Come difendersi dalle truffe sulle carte di pagamento? Guida completa

Aggiornato il 18/11/2024
di Davide Raia
In 30 sec.
  • Tra le principali truffe sulle carte troviamo:
    • il phishing,
    • la clonazione della carta,
    • le truffe allo sportello ATM e al POS
    • le truffe durante gli acquisti online
  • SOStariffe.it ha raccolto i consigli a prova di raggiro semplici da attuare, sia online che non.

Le truffe sulle carte di pagamento sono sempre più numerose e pericolose. Scopri con SOStariffe.it il punto sulle truffe più frequenti considerando carte di credito, carte di debito e ricaricabili) e le strategie di prevenzione e limitazione danni.

Le truffe ai danni di proprietari di carte di pagamento possono avvenire ovunque: online, a causa di un acquisto su di un sito poco sicuro, oppure dopo un prelievo con carta all’ATM. I sistemi dei truffatori diventano sempre più ingegnosi e “tecnologici” con il passare del tempo e le minacce si moltiplicano: entrare in possesso dei dati degli utenti e dei dati delle carte è purtroppo diventato ancora più semplice.

Nel primo semestre del 2024 la Polizia Postale ha investigato su circa 14.000 casi di truffe online e frodi informatiche, registrando un aumento del +10% rispetto all’analogo periodo del 2023.

Niente paura però: vediamo insieme i raggiri più comuni per conoscerli meglio e per sapere come agire di conseguenza.

Le truffe carte di pagamento più comuni e diffuse

  • ⚠️Il Phishing⚠️
  • ⚠️La sottrazione del PIN della carta⚠️
  • ⚠️La clonazione della carta⚠️
  • ⚠️La truffa all’ATM⚠️
  • ⚠️La truffa al POS⚠️
  • ⚠️La truffa sugli acquisti online⚠️
  • ⚠️La truffa del finto bancario⚠️
  • ⚠️La truffa della “chiamata shock”⚠️

l phishing: una minaccia concreta per le carte di pagamento

Il phishing è diventata una delle principali minacce informatiche. I truffatori, via e-mail o SMS, cercheranno di convincere l’utente a fornire i dati della carta di pagamento (o altri dati personali come i codici d’accesso degli account).

Per portare a segno la truffa, i malintenzionati si fingeranno membri di un’organizzazione affidabile (una compagnia assicurativa, un operatore telefonico o la stessa banca che ha emesso la carta) per convincere l’utente a fornire i dati della carta di pagamento di sua spontanea volontà, adducendo una richiesta pretestuosa.

Una volta entrati in possesso di tali dati, i truffatori li sfrutteranno per sottrarre denaro dal saldo della carta o dal conto corrente ad essa abbinato.

Per prevenire questo tipo di truffe è fondamentale non agire d’impulso:

evita di fornire i dati della carta di pagamento a seguito di richieste arrivate via e-mail o SMS da parte di soggetti non identificativi;

contatta subito il servizio clienti dell’istituto bancario o dell’azienda mittente della comunicazione per verificare che si tratti di una richiesta legittima.

Nuova truffa con carta di credito a maggio 2025 con il virus NGate che infetta smartphone, smartwatch e tablet Android. È un malware si installa nei dispositivi mobile quando si apre un link ricevuto via messaggio tramite SMS, Whatsapp o Telegram. Di solito questo link è mascherato dietro una falsa comunicazione della propria banca. Una volta aperto e installato, NGate riesce a clonare i dati delle carte di credito e debito sfruttando la tecnologia NFC (Near field communication) che consente i pagamenti contactless. Questo virus informatico è stato scoperto dai ricercatori di ESET, casa produttrice di software di Bratislava (Slovacchia), famosa per aver sviluppato l’antivirus NOD32. Le mirino dei cyber criminali sono finiti (per ora) i clienti di tre banche della Repubblica Ceca. E non si esclude che il virus NGate possa arrivare anche in Italia.

Sottrazione del PIN della carta di pagamento

Il PIN rappresenta un'importante protezione per la carta di pagamento. Per questo motivo, i truffatori cercheranno di impossessarsi del PIN, oltre che della carta stessa, per portare a segno i propri attacchi.

Un malintenzionato che riesce ad entrare in possesso sia della carta che del PIN potrà prelevare all’ATM tutto il denaro disponibile (nei limiti dei massimali previsti dalla carta stessa) prima che l’utente riesca a bloccare la carta.

Non comunicare mai a nessuno il PIN ed evita di annotarlo su appunti digitali o cartacei, peggio insieme alla carta stessa.

Clonazione della carta di pagamento: ecco come proteggersi

La clonazione di una carta di pagamento è una minaccia concreta per gli utenti. Esistono, infatti, diversi stratagemmi che possono essere messi in atto per duplicare una carta che, successivamente, potrà essere utilizzata all’oscuro del titolare, senza che questo si accorga in tempo dell’utilizzo non autorizzato della carta stessa.

Per proteggerti contro il rischio di una clonazione della carta:

attiva tutti i sistemi di alert previsti dalla banca per monitorare l’utilizzo della carta stessa: via e-mail, SMS o tramite una notifica via app del tentato utilizzo della carta di pagamento;

attiva i sistemi di sicurezza per la verifica dell’identità delle transazioni online a due o più fattori: prevedono l’invio di un codice via SMS e l’inserimento di una password statica (diversa dal PIN) per la convalida.

Attenzione alle truffe all’ATM

Massima attenzione va posta anche a tutte le operazioni di prelievo allo sportello gli sportelli automatici potrebbero infatti essere stati opportunamente modificati da qualche malintenzionato con:

  • l’installazione di uno skimmer, dispositivo che ha l’obiettivo di clonare la carta;
  • l’installazione di una telecamera per rilevare il codice PIN della carta stessa.

Quando si effettua un prelievo, quindi:

  • controlla con la massima attenzione che l’ATM scelto non sia stato manomesso;
  • verifica al termine dell'operazione che l’importo sia stato correttamente addebitato sul conto o sul saldo della carta;
  • utilizza se possibile gli ATM “cardless”, sportelli che consentono il prelievo anche senza l’inserimento della carta fisica.

La truffa del POS: controllare sempre l’importo della transazione

Quando si paga con il POS ci si espone ad una serie di rischi. Ad esempio, un commerciante disonesto potrebbe tentare di eseguire più pagamenti con la stessa carta oppure potrebbe effettuare un’operazione con un importo più alto di quello dovuto.

Attenzione: meglio diffidare degli esercenti che richiedono la carta senza mostrarlo.

Ecco cosa fare:

  • verifica prima di avvicinare la carta che l’importo della transazione sul display sia quello corretto;
  • consulta la ricevuta: per vedere che l’addebito sia avvenuto correttamente e con l’importo giusto sul saldo della carta.

La truffa degli acquisti online su siti farlocchi

Acquistare online espone, inevitabilmente, ad una serie di potenziali truffe sulle carte di pagamento. Per questo motivo bisogna verificare che il sito scelto rispetti gli standard più elevati di sicurezza e che garantisca la massima trasparenza nella gestione delle operazioni di pagamento. Come? Ecco 5 cose che non devono mancare a un'azienda on line seria:

  1. presenza del lucchetto nella barra degli indirizzi;
  2. presenza del sigillo di fiducia del sito Web;
  3. presenza nel Rapporto sulla trasparenza di Google;
  4. presenza sui social media;
  5. esistenza e correttezza delle informazioni di contatto dell’azienda.

Tutti i siti e-commerce devono rispettare i requisiti definiti dagli standard di sicurezza dei dati del settore delle carte di pagamento (PCI-DSS)

Ecco infine altri consigli di buon senso per evitare imbrogli e raggiri durante lo shopping online:

  • diffida da offerte troppo vantaggiose, con sconti completamente fuori mercato, soprattutto quando questi arrivano da siti sconosciuti o da venditori poco affidabili
  • leggi sempre ai feedback degli utenti, possibilmente su portali terzi come Amazon, Yelp, Trustpilot, Feedaty - o direttamente su Google;
  • utilizza una carta prepagata (anche virtuale) o affidati ad un servizio terzo come PayPal, che fungerà da intermediario tra te e il venditore.

La truffa del finto bancario

Una versione tradizionale del phishing che sfrutta i canali digitali è quella del “finto bancario”, un truffatore che, fingendosi un rappresentante della banca, contatta l’utente con una scusa con l’obiettivo di entrare in possesso dei dati della carta, del PIN e di qualsiasi altro dato sensibile. Il contatto avviene, solitamente, via telefono oppure di persona.

Per prevenire queste truffe è importante ricordare che:

  • nessuna banca richiederà mai i dati di una carta di pagamento ad un proprio cliente;
  • nessun ente emittente contatterà  via telefono - salvo casi rarissimi - e tanto meno “porta a porta”.

 

Quando si riceve una comunicazione da un presunto addetto della propria banca è utile contattare immediatamente il Servizio Clienti del proprio istituto per chiedere chiarimenti, evitando di rispondere alla richiesta di quello che potrebbe essere un “finto bancario”.

La truffa della "chiamata shock"

Un’altra tipologia di truffa che potrebbe avere come obiettivo le carte di pagamento è quella comunemente truffa della "chiamata shock".

Il meccanismo è semplice: un malintenzionato contatta telefonicamente la vittima comunicando una notizia scioccante e inaspettata, come una violazione sul conto corrente (in questo caso, ritorna il tema del finto bancario) oppure un familiare in pericolo da salvare con versamento di denaro urgente.

L’obiettivo è entrare in possesso dei dati della vittima che, per via della sorpresa e della necessità di agire in fretta, potrebbe abbassare la guardia.

Per difendersi da questo raggiro insidioso e inaspettato è importante:

  • tenere segreti i propri dati personali e non comunicarli mai via telefono se non si è sicuri della persona con cui si sta parlando;
  • in presenza di toni pressanti e urgenti meglio chiudere la chiamata;
  • avvisare la polizia per tentare di identificare i truffatori o le truffatrici.

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