Che cosa è la firma disgiunta sul conto corrente cointestato?

Aggiornato il: 25/05/2022
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 25/05/2022

La firma disgiunta sul conto corrente cointestato è la formula più utilizzata in questo particolare tipo di conto, perché garantisce la massima flessibilità. Anche se ci sono alcune operazioni che continuano a richiedere il consenso di tutti i cointestatari (come la chiusura del conto per la migrazione presso un altro istituto di credito), si conserva la possibilità di provvedere alla gestione quotidiana per tutto il resto, con bonifici, pagamenti, prelievi, versamenti che possono essere disposti da una sola persona e così via. Ma vediamo più nel dettaglio di che cosa si tratta.

Firma su conto corrente

Che cos’è il conto corrente cointestato

Il conto corrente cointestato è un conto corrente che viene sottoscritto da più persone, che diventano i cointestatari del conto stesso. In pratica, ciò significa che non c’è una sola persona a essere titolare del conto, ma più d’una; non ci sono vincoli a norma di legge per quanto riguarda il numero massimo di cointestatari, e non è necessario che ci sia un legame di parentela tra di loro.

Il conto corrente cointestato è utile in tutti quei casi in cui si hanno, ad esempio, delle entrate o delle spese comuni; l’esempio più classico è quello della coppia sposata in regime di comunione dei beni o convivente, che decide di aprire un conto corrente cointestato da usare come conto di base dove far confluire i propri stipendi e pagare le spese di casa più importanti, tra le quali quelle del mutuo o delle utenze per gas, energia, telefono e così via. Non mancano però conti cointestati per motivi di lavoro relativi a una società e conti cointestati tra altri familiari (come un genitore o entrambi e un figlio, soprattutto se minorenne, o ancora una persona anziana e un parente, che possa aiutarla nella gestione delle varie incombenze economiche).

Come si può aprire un conto corrente cointestato?

Per molti versi il conto corrente cointestato non differisce dal conto corrente comune e quindi non ci sono sostanziali differenze sulla modalità per stipulare un contratto con una banca o un istituto di credito con questo scopo;  è però necessario che, al momento dell’apertura, siano presenti tutti i cointestatari per le firme e per esibire i necessari documenti (carta d’identità e codice fiscale). Insieme, con il consenso di tutti, si deciderà se scegliere la modalità a firme disgiunte oppure quella a firme congiunte.

Quali sono le tipologie di conto corrente cointestato?

Il conto corrente cointestato può essere a firme congiunte oppure (il tipo più comune) a firme disgiunte. Nel primo caso, con le firme congiunte, è necessario sempre il consenso di tutti i cointestatari per qualsiasi tipo di operazione, anche le più semplici. Nel secondo, invece, quasi tutte le operazioni possono essere effettuate in autonomia da parte di ciascuno dei diversi cointestatari, senza che ci sia bisogno dell’assenso degli altri, a parte alcune eccezioni.

Quali sono le operazioni che possono essere effettuate in autonomia nel conto corrente cointestato a firme disgiunte?

Si può dire che nella pratica tutte le normali operazioni bancarie possono essere disposte da uno solo dei cointestatari in un conto corrente con firme disgiunte: i bonifici, l’emissione di assegni e di bonifici, le movimentazioni sul conto, il pagamento delle utenze, i prelievi, i versamenti e così via, proprio per il principio della contitolarità. Secondo la legge, in teoria, c’è solo un’operazione che non può essere eseguita da uno dei cotitolari senza il consenso dell’altro: si tratta della chiusura del conto finalizzata a un trasferimento verso un altro conto di altra banca, ma solo quando la chiusura stessa è richiesta da parte del nuovo istituto di credito. Per una decisione di questo genere ci vuole infatti il consenso di tutti i cointestatari anche nel caso della firma disgiunta.

Quali sono i vantaggi della firma disgiunta?

Come si è detto più sopra, la firma disgiunta permette a ciascuno dei correntisti di utilizzare in autonomia il conto per quanto riguarda quasi tutti i movimenti e le operazioni. Questo fa sì che possa esserci una grande flessibilità di gestione, venendo incontro a esigenze pratiche di vario tipo.

Che cos’è il conto corrente cointestato a firme miste?

Il conto corrente cointestato a firme miste è una terza tipologia, dopo la firma congiunta la firma disgiunta; viene utilizzata per vincolare tutti i contitolari ad apporre la firma su alcune operazioni specifiche, mentre per altre rimane la possibilità di operare liberamente. In altre parole, si tratta di un conto cointestato “personalizzato”, dove al momento della sottoscrizione si possono scegliere le operazioni permesse con maggiore flessibilità rispetto ai due modelli standard.

Che cos’è la delega e in cosa differisce dal conto corrente cointestato?

Il conto corrente cointestato non va confuso con l’istituto della delega sul conto corrente. Quest’ultima infatti si configura come atto unilaterale, attraverso il quale il titolare o i titolari del conto autorizzano un terzo a operare sul conto stesso, nei limiti stabiliti dalla delega. La differenza principale con la cointestazione riguarda il fatto che il delegato non è titolare in alcun modo della somma depositata sul conto, ma solo legittimato a operare: questo significa che il delegato non può chiudere il conto (a meno che tale potere non sia contenuto espressamente nella delega) e non è creditore o debitore in solido dei saldi del conto, oltre a non potere superare i limiti stabiliti.

Inoltre la delega è revocabile da parte del titolare del conto senza che sia necessario informare il delegato, mentre la cointestazione non può essere revocata, trattandosi di un contratto che viene concluso tra i correntisti e l’istituto di credito. L’unica possibilità rimane quindi quella di chiudere il conto, esercitando la rescissione del contratto.

Che cosa succede in caso di morte di uno dei cointestatari?

Se si verifica il decesso di uno dei cointestatari in un conto corrente a firme disgiunte, ipotizzando che si trattasse di due titolari, il superstite può trattenere metà del patrimonio del conto, mentre l’altra metà – quella che viene automaticamente riferita all’altro titolare – cade in successione, salvo prova contraria.

È possibile pignorare un conto corrente cointestato?

Il conto corrente cointestato può essere pignorato, ma ci sono delle eccezioni: se il debito riguarda uno solo dei titolari, il pignoramento può riguardare solo la sua parte di giacenza, cioè la metà, se ci sono due contitolari. Vige la presunzione, infatti, per cui ciascun cointestatario fino a prova contraria è titolare solo di una frazione della somma depositata, in base al numero di cointestatari. L’atto di pignoramento va notificato al cointestatario debitore e all’istituto di credito, ma deve esserci una notifica di avviso di pignoramento anche all’altro cointestatario a norma di legge.

 

  Firma congiunta Firma disgiunta
Gestione del conto Solo con le firme di tutti i cointestatari Ogni titolare può operare in autonomia
Chiusura del conto Possibile solo con consenso di tutti i cointestatari Possibile anche in autonomia (a meno che la richiesta non arrivi da un'altra banca) 
Pignoramento del conto Possibile per la parte riferita al cointestatario debitore Possibile per la parte riferita al cointestatario debitore
Apertura del conto In presenza di tutti i cointestatari In presenza di tutti i cointestatari
Morte di uno dei cointestatari Il superstite trattiene la sua parte, l'altra cade in successione Il superstite trattiene la sua parte, l'altra cade in successione