Come cambiare il limite di utilizzo della carta

Aggiornato il: 12/07/2023
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 24/07/2019

Le carte di credito sono gli strumenti di pagamento che si sono più diffusi in modo capillare nel mondo negli ultimi settant’anni. La loro storia è infatti piuttosto recente, visto che la prima carta di credito, la Diners, nacque nel 1950 negli Stati Uniti.

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I vantaggi delle carte sono sotto gli occhi di tutti: sono infatti straordinariamente più pratiche del contante – con una semplice tessera plastificata avete a disposizione tutto il denaro presente sul conto corrente, se è un carta di debito, o addirittura di più, se è una carta di credito – e in più consentono anche di rinviare il pagamento di una o più transazioni al mese successivo, proprio come se si trattasse di un prestito della banca.

In tutte le parti del pianeta si utilizzano le carte di credito, ma il vero boom degli ultimi anni è arrivato grazie agli acquisti online: invece di soluzioni più scomode o rischiose come il contrassegno, la possibilità di concludere qualsiasi acquisto in rete fornendo in tutta sicurezza il numero di carta – e oggi sofisticate tecnologie impediscono che malintenzionati possano entrare in possesso dei nostri dati – ha contribuito al successo dei grandi colossi digitali.

Abusare di un simile strumento, lo si capisce subito, è molto facile. Soprattutto chi non controlla con regolarità i propri estratti conto può farsi trascinare in una vera “trance agonistica” da spese facili per poi ritrovarsi con gravi problemi quando si tratta di pagare, o con il conto corrente quasi svuotato. Il tutto senza contare i casi in cui la carta di credito è usata con finalità illecite.

Per questi motivi, i circuiti di pagamento come Visa, MasterCard e American Express, insieme alle banche che ad essi si appoggiano, impongono dei limiti per l’utilizzo sia delle carte di credito che delle carte di debito.

Tali limiti possono essere giornalieri, settimanali, mensili o annuali, o tutti questi combinati insieme: superata la soglia, lo strumento non può più essere usato fin quando non inizia il periodo successivo. In questo modo ci si assicura di non esagerare, e soprattutto la banca non si espone eccessivamente ai pericoli causati dai mancati pagamenti.

Come vengono stabiliti i limiti per le carte di credito

La scelta dei limiti da applicare alle carte emesse da un istituto di credito è diversa a seconda che si parli di carte di debito, di carte prepagate o di carte di credito. Nel primo caso, i limiti sono posti soprattutto per tutelare l’utente, affinché, in caso di smarrimento o furto della carta, non si rischi di vedersi svuotare il conto in banca nel giro di pochi minuti. Anche per quanto riguarda le carte di credito, il limite di ricarica giornaliero o settimanale tende a limitare gli abusi.

Per quanto riguarda invece le carte di credito, trattandosi di uno strumento diverso, i limiti sono basati sulla valutazione della solvibilità del cliente: ogni carta di questo tipo, infatti, viene emessa soltanto se l’istituto di credito ritiene che il correntista sia affidabile e che quindi potrà pagare la somma quando ci sarà effettivamente l’addebito, il mese successivo.

Oggi la grande maggioranza delle banche che propongono conti correnti a costo zero o quasi emettono senza particolari problemi carte di debito o carte prepagate su richiesta del cliente, ma le carte di credito vengono concesse con maggior difficoltà.

I diversi modelli di carta di credito

Visto che le esigenze di un cliente possono essere molto diverse – il normale utente non userà la carta di credito come un manager sempre in viaggio, magari con carta di credito aziendale – le banche propongono quasi sempre non soltanto un tipo di carta di credito, ma diversi livelli o “tier”, ognuno dei quali ha degli specifici limiti o massimali (o meglio, quando si parla di carte di credito, plafond) sempre più alti ma con carte che vengono concesse sempre più raramente e ai correntisti più “pregiati”.

Oltre che a un’impeccabile storia creditizia, il cliente che vuole una carta Gold o Platinum deve, infatti, avere una giacenza elevata nel proprio conto corrente (alcune carte sono riservate ad esempio a chi ha più di 500.000 euro in banca), o comunque un flusso di cassa sufficiente a giustificare l’emissione di una carta con un plafond più alto.

Come fare per cambiare i limiti della carta di credito

Il primo modo per cambiare il limite di una carta di credito, quindi, è fare direttamente richiesta alla propria banca – se il cliente ritiene di possederne i requisiti – per ottenere una carta di livello più alto; a questo punto la banca deciderà in piena autonomia se è il caso di emettere il nuovo strumento di credito oppure no, in base alle proprie valutazioni insindacabili.

In qualche caso è previsto che sia possibile richiedere un aumento del limite della carta di credito pur senza richiedere un modello superiore di carta: basta mettersi in contatto con il servizio clienti del proprio istituto di credito e vedere se ci sono modalità per aumentare i limiti sia temporaneamente che permanentemente, a volte direttamente online.

Va ricordato però che anche in questi casi la scelta della banca di concedere il cambio di plafond è insindacabile perché basato su proprie valutazioni (in pratica sta alla banca scegliere se “fidarsi” e concedere più credito oppure no).

In molti casi, anche se si è un cliente non protestato e con una giacenza cospicua, può capitare di vedersi rifiutare l’aumento del plafond perché si usa poco la carta di credito (e la banca ritiene quindi che non sia necessario offrire un massimale più alto).

L’aumento temporaneo dei limiti

Quando si parla di carte di debito (o carte multifunzione, sia di credito che di debito, con prelievi e pagamenti da effettuarsi su un circuito a scelta), va tenuto presente che, se il superamento desiderato dei limiti è soltanto una tantum, molti istituti di credito offrono soluzioni ad hoc che durano un tempo limitato, in genere 24 ore o pochi giorni.

Un esempio è Fineco, che sulle sue carte propone sia il maxiprelievo (che consente di prelevare dagli ATM del gruppo UniCredit fino a 3.000 euro anche in una volta sola) che il maxiacquisto (per effettuare acquisti per un totale di 5.000 euro al giorno su circuito VISA Debit senza intaccare i massimali).

Queste caratteristiche possono essere molto utili nel caso in cui si debba fare una grossa spesa non frazionabile che superi i limiti standard della carta: ad esempio, una famiglia impegnata ad acquistare una vacanza per tre o quattro persone su un portale online, non di rado si trova a superare il limite massimo della carta di credito, e quindi può scegliere di attivare una di queste soluzioni per riuscire a effettuare l’acquisto senza intoppi.

I limiti delle carte di credito all’estero

Non dimenticate, prima di partire per un viaggio all’estero, di dare un’occhiata ai limiti di utilizzo della vostra carta di credito in relazione alla destinazione che avete scelto: se in genere in Europa o negli Stati Uniti non ci sono problemi e vigono gli stessi limiti dell’Italia, per destinazioni più esotiche potrebbe essere necessario rimuovere altri limiti di sicurezza, inseriti dalla stessa banca per far sì che non possano esserci casi di clonazione della carta con spese “anomale” dall’altra parte del mondo, o che comunque possano esser bloccati per tempo.

Telefonando alla vostra banca e chiedendo le modalità relative alla procedura necessaria per la gestione dei limiti all’estero, in pratica la “rassicurate” sul fatto che siete proprio voi gli autori di quelle transazioni insolite.

In genere, la sospensione dei limiti viene effettuata in un range di date fornito dal cliente, in modo che al suo ritorno il servizio di monitoraggio per le transazioni sospette possa ricominciare come prima; più di rado la sospensione dei limiti dovrà invece essere gestita dall’utente, quindi attenzione a non dimenticarsene!

Le carte con IBAN e i limiti

Una novità degli ultimi mesi è quella delle carte conto con IBAN, veri e propri conti correnti che si identificano con una carta – circuito Visa o Mastercard – e un’app per smartphone, da Revolut a N26, da Hype Start a Buddybank.

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Nella maggior parte dei casi, questi strumenti consentono una gestione dei limiti molto trasparente e di solito anche più avanzata rispetto alle carte di credito classiche: basta un tap sullo schermo del proprio dispositivo per cambiare quanto si vuole i limiti giornalieri e mensili di spesa, anche se di solito c’è un limite di fatto più o meno nascosto (difficilmente si potrà spendere in un giorno tutto quanto è presente sul conto, soprattutto se sono parecchie migliaia di euro).

Esattamente come accade per le carte di credito tradizionali, anche le carte conto (sia prepagate che con IBAN) vengono offerte in diversi livelli: qui, però, visto che si parla soprattutto di carte di debito e non di credito, non c’è la valutazione da parte della banca, ma si tratta sostanzialmente di una libera scelta dell’utente.

Le carte base infatti hanno un canone gratuito, mentre quelle con massimali più alti (e altri vantaggi, dall’assicurazione per i viaggi fino a tassi particolarmente convenienti per la valuta estera) hanno invece un canone mensile.