognerà considerare entrambe le voci. Per maggiori informazioni è possibile consultare l'area utente MyTIM oppure contattare l'assistenza clienti.

Recesso per modifica unilaterale delle condizioni contrattali

In caso di modifica unilaterale delle condizioni contrattuali, nota anche come "rimodulazione", il cliente che ha registrato tale modifica dal suo operatore può esercitare il diritto di recesso. Inserendo nella causale di recesso l'indicazione "modifica unilaterale delle condizioni contrattuali", l'utente potrà ottenere la disdetta del contratto d'abbonamento. In questo caso, l'operatore non potrà addebitare costi di disattivazione o richiedere la restituzione di sconti goduti dal clienti.

Esercitando il diritto di recesso per modifica delle condizioni contrattuali, infatti, il cliente sarà tenuto esclusivamente al saldo delle rate residue (in un'unica soluzione o continuando con il pagamento rateale). Da notare che la richiesta di recesso dovrà essere inviata entro il giorno che precede l'entrata in vigore della modifica. L'operatore, inoltre, dovrà informare l'utente della modifica con almeno 30 giorni d'anticipo rispetto alla data in cui tale modifica diventerà effettiva.

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